Fatti Mail
Affezionata piccola grande
famiglia di Fatti Mail
Alcuni giorni fa, eravamo nella prima
settimana di “clausura”, ho letto uno spunto proposto da Fabio Fazio: “le cose
che sto imparando” … mi ha colpita … bella prospettiva, ho pensato, chiedendomi
però, anche, se non fosse troppo “presto” per sapere già cosa questa esperienza
ci possa insegnare. So che ne usciremo cambiati. Migliorati forse (difficile
peggiorare)
L’inquietudine che mi accompagna rende
però ancora difficile capire la forma (e la natura) dei cambiamenti che
attraverseremo.
Sento questo tempo come un tempo importante.
Importante e difficile
Costantemente in bilico, come funamboli,
tra dolore e speranza.
Il dolore di chi non ce l’ha fatta, di
chi lotta in rianimazione, delle famiglie che subiscono un’atroce distanza
proprio nel momento in cui più vorrebbero essere accanto ai loro cari. Un
dolore che è tanto altrui quanto nostro perché in fondo lo sentiamo tutti che
non c’è un perché sia capitato a qualcun altro e non a noi.
E poi c’è la speranza. Quella speranza
cui dobbiamo affidare la rotta di questa contingenza. Alla speranza, si,
perché, anche le pandemie, passano. E passando lasciano, come in una staffetta,
la possibilità di farci ri-scoprire ciò per cui valga la pena vivere.
Ho letto di recente un’affermazione di
Fernando Pessoa che mi è apparsa come porto d’approdo:
“per vedere la realtà come
effettivamente è, dobbiamo imparare a disimparare”
Non la vedevamo più come effettivamente
è … la realtà
La vedevamo come volevamo vederla.
Ognuno con le proprie lenti deformanti.
Ora, ora che il ritmo delle giornate è
stato alterato e le distanze sono date, imposte, ora (che non ci vede nessuno)
abbiamo la possibilità, volendo, di sfilarci le lenti.
Aprire gli occhi e vedere quel che non
“vedevamo più”: la fragilità, la tenerezza, lo stupore, la bellezza, la
semplicità, il coraggio, l’imperfezione … la vita.
Aprire gli occhi su quei comportamenti
con cui abbiamo” imparato” a rimpiazzare
l’aver cura con la manipolazione,
il
rispetto con la prevaricazione,
l’uso con l’abuso.
Toglierci quelle lenti che riescono a
farci apparire solo e sempre vittime, aprire gli occhi, e scoprirci predatori.
Mi sono fatta forza ed ho tolto le mie.
Ed ho visto.
Ho visto dei cigni.
In una foto recente l’acqua nei canali a
Venezia era limpida e in un’altra dei cigni sostavano in una nota fontana
romana. Ho letto come il minor numero di macchine in circolazione abbia
“pulito” l’aria. Grande stupore. Ci voleva un microscopico orribile virus per
vedere tutto questo? Siamo andati avanti cancellando l’incanto. E siamo
andati avanti sottraendo, sottraendo verde, sottraendo aria, sottraendo spazi.
E’ bello che dei cigni, e non solo loro, possano viverci accanto. Ne avrebbero
diritto, lo stesso nostro, almeno. Sarebbe bello, basterebbe disimparare a
sottrare spazi moltiplicando il condividerli.
Ho visto numeri
Tanti numeri.
Numeri impregnati di dolore. Perché
nessun numero può “far contare” la vita di chi non c’è più. Tutti sentiamo ed
abbiamo sentito rabbia e tristezza ascoltando il crescere di cifre che non
sanno né possono raccontare l’irripetibilità di chi ci ha lasciati. Sono anni
che sentiamo dare numeri. A volte è il freddo, a volte è il deserto, spesso è
il mare, oggi un virus. Non sono numeri. Non lo sono mai. Sono padri, madri,
amici, figli. Dentro i numeri dei “morti” ci sono vite. Infinite vite. Infinite
storie. Infiniti legami. Dentro “questi” numeri c’è l’unicità delle persone che
non faremo mai contare se ci limiteremo solo a “contarle”.
Ho visto il coraggio.
Ne ho visto tanto, nelle donne e negli
uomini che stanno prendendosi cura di chi si ammala. In chi, “a casa non può
stare”, perché lavora in farmacia, in un supermercato, nell’informazione,
garantendo l’ordine o altri servizi fondamentali. Ho visto quel coraggio che
illumina ogni società. Non l’agire che fa sfidare i rischi. Ma l’” agio”,
l’azione guidata dal “cor”, dal cuore. Come diceva Pascal il cuore ha ragioni
che la ragione non conosce. Il battito di un cuore potrebbe, forse dovrebbe, essere
l’unico vero esperanto. In genere non lo ascoltiamo distratti e confusi dal
troppo brusio mentale. In genere preferiamo perderci in una babele di voci,
dimenticando quanto possa essere salvifico, per tutti, (ri)trovarsi gli uni nei
panni degli altri. Questo è il tempo del coraggio, da quello con la C maiuscola
a quello quotidiano che, fa sorridere ai propri figli, ai propri genitori
anziani, che fa riempire le giornate di tenerezza, attenzioni, “distrazioni”,
canzoni, al di là di ogni propria preoccupazione.
Ho visto parole nuove.
Non il solito parlare. Non quel bisogno
colonizzatore di dire di se, dei propri punti di vista, delle proprie ragioni.
Non quel parlare che riduce spesso il significato delle parole a rumore. Non
quel parlare inquinato dalla diffusa violenza che sa trasformare le parole in
coltelli. Parlare per far male. Ho visto pronunciare parole nuove. Parole
delicate. Parole riscoperte. Parole semplici e bellissime. Parole capaci di
curare, di consolare, di rasserenare. Ho visto parole nuove. Parole in grado di
farsi baci ed abbracci. Quelli che non possiamo scambiarci. Non potendo darceli
abbiamo iniziato a dirceli. Riscoprendo il buon uso delle parole. Le parole
sono importanti perché se è vero quanto affermava Wittgenstein, che i limiti
del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, queste parole potranno forse
restituirci un mondo “nuovo” come loro, il mondo dei baci e degli abbracci.
Ho visto un cortocircuito.
Il cortocircuito tra egoismo e
altruismo. Oggi si può essere egoisti solo essendo altruisti. Solo assumendo
comportamenti in grado di proteggere la salute e la vita altrui potrò
massimamente garantirmi vita e salute. Oggi vederlo e praticarlo è facile. Ma
questo cortocircuito dovrebbe essere “azionato” sempre. Felicità, benessere,
libertà quanto possono essere veramente “mie” se non sono anche di tutti?
Ho visto un cortocircuito.
E spero sia il primo di una lunga serie.
Perché non solo i virus devono poter
essere … virali.
gaia spera
ISTRUZIONI PER L’USO di Fatti Mail :
Fatti Mail non ha l’obbiettivo di crescere numericamente ma di
crescere nella fiducia reciproca, per questo si espande solo per “gemmazione”.
Si può entrare a far parte della rete solo per conoscenza diretta e
personale con chi sia già parte della rete.
Perché una richiesta sia ospitata (che riguardi una persona,
una situazione o un’iniziativa) deve essere inviata all’email –
gaia.fattimail@gmail.com
– da chi sia già parte
della rete e presentata/raccontata direttamente nel testo (della mail).
-
NO pdf,
-
NO locandine,
-
NO WhatsApp.
1) Il BLOG è aggiornato costantemente. Nella colonna di destra
alle voci SOS o IN PRIMO PIANO sono inserite
sempre nuove iniziative o richieste solidali
2) Sempre nella colonna di destra del BLOG c'è una
finestrella
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una parola chiave e
appariranno tutte le volte in cui, in una qualunque Fatti
Mail degli ultimi, sia stata citata quella parola può essere un'utile
strumento di prima ricerca (ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)
AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -
DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI
FARA’ RIFERIMENTO A Fatti Mail … è importante aiutare due persone
estranee a superare il disagio iniziale … Considerate che
l’espandersi di Fatti Mail se da una parte aumenta i lettori (e le opportunità
di risposte solidali) dall’altra estende anche al di fuori delle spedizioni di
Fatti Mail via e-mail la possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a
chi vi chiami o vi contatti come sia venuto a conoscenza della vostra
richiesta, regolandovi conseguentemente.
BUONA
LETTURA :
L’ATTENZIONE IN QUESTA NEWSLETTER E’ PREVALENTEMENTE RIVOLTA A
FORNIRE INFORMAZIONI E SOSTEGNO UTILI AD AFFRONTARE ALCUNE TRA LE
PRINCIPALI NECESSITA’ CONNESSE AL DOVER RESTARE A CASA.
1) SOS OSPITALITA’ MARIAN (Mariano):
Una cara amica di Fatti ail lancia un SOS per trovare ospitalità a
Mariàn (Mariano)
Mariàn, un povero senza tetto rumeno che ha una
gamba amputata e che da 2 anni che è ospite fisso dell'ospedale IDI presto
verrà mandato via. Stiamo cercando una sistemazione. I servizi sociali mi hanno
risposto di lasciarlo per strada che loro non possono fare niente. Il
dormitorio Vaticano non va bene perché apre alle 19 e alle 8 manda via. Il mio
parroco: nada! Qualcuno ha un'idea? Qualche associazione da Sentire? Lui sta
bene ed è negativo al coronavirus ma L'IDI non può più tenerlo. Mi addolora
possa finire per strada. Si chiama Marian ed è una persona buona e gentile.
2)
KIM:
Dal 1997 l’Associazione Kim onlus si occupa –
in completa gratuità – di accoglienza, tutela e ospedalizzazione di minori italiani
o stranieri gravemente ammalati, che vivano in condizioni di disagio economico
e sociale, spesso provenienti da Paesi in guerra o da Paesi senza strutture
sanitarie adeguate. Segue il minore, accompagnato dalla madre, in tutto il
percorso: dalla richiesta d’aiuto all’ingresso in Italia se straniero, ai
contatti con gli ospedali, e ospita e sostiene il nucleo famigliare nel suo
centro di accoglienza.
L’impegno della KIM si estende alle attività
di sensibilizzazione e di diffusione della cultura dell’integrazione, della
solidarietà e del volontariato.
La realtà di questo momento sta toccando tutti in modo drammatico
e la vita della nostra Associazione KIM è stata colpita in modo violento. Gli
ospedali sono saturi e molti interventi programmati per i nostri bambini sono
stati rinviati.
I rientri nei Paesi d’origine sono sospesi per via dei blocchi
aerei, le permanenze in Casa di Kim si allungano e i costi per l’accoglienza
salgono a dismisura.
3)
CASA BETANIA:
Vogliamo raccontarvi,
attraverso tre brevi articoli, qualcosa di questo nuovo periodo che siamo
chiamati a vivere.
Abbiamo bisogno del vostro
aiuto: diffondete a vostri amici e conoscenti questa possibilità di sostenerci
anche economicamente in un periodo per noi di spese straordinarie.
Un caro saluto
4)
AIUTACI A PROTTEGERLI:
Ci sentiamo in dovere e vogliamo nel nostro piccolo, dare un
contributo per aiutare i medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tutto
il personale coinvolto che con il loro impegno e dedizione si trova a
combattere in prima linea questo nemico invisibile che sta mietendo vittime in
tutto il nostro paese. Chiediamo, pertanto, il vostro aiuto e solidarietà per
acquistare: maschere chirurgiche ospedaliere (0,35 € pz*) maschere FFP2
(KN95-1,77 € pz*) tute di protezione complete (22,00 € pz*) I costi sono
comprensivi di spedizione aerea con corriere espresso int’l*. Il materiale
acquistato verrà distribuito (renderemo pubbliche le strutture e le quantità che
riceveranno i DPI) ai medici di medicina Generale, ai centri pneumologici
(Medici, Infermieri e Operatori Socio Sanitari) e ai centri Asl nelle regioni
con maggiori criticità. I tempi di spedizione sono di circa 10 gg e avendo
tempi stretti confidiamo nella vostra generosità. Tutti i donatori, se lo
vorranno, saranno inseriti in specifici spazi di ringraziamento nei rispettivi
siti internet e gruppi Social delle Associazioni coinvolte. Nell’eventualità
che non riuscissimo ad arrivare ad una cifra minima di € 3.000,00 l’eventuale
somma verrà devoluta alla Croce Rossa Italiana. Grazie, vi aspettiamo numerosi.
Amici Contro la Sarcoidosi, Associazione Apnoici Italiani, Organizzazione
Italiana Sindrome di Chrurg-Struss, Pazienti Bpco, Respiriamo Insieme e Un
Respiro di Speranza. www.sarcoidosi.org www.apneedelsonno.it
www.churg-strauss.org www.pazientibpco.it www.respiriamoinsieme.org www.unrespirodisperanza.it
AIUTACI a PROTTEGGERLI,
raccolta FONDI:
5)
SOS SALVAMAMME:
Seguiamo circa 4.000 persone e oltre 100 bambini. Tutte con patologie e gravi disabilità. Le segnalazioni
riguardano tutta la provincia di Roma e vengono fatte da servizi sociali di
municipi, Asl, altre associazioni e ospedali. “Per esempio poco fa dal Bambin
Gesù mi hanno segnalato un bambino con una disfagia che lo porta a vomitare di
continuo e ha bisogno continuamente di omogeneizzati ma la famiglia non può
permetterseli”. Una delle richieste più frequenti, poi, è “il latte speciale,
quello arricchito per i bimbi malati, che è costosissimo, come il Nutramigen
che costa 26,70 euro confezione, per questo vorrei fare un appello alle case
farmaceutiche".
I bisogni legati all'emergenza virus. “Le richieste in questi giorni sono più disperate, perché
le persone più precarie, quelle che vivevano con un lavoretto a ore, ora non
hanno più neanche quello”. Sono persone che in condizioni di normalità
avrebbero fatto fronte ai propri bisogni ma ora non più. E stanno perdendo
anche la casa. “L’associazione rumeni in Italia ci ha segnalato che trenta
badanti in pochi giorni sono state mandate via di casa - spiega Passeri -
perché le famiglie da cui stavano a casa non ne avevano più bisogno. Oppure
loro stesse non avevano più i soldi per pagarle”.
Giocattoli e libri necessari
come il pane. Mentre
è al telefono arrivano al call center altre
richieste: a un’associazione servono urgentemente pannoloni per anziani, mentre
la mamma di un bimbo iperattivo manda su whatsapp un messaggio: “Mi servono
urgentemente un paio di giochi per poterlo far sfogare, è più importante del
cibo, preferisco non mangiare”. “A un bimbo di una famiglia molto povera la
scuola aveva chiesto di leggere un libro e far il riassunto nel periodo di
permanenza a casa, ma non l’aveva”.
FAMILY SUPPORT CENTRE CON CROCE
ROSSA ITALIANA
6)
TUTTI SIAMO UNO:
NO AL RAZZISMO – Tra le tante cose da poter fare stando a casa una
è partecipare a questa iniziativa contro il razzismo
L’associazione
IDOS, da anni impegnata in campagne di sensibilizzazione e advocacy, ha offerto
il suo contributo alla XVI Settimana d’Azione contro il Razzismo promossa
dall’UNAR con un progetto – intitolato “Tutti
siamo uno” dalla celebre espressione dello psicologo e
antropologo cileno Rolando Toro – che chiede ai giovani di proporre parole
alternative ai discorsi d’odio.
Considerato
che la maggior parte delle discriminazioni verbali ormai si consumano in rete,
abbiamo deciso di utilizzare la piattaforma Facebook come canale per
contrastare i discorsi d’odio e ripensare ai social media in un’ottica
propositiva.
In
queste settimane è stato indetto un contest in cui gli utenti
maggiorenni possono proporre una frase personale ed originale sul tema
dell’uguaglianza scrivendola sulla pagina dell’evento facebook #TuttiSiamoUnoContest .
Inoltre, per far sì che l’iniziativa proposta possa avere un seguito, abbiamo
previsto di premiare i primi tre classificati con la stampa su t-shirt e
segnalibri delle frasi che avranno ottenuto più gradimenti. I premi saranno
distribuiti successivamente ai cittadini con l’auspicio di rendere virale una
frase di buon senso.
Abbiamo
inoltre riflettuto sulla necessità di creare dei contenuti, da parte di esperti
e testimoni privilegiati, mirati ad affrontare il tema delle discriminazioni
multiple in una chiave esperienziale. Ti contattiamo proprio perché abbiamo
pensato a te.
A fronte dei diversi passi indietro compiuti in Italia sul
tema dell’accoglienza e dell’integrazione e in un clima confuso e carico di
pregiudizi come quello che si respira nella Capitale, le discriminazioni contro
i migranti vanno assumendo un carattere sempre più complesso, proprio delle
cosiddette “discriminazioni multiple”, nell’ambito delle quali i cittadini di
origine straniera diventano oggetto di discriminazione sulla base di due o più
fattori pregiudizievoli.
Se
pensi che si possa fare di più, ti chiediamo di condividere la tua esperienza
contro il razzismo e le discriminazioni multiple, prendendo 5 minuti del tuo
tempo e video-registrando da casa o dall’ufficio una tua analisi, un commento o
una breve spiegazione della tua visione. Hai la massima libertà di spaziare: se
sei un professore o un ricercatore sarà utile per tutti se saprai spiegare un
concetto o una legge; se sei un mediatore interculturale sarà bello ascoltare
la tua visione su come vada facilitato l’incontro tra le differenze (magari
proprio a partire dal livello dell’istruzione); se sei un operatore o un
esperto potrai offrire un contributo specifico proprio a partire dall’impegno
sociale del tuo operare quotidiano; se sei uno scrittore potrai raccontare di
come hai affrontato nelle tue pubblicazioni, il tema della discriminazione e se
il racconto nasce da un’esperienza vissuta direttamente; se sei un avvocato
sarà interessante conoscere da vicino l’impegno nel lavoro che svolgi e le
esperienze professionali che reputi significative.
Le
parole sono importanti e ti saremo molto grati per il contributo che potrai
dare a parole tue. Saremo lieti di diffondere il tuo video sulla pagina
dell’evento e far conoscere la tua preziosa testimonianza.
Per
spiegazioni o per adesioni non esitate a contattarci.
Il
Presidente
Antonio
Ricci
Associazione
IDOS
via
Arrigo Davila 16, 00179 Roma
tel
+39 06 66514345/502
7)
TELEFONO SOLIDALE E TELEMEDICINA:
La Comunità di Sant’Egidio
ha attivato una nuova linea telefonica per le persone più fragili, nella città
di Roma: 06 8992299.
Oltre a dare informazioni e fornire aiuto di tipo sociale sui servizi
disponibili (come ad esempio la consegna a domicilio), viene offerta anche la
possibilità di un teleconsulto multispecialistico per tutti
coloro che, a causa dell’emergenza Covid-19, faticano a rivolgersi ai normali
canali del sistema sanitario.
Il servizio è rivolto in particolare ad anziani, malati, persone sole, che
hanno necessità di aiuto per problemi sociali o patologie diverse dal
coronavirus, che in questo periodo incontrano serie difficoltà ad essere
ascoltate e aiutate.
N. di telefono
unico: 06 8992299
Tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 anche la
domenica
Il telefono si avvale
dell’esperienza del programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio (attivo in 11 Paesi
africani) e dei servizi della Global Health Telemedicine che da anni offrono
consulenza a centri sanitari in diversi luoghi del mondo.
8) RICETTA MEDICA:
E’ stata emessa un’ordinanza che prevede la possibilità di
ricevere direttamente via mail o telefono il numero di ricetta e con questa
recarsi in farmacia.
“Numero di ricetta elettronica” senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in
farmacia, il promemoria cartaceo. Si tratta di un’ulteriore misura che viene
incontro alla necessità di limitare la circolazione dei cittadini e di
arrestare i contagi del nuovo coronavirus.
“Al momento della generazione della ricetta elettronica da parte
del medico prescrittore – si legge nell’ordinanza – l’assistito può chiedere al
medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione
del Numero di Ricetta Elettronica tramite:
-
trasmissione del promemoria in allegato a messaggio di posta
elettronica,
-
comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con
applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e
immagini,
-
comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del
Numero di Ricetta Elettronica laddove l’assistito indichi al medesimo medico il
numero telefonico”.
9) FARMACI A DOMICILIO
In questo periodo di emergenza sono attivi alcuni servizi
per ricevere medicinali a domicilio. Ecco come funzionano e chi sono i
destinatari.
·
Il
servizio (partito l’11 marzo 2020) messo a disposizione da Federfarma e Croce rossa italiana attivo
7 giorni su 7, 24 ore su 24, al numero verde 800.065510 (raggiungibile
sia da telefono fisso che da cellulare) e destinato a: persone con oltre 65
anni, persone non autosufficienti, chi ha febbre (superiore a 37,5°) o altri
sintomi respiratori, chi è sottoposto a quarantena o chi è positivo al
covid-19.
·
Il
servizio gestito già da diversi anni da Federfarma e attivo dal lunedì al
venerdì dalle 9.00 alle 18.00 e rivolto a persone che non sono in grado di
andare in farmacia perchè affette da disabilità o patologie gravi e senza
nessuno che possa andare per conto loro. Il servizio riguarda solo i casi non
urgenti ed è raggiungibile al numero 800.189521.
·
Il
servizio privato e a pagamento offerto da Pharmap per quei soggetti che non
appartengono alle categorie a rischio indicate nei paragrafi precedenti, ma che
non vogliono o non possono andare in farmacia.
Bisogna avere la ricetta
In tutti e tre i casi
elencati sopra, chiunque voglia ususfruire di uno dei servizi di consegna a
domicilio di farmaci deve
essere in possesso della ricetta. E qui si aprono due possibili
strade.
·
Sono
già in possesso della ricetta medica. In questo caso si può contattare
direttamente il servizio.
·
Non
ho la ricetta medica. In questo caso il consiglio che diamo è quello di contattare
telefonicamente il medico e di concordare con lui o con lei le modalità per
poter ricevere la ricetta. E’ stata emessa un’ordinanza che prevede la
possibilità di ricevere direttamente via mail o telefono il numero di ricetta e
con questa recarsi in farmacia.
Come funziona il servizio di Federfarma e della Croce rossa
italiana
Una volta recuperata la
ricetta bisogna
chiamare il numero verde 800.065510 (raggiungibili sia da
telefono fisso che da cellulare) attivo tutti i giorni 24 ore su 24. Il
personale della Croce Rossa Italiana (CRI), riconoscibile tramite l’uniforme,
ritira la ricetta presso l’indirizzo indicato dall’utente. La ricetta può essere cartacea o
elettronica. In questo secondo caso basta dare a chi effettua
il servizio di consegna dei farmaci a domicilio il numero NRE (cioè il numero
che identifica la prescrizione) e il proprio codice fiscale.
Successivamente, il personale CRI consegna in farmacia la
ricetta o il numero NRE e il codice fiscale del
destinatario del farmaco. Una volta prelevati i farmaci - il cui prezzo, dove previsto, è anticipato al
farmacista da parte della Croce rossa – questi vengono
consegnati (sempre allo stesso indirizzo) in busta chiusa alla persona che ne
ha fatto richiesta e che provvederà a corrispondere al personale della CRI la
cifra spesa. La Croce rossa è responsabile del corretto trasporto dei farmaci.
Il servizio di consegna
dei farmaci a domicilio è gratuito: oltre al prezzo dei medicinali, quindi, gli
utenti non devono pagare nulla. Inoltre, le persone quando chiamano il numero
verde possono richiedere l’emissione dello scontrino fiscale “parlante” (quello
cioè che riporta anche l’indicazione del proprio codice fiscale) da utilizzare
per le detrazioni fiscali. In questo caso bisognerà fornire al personale CRI la
tessera sanitaria o il codice fiscale.
Il servizio di Federfarma per i soggetti a rischio
Il secondo servizio di
Federfarma per la consegna gratuita di farmaci a domicilio è destinato ai casi non urgenti. Questo
servizio è attivo già dal 2015 ed è riservato esclusivamente alle persone
che non possono
andare in farmacia per disabilità o gravi malattie e non
possono delegare altri soggetti.
Per accedere al servizio
bisogna chiamare il numero verde 800.189521 (raggiungibile
sia da telefono fisso che da cellulare), attivo dal lunedì al venerdì dalle
9.00 alle 17.30
All’operatore che risponde
bisogna dare le proprie generalità e l’indirizzo al quale recapitare il
farmaco. A quel punto l’operatore verifica quali farmacie vicine all’indirizzo dato
sono disponibili a effettuare il servizio di consegna a domicilio dei
medicinali. Una volta individuati i punti vendita, l’operatore mette direttamente in contatto
l’utente con la farmacia più vicina in modo da poter
concordare personalmente modalità di ricezione della ricetta (dove necessaria)
e tempi di consegna del medicinale.
Il servizio è offerto
dalle farmacie associate a Federfarma che hanno aderito all’iniziativa, alla
quale non partecipano le farmacie comunali. Al momento il servizio non è attivo
nelle Province di Cuneo e Genova.
Per tutti gli altri
Il servizio di consegna di
farmaci a domicilio privato
e a pagamento offerto da Pharmap è disponibile anche per
quei soggetti che non appartengono alle categorie a rischio indicate nel
paragrafo precedente ma che non vogliono o non possono andare in farmacia.
Per usufruire del servizio
basta collegarsi al sito di pharmap.it o scaricare l’applicazione Pharmap. Dopo
aver verificato se il servizio è attivo nella propria zona è possibile ordinare
sia farmaci da banco che medicinali con ricetta (in questo caso la persona deve
essere già in possesso della ricetta). Il pagamento avviene direttamente online
e sempre in fase di ordine viene indicata la data di consegna.
Normalmente è un servizio
a pagamento, ma fino al 3
aprile 2020 per andare incontro alle esigenze dei
cittadini verrà offerta la consegna gratuita in tutte le città in cui il
servizio è attivo. Per usufruirne bisogna ricordarsi di inserire il codice
FORYOU in fase di check-out. Qui puoi trovare
maggiori informazioni su questo servizio di Pharmap e sulla piattaforma Vantaggi extra di
Altroconsumo informazioni su altri servizi riguardanti la salute.
10) CINEMA
A CASA
Sono 50 titoli, di cui 5 anteprime, che fino al
5 aprile MYMovies mette
a disposizione dei suoi spettatori virtuali. Il sito del cinema sostiene con
determinazione la campagna #iorestoacasa offrendo ai propri lettori una
risposta concreta alla voglia di cinema e di socialità attraverso la propria
sala web dove 25.000 posti sono disponibili gratuitamente.
Divisi per rassegne, I grandi premi Oscar, Donne
Wanted, i film sono un appuntamento imperdibile per i cinefili. Per assistere
gratuitamente online alle visioni collettive dei film in streaming sarà
sufficiente collegarsi dal proprio computer, tablet all’indirizzo www.mymovies.it/iorestoacasa, selezionare i film da vedere e prenotare un
posto. La piattaforma MYMOVIESLIVE simula la visione di un film al cinema, i
posti assegnati sono limitati e numerati e gli streaming iniziano a un orario
prestabilito, ma è soprattutto l'aspetto social che può essere utile in questo
momento difficile. È possibile vedere gli altri spettatori in sala, fare
amicizia e conversare in chat come in una sorta di cineclub.
11) #IO LEGGO A
CASA:
L’emergenza sanitaria,
anche se ha reso le nostre vite un po’ più complicate, ha sicuramente un grande
merito: sta facendo emergere un accorato senso di comunità e di aiuto
reciproco.
«È il noi che vince».
Lo ripete sempre il nostro fondatore don Luigi Ciotti e
cerchiamo di ribadirlo anche noi nel nostro agire quotidiano.
Per questo la redazione di
Edizioni Gruppo Abele ha pensato di dare un piccolo contributo e
condividere gratuitamente alcune delle pubblicazioni in
catalogo in formato ebook. Per non perdere la buona abitudine della
lettura anche quando le librerie sono chiuse!
Gli ebook gratuiti sono
caricati qui sotto in formato Epub e Kindle, compatibili quindi con la maggior
parte degli e-reader in commercio. Se avete bisogno di
assistenza, potete mandarci una mail a edizioni@gruppoabele.org: cercheremo di rispondervi
al più presto.
Se invece siete degli
amanti della carta e desiderate leggere i nostri libri in formato tradizionale,
il nostro e-commerce è sempre attivo. Registreremo ogni
acquisto, ma i libri potranno essere spediti solo alla riapertura della
nostra sede. Speriamo presto, quindi!
12) IORESTOACASA
Cliccando su questo link è possibile
trovare tante proposte gratuite – corsi e lezioni, visite a musei,
allenamenti vari, libri, audiolibri, riviste, musica e teatro, etc etc,
- per utilizzare il tempo libero in modo divertente e
formativo:
https://www.irac.eu/
13) SOS-TEGNO
PSICOLOGICO:
Alle emergenze è necessario rispondere con
rapidità.
L’epidemia in corso e le
restrizioni sociali adottate per contenerla possono generare sentimenti di
panico e confusione, rendere più difficile la gestione dei normali conflitti
oppure acuire una sofferenza preesistente.
Le associazioni “PAIR” e “SOS associazioni”
in collaborazione con lo “Studio psicologico Q” e in ottemperanza
alle indicazioni dell’ordine degli psicologi (leggi) promuovono un servizio di psicoterapia attraverso strumenti
telematici.
Il
servizio prevede
· per gli
operatori sanitari coinvolti in prima linea nella gestione
dell’epidemia: sostegno psicologico gratuito, senza limite di colloqui;
· per tutti: una
consulenza psicologica gratuita, per sostenere chi ha difficoltà a gestire gli
stati di stress, confusione e panico correlati all’epidemia in corso;
· per tutti:
psicoterapia al costo contenuto di 35 euro a colloquio.
Una volta terminata l'emergenza e le relative
restrizioni sarà possibile continuare il percorso sia in via telematica che
presso gli studi dei professionisti. La tariffa non subirà
modifiche fino alla fine del percorso terapeutico.
Per informazioni o per
un appuntamento, si può
· Contattare
il seguente numero di telefono: 346 6726 602
PAIR - Piccole
Associazioni In Rete - SOS Associazioni
Inoltre
14) QUESTIONARIO
MUTAMENTI SOCIALI:
“Mutamenti Sociali in Atto-COVID19” (MSA-COVID19) è un’indagine
del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-Irpps) su atteggiamenti e
comportamenti della popolazione nell’emergenza COVID19 in relazione al
“distanziamento sociale”. L’emanazione del decreto #IoRestoaCasa da parte del
Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 in materia di spostamento delle persone
fisiche all’interno del territorio nazionale ha richiesto un cambiamento
improvviso e radicale delle abitudini e degli stili di vita degli italiani
producendo una drastica riduzione di ogni forma di lavoro e socialità.
L’indagine ha lo scopo di analizzare gli atteggiamenti e i
comportamenti della popolazione dovuti al “distanziamento sociale” al fine di
valutarne le conseguenze e i correttivi nel breve e medio periodo per arginare
l’insorgenza di stati critici a livello psicofisico prodotti dall’assenza di
lavoro e socialità.
15) SPESA A
DOMICILIO:
Cliccando sul link a seguire l’elenco dei
supermercati ed i numeri da poter chiamare per avere la spesa a domicilio:
16) PASTO E SPESA
SOSPESI:
a Garbatella Casetta Rossa lancia la "spesa sospesa" per
le famiglie in difficoltà
la
cucina di Casetta Rossa sarà dedicata al
quanti stanno attraversando momenti di particolare difficoltà. “Ci sono troppe
persone che, in questo momento, non sono più in grado di fare la
spesa. Non hanno i soldi per farla. Per questo abbiamo pensato,
partendo dell’esperienza del pasto sospeso, di dare il
nostro contributo” ha premesso Luciano Ummarino,
portavoce dello spazio sociale di via Magnaghi 14.
Il
pasto sospeso
Il servizio, per ora, è interamente sovvenzionato da Casetta
Rossa. “Abbiamo uno spazio con tutte le licenze necessarie per
cucinare e confezionare del cibo. Le metteremo a disposizione per
preparare delle vaschette sigillate di monoporzioni che
poi, con una rete di volontari, andremo a distribuire in tutta sicurezza nel
territorio”. I beneficiari saranno cittadini “italiani e non”, che
in questa prima fase sarà Casetta Rossa ad individuare. “Contiamo però
sull’Agenzia dei Diritti ed anche sui servizi sociali del Municipio per
ricevere ulteriori segnalazioni” ha spiegato Ummarino.
Associazione di Promozione Sociale Casetta Rossa
via Giovanni Battista Magnaghi 14, Garbatella – 00154 Roma
C. F.97674110586
info e prenotazioni: tel.
06/89360511
email: info@casettarossa.org
Fb: Casetta Rossa Spa
Tw: @CasettaRossa
17)
AGRUMIACASA:
Hai mai pensato di accogliere un
albero di arance nella tua famiglia?
Adottando un
agrume, come Calogero, riceverai ogni quindici giorni una cassetta delle sue
arance naturali coltivate con metodo biologico; questo ti garantirà di
scegliere i migliori agrumi, che riceverai entro 48 ore circa dalla raccolta a
un prezzo scontato, e in omaggio tanti nostri prodotti fatti solo con frutti
dei nostri alberi; inoltre potrai essere coinvolto “virtualmente” nel ciclo di
coltivazione della pianta adottata. Avrai anche la possibilità di venire a
trovare il tuo albero e, perché no, di abbracciarlo!
FILASTROCCA VIRALE
Una clinica privata
milanese ha chiesto a Roberto Piumini di spiegare a bimbe e bimbi, in modo corretto
ma senza trasmettere ansia o paure, questa strana faccenda del virus con la
corona, della scuola chiusa e della gente che si vede in giro con la mascherina
anche se non è più carnevale.
Piumini ha spiegato ogni cosa con questa filastrocca. Se la facciamo leggere e
mandare a memoria alle nostre bambine e ai bambini, trascorreranno
simpaticamente un poco di tempo, impareranno parole nuove, alleneranno la
mente.
E' una idea!
La filastrocca del tipetto dispettoso
Che cos'è che in aria vola?
C'è qualcosa che non so?
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po'.
Virus porta la corona
ma di certo non è un re
e nemmeno una persona:
ma allora che cos'è?
E' un tipaccio piccolino
così piccolo che proprio
per vederlo da vicino
devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso
vuole andarsene qua e là.
È invisibile e leggero
e, pericolosamente,
microscopico guerriero
vuole entrare nella gente.
Ma la gente siamo noi
io, te e tutte le persone,
ma io posso e tu puoi
lasciar fuori quel briccone.
Se ti scappa uno starnuto
starnutisci nel tuo braccio:
stoppa il volo di quel bruto.
Tu lo fai e anch'io lo faccio.
Quando esci, appena torni
vai a lavare le tue mani:
ogni volta, tutti i giorni
non solo oggi, anche domani.
Lava con acqua e sapone
lava a lungo, e con cura,
e così se c'è il briccone
va giù con la sciacquatura.
Guarda se mamma o papà
quando torna se le lava.
Digli «ok! » se lui lo fa
alla mamma di' «sei brava!».
Non toccare con le dita
la tua bocca, il naso, gli occhi:
non che sia cosa proibita,
però è meglio che non tocchi.
Quando incontri della gente
rimanete un po' lontani:
si può stare allegramente
senza stringersi le mani.
Baci e abbracci: non li dare:
finché è in giro quel tipaccio
è prudente rimandare
ogni bacio e ogni abbraccio.
C'è qualcuno mascherato
ma non è per carnevale
e non è un bandito armato
che ti vuol fare del male.
È una maschera gentile
per filtrare il suo respiro:
perché quel tipaccio vile
se ne vada meno in giro.
E fintanto quel tipaccio
se ne va dannoso in giro
caro amico, sai che faccio?
Io a casa mi ritiro!
È un'idea straordinaria
dato che è chiusa la scuola
fino a che fuori nell'aria
quel tipaccio gira e vola.
E gli amici e i parenti?
Anche in casa, stando fermo,
tu li vedi e tu li senti:
si sta insieme sullo schermo.
Perché chi si vuole bene
mantener può la distanza:
baci e abbracci adesso no
ma parole in abbondanza.
Le parole sono doni
sono semi da mandare,
perché sono semi buoni,
a chi noi vogliamo amare.
Io, tu e tutta la gente
con prudenza e attenzione
batteremo certamente
l'antipatico birbone.
E magari quando avremo
superato questa prova
tutti insieme impareremo
una vita saggia e nuova!
EU-TOPIE QUOTIDIANE:
A Domodossola i migranti cuciono le
mascherine: “L’Italia ci aiuta da mesi, ora diamo anche noi una mano”
Il laboratorio di taglio e cucito era iniziato nei mesi scorsi
con i volontari dell’associazione «20.01» e gli educatori del Ciss
Ossola. Oltre a Kone e Fanè a
mettersi all’opera sono altri quattro ragazzi ospitati a Casa Letizia e a Casa
Rosa a Trontano. «Eravamo partiti con lezioni di italiano poi abbiamo pensato
che potesse essere utile dedicare tempo al cucito, potrebbe diventare un
mestiere - dice il presidente dell’associazione Marco Olzeri -. Con le
mascherine sono già autonomi».
«Vogliamo essere vicini
all’Italia, che ci ospita da tempo. Per questo abbiamo iniziato a cucire
mascherine: aiutiamo le persone che hanno bisogno, noi abbiamo già ricevuto
tanto». Sekou Kone e Moussa Fané, richiedenti asilo originari del Mali, sono al
lavoro da giorni per fabbricare mascherine di tessuto da distribuire agli
operatori del Ciss Ossola, il consorzio dei servizi sociali che gestisce Casa
Letizia, la struttura di Domodossola dove sono ospiti. «La produzione sarà
anche destinata ad altri enti - dice il direttore del Ciss Mauro Ferrari
-. E’ una fabbricazione artigianale, ma preziosa quando non ci sono
altre alternative. Il prossimo passo è quello dei camici, hanno appena
ricevuto i modelli».
Con macchina da cucire,
tessuti ed elastici ogni giorno confezionano «dalle 60 alle 80 mascherine -
spiega Kone, che ha 26 anni -. Già nel mio Paese avevo imparato a cucire».
Percorso simile per Fané, in Italia da due. «Facevo vestiti, e ho continuato a
qui», racconta il ventenne.
Fatti Mail apre una nuova piccola finestra sul mondo. Una finestra
sull’
EU-TOPIA: EU
(bene) TOPOS (luogo) luogo del bene o del buono. Bene che non fa notizia
Bene che
contagia
Bene che
trasforma
Bene che
ispira,
il bene non
è UTOPIA ma EU-TOPIA
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Lo spirito di gratuità che muove Fatti Mail implica
che chiunque abbia ricevuto (o riceva) ospitalità circa un proprio
comunicato lo faccia in spirito di condivisione dell'idealità solidale accettando
di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto
un ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni
quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed
accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei
Fatti - e nelle Mail - questo significa accettare:
- che il proprio indirizzo e-mail entri
nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della
spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
- ed essere disponibili a leggere i
bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri
abbiano messo in gioco leggendo il proprio annuncio
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