ne' chi sta in alto ne' chi sta in basso, ne' chi crede ne' chi non crede.
Ci impegnamo senza pretendere che gli altri s'impegnino con noi o
per suo conto, come noi o in un altro modo.
Ci impegnamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare
chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza
cercare perché non s'impegna, senza disimpegnarci perché
altri non s'impegna.
Ci impegnamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra
vita, una ragione che non sia una delle tante che ben conosciamo e che
non ci prendono il cuore, un utile che non sia una delle solite trappole
generosamente offerte ai giovani dalla gente pratica. Si vive una sola
volta e non vogliamo essere giocati in nome di nessun piccolo interesse.
C'interessa di perderci per Qualcuno che rimane anche dopo che noi
siamo passati e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci.
C'interessa di portare un destino eterno nel tempo, di sentirci
responsabili di tutto e di tutti, di avviarci, sia pure attraverso lunghi
erramenti, verso l'Amore.
Ci impegnamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura,
ma per amarlo. Per amare anche quello che non possiamo accettare,
anche quello che non e' amabile, anche quello che pare rifiutarsi
all'amore perche' dietro ogni volto e sotto ogni cuore c'e',
insieme a una grande sete d'amore, il volto e il cuore dell'Amore.
Ci impegnamo perche' noi crediamo nell'Amore,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta per impegnarci perdutamente.
(Primo Mazzolari)
Stamattina Primo Levi
ha “marchiato” il mio sentire
e rivisto
la foto di questo bimbo
… ci si chiede ...
Mi verrebbe da rispondere
Ed evitiamo di guardare le seconde
Ci scusiamo anche
Come noi
senza
un nome ce l'ha,
piccolino
(don Primo Mazzolari)
Accanto ad una colonna di macchine
Una foto
… ancora una foto …
La storia non si ferma
Si muove
Si muove prima e oltre i governi, la politica, le scelte
Mi sono chiesta cosa abbiano provato le persone in quelle macchine accanto a quel fiume di gente
Mi sono chiesta cosa avrei provato io
Ho visto servizi al telegiornale in cui uomini donne e bambini hanno camminato in queste ore sotto la pioggia … senza cibo … stremati dalla stanchezza … ho visto una disperazione che superava ogni perché.
E' questo uno di quei week end in cui ancora si scaglionano “i rientri”
Rientri a casa, al lavoro, a scuola …
Mi chiedo
come possa un mondo
che RI-ENTRA
capire,
decidere le sorti
di un mondo che ESCE,
scappa, fugge.
Un mondo che HA
può comprendere
un mondo che E’
senza più nulla…?
Un mondo
SEDUTO
alle scrivanie, sui divani, in macchina
può ancora abbracciare
un mondo che CAMMINA?
Ho partecipato pochi giorni fa al convegno di Ore Undici dove ho ascoltato Roberto Mancini.
Una riflessione importante è stata sul futuro.
Bisogna dar forma al futuro con la creatività
(prima ancora che con l’economia, la politica, la finanza …)
E’ la creatività che ha saputo trasformate le criticità della storia in opportunità … vedi la Perestroika di Gorbaciov o Solidarnosc in Polonia o la scelta della non violenza di Gandhi ....ci vuole qualcosa di analogo anche per il fenomeno dei flussi migratori ...
individuali o collettive che siano,
perché qualunque scelta
sarà sbagliata.
Bisogna rimettere in questo nostro tempo
Coraggio, entusiasmo, speranza
Lo abitiamo in 7 miliardi.
Di cosa dovremmo aver paura?
Abitiamo un mondo che ha risorse per tutti
Quello che manca
è
"solo"
la capacità di CONDIVIDERLE
a ben pensare
non dovremmo essere noi ad aver paura dei migranti
dovrebbero essere loro – i migranti – ad aver paura
di noi
dell’ egoismo di chi ha,
di chi chiude,
di chi,
mentre loro camminano,
si è invece
paurosamente
FERMATO
Se puoi vedere distrutto il lavoro di tutta la tua vita
e senza dire una parola ricominciare,
se puoi perdere i guadagni di cento partite
senza un gesto e senza un sospiro di rammarico,
se puoi essere un amante perfetto
senza che l'amore ti renda pazzo,
se puoi essere forte senza cessare di essere tenero
e sentendoti odiato non odiare, pure lottando e difendendoti.
Se tu sai meditare, osservare, conoscere,
senza essere uno scettico o un demolitore,
sognare senza che il sogno diventi il tuo padrone,
pensare senza essere soltanto un pensatore,
se puoi essere sempre coraggioso e mai imprudente,
se tu sai essere buono e saggio
senza diventare nè moralista, nè pedante.
Se puoi incontrare il Trionfo e la Disfatta
e ricevere i due mentitori con fronte eguale,
se puoi conservare il tuo coraggio e il tuo sangue freddo
quando tutti lo perdono.
Allora i Re, gli Dei, la Fortuna e la Vittoria
saranno per sempre tuoi sommessi schiavi
e, ciò che vale meglio dei Re e della Gloria,
Tu sarai un uomo. (Rudjard Kipling)
Vi auguro sogni
a non finire
la voglia furiosa
di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare
ciò che si deve amare
e di dimenticare
ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli
al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere
all’affondamento,
all’indifferenza,
alle virtù negative
della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto
di essere voi stessi. (Jacques Brel)
Conservare lo spirito dell'infanzia
dentro di sé per tutta la vita
vuol dire conservare
la curiosità di conoscere
il piacere di capire
la voglia di comunicare. (Bruno Munari)
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo. (Gandhi)
Se la nota dicesse: non è una nota che fa la musica...non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse: non è una parola che può fare una pagina ...non ci sarebbero libri.
Se la pietra dicesse: non è una pietra che può alzare un muro...non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse: non è una goccia d'acqua che può fare un fiume...non ci sarebbe l'oceano.
Se il chicco di grano dicesse: non è un chicco di grano che può seminare un campo...non ci sarebbe la messe.
Se l'uomo dicesse: non è un gesto d'amore che può salvare l'umanità
...non ci sarebbero mai né giustizia, né dignità, né felicità sulla terra degli uomini.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota
Come il libro ha bisogno di ogni parola
Come la casa ha bisogno di ogni pietra
Come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua
Come la messe ha bisogno di ogni chicco
l'umanità intera ha bisogno di te,
qui dove sei, unico, e perciò insostituibile. (Michel Quoist)
potrei non seguirti,
non camminare dietro di me,
potrei non saper dove andare,
cammina accanto a me
e sii per me un amico. (Albert Camus)
oggi, quest'anno
o mai
tramite il compromesso e la paura.
Io ho gli stessi diritti
di chiunque altro
di camminare
con le mie gambe
e possedere la terra.
Sono stufo di sentirmi ripetere
"Lascia correre.
Domani è un altro giorno"
Non mi serve la libertà da morto.
Non posso vivere del pane di domani.
La libertà
è un seme robusto
seminato
nella grande necessità.
Io pure vivo qui.
E voglio la libertà
esattamente come te. (Langston Hughes)
che è quella contro sé stessi.
Bisogna riuscire a disarmarsi.
Ho fatto questa guerra per anni ed è stata terribile.
Ma adesso, sono disarmato dalla cupidigia di aver ragione:
di giustificarmi squalificando gli altri.
Non sono più in guardia sospettosa e difensiva,
gelosamente aggrappato alle mie ricchezze.
Accolgo e condivido.
Non tengo, in modo particolare,
alle mie idee, ai miei progetti;
se me ne vengono presentati di migliori,
o anche non migliori ma buoni,
li accetto senza rimpianti.
Ho rinunciato al comparativo di maggioranza.
Ciò che è buono, reale, vero
È sempre il meglio per me.
Ecco perché non ho più paura.
Se ci si disarma, se ci si spossessa,
se lo Spirito ci da la grazia di aprirci al Dio-Uomo,
che fa nuove tutte le cose,
allora Lui cancella il brutto passato,
ci rende un tempo totalmente nuovo,
nel quale tutto è veramente possibile.
(Patriarca Atenagora)
Tu che tieni nelle tue mani ciò che è stato e ciò che sarà,
fa' che sappiamo raccogliere nelle nostre mani i momenti dispersi della nostra vita.
Aiutaci a conservare il passato senza esserne immobilizzati, a vivere rendendoti grazie e senza nostalgia, a conservare fedeltà e non rigidità.
Libera il nostro passato da tutto ciò che è inutile che ci schiaccia senza vivificarci,
che irrita il presente senza nutrirlo.
Donaci di restare ancorati al presente senza esserne assorbiti,
di vivere con slancio e non a rimorchio, di scegliere l'occasione favorevole
senza aggrapparci alle occasioni perdute, di leggere i segni senza prenderli per oracoli.
Libera il nostro presente dalla febbre che agita e dalla pigrizia che spegne ogni decisione.
Donaci il sapore del momento presente e liberaci da ogni sogno illusorio.
Facci guardare al futuro, senza bramare la sua illusione,
né temere la sua venuta; insegnaci a vegliare.
Libera il nostro avvenire da ogni preoccupazione inutile,
da ogni apprensione che ci ruba il tempo, da tutti i calcoli che ci imprigionano.
Tu sei il Dio che mette il tempo
a disposizione della nostra memoria, delle nostre scelte,della nostra speranza.
(Joseph Rozier)
Fatti Mail 7 gennaio 2011:
completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
la terra ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo
mi sminuisce,
perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
essa suona per te. (John Donne)
Fatti Mail 15 febbraio 2011
Nessuna polizia ci può offendere più di quanto già siamo stati offesi. Nessuna prepotenza può pretendere da noi la minima sorpresa. Siamo lapilli usciti dal vulcano, siamo senza numero e anche ridotti a questo, a solo numero, ci moltiplichiamo all'orizzonte facendo scimunire i contatori.
Appoggiatevi a noi, sopra di noi, vi reggeremo il corpo, pagheremo i tributi della vostra età di pensione, spaleremo la neve, sbatteremo i tappeti, allisceremo il prato perché noi siamo i piedi e conosciamo il suolo del mondo passo a passo” (Erri De Luca, Lettera ai piedi)
la fraternità di “Romena”
di Agnese Moro
in “La Stampa” del 29 aprile 2012
Ogni persona che si avvicina a Romena deve sentire che può aggiungere qualcosa di sé, che quel
luogo è, in fondo, anche suo. Per questo la vita della Fraternità non è scandita né da una comunità
stabile, né da alcuna regola codificata. Un soffio di libertà, questo almeno nei desideri, deve
accompagnare chiunque passi di qui. Ma oltre che libero, il viandante deve anche sentirsi accolto: e
Romena cerca, attraverso piccole e grandi attenzioni verso il luogo e verso le persone, di offrire
segni di bellezza, di calore, di casa».
Queste sono le intenzioni con le quali vive e lavora «La fraternità» di Romena ( www.romena.it ),
fondata nel 1991 da don Luigi Verdi in, e attorno a una pieve del 1152, tra i boschi del Casentino, a
Pratovecchio vicino ad Arezzo. Tante le attività: un cammino strutturato in tre corsi, legati al
«rientrare in noi stessi», attraverso un incontro in profondità con le nostre radici e la nostra
personalità; alla «ricerca di quel soffio divino - si legge nel sito che possa colmare la nostra voglia
di infinito»; al «fare casa», ognuno nell’ambiente in cui vive. «Questo percorso di ricerca, in venti
anni, è stato compiuto da oltre diecimila persone provenienti da tutta Italia, che poi lo hanno
alimentato con uno spontaneo passaparola: i figli hanno invitato i genitori, i genitori i figli, gli amici
altri amici. Oggi ai corsi partecipano persone di tutte le età e di tutte le provenienze sociali,
culturali, religiose. Questa “apertura” è forse il tesoro più grande di Romena».
All’attività dei corsi, della durata di un fine settimana, si aggiungono gli incontri della domenica, le
attività editoriali, le Veglie organizzate in 50 città italiane, i viaggi in Terra Santa, in Uganda e
Congo, in Salvador e Guatemala, alla ricerca di un diverso contatto con la parola di Dio e con
l’umanità. Ci sono poi: la Compagnia delle arti di Romena, che realizza spettacoli e animazioni
creative in ospedali, case di riposo, centri per disabili, e il gruppo Nain, «formato da alcune decine
di famiglie unite dal dramma della perdita di un figlio che hanno trovato nella condivisione il
sostegno fondamentale al loro cammino di vita». Il 3 maggio Nain diventerà associazione.
Un luogo che cerca di rispondere - senza volerci possedere - al nostro crescente bisogno di
riscoprirci e sentirci fratelli, figli di un’unica umanità.
“Cambia ciò che è superficiale
e anche ciò che è profondo cambia il modo di pensare cambia tutto in questo mondo.
Cambia il clima con gli anni
cambia il pastore il suo pascolo e così come tutto cambia che io cambi non è strano.
Cambia il più prezioso brillante
di mano in mano il suo splendore, cambia nido l’uccellino cambia il sentimento degli amanti.
Cambia direzione il viandante
sebbene questo lo danneggi e così come tutto cambia che io cambi non è strano.
Cambia, tutto cambia
cambia, tutto cambia cambia, tutto cambia cambia, tutto cambia.
Cambia il sole nella sua corsa
quando la notte persiste, cambia la pianta e si veste di verde in primavera.
Cambia il manto della fiera
cambiano i capelli dell’anziano e così come tutto cambia che io cambi non è strano.
Ma non cambia il mio amore
per quanto lontano mi trovi, né il ricordo né il dolore della mia terra e della mia gente.
E ciò che è cambiato ieri
di nuovo cambierà domani così come cambio io in questa terra lontana.
Cambia, tutto cambia…”.
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