Fatti Mail
Affezionata piccola
grande famiglia di Fatti Mail
Non è una cosa da poco
non lo è come non lo sono i primi sintomi
delle malattie gravi
Minimizzarli o addirittura negarli
ha come unico esito ritrovarsi malati.
Molto, troppo, malati.
Roma città aperta
Per Rossellini - e non
solo per lui - Roma era questo
Roma … e con lei anche l’Italia
Poi arriva dicembre
Un mese in cui ci riempiamo la bocca di
famiglia, fraternità, accoglienza.
Un mese in cui in ogni casa si tirano
fuori pupazzetti, pecorelle, muschio, piccole dimore di cartapesta.
Ed una capanna.
Dentro una coppia di stranieri,
extracomunitari, posizionati generalmente al centro che guardano un bimbo,
appena nato, di cui l’uomo non è il padre biologico.
Questo strano nucleo familiare viene
celebrato ed indicato come santa famiglia.
Una famiglia santa non in nome della
biologia (o della geografia) ma dell’amore che ognuno ha saputo offrire agli
altri oltrepassando la propria mentalità, i propri condizionamenti, le proprie
leggi, le proprie umane resistenze.
Le parole non sono suoni. Non sono gruppi
di sillabe unite insieme.
Le parole acquistano senso nei gesti che
le accompagnano.
Resta ciò che faccio non ciò che dico.
Resta una donna bambina che accoglie con
infinito amore un figlio non cercato a causa del quale è divenuta motivo di
scandalo.
Resta un uomo che accoglie una donna
sapendo che porta in grembo un figlio non suo.
Resta un bimbo che accoglie su di se,
nella sua infinita tenerezza, le contraddizioni di un mondo che lo considera
divino ma se bussa alle porte lo lascia fuori e lo fa nascere in una stalla
perché il potere della fragilità svela e rivela la fragilità del potere.
Le parole acquistano senso nei gesti che
le accompagnano.
Nel bene come nel male.
Se non so dirti ti amo ma vivo cercando di
mettere il tuo bene prima del mio in ogni mio gesto … ti sto amando … che
sappia dirtelo o no …
Al contrario se dico che gli italiani, i
romani – brava gente – non sono razzisti e poi impedisco ad una famiglia
marocchina – solo perché straniera - di entrare nella casa popolare
che HA DIRITTO ad avere … devo iniziare a considerare appropriato
l’aggettivo razzista vicino a cittadinanza.
Barricate dei residenti, scontri sfiorati
con gli agenti della polizia locale di San Basilio.
"Non vogliamo negri nè stranieri qui,
ma soltanto italiani". Questo è stato urlato ripetutamente.
Di fronte a questa manifesta non
accoglienza, di fronte a tanta aggressività, di fronte a questi paladini della
razza … due adulti e tre bambini. Una famiglia.
Il marito operaio, la moglie casalinga e
tre figli di 1, 4 e 7 anni
Cinque persone inermi, corrette, con tutte
le carte in regola.
Cinque esseri umani.
La cronaca racconta che la famiglia - di
fronte ad una tale reazione - non sia più entrata nella casa assegnata. Che
siano poi stati ricevuti dalla sindaca Raggi la quale ha fatto attivare la
procedura di assegnazione di una nuova casa.
Forse qualcuno dei residenti di San
Basilio avrà pensato di “aver vinto”, forse la famiglia di Fatya e Mourad avrà
perfino potuto pensare: “tutto è bene ciò che finisce bene”
Io invece penso che abbiamo perso.
Abbiamo perso tutti, irrimediabilmente, di
fronte agli occhi di quei tre bambini cui abbiamo offerto una scena che nessuno
potrà cancellare dalla loro memoria.
Abbiamo perso come cittadini non scendendo
insieme in strada il giorno dopo a scandire “benvenuti a Roma, benvenuti a
casa”
Abbiamo perso l’occasione di riconoscere
un sintomo e – grazie a lui – risalire alla malattia.
Perché quando iniziamo a vedere un marocchino,
un nero, un ebreo prima che un essere umano … è un sintomo.
Quando giudichiamo un individuo non per
ciò che abbia fatto ma per ciò che sia … è un sintomo.
Posso non fare ma non posso non essere.
Posso non rubare ma non posso non essere marocchino. Posso non mentire ma non
posso non essere nero.
Quando di fronte ad un bambino, ad ogni
bambino, non sappiamo più sentire la responsabilità del futuro che stiamo
scrivendo … è un sintomo.
Quando questi sintomi vengono a sommarsi
la malattia – grave – c’è già.
Si chiama: RAZZISMO
Una malattia che – non curata – rende
assai poco sensati quei pupazzetti, quelle pecorelle, quei pastori …
quell’uomo, quella donna e quel bambino collocati, ogni dicembre, in un angolo
speciale delle nostre case.
Essere nelle nostre case solo a condizione
di essere “finta” a quella famigliola di Nazareth interessa poco.
Interesserebbe entrarci quando è vera.
Quando, straniera, attraversa le strade
delle città, le porte dei ricoveri, le onde del mare.
Le parole acquistano senso nei gesti che
le accompagnano.
Vale per tutte le parole
Accoglienza … inclusa.
g.s.
“Quando sei irritato
contro tuo fratello, pensa allora che sei irritato contro il fratello che è in
te, vale a dire contro ciò che in te è simile a tuo fratello. In quanto
individuo tu sei parte dell'umanità e partecipi all'insieme dell'umanità, come
se tu stesso fossi l'umanità intera." (C.G.Jung, Libro Rosso)
TRE ulteriori condivisioni:
1) Chiunque voglia segnalarmi iniziative da
promuovere, NON mi mandi ALLEGATI, NE’ LOCANDINE … ma tutto il comunicato direttamente come testo della
mail
2) Il BLOG è aggiornato
costantemente. Nella colonna di destra alle
voci SOS o IN PRIMO PIANO sono continuamente inserite iniziative o richieste
solidali
3) Sempre nella colonna di destra del BLOG
c'è una finestrella
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una parola chiave e appariranno
tutte le volte in cui, in una qualunque Fatti Mail degli ultimi 2 anni,
sia stata citata quella parola … può essere un'utile strumento di
prima ricerca (ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)
AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE - DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO
DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’
RIFERIMENTO A Fatti Mail … è importante aiutare due persone
estranee a superare il disagio iniziale … Considerate che
l’espandersi di Fatti Mail se da una parte aumenta i lettori (e le opportunità
di risposte solidali) dall’altra estende anche al di fuori delle spedizioni di
Fatti Mail via e-mail la possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a
chi vi chiami o vi contatti come sia venuto a conoscenza della vostra
richiesta, regolandovi conseguentemente.
BUONA LETTURA :
Le richieste legate alla ricerca
di lavoro - oggi come sempre - chiamano tutti coloro che vogliano
“essere” solidali a “fare” un gesto in
più: una lettura approfondita, un passa parola, un’attenzione ad
offerte che possano capitare alla nostra attenzione. Non sono bigliettini
attaccati ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso –
diverso ma gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non
restarne schiacciati. Grazie
1) MASSIMO CERCA LAVORO:
Mi chiamo Massimo. Sono attualmente a Dublino. Per sostenere le spese di
questo periodo di assestamento e integrazione ho bisogno di lavorare.
- dò lezioni di Italiano
agli stranieri
- dò lezioni di inglese
agli italiani sia dal vivo sia via skype.
- faccio traduzioni (sono
perfettamente bilingue)
- sono disponibile per
qualsiasi lavoro io possa gestire via telefono-email-internet)
Grazie per quanto potrete fare per aiutarmi
Anche mettendomi eventualmente in contatto con persone di vostra conoscenza
che vivano a Dublino e che possano aiutarmi a trovare “alunni o traduzioni”
per contattarmi scrivere a
Grazie
2) AMBULATORIO SOLIDALE IN
CENTRO:
Insieme ad alcuni amici di Sant'Eustachio, ispirati dalle parole e dalla
testimonianza di don Pietro, stiamo provando a realizzare un nuovo servizio per
gli Amici più poveri.
Il nostro progetto iniziale è la realizzazione di un piccolo ambulatorio,
al centro di Roma, dove possano operare volontariamente medici di base, podologi
e fisioterapisti.
Tante altre idee sono in gestazione, ma occorrono sostegni di ogni tipo per
realizzare la prima, figuriamoci le altre!
Ci stiamo provando... nel desiderio di vivere concretamente la solidarietà.
Se vuoi darci una mano in ogni forma possibile (contributi di idee
sostenibili, aiuto operativo sul campo, donazione economica, segnalazione di
volontari medici in base alla tipologia indicata, ecc.) te ne saremmo veramente
grati.
A riguardo chi voglia può contattarmi scrivendo a
3) COHAUSING & AMICIZIA:
Cara Gaia, sono Elena
presento a te e Fattimail la mia proposta.
Sto cercando di costruire un'esperienza di "cohousing"
tra signore anziane autonome ma che esprimano il desiderio di essere
rassicurate dalla prossimità reciproca e dal sostegno di una persona
valida e di buon cuore adibita alla loro cura e a tal fine siano
disponibili a cambiare casa e venire a vivere in zona Camilluccia /
Trionfale, ove io attualmente abito
Di che si tratta?
Dispongo di una parte della casa di mia madre: due stanze, due bagni e
soggiorno-cucina, quella di mia madre: tre stanze, due bagni e soggiorno
cucina, in più le terrazze.
Io devo trasferirmi e piuttosto che affittare ad un inquilino qualsiasi la
mia parte ho pensato che avrebbe molto più senso affittare una delle due parti
a persone interessate a condividere il quotidiano con mia madre e la sua
meravigliosa governante che ne guida la macchina, oltreché ottima cuoca.
Il particolare vantaggio sta a mio modo di vedere in ciò: la condivisione
può essere liberamente scelta di volta in volta dato che sono due dimore
separate, con rispettivi impianti, ma adiacenti con una
persona stabilmente presente in grado di intervenire in caso di necessità
e se lo si desidera consentono vita comune attraverso i pasti ed altre
attività.
Potrebbe interessare a qualcuno?
4) CERCASI SQUADRA DI
PALLAVOLO
Nella mia classe di italiano per stranieri ho un ragazzo siriano NAKHLEH
che stava per laurearsi in Siria in letteratura inglese, ma è scappato in
tempo e gli mancano due esami. E’ un pallavolista e sarebbe contento di
inserirsi in un gruppo di palla a volo. Se qualcuno può aiutarlo ne sarei
contenta. Ha un ottimo carattere, vive dai Padri Maristi. Misa - gaia.fattimail@gmail.com,
5) AFFITTO CASA:
Una proposta per la nostra casetta in affitto arredata. Se qualcuno
stesse cercando una soluzione simile. Sono due vani al terzo piano in zona
Centocelle vicino metro C, piazzale delle Gardenie. Affitto equo per brevi o
lunghi periodi. Chiamare al gaia.fattimail@gmail.com,
Ancora un augurio per tutti
6) LIBRO SOLIDALE per
ARQUATA:
A seguito dei recenti eventi sismici, è stato deciso, in accordo con la fotografa
Silvia Gustin e la casa editrice Librati di Ascoli Piceno,di destinare l'intero
importo di vendita del libro "Visioni stagionali nel Regno della
Sibilla" ad iniziative circoscritte al comune di Arquata del Tronto.
L'origine del progetto editoriale "Visioni stagionali nel Regno della
Sibilla" nasce dal desiderio di promuovere le bellezze naturalistiche, ma
anche artistiche e culturali, del territorio del Parco Nazionale dei Monti
Sibillini e di devolvere all'ente del parco i diritti d'autore in progetti
locali.
Verranno sostenute alcune iniziative mirate a vantaggio della popolazione
di cui ci parlerà a breve ALESSANDRA TRENTA in diretta telefonica spiegandoci
anche come fare per acquistare questo libro.
Ogni libro venduto sarà un aiuto concreto per la ricostruzione di alcune
realtà di bene comune ad Arquata del Tronto
Il libro fotogarfico "Visioni Stagionali nel Regno della Sibilla"
è in vendita sui maggiori canali on line (Bol, Ibs, Amazon),
presso la libreria Rinascita di Ascoli Piceno, oppure contattandomi tramite mail: gaia.fattimail@gmail.com,
7) SOS SIRIA:
Come aiutare l’operato
dei Francescani in Siria
Nonostante gli aiuti che
già sono arrivati continua ad esserci grande necessità di cibo, latte per i
bambini, vestiti, occhiali, medicine, apparecchiature mediche. C’è anche
bisogno di aiutare chi deve ricostruire la propria casa distrutta dai missili,
e chi non ha più i mezzi per pagare le rette scolastiche dei propri figli.
La presenza francescana
in Siria: un aiuto indispensabile per molti siriani
A differenza di molte
organizzazioni umanitarie, i frati della Custodia non hanno mai
lasciato il Paese e sono ancora saldamente presenti in varie zone della
Siria come a Lattakia, Damasco, Aleppo e in alcuni villaggi
della valle Orontes (Knayeh, Yacoubieh, Jisser e Gidaideh); aiutano
la popolazione locale senza distinzione di razza, appartenenza religiosa o
nazionalità, con particolare attenzione a bambini e donne.
I frati francescani
della Custodia hanno creato quattro centri di accoglienza, che
provvedono ai bisogni più immediati dei più poveri della popolazione: acquisto
di cibo, indumenti e coperte. Si cerca anche di tamponare l’emergenza che
deriva dall’assenza della sanità pubblica, dispensando medicine e
provvedendo all’assistenza medica fondamentale, specialmente attraverso
l’ospedale di Aleppo gestito dalla Custodia e i dispensari medici dei
monasteri francescani.
Tramite Associazione pro
Terra Sancta anche tu puoi essere al fianco dei frati in
Siria. Per effettuare una donazione, che verrà rapidamente
trasferita ai frati presenti in Siria:
BONIFICO
BANCARIO – IBAN: IT67 W050 18121010 0000 0122691
BIC/Codice Swift: CCRTIT2T84A
in POSTA – Conto
Corrente: 1012244214 intestato a ASSOCIAZIONE DI TERRA SANTA
8) CAPODANNO SOLIDALE:
è possibile trascorrere
il Capodanno unendo amicizia, festa e solidarietà con i giovani della
Comunità di Sant’Egidio di Roma, che quest’anno hanno deciso di festeggiare
insieme ai senzatetto della città, che vivono per strada, oppure in
baracche e roulotte. Il ritrovo è alle ore 18 nella parrocchia di S.
Tommaso Moro (via dei Marrucini 1); dopo aver preparato i pasti ed essersi
divisi in gruppi, si parte per la città a distribuire i pasti. Il contributo
per la cena solidale è di 10 euro, 12 euro per la festa di Capodanno; per
prenotarsi è sufficiente chiamare il numero 334 8135420:
Programma:
Ore 18.00 Appuntamento a S.Tommaso Moro - Via dei Marrucini 1
Preparazione e Divisione Pasti
Ore 19.ooPreghiera per i Poveri e per la Pace
Ore 19.30 Riunione organizzativa e Divisione in Gruppi
Ore 20.15Partenza
Ore 22.30 Festa e Cena insieme
Contributo Cena Solidale 10€
Contributo Festa Capodanno 12€
CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE
E/O CULTURALE.
A SEGUIRE ALCUNE
SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O
CULTURALE. … vita e solidarietà … per imparare a crescere insieme
BUONA
LETTURA:
31
DICEMBRE MARCIA PACE A BOLOGNA
Mentre in molti accenderanno i fuochi di capodanno, un popolo in marcia
cercherà di spegnere i fuochi della guerra. Con la preghiera, il dialogo, la
mobilitazione e il digiuno. Succederà a Bologna per la tradizionale
«Marcia della pace” promossa dalla Conferenza episcopale italiana, Caritas,
Azione Cattolica, Pax Christi e la stessa Chiesa locale che ospiterà per la
prima volta questa iniziativa. Ai nostri microfoni l’arcivescovo di
Bologna, mons. Matteo Zuppi:
"La marcia in fondo vuol dire anche questo. Io non accetto di vivere
da spettatore, di guardare dalla finestra, di osservare tutto da quella bolla
di sapone – per utilizzare un’altra immagine così chiara di Papa Francesco – ma
scendo per strada. Qualcuno può pensare che non serve a niente. Non è vero.
Crediamo che la pace è sempre qualcosa di artigianale e che l’impegno di
ciascuno per la pace può e deve far cambiare questo mondo. E se questo impegno
si traduce in una politica di pace credo che potrà ulteriormente spingere a
difendere la pace comune così tanto minacciata".
Il programma prevede per il 31 dicembre un intero pomeriggio di iniziative,
marce, momenti di preghiera interreligiosa, testimonianze e voci dalla guerra
per un mondo di pace. Tutto nel cuore stesso di Bologna. Momento conclusivo la
Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Matteo Zuppi nella Basilica
di San Francesco alle 22.30. Ma chi è invitato alla Marcia della pace?
"Tradizionalmente è aperta a tutti quanti e credo che la non violenza
e la pace siano temi che necessariamente devono unire anche con convinzioni
diverse, ma con la convinzione che soltanto rifiutando la logica perversa delle
armi si può raggiungere la pace".
A raccontare la storia mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea,
tra i fondatori della Marcia della pace. La prima si tenne nel segno di
Giovanni XXIII, nel suo paese natale a Sotto il Monte. Correva l’anno cruciale
1968:
"La Marcia di Capodanno fu voluta dai giovani di Pax Christi i quali
volevano che l’anno cominciasse non soltanto con lo spumante e il panettone,
ma che cominciasse in preghiera, con una marcia di riflessione
antecedente. Papa Paolo VI nel 1968 aveva lanciato la Giornata mondiale per la
pace e l’anno successivo il 31 dicembre noi facemmo la Marcia. Nacque proprio
per sensibilizzare, noi di Pax Christi per primi, e poi per sensibilizzare le
città che via via abbiamo girato al tema della pace".
“LIBERI”
DI CUCINARE
Per i cenoni di capodanno - e non solo - per sostenere il buono
e il bello che nasce dietro le sbarre
Il primo store permanente di economia carceraria – nato a Torino a fine
ottobre – lancia l’e-commerce per rendere più semplice l’acquisto delle
eccellenze enogastronomiche.
Cosa hanno in comune i torcetti realizzati da Brutti e Buoni con i
panettoni a marchio Dolci Libertà? Il fatto di essere entrambe eccellenze
gastronomiche “made in carcere” e ora acquistabili anche online grazie al
e-commerce di Freedhome.
A lanciare il progetto un gruppo di imprese cooperative che lavorano negli
istituti di pena italiani e che producono eccellenze enogastronomiche
alcune delle quali patrocinate da Slowfood. Tra i prodotti ci sono anche
cosmetici e articoli artigianali.
Al progetto Freedhome partecipano:
O’ Press, Casa
Circondariale di Marassi, Genova;
Cibo Agricolo Libero, Casa Circondariale di Rebibbia, Roma;
Campo dei Miracoli, Casa Circondariale di Trani;
Dietro a questo progetto commerciale c’è la volontà di accendere i
riflettori su una realtà come quella del carcere, perché portare lavoro
nelle strutture detentive è la chiave di volta per ripensare e rifondare il
sistema penitenziario in Italia. Svolgere un’attività professionale
significa ricostruire la dignità delle persone, riscrivere il futuro in
termini di comportamenti virtuosi e abbassare notevolmente il rischio di
recidiva, per la sicurezza di tutti.
Dal sito si accede a:
Natale 2016 shop
DECORAZIONI
FLOREALI SOLIDALI:
Il profumo e il colore dei fiori rendono speciale ogni occasione ma, con le
nostre decorazioni floreali, matrimoni, battesimi, comunioni, lauree ed eventi
diventeranno un concreto gesto di speranza.
Cosa
Realizziamo centritavola, ghirlande, bouquet da sposa e bottoniere, mazzi di
fiori e qualsiasi altra decorazione floreale per chiese, ristoranti, alberghi,
case, giardini
Chi
I ragazzi del Tetto sono giovani e volenterosi. Si affacciano alle responsabilità
della maggiore età dopo un’infanzia travagliata. Molti di loro arrivano
giovanissimi in Italia senza più una famiglia, o avendone perso le tracce
durante la fuga dalla guerra o, ancora, hanno famiglie in difficoltà che loro
si ripropongono di aiutare lavorando in un paese ricco.
Sono affiancati da Sara, la loro insegnante fiorista, e sono il nostro fiore
all’occhiello!
Perché
Scegliendo gli addobbi floreali ‘Verde Speranza’ avrete decorazioni molto
belle, un prezzo competitivo, e soprattutto l’occasione di dare sostegno a
ragazzi che sono avviati verso l’autonomia e l’integrazione sociale!
Dicono di noi Filippo e Mathilde (sposi – maggio 2014): “Grazie
ragazzi! Abbiamo apprezzato molto i vostri addobbi floreali! Con il vostro
lavoro avete contribuito a rendere questo giorno ancora più gioioso e
speciale!”
PONTIERI
DEL DIALOGO
Sab 7 gennaio Alla Scoperta
Civita di Bagnoregio ( la città che «Muore») e il Presepe Vivente
Da Lubriano lungo
una strada carrareccia di circa 5 km, immersi in uno stupendo paesaggio
naturalistico, sarà possibile ammirare i calanchi e con un po di fortuna,
anche qualche rapace. Successivamente raggiungeremo Civita di
Bagnoregio, vistando a piedi Civita e attraversando il suggestivo ponte
pedonale; molto suggestivo il meraviglioso borgo ed il suo Presepe
Vivente ambientato nell’antica Nazaret. Spettacolari i CALANCHI di
PONTICELLI: enormi muraglioni di argilla.
|
|
Sab 14 gennaio, 1°EtnoTrek
17 – In cammino verso la Comunità Buddista Cinese lungo le antiche e le
nuove via della seta
In cammino verso la Pagoda Buddista
Cinese, la più grande di Europa. Un luogo di culto gestito interamente da
donne, le monache Chan (Zen in giapponese), un’occasione preziosa per
conoscere questo mondo, le sue cerimonie, le sue tradizioni. Poi
raggiungeremo il Quirinale, per vedere insieme una mostra esclusiva
“Dall’antica alla nuova Via della Seta”, ottanta capolavori antichi
provenienti dalle più importanti istituzioni museali mondiali che illustrano
la storia millenaria dei rapporti tra la Cina e l’Occidente, in
particolare l’Italia. Causa visita al Quirinale Max 20
posti. Si consiglia di prenotare per tempo.
Per ogni partecipante alle ns Escursioni doniamo 1 €
a Save the
Children.
grazie dai Pontieri del Dialogo per
camminare insieme a noi verso una società aperta alle differenze
|
IDOS
- CORSI
Cari amici,
ricordiamo/
presentiamo il Master di I Livello in “Educazione Interculturale”
dell’Università degli Studi Roma Tre, diretto dal Prof. Massimiliano
Fiorucci.
Le iscrizioni al
Master, con cui il Centro Studi e Ricerche Idos collabora da diversi anni – in
linea con quanto fa anche con altri master e corsi dedicati alle tematiche
dell’immigrazione e dell’asilo a Roma e in Italia – saranno aperte fino all’8
gennaio 2017.
Di seguito riportiamo
le principali informazioni disponibili e i contatti per, eventualmente,
approfondirle.
Centro Studi e
Ricerche Idos
Segnaliamo inoltre due
valide iniziative, per le quali prestiamo anche la nostra collaborazione:
- il Master
“Religioni e mediazione interculturale” presso l’Università Sapienza di
Roma;
Centro Studi e
Ricerche IDOS
CALENDARIO
DI GREENPEACE
Scegli di pensare al
Pianeta!
ACQUISTA IL CALENDARIO 2017 DI
GREENPEACE! Stampato con inchiostri vegetali su carta 100%
riciclata, il calendario è un regalo solidale con il quale ci
aiuti a portare avanti le nostre campagne in difesa del Pianeta e dei suoi
abitanti.
Greenpeace ti guiderà
in un viaggio lungo 12 mesi, tra gli oranghi del Borneo, gli orsi
polari dell'Artico, le stenelle dell'Oceano Indiano e tante altre specie da
proteggere.
E ricorda: con ordini di almeno 3 copie le spese di spedizione sono
gratis!
Un dono che fa bene a te e al Pianeta,
il buon proposito per il nuovo anno da far trovare sotto l'albero.
UNCHR
Muba ha 20 anni. È stata
costretta a fuggire dalle Montagne di Nuba nel Kordofan meridionale in Sudan,
insieme al fratello Bush di 15 anni.
I loro genitori sono
stati uccisi dai soldati sudanesi. Senza altra alternativa se non la fuga,
hanno iniziato un viaggio faticosissimo, senza acqua né cibo.
«Arrivavano e
attaccavano la nostra gente. Hanno ucciso i miei genitori. Ho preso mio
fratello e gli ho detto: "Corriamo!"»
Il conflitto in Sud
Sudan è causa di una tra le maggiori crisi umanitarie in corso nel
mondo. Dal luglio del 2016, oltre 200 mila persone sono state costrette a
fuggire, in una situazione in continuo deterioramento a causa dei combattimenti
in aree in precedenza pacifiche.
«Siamo arrivati a Yida a
piedi. Abbiamo chiesto acqua e cibo, ma ci dicevano di non averne. Quando ci
davano qualcosa ne davo prima a mio fratello.»
Dopo due mesi e mezzo
sono arrivati al campo rifugiati di Ajuong Thok, dove oltre a un riparo possono
andare a scuola. Senza genitori e distanti da casa, ora contano sull'istruzione
per poter ricostruire le loro vite.
Muba e Bush diventeranno
gli adulti che un giorno costruiranno la pace nel loro paese e contribuiranno
alla crescita della comunità che li ha accolti.
DEBITO
E INTERESSE:
NELL’ISLAM
E NEL CRISTIANESIMO
Fedi e finanze -
Municipio V
Debito ed interesse nell'Islam e nel Cristianesimo
Uno sguardo nelle scritture e nella prassi bancaria
14 gennaio 2017
presso: Via dei Sesami, 20 Roma
Teatro della scuola pubblica S. Benedetto
Organizzatori
Associazione Culturale islamica in Italia Moschea di Centocelle
Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Centocelle
Saluto: rappresentante V municipio
Saluto di Don Stefano Bonazzi per la parrocchia di S. Giustino
Partecipanti
Past. Herbert Anders, Chiesa Evangelica Battista
Dr. Ben Mohamed Mohamed, Associazione Culturale islamica in Italia
Nicoletta Dentico, Rapp. di Banca Etica
Dr. Awad Ismail, consulente finanziario
modera l'incontro:
Mostafa El Ayoubi, caporedattore di Confronti.
LA
MIA VITA DA ZUCCHINA
Accolto trionfalmente
all’ultimo Festival di Cannes,
La mia vita da Zucchina è un
gioiello di cinema d’animazione,
un’opera di grande poesia e originalità, premiata
ad Annecy come miglior lungometraggio d’animazione dell’anno.
Protagonista è Icaro, un bambino di 9 anni
soprannominato Zucchina che, dopo la scomparsa della madre,
viene mandato a vivere in una casa famiglia.
Ha attraversato molte difficoltà, ha
creduto di essere rimasto solo al mondo.
Ma non ha tenuto conto di quello che gli
riserva il futuro:
un gruppo di amici su cui fare
affidamento, tra cui spicca la dolce Camille, la possibilità di
essere felice e di abbracciare una nuova vita.
Egli ha ancora molte cose da imparare
dalla vita.
È questo il messaggio, al tempo stesso
semplice e profondo,
che è vitale trasmettere ai nostri
bambini.
Volevo che La mia vita da Zucchina fosse
un film capace di intrattenere,
che facesse ridere e piangere, ma
che soprattutto fosse un film saldamente ancorato al presente,che
raccontasse la forza di un gruppo di amici nel superare le difficoltà
della vita, grazie all’empatia, alla
solidarietà, alla condivisione e alla tolleranza.
Con il libro di Gilles Paris, un racconto
di formazione tenero e poetico, è stato amore a prima vista.
La vicenda e il modo in cui è
raccontata mi hanno riportato alla mia infanzia e ricordato le mie
prime emozioni da spettatore, grazie a film come Remi, Belle et
Sébastien o Heidi.
Con La mia vita da zucchina ho voluto
condividere con il pubblico di oggi quelle emozioni, meravigliose e
formative, ma soprattutto rendere omaggio a quei bambini trascurati e
maltrattati,
che fanno del loro meglio per andare
avanti e convivere con le loro ferite.
(Claude Barras, regista)
Scrivere la sceneggiatura di un film
simile è stato per me un momento di libertà e di fiducia.
È molto raro imbattersi in
un progetto che ha la forza della semplicità e del coraggio.
E ci vuole coraggio per convincersi
che una parte delle vicende narrate nel film, le più drammatiche,
possano essere uno spunto perfetto per un film per bambini.
D’altra parte, basterebbe pensare
alle favole da sempre raccontate ai più piccoli: spesso hanno delle
premesse molto fosche e possono essere anche crudeli.
Ma La mia vita da Zucchina non è
crudele: ha la forza e la tenerezza di una storia di
formazione, uniti all’impegno di rappresentare il mondo intorno a
noi, il mondo che appartiene a quegli stessi bambini a cui il film vuole
rivolgersi. (Céline Sciamma, sceneggiatrice)
La mia vita da zucchina, uscito nei cinema
il 2 dicembre 2016,
è proposto alle scuole di tutta Italia e
prenotabile sin d’ora per visioni
da quella data fino al termine
dell’anno scolastico 2016/2017.
Il film è disponibile anche in versione
originale francese, con sottotitoli in italiano.
Per info e prenotazioni di matinées nei
cinema
con biglietto ridotto per gli
studenti:
Antonella Montesi
349/77.67.796
(dalle 15.00 alle 19.00)
Brochure
didattica, pressbook, rassegna stampa sono disponibili al
link:
TROVAIMPEGNO
si chiama TROVA IMPEGNO
è una striscia
radiofonica di INFORMAZIONE SOLIDALE E SOCIALE
la radio che lo ospita si chiama RADIO IMPEGNO!
Questo programma - che
invito tutte e tutti a scoprire e ascoltare - va in onda dalle 07,00
alle 8,30 di mattina.
La novità che questa
striscia mattutina rappresenta è essere uno spazio di
INFORMAZIONE SOLIDALE
Ogni mattina sarà possibile scoprire iniziative ed eventi posti in essere da
associazioni o realtà che abbiano come finalità quella di promuovere valori
solidali e costruire una cittadinanza consapevole.
Dalla conferenza alla cena, dal cineforum al dibattito, dalla mostra/mercato al
teatro: qualunque attività solidale, sociale e culturale troverà e avrà voce.
Invito le amiche e gli
amici di Fatti Mail ad ascoltare questo programma per essere informati sulle
tante possibili scelte solidali quotidiane.
Sono tutti invitati a
SCRIVERE alla radio per comunicare LE PROPRIE INIZIATIVE solidali e sociali
in modo che possano
essere raccontate l'email è:
agenda@radioimpegno.it
Ogni notte, da
mezzanotte alle 7 di mattina, la voce di Radio Impegno è invece la voce dell'associazione
che la abita. Ad oggi sono circa 120 le associazioni che hanno risposto
all'invito a diventare "voci" di Radio Impegno. Un'intera notte per
raccontare la propria esperienza, le proprie storie, le proprie denunce, la
propria lettura della realtà.
Per diventare "voce" di Radio Impegno scrivere
che sia per ascoltare
o
che sia per parlare
purché
sia … Radio Impegno!
CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una cittadinanza
consapevole è una cittadinanza più solidale.
IN CAMMINO PER NON
ABITUARSI ALLA GUERRA
A piedi per 3.600
chilometri, superando i confini di Germania, Repubblica Ceca, Austria,
Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Grecia, Turchia e finalmente Siria, dove
si proverà a raggiungere in qualche modo Aleppo. Il 26 dicembre è partita da
Berlino una lunga, lunghissima staffetta che si propone di riprendere il filo
di un agire la pace interrotto molti anni orsono dalla complessità dei
conflitti armati dei nostri giorni. Chiunque non si sia arreso al senso di
impotenza e alla rassegnazione può sostenerla o prendervi parte (Riccardo
Troisi)
I SIGNORI DEL CIBO
Se gli americani sono
maestri di un certo tipo di inchieste – rigorose, complete, comprensibili e con
un alto tasso di oggettività – Stefano Liberti è al momento il più “americano”
dei nostri giornalisti. Per scrivere “I
signori del cibo” (Minimum Fax, 2016, 329 pag., 19 euro),
Liberti ha prima studiato centinaia di libri e articoli (sconosciuti ai più)
sulle dinamiche dell’economia del cibo; scelta una chiave di racconto – e assicuratosi
in modo originale la sostenibilità economica dell’impresa – ha poi affrontato un
viaggio in quattro continenti per conoscere, in modo quasi chirurgico, un
numero selezionato di luoghi e persone. Ne è risultata una solida ricostruzione
delle assurdità planetarie a cui si è spinta l’industria dell’alimentazione,
seguito ideale del suo precedente “Land
grabbing”.
L’idea che attraversa
il libro è semplice: il cibo è diventato ormai una “commodity”, cioè un bene in cui
le differenze di qualità non contano, e che deve solo essere commercializzato -
come il petrolio e i metalli; e la sua produzione/vendita è in mano ad “aziende-locusta”
che puntano solo a sfruttare le risorse, far più soldi possibile in poco tempo
e poi scappare. Così in Cina si ingrassano milioni di maiali importati
dagli Stati Uniti con milioni di tonnellate di soia coltivata in Brasile;
sempre in Cina si coltivano pomodori che, sotto forma di concentrato, arrivano
in Italia per essere trasformati e esportati in Africa; e i pescherecci europei
dragano gli oceani per soddisfare la fame di tonno a basso costo di americani e
giapponesi.
Maiale, soia, tonno, pomodoro. Liberti ha scelto e
messo in connessione queste quattro “commodities”, ma emerge con chiarezza che
le loro logiche si potrebbero applicare ad altri cibi di largo consumo. Cibi in
mano ad aziende sempre meno “del ramo”, che appartengono ormai a società che
con il cibo non c’entrano nulla e naturalmente a inafferrabili colossi
finanziari. Sono loro oggi i “signori del cibo”, non i discendenti dei grandi
allevatori del midwest americano o dei grandi armatori spagnoli; e tantomeno
delle cooperative di coltivatori e pescatori che cercano di combattere contro
questo schema, ma non reggono ai monopoli, alle azioni di lobbying e al dumping
praticato sui prezzi.
Liberti, come in ogni grande inchiesta, mette alla prova i dati raccolti
con le voci di imprenditori senza scrupoli e di altri che invece di scrupoli se
ne fanno, e cercano con mezzi e idee moderne di far affermare un altro modello
produttivo e commerciale; fa parlare ricercatori, grandi e piccoli produttori,
ambientalisti, politici, sindacalisti. E fa parlare le vittime: come i
residenti vicino alle immense lagune di escrementi di maiali nelle pianure
americane, costretti a vivere letteralmente sigillati in casa; i
raccoglitori di pomodori e i loro “ignari” sfruttatori nel nord della Cina; i
pescatori del Senegal che sanno solo vagamente perché da qualche anno le loro
barche tornano mezze vuote; la venditrice (sempre in Senegal) del grande
mercato dove si trovano sono cibi a prezzi ridicoli confezionati in altri
continenti; i contadini dell’alto Ghana, che danno la colpa al Burkina Faso
(senza sapere nulla della triangolazione Cina-Italia-Africa) per aver dovuto
abbandonare le loro coltivazioni di pomodori. E fa parlare il
personaggio che forse resta più impresso: il capo della decaduta azienda
statale di trasformazione dei pomodori in Ghana che, in un’atmosfera da Deserto
dei tartari, aspetta “investitori stranieri” e si guarda bene dal dire qualcosa
di male contro le multinazionali e le scelte stesse del suo governo.
I BAMBINI SONO BAMBINI E I
PREGIUDIZI SONO PREGIUDIZI:
L’Associazione 21
luglio denuncia la condizione di povertà assoluta e marginalità sociale dei
minori rom. Per i “figli delle baraccopoli”, l’aspettativa di vita media è di
circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Uno su 5 non
inizierà mai il percorso scolastico.
Per
questi minori, i “figli delle baraccopoli”, l’aspettativa di vita media è di
circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Dalla nascita sono
esposti al rischio di malnutrizone e malattie infettive quali scabbia e
tubercolosi, oltre che di infezioni virali, micotiche e veneree. Tra gli
adolescenti si registra un’elevata diffusione delle cosiddette “patologie da
ghetto”, come ansia e depressione, e un consumo considerevole di alcool e
stupefacenti. L’accesso all’istruzione, a partire dalla scuola dell’infanzia, è
limitato e incostante. Nonostante nell’articolo 28 della Convenzione sui
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza l’istruzione primaria gratuita sia
riconosciuta come un diritto fondamentale di tutti i bambini, in Italia in un caso su 5 i minori che oggi vivono in un
insediamento non inizieranno mai il percorso scolastico; solo
nell’1% dei casi avranno la possibilità di frequentare le scuole superiori e le
probabilità di accedere ad un percorso universitario sono ridotte a zero. Lo
scarso accesso all’istruzione è inoltre aggravato dai frequenti sgomberi
forzati che interrompono – spesso irrimediabilmente – il percorso scolastico
dei minori rom, rendendo le loro condizioni di vita ancora più precarie.
Così in un comunicato l’Associazione 21 luglio.
Nel
solo 2015 Associazione 21 luglio ha registrato 80 sgomberi forzati nella città
di Roma, che hanno coinvolto 1.470 persone di cui 810 minori.
Nella Capitale si stima una presenza di circa 4100 minori rom in condizioni di
povertà: 1350 di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, 2750 sono quelli tra i 7 e
i 18. La loro vita è segnata dall’esclusione sociale, dallo scarso accesso ai
servizi sanitari e dalla stigmatizzazione da parte della società maggioritaria. Ognuno di questi bambini, diventato adulto, avrà 7 possibilità su
10 di essere discriminato a causa della propria etnia. Nonostante
l’Italia abbia ratificato nel 1991 la Convenzione sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza approvata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite, fino ad ora non sono state applicate politiche nazionali e locali capaci
di offrire una risposta adeguata a questa condizione allarmante. Associazione
21 luglio ribadisce come il primo passo necessario per restituire i diritti
fino ad oggi negati a questi 20 mila minori, sia quello di individuare percorsi
inclusivi di uscita e di superamento delle baraccopoli. La questione abitativa
è infatti alla radice del disagio: finchè questi minori cresceranno tra cumuli di
rifiuti in condizioni igienico-sanitarie allarmanti, nelle periferie estreme
delle città e lontani dai servizi, privati degli spazi idonei per lo studio e
per il gioco, sarà impossibile costruire per loro un nuovo futuro fondato sui
diritti e su una piena cittadinanza, conclude l’Associazione 21 luglio.
Lo spirito di gratuità che muove Fatti Mail
implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva) ospitalità circa un
proprio comunicato lo faccia in spirito di condivisione dell'idealità
solidale accettando di essere parte di uno spazio in cui la
comunicazione sia tanto un dire quanto un ascoltare. La solidarietà
ha infatti necessariamente due direzioni quella del chiedere e quella
dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed accolte non potrà esserci spazio
di solidarietà.
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