SOLIDARIETA' ... come altro?

SOLIDARIETA' ... come altro?
Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza cercare perché non s'impegna, senza disimpegnarci perché altri non s'impegna. Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore, un utile che non sia una delle solite trappole generosamente offerte ...dalla gente pratica. Si vive una sola volta e non vogliamo essere giocati in nome di nessun piccolo interesse. (Primo Mazzolari)

attiva ... mente

Questo spazio è destinato a tutte quelle iniziative in cui  solidarietà e attività di tipo commerciale e/o imprenditoriale si fondono in  esperienze virtuose  ... esperienze che è cosa buona e solidale sostenere !

 
1)Song-Taaba Onlus - BOMBONIERE SOLIDALI

Bomboniere:
Nella nostra vita ci sono diverse occasioni di incontro per festeggiare insieme ai nostri amici e parenti i momenti importanti, momenti che lasciano un segno nella nostra esistenza. Perché non trasformiamo questo segno in un’impronta con la forma della solidarietà ?
Abbiamo pensato a delle bomboniere molto semplici che riportano il nostro logo, le due manine sovrapposte, dove dentro troverete il biglietto con scritta a mano la ricorrenza e il nome del festeggiato.
Per prenotarle e/o acquistarle è sufficiente mettersi in contatto con
segreteria@song-taabaonlus.org,  indicando nell’oggetto "bomboniere solidali" Grazie fin d’ora per il contributo che vorrete dare alla realizzazione dei nostri progetti in Congo ed in Burkina Faso attraverso un gesto di acquisto solidale

 

2)       LABORATORIO MANUFATTI DONNE ROM

In una passata Fatti Mail avevo presentato un incontro  sulla realtà dei Rom. Ho partecipato a quell’incontro. E’ stato interessantissimo. Non solo perché ha smontato buona parte dei pregiudizi che la maggior parte di noi coltiva nei confronti di un gruppo sociale che nella storia ha sempre subito profonde e sostanziali emarginazioni e discriminazioni. Mi ha colpita scoprire quanti bambini Rom siano colpiti da patologie legate all’apprendimento a causa dei traumi che una vita di fatto “costretta” all’interno di campi e le molteplici esperienze di sgombero (e precarietà) imprimono alle loro capacità cognitive. Ma mi ha anche colpita molto positivamente un’esperienza di solidarietà nata dalla buona volontà di una pediatra romana. Questa donna ha costruito con alcune donne rom un legame di fiducia e amicizia. La volontà di aiutarle a realizzare qualcosa di utile per le loro famiglie l’ha spinta a mettere a loro disposizione una macchina da cucire, con la quale, insieme, hanno iniziato a lavorare. Da quella macchina da cucire si è arrivati oggi ad un vero e proprio Laboratorio dove vengono prodotti splendidi manufatti di ottima qualità. Ho conosciuto questa pediatra e una delle ragazze che lavorano nel laboratorio ed ho visto alcuni prodotti. Invito tutti ad andare a visitare il loro sito cliccandoci sopra :
http://www.manufattidonnerom.it/, ( http://www.insiemezajedno.org/, ) ed anche il  loro laboratorio (via dei Bruzi, 11/C) in occasione di regali o acquisti. La realtà non è mai solo come sembra. Per nessuno. E la voglia di sostenerci gli uni con gli altri può cambiare lo stato delle cose più di quanto non possiamo immaginare.



3)       LABORATORIO "da tutti i paesi"

Da tutti i Paesi è un piccolo laboratorio artigianale, nato nel 1996 in seno a Casa Betania, casa famiglia aperta all’accoglienza di mamme gestanti o con bambino e di piccoli soli nella fascia d’età compresa dalla nascita agli otto anni. 
Il laboratorio offre a donne e madri immigrate e italiane in uscita dalla casa famiglia, un’opportunità di lavoro creativo, un’occasione di partecipazione sociale, una possibilità per valorizzare la tradizione e la ricchezza artistica di cui queste donne sono portatrici. Da tutti i Paesi è luogo di incontro e di laboriosità, un’esperienza di convivenza e cooperazione tra persone di provenienze diverse per nazionalità, cultura e religione.
I prodotti del Laboratorio sono realizzati artigianalmente, e sono venduti ad un prezzo trasparente ed equo. Le creazioni sono di tipo sartoriale (arredo cucina, bagno, linea bimbi, borse e accessori) e di oggettistica: abbiamo un laboratorio di ceramica, di cesteria, di pittura e di realizzazione di gioielli.
Inoltre, attraverso l’acquisto e l’uso di materie prime e semilavorati solidali, e la collaborazione con importatori di commercio equo e cooperative sociali (Libera, la Stelletta, Eugea, Equoland, AltraQualità), il Laboratorio sceglie di sostenere progetti di solidarietà e giustizia del Nord e Sud del Mondo e di promuovere la crescita di una cultura e di una economia responsabile.
Nel Laboratorio Da Tutti i Paesi lavorano oggi quindici donne provenienti dall'Africa (Tanzania, Ghana, Sierra Leone, Etiopia, Marocco), dal Sud America (Perù, Bolivia, Colombia), dall'Europa dell'Est (Romania, Ucraina, Moldavia) e dall'Asia (Bangladesh). Attraverso l’attività artigianale, queste mamme hanno la possibilità di sostenere la propria famiglia: a loro è garantita una equa retribuzione, un’adeguata formazione ed un ambiente lavorativo sereno.
http://www.datuttiipaesi.it/,



4)       cellulari e occhiali usati: come renderli solidali

Cellulari:
Per i cellulari sicuramente il Mais è già attivo da oltre un anno! Per gli occhiali non saprei.
Per il Mais rivolgersi a Loredana o direttamente in ufficio, da Flaviano o Federica 06/7886163, Piazza M. Fanti 30, Roma

Occhiali:
conosco un ottico che fa la raccolta di occhiali usati per donarli in Africa. Io ho lasciato i miei occhiali vecchi quando ho comprato quelli nuovi ma penso che raccolgano occhiali anche da chi non è cliente.
Io vado a Via della Croce, ma si possono trovare altri indirizzi. Conviene guardare il sito:
e, specificamente per la raccolta degli occhiali:
Ciao, Ugo

SITO NON SPRECARE:
info x cellulari usati:


5)  CUCIMONDO

Diamo un altro sapore all'integrazione
Incontrarsi a tavola
È un’iniziativa che unisce persone, cibi e tradizioni. Un'occasione per stare insieme e scambiarsi saperi provenienti da diversi paesi del mondo.Nigeria, Colombia, Moldavia, Afghanistan… ogni sera un rappresentante di un paese diverso spiega come preparare i piatti della propria regione, parla della cultura di origine e delle motivazioni che l'hanno portato in Italia. Gli insegnanti non sono cuochi professionisti, ma uomini e donne amanti della cucina, felici di raccontare esperienze e condividere abitudini. Ci saranno anche degli incontri con coppie provenienti da paesi differenti, che ci racconteranno la loro esperienza di integrazione in casa e ci faranno assaggiare piatti delle due tradizioni o ‘esperimenti’ nati dall’incontro. Durante ogni serata si assaggiano i piatti preparati e si ricevono delle dispense con ricette, approfondimenti storici e culturali, indirizzi utili per fare la spesa.
http://associazionecucimondo.org/cosa-bolle-in-pentola/incontrarsi-a-tavola

http://associazionecucimondo.org/


6)  LIBERATERRA

Libera Terra è il marchio che contraddistingue le produzioni biologiche sulle terre liberate dalla mafie in tutta Italia e curate dalle cooperative sociali che aderiscono al progetto.

Le più giovani cooperative, Le Terre di don Peppe Diana di Castel Volturno (Ce) e Beppe Montana di Lentini (Sr), sono unite alle coop Placido Rizzotto e Pio La Torre di San Giuseppe Jato (Pa) e a Terre di Puglia di Mesagne (Br) nella società consortile Libera Terra Mediterraneo. Nel gruppo anche le coop Libera-Mente e Lavoro e non solo della provincia di Palermo.

Vini, pasta, legumi, olio, agrumi, conserve: sono solo alcuni dei prodotti che vengono dalle cooperative in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria. 

Libera Terra nasce con l'obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni confiscati alla criminalità organizzata per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell'ambiente e della dignità della persona. Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori che condividono gli stessi principi e promuovendo la coltivazione biologica dei terreni.

Libera Terra è il marchio che contraddistingue le produzioni biologiche realizzate dai soggetti che gestiscono le terre confiscate alle mafie e, aderendo all'associazione Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, rispettano i metodi di produzione stabiliti dal disciplinare di produzione "Libera Terra".

E' POSSIBILE ACQUISTARE ON LINE:
http://www.liberaterra.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/119 ,


7) RECUPERIAMOCI - Network solidale nel pianeta carcere

Filosofia
“recuperiamoci!” è un network solidale all’interno del quale circolano tutte le esperienze lavorative esistenti dentro il “pianeta carcere” e, senza scopo di lucro, mira a dare piena voce all’economia carceraria.
In presenza del lavoro la recidiva passa dal 70% al 16%, quindi opporre il circolo virtuoso carcere-lavoro-recupero al circolo vizioso carcere-recidiva-carcere, conviene a tutti.
La filosofia di recuperiamoci! si basa sul recupero e l' integrazione attraverso il lavoro dei detenuti come strumento di produzione di sicurezza pubblica, reinserendo gli stessi in un contesto di lavoro e legalità dal carcere al dopo carcere, valorizzando tutto ciò che di positivo (e spesso sconosciuto) esiste all’interno e all'esterno degli istituti di detenzione nazionali.
Tra gli obiettivi di “recuperiamoci!” c'è la creazione e il coordinamento di eventi e incontri, per “fare sistema fra tutte le buone attività carcerarie”, dove si possano scambiare opinioni ed esperienze, promuovere il lavoro, i prodotti e le professionalità acquisite dai detenuti, dentro e fuori il carcere, con buone proposte e la giusta sensibilità.

Storia
“recuperiamoci!”ha mosso i suoi primi passi a ottobre 2009, ha incontrato il garante dei diritti dei detenuti del Lazio, ha visitato le lavorazioni all'interno della Casa di Reclusione di Rebibbia, ha incontrato il direttore e il responsabile dell'area pedagogica del carcere di Prato, alcune cooperative Romane, Lombarde e Toscane, partecipando a fiere solidali quali “Fà la cosa giusta!” (Milano, marzo 2010) e ha ospitato a “Terra Futura 2010” (fiera delle buone pratiche e stili di vita – Firenze maggio 2010) Venti cooperative/produzioni nel primo “emporio carcerario” di recuperiamoci! , iniziando sin da subito a riscuotere interesse e approvazione dal pubblico, dalle istituzioni e dai media.
Dal mese di luglio 2010, ha preso avvio l’avventura del “Jail Tour 2010”, un viaggio attraverso la penisola alla scoperta di quanto di buono viene prodotto nell’immenso universo carcerario, incontrando un centinaio di realtà e censendo oltre i quattrocento prodotti/articoli, maturando la convinzione di essere solo all'inizio della scoperta, essendo un mondo in continua evoluzione.
Molte sono le tappe che hanno testimoniato la presenza del mitico Camper anni '80 (meglio conosciuto come “Jail Mobile”), acquistato e utilizzato per portare in viaggio ciò che di buono e di fattivo esiste nelle realtà carcerarie Italiane.
Il nutrito numero di eventi ai quali abbiamo partecipato ha consentito a “recuperiamoci!” e al “Jail Tour 2010” un' attenzione specifica dalla stampa locale e nazionale.
Hanno parlato di noi molti giornali, ci hanno intervistato le TV nazionali in spazi normalmente dedicati al Costume e al Gossip, ai quali abbiamo più volte e a più riprese trasferito il messaggio che c'è bisogno di promuovere quello che c'è di buono, perchè “mai come ora servono contaminazioni virtuose fuori e dentro le carceri per la diffusione della legalità” facendo così risuonare una cassa di cui le realtà produttive carcerarie, e non solo, hanno forte bisogno.
A settembre 2010 è nata “recuperiamoci!” associazione di promozione no profit, con sede a Prato, il cui canale di comunicazione è il sito www.recuperiamoci.org
I riscontri positivi ottenuti dalle cooperative e dalle istituzioni, unitamente al desiderio di raggiungimento dello scopo primo, che ribadiamo essere “ promuovere l'economia carceraria - creare nuovi posti di lavoro per i detenuti” hanno consolidato il desiderio da parte dei fondatori di recuperiamoci! di attuare un percorso non commerciale e speculativo, ma di “creazione di un network virtuoso” tra le cooperative, gli istituti di reclusione, le istituzioni e la società civile. Le richieste di informazioni sui prodotti e di fornitura ricevute vengono direttamente girate alle cooperative/associazioni/istituti che si occupano della produzione.
Prospettive:
Il futuro di recuperiamoci! È continuare a “fare” quanto ideato e posto in opera già da ottobre 2009:
Valorizzazione degli spazi fisici e mentali dove possano lavorare detenuti e ex detenuti, insieme a donne e uomini liberi e volontari, un ponte tra il carcere e la società civile.
Avviamento del progetto di promozione dell'economia carceraria – su scala nazionale - attraverso l'occupazione di detenuti: una rete organizzativa dove far viaggiare il JailTour e dove sviluppare il network virtuoso di recuperiamoci!
Progettazione del recupero di “Cantieri - Laboratori- Vetrine” nel territorio: Per la Creazione di oggetti e manufatti a partire dal recupero degli scarti, dei saperi e dei mestieri, per la logistica necessaria alla realizzazione di eventi e delle “Vetrine del carcere”.

http://recuperiamoci.blogspot.it/

8) CASA DI ANDREA  - Ospitalità Solidale

“Casa di Andrea” 
(www.assandreatudisco.org/case_di_andrea.php) dell’Ass. Andrea Tudisco, che ospita gratuitamente mamme e bambini in cura presso i centri oncologici. 

mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?

mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?
Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride e dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino" (K. Gibran)

LENTE D'INGRANDIMENTO - CITTADINANZA ATTIVA

COALIZIONE PER I BENI COMUNI:

Un’ampia delegazione della Coalizione per i Beni Comuni, ha depositato, presso gli uffici competenti del Comune di Roma, la proposta di delibera popolare per l’approvazione del regolamento per la gestione condivisa beni comuni.

Una rete informale di cittadinanza attiva – composta da 104 realtà romane - nata con l’obiettivo di presentare al Comune di Roma una Delibera di Iniziativa Popolare per l’approvazione di un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani” finalizzato non solo a definire i rapporti tra le amministrazioni locali e quanti vogliono offrire il proprio contributo volontario per la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni urbani, ma anche ad attivare nuove forme di collaborazione tra le parti, basate sul principio di sussidiarietà orizzontale e non sulla totale delega di responsabilità ai cittadini.

Questo l’obiettivo scaturito dalle 104 realtà romane che, con la consegna della proposta di delibera popolare, danno il via ufficiale alla RACCOLTA DELLE 5.000 FIRME valide necessarie per essere discussa in Consiglio.

Una rete informale che continuerà a crescere e a coinvolgere gruppi organizzati e non, comitati, associazioni e cittadini fino al raggiungimento dell’obiettivo: l’approvazione del “Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni”, per il benessere collettivo e il miglior utilizzo anche dal punto di vista dei bambini.

Una raccolta firme che avrà non solo l’importante compito di dotare anche Roma di uno strumento che avvicina cittadini e istituzioni, ma anche quello di sensibilizzare e informare le persone sulla sua importanza strategica

FACEBOOK

https://www.facebook.com/coalizioneperibenicomuni/


coalizioneperibenicomuni@gmail.com

389 5826326 - 3386587734

FORSE NON TUTTI SANNO CHE:

1) Mangiare, Dormire, Lavarsi ... è x tutti
sul sito della Comunità di S. Egidio è possibile "sfogliare" guide solidali che informano sulle realtà CITTADINE disponibili a sostenere chi si trovi in difficoltà

http://www.santegidio.org/index.php?&pageID=228


SOLIDARIETA' E AMBIENTE

ACQUA, un popolo di spreconi

ACQUA, un popolo di spreconi

Un popolo di spreconi.

Ne consumiamo ogni giorno più di 250 litri a testa, più di ogni altra nazione europea.

Non siamo i più puliti, ma solo i più spreconi.



Ogni giorno utilizziamo centinaia di litri d’acqua senza prestare molta attenzione; in genere l’atteggiamento più diffuso è quello di pensare che «basta aprire un rubinetto e servirsene a piacere», in realtà le cose non stanno proprio così, è necessario fermarsi a riflettere un attimo per dare il giusto valore ad una risorsa che purtroppo non è infinita.

Senza acqua nessuna forma di vita è possibile, è un bene d’assoluta necessità che diventa sempre più scarso con il passare del tempo per motivi sia di ordine quantitativi (l’acqua oggi a disposizione è pari a circa un terzo di quella disponibile negli anni ‘50 e tra cinquanta anni sarà ulteriormente dimezzata), sia qualitativi (per ogni litro d’acqua potabile, almeno otto risultano contaminati dall’attività umana).

Gli effetti di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: casi crescenti di razionamento idrico; il consumo di acqua minerale o filtrata diventato quasi un obbligo; lievitazione del costo dell’acqua potabile ecc.

Se poi allarghiamo lo sguardo a livello mondiale, il panorama diventa ancora più preoccupante: circa un miliardo e mezzo di persone non dispongono di acqua potabile.

Di fronte ad un quadro tutt’altro che roseo, oltre ad avvicinarsi al rubinetto con maggiore rispetto, diventa importante porsi il problema di come contribuire in prima persona a migliorare la situazione.

D’altra parte, un uso più appropriato dell’acqua non fa bene solo all’ambiente, ma anche al portafogli e con molta probabilità anche alla pace tra i popoli, perché sono oramai numerosi gli analisti politici che individuano nella carenza d’acqua uno dei possibili motivi di conflitto armato tra i paesi.

Che fare?

Per eliminare gli sprechi idrici si può agire su tre fronti: -Ridurre i consumi d’acqua, in modo da erodere il meno possibile questa preziosa risorsa e contrarre l’impatto ambientale (produrre, trasportare e smaltire acqua potabile richiede energia e produce inquinamento). -Contrarre l’impiego di additivi per ridurre l’inquinamento dell’acqua, della natura e dell’ambiente domestico. -Diminuire il consumo energetico per scaldare e distribuire l’acqua al fine di ridurre l’inquinamento ambientale e il consumo di energia fossile. Per raggiungere questi obiettivi è necessario intervenire sia a livello degli stili di vita, modificando alcune abitudini radicate nel tempo, sia a livello di impiantistica, utilizzando apparecchiature progettate con particolare attenzione al risparmio idrico ed energetico per garantire un’efficacia uguale o superiore rispetto ai dispositivi convenzionali. Spesso si tratta di mettere mano al portafogli, ma il più delle volte il risparmio che deriva dall’uso di tali dispositivi ripaga in poco tempo la spesa affrontata per il loro acquisto. Il massimo dei risultati si ottiene quando entrambe queste strategie, cioè modifica delle abitudini e nuova impiantistica, sono adottate insieme. Vediamo ora in dettaglio le varie soluzion possibili.

Riduzione dei consumi

Iniziamo dalla tipologia di utilizzo che impatta maggiormente per poi passare alla seconda e così via prendendo come riferimento il diagram-ma a torta (vedi il grafico ripartizione dei consumi domestici), in altre parole guardiamolo con occhi famelici e gettiamoci a capofitto sulla fetta più grossa per poi passare a quella di dimensioni immediatamente inferiori e cosi via!

  • Docce e bagni.
  • La doccia presenta un minor consumo d’acqua, rispetto al bagno, soprattutto se si tiene l’acqua aperta solo quando serve.
    Inoltre è possibile adottare docce a risparmio energetico, in grado di ridurre i consumi oltre il 70%. In termini pratici, considerando una doc-cia al giorno si possono risparmiare in un anno oltre 50.000 litri d’acqua e diverse centinaia di euro.
    La cosa importante è di utilizzare docce che non si limitino a ridurre il consumo d’acqua (allora tanto vale non aprire totalmente il rubinetto, con il risultato che s’impiega più tempo a lavarsi e si consuma lo stesso quantitativo di acqua), ma sfruttino in maniera più intelligente l’acqua, garantendo un elevato potere lavante a fronte di minori consumi.
    Vi sono inoltre vantaggi secondari interessanti: nel caso di boiler elettrico, più persone riescono a fare la doccia consecutivamente e minori sono i cali di portata per gli altri utenti, l’unico rovescio della medaglia è che, passando meno acqua nei tubi, si deve attendere più tempo l’arrivo dell’acqua calda.

  • Lavaggio stoviglie e biancheria.
  • Nel caso in cui si utilizzino lavatrici o lavastoviglie è bene farle girare sempre a pieno carico; nel caso dei lavaggi a mano evitare l’uso d’acqua corrente e preferire l’acqua raccolta in un lavabo o in una bacinella.
    Sempre per ridurre gli sprechi, non lasciate diventare vecchio lo sporco dei piatti e le macchie ostiche dei tessuti perché richiedono un lavaggio più impegnativo sia da un punto di vista chimico (detersivi) sia energetico (tempi e temperature più elevate); lavare separatamente i pezzi a seconda del grado di sporco.
    Molti si chiederanno: si consuma più acqua, energia e detersivi lavando a mano o a macchina?
    Per rispondere in maniera corretta a questa domanda è necessario conoscere due fattori: grado di riempimento ed «economicità» della macchina da una parte e capacità di lavaggio manuale dall’altra.
    Comunque alcuni studi in materia hanno dimostrato che per lavare lo stesso quantitativo di stoviglie, pari ad un carico intero di una lavapiatti, mediamente si consumano 80 litri d’acqua se lavati a mano; 60 se lavati a macchina; 12 litri nel caso di apparecchi ad elevata efficienza, i quali oltre al risparmio d’acqua consentono una notevole contrazione dei consumi di detersivi ed energia.

  • Vaschette del WC.
  • Le vaschette tradizionali, in genere contengono circa 24 litri, un volume d’acqua tale da permettere una buona azione lavante nel caso di presenze solide…, ma eccessivamente elevata nel caso di rifiuti liquidi.
    Mediamente, con tali sciacquoni si ha un consumo giornaliero di circa 100 litri a persona, in gran parte sprecati.
    Più efficienti sono le vaschette a due mandate, una da 3 e l’altra da 6 litri, grazie alle quali il consumo giornaliero, a parità di funzione, scende a 15 litri d’acqua.
    Se utilizzate in maniera corretta, ossia schiacciando il tasto giusto al momento giusto, con le vaschette a doppia mandata si arriva a risparmiare circa 17.000 litri d’acqua l’anno a persona.
    Quando non si hanno a disposizione vaschette ad hoc, è possibile modificare i tradizionali cassonetti introducendo dei pesi che permettono di ottenere le stesse prestazioni.
    Un altro metodo è di inserire nella vaschetta un mattone o più semplicemente una bottiglia piena d’acqua.
    In quest’ultimo caso si risparmia molta acqua, ma si riduce anche la quantità disponibile per ogni scarico con l’inconveniente di ridurre l’azione lavante.

  • Rubinetti.
  • Vanno aperti solo quando serve e tenuti chiusi mentre ci si insapona o ci si lava i denti; analogamente per lavare la frutta e la verdura è sufficiente usare acqua raccolta in una bacinella e non quella corrente.
    Per dare un’idea concreta di quanto questi gesti quotidiani possano far variare notevolmente il livello dei consumi idrici, analizziamo in dettaglio cosa accade durante il lavaggio dei denti: tenendo aperto il rubinetto per tutto il periodo di pulizia, si arriva a consumare 10.000 litri l’anno a persona; quando il rubinetto viene aperto solo per il risciacquo il consumo d’acqua si riduce a 1600; se poi invece dell’acqua corrente si utilizza quella contenuta in un bicchiere, si arriva a non più di 200 litri d’acqua l’anno!
    Un bel risparmio, vero?
    Per quanto concerne interventi di tipo impiantistico, è possibile sostituire i normali filtrini dei rubinetti (quelli che ogni tanto dobbiamo pulire dal calcare e da altre sporcizie) con dei modelli risparmio energetico (aeratori).
    Come per le docce vale il discorso di acquistare dei modelli che non si limitino a ridurre la portata dell’acqua, ma che producano un getto di eguale capacità lavante con consumi inferiori.

  • Perdite dalle guarnizioni.
  • L’acqua, che a causa di perdite delle guarnizioni gocciola dai rubinetti o dallo sciacquone, sembra poca cosa, ma essendo continuativo, anche il semplice gocciolamento comporta uno spreco inutile di migliaia di litri d’acqua (e di euro).
    Nel caso in cui l’impianto è dotato di accumuli dell’acqua calda, come ad esempio i boiler elettrici, oltre al consumo d’acqua le perdite idriche si tramutano anche in uno spreco d’energia elettrica.
    È pertanto consigliabile di sostituire immediatamente le guarnizioni danneggiate.

  • Ridurre l’Impiego di Additivi
  • Tutti i detergenti, compresi quelli ecologici, comportano un impatto ambientale per la loro produzione, il trasporto e lo smaltimento.
    Inoltre, soprattutto nel caso di detergenti convenzionali, si ha una liberazione di residui tossici nell’ambiente che poi vengono assimilati attraverso la respirazione, la pelle e il consumo di alimenti.
    Ecco perché è bene ridurre al minimo l’impiego di detergenti e detersivi e in ogni caso preferire i prodotti ecologici.
    Ma cosa c’entrano i detersivi con l’acqua?
    È molto semplice: in tutti i processi di pulizia viene utilizzata l’acqua come diluente che, se usata in modo intelligente, riserva ottime sorprese!
    Per il lavaggio di stoviglie e del bucato è possibile trattare energicamente l’acqua con opportuni dispositivi da applicare direttamente alle condotte dell’acqua o direttamente nelle macchine da lavare o sotto forma di additivi, ottenendo circa un dimezzamento dei consumi dei detersivi.
    Per quanto concerne la pulizia delle superfici è consigliabile impiegare dei panni in microfibra dove l’azione chimica degli additivi è completamente sostituita dall’azione meccanica, ossia si pulisce e si sgrassa unicamente utilizzando l’acqua.
    Ma anche in questo caso, per non avere risultati deludenti, è necessario scegliere prodotti d’elevata qualità.

  • Combattere il Calcare
  • Il calcare è ben noto per la tendenza a creare incrostazioni, assai difficili da rimuovere da box doccia, lavelli e rubinetteria in generale; ma i maggiori inconvenienti, il calcare li crea all’interno dell’impianto idraulico, ossia nelle condutture e, soprattutto, nei generatori d’acqua calda (elettrici o a gas).
    Tali depositi creano due tipi di barriere: una termica e una fisica.
    La prima si traduce in un maggior consumo di energia per nulla trascurabile, infatti, per ogni millimetro di deposito di calcare nei tubi, si registra un aumento dei consumi elettrici di circa il 10% e siccome lo strato accumulato in un generatore d’acqua calda può diventare molto spesso, nel tempo, i consumi possono crescere vertiginosamente.
    Analogamente, lo strato di calcare crea anche una barriera fisica al passaggio dell’acqua che, nel caso d’impianto dotato di autoclave, fa anch’esso aumentare i consumi di elettricità.
    Infine va detto che il calcare sollecita maggiormente l’impianto idraulico riducendone la durata.
    Una verifica della presenza di calcare all’interno dei tubi può essere realizzata con una semplice prova.
    Aprite al massimo il rubinetto dell’acqua fredda e notate la portata; dopo qualche istante ripetete la stessa cosa con il rubinetto dell’acqua calda.
    La minore portata dell’acqua calda è essenzialmente dovuta alle incrostazioni di calcare presenti nel generatore di calore!
    Le soluzioni utili per vincere il calcare si dividono in due categorie: trattamenti in grado di inibire il potere di coesione del calcare che, pur continuando ad essere presente nell’acqua, non è più in grado di for-mare incrostazioni; trattamenti di rimozione del calcare dall’acqua.

Ecologia Domestica

Del primo gruppo fanno parte i trattamenti energetici dell’acqua, i catalizzatori ceramici e i campi magnetici.

I primi uniscono le proprietà anticalcare alla riduzione dei consumi di detersivi ed all’eliminazione del problema della formazione della ruggine (molti modelli possono essere installati senza ricorrere all’idraulico).

I catalizzatori ceramici sono estremamente efficaci, ma richiedono un intervento impiantistico così come i dispositivi basati sull’effetto dei campi magnetici.

Tra i dispositivi che operano la rimozione parziale del calcare dall’acqua vi sono gli addolcitori, il cui impiego richiede periodicamente l’aggiunta di sale e un’accurata manutenzione.
Inoltre, sia l’installazione che la manutenzione richiede l’intervento di tecnici specializzati.

SOLIDARIETA' E CONSUMI

L’economia solidale

è, prima di tutto, un atteggiamento da cui derivano dei comportamenti che determinano un particolare stile di vita. Non si tratta solo, infatti, di aderire alle formule del commercio equo solidale, ma anche, e soprattutto, di rivoluzionare le nostre abitudini quotidiane: l’economia solidale comprende anche il nostro modo di lavare e lavarsi, ossia la quantità e la qualità di acqua, sapone e detersivi che utilizziamo.

Partire, quindi, dalle piccole cose, dalle attività quotidiane che, alla fin fine, costituiscono, in termini di tempo d’esecuzione, una porzione molto ampia di ogni nostra giornata. Limitare i consumi, specie d’acqua, evitare gli sprechi, cooperare con gli altri, sostituire la moda dell’ “usa e getta” con quella del recupero, utilizzare prodotti ecocompatibili, utilizzare l’automobile solo in casi di estrema necessità, impegnarsi a non inquinare, scambiare (tipo libri, cd, attrezzi, ecc.) per evitare di acquistare, sono alcuni imperativi per uno stile di vita un po’ più sobrio.

Zucchero equo-solidale

La nostra società si basa su un flusso continuo di merci e prodotti, e per questo viene definita consumistica. E, certamente, per cambiare le cose occorre intervenire (interferire) su questi automatismi.

Potremmo abbozzare una sorta di decalogo: compra leggero (ovvero prodotti con uno “zaino ecologico” non troppo pesante); compra durevole; compra semplice (in genere, gli oggetti più sofisticati sono meno durevoli, più delicati); compra vicino (per ridurre i danni ambientali che ogni trasporto comporta); compra sano; compra più giusto (e qui ci avviciniamo al discorso del commercio equo); compra prudente (a dispetto di normative e regolamentazioni, non è detto che il materiale acquistato non sia nocivo); compra sincero (evitare cioè i prodotti troppo pubblicizzati, dato che la pubblicità ce la paghiamo noi ed è spesso lontana dalla verità); compra mano d’opera (un metodo per aumentare l’occupazione); investi in futuro

INDIRIZZI UTILI

http://www.retelilliput.org/

http://www.utopie.it/http://www.retecosol.org/

http://www.networketico.it/

http://www.volint.it/http://www.zoes.it/

http://www.vita.it/

http://www.nuovomunicipio.org/

http://www.decrescita.it/

http://www.equonomia.it/

http://www.altreconomia.it/

http://www.altroconsumo.it/

http://www.valori.it/



COMMERCIO EQUO SOLIDALE

http://www.assobdm.it/

http://www.altromercato.it/

http://www.equoland.it/

http://www.transfair.it/

http://www.agices.org/

http://www.commercioetico.it/

http://www.equo.it/

http://www.mondosolidale.it/

http://www.cooperativaisola.org/

http://www.equociqua.it/

GAS

http://www.economia-solidale.org/

http://www.retegas.org/



FINANZA ETICA

http://www.bancaetica.com/

http://www.finanza-etica.itt/



TURISMO RESPONSABILE

http://www.aitr.org/

http://www.tures.it/

http://www.viaggiemiraggi.org/

http://www.viaggisolidali.it/

http://www.humanaitalia.org/



BARATTO

http://www.eticambio.it/

http://www.zerorelativo.it/

http://www.barattopoli.com/

http://www.tuttobaratto.it/

http://www.suesu.it/

da Fatti Mail a ... Song-Taaba ONLUS - Africa e Solidarietà

da Fatti Mail, da una mail spedita per chiedere una mano per il Burkina Faso, l'incontro con Padre Jean Ilboudo e la nascita, nel 2008, di Song-Taaba ONLUS.... Song-Taaba incontra Chiara Castellani, il suo Congo ed inizia un'esperienza umana di amicizia e solidarietà ... di conoscenza e consapevolezza ... che fa compiere ogni giorno nuovi passi ... guardando avanti ...

"A salvare veramente l’Africa non saranno i fondi e gli aiuti. Salveranno vite umane, permettendo loro di sopravvivere, ma non salveranno la vita dell’Africa. Cio’ che importa non sono i mezzi, ma le condizioni. Bisogna permettere all’Africa di ricostruirsi. Bisogna aiutarla a ricostruirsi. L’Africa deve essere prima che avere". (Joseph Ki-Zerbo)

L'Africa deve essere prima che avere ...

e come l'Africa, ognuno di noi

La strada dell'essere è quella i cui passi sono domande e la meta non è un dove ma un chi ...

Una strada che lo sguardo lungo e visionario di Padre Jean Ilboudo ha fatto intravedere a tutti noi

Song-Taaba è e vuole essere questo: la possibilità di percorrere questa strada

http://song-taabaonlus.ning.com/

Be Ye Ka Ye?: cosa c'è lì che non c'è qui?

Nulla o forse tutto: la voglia di muoversi, di interrogarsi,
di cercare il valore della vita ...

http://www.youtube.com/watch?v=WQGF1fqEruQ

la vita di Chiara Castellani

http://www.youtube.com/watch?v=HON6FoFUPnI

e di chiunque abbia voglia di vivere la solidarietà ...
se sei fra questi ... contatta:
segreteria@song-taabaonlus.org,


.... x iniziare a guardare l'Africa dal ... lato giusto:
Nel suo docu-film, Silvestro Montanaro, svela un'Africa
consapevole, dignitosa, aperta al futuro, segnata da ferite interne ed esterne,
creativa, saggia. Un' Africa da ascoltare, da capire, da scoprire e da cui
imparare:
http://www.ceraunavolta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-5a587b72-ded6-4320-942f-572599d3406c.html,