Fatti Mail
Affezionata
piccola grande famiglia di Fatti Mail
Se dicembre
dovesse essere sintetizzato in una sola parola, quella parola sarebbe
accoglienza
L’accoglienza
di una giovane donna ebrea nei confronti di una vita che la esporrà a rischi,
dolore e giudizi
L’accoglienza
di un uomo, avanti con l’età, nei confronti di un figlio non suo per il quale,
però, saprà essere il più esemplare dei padri
L’accoglienza
di un bimbo “speciale” nei confronti della vita umana e di tutti i suoi limiti
– tempo, dolore, separazioni, tradimenti – vissuti amandoli ed amando … perché
l’amore diventa credibile solo se ci si fa “prossimi”.
Se ci
lasciassimo interrogare da ognuna di queste tre scelte, da ognuna di queste “accoglienze”,
scopriremmo che il bene, la “salvezza”, la novità per entrare nelle nostre vite
hanno bisogno di varcare una porta. Quella porta si apre “accogliendo”. Più saremo disposti ad accogliere ciò che
appare o “arriva” come assolutamente diverso, “altro” da ciò che vorremmo … più
amore entrerà nelle nostre esistenze esattamente come accade a quella giovane,
a quell’uomo maturo ed a quel bambino speciale vissuti 2000 anni fa.
La
conclusione di un anno è l’inizio di un altro. Se gennaio dovesse essere
sintetizzato in una sola parola, quella parola sarebbe novità. Solo che non può
esserci novità senza … accoglienza …
Quest’anno
è iniziato offrendoci due diversi accadimenti.
Uno
prodotto dal negare accoglienza.
L’altro dell’accoglienza
ha fatto una scelta di vita e di vite.
… in quale
dei due l’esistenza riesce a far fiorire quel tipo di novità capace di fare di
questo mondo un luogo di fraternità, giustizia e libertà per tutti?
PARIGI
“Si era nascosto nel carrello di atterraggio di un Boeing 777 partito da
Abidjan, Costa d’Avorio, e arrivato la mattina del 7 gennaio a Parigi – Charles
De Gaulle. Un piccolo e anonimo “passeggero clandestino”, trovato morto dai
funzionari della compagnia aerea Air France. La storia si ripete. A un caso del
1999 straordinariamente simile avevo dedicato le ultime due pagine del mio
“Fratellastri d’Italia” (Laterza, 2003). Qui le vittime erano due, avevano un
nome, un cognome e una lettera indirizzata ai governanti europei.
Yaguine Koita e Fodé
Tounkara, di quattordici e quindici anni, venivano da Conacry, la capitale
della Guinea. Avevano passato il confine con il Mali, arrivando all’aeroporto
di Bamako, la capitale. Qui erano saliti sull’aereo diretto a Bruxelles. Non
dalla scaletta, però, come tutti i passeggeri del mondo in possesso di un
regolare biglietto di volo. Loro si erano arrampicati dentro il vano dei
carrelli, come se fosse l’ultimo autostop, l’ultimo balzo abusivo sul cassone
di un camion di quel lungo viaggio.
In volo, a 10 mila
metri d’altezza, la temperatura esterna raggiunge i 45 gradi sotto lo zero.
Quando l’aereo atterrò a Bruxelles, gli addetti aeroportuali, controllando i
carrelli, scoprirono sbalorditi, in fondo al vano, quei due cadaverini neri
coperti di pochi cenci. Nella tasca di uno di loro trovarono una lettera.
Eccola:
"Eccellenze,
Signori membri e responsabili d’Europa, abbiamo l’onore, il piacere e la grande
fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi dello scopo del nostro viaggio
e della sofferenza di noi, bambini e giovani d’Africa. Voi siete, per noi in
Africa, coloro a cui chiedere soccorso. Noi vi supplichiamo, per amore del
vostro continente e dei vostri figli che amate per la vita e per amore del
nostro creatore Dio Onnipotente, che vi ha dato tutte le buone esperienze, la
ricchezza, il potere per ben costruire e organizzare il vostro continente e
farne il più bello e ammirabile fra tutti
.
Signori membri e responsabili d’Europa, è per la vostra solidarietà e
gentilezza che noi vi chiediamo soccorso per l’Africa. Aiutateci, soffriamo
enormemente. Abbiamo guerre, malattie, penuria di cibo. Quanto ai diritti dei
bambini, in Africa ma soprattutto in Guinea, abbiamo scuole senza istruzione e
insegnamento. Solo quelle private funzionano bene, ma ci vogliono grandi somme
di denaro. I nostri genitori sono poveri e devono pensare a nutrirci.
Per questo noi,
bambini e ragazzi d’Africa, vi chiediamo di fare una grande ed efficace
organizzazione per l’Africa, che ci permetta di progredire. Se vedete che mettiamo
in pericolo le nostre vite è perché in Africa si soffre troppo e c’è bisogno di
lottare contro la povertà e di mettere fine alle guerre. Infine, vi preghiamo
di perdonarci molto per aver osato scrivere questa lettera a voi, che siete
grandi personaggi a cui dobbiamo molto rispetto. E non dimenticate che è con
voi che dobbiamo lamentarci, per la debolezza della nostra forza in Africa”.
Il giornale belga “Le Soir” diede grande risalto all’accaduto. Raccontò la
storia, la documentò con fotografie, riprodusse il testo della lettera,
osservando che era scritta in un francese impeccabile. La stampa italiana non
ne parlò. Una notizia a una colonna su un unico grande quotidiano
d’informazione”.
di Corrado Giustiniani
TREVISO
"Treviso, quattro
anni fa il professor Calò decise di ospitare sei giovani immigrati. Che ora
dopo avere studiato e trovato un lavoro sono andati a vivere da soli
Regolare permesso di
soggiorno, regolare posto di lavoro a tempo indeterminato, patente e adesso
anche una casa tutta loro. Sahiou, 30 anni, addetto in una industria di
lavorati per gelati; Siaka, 23 anni, responsabile del punto vendita di una
cooperativa agricola; Saeed, 23 anni, saldatore: Mohamed, 30 anni, operaio in
una ditta di asfalti; Tidjan, 30 anni e Braima, 34 anni, entrambi aiutocuoco in
ristoranti. La grande casa di Treviso che Antonio Silvio Calò, professore di
storia e filosofia al liceo classico Canova, sua moglie Nicoletta, maestra alla
elementare Anna Frank, e i loro quattro figli hanno messo a loro disposizione,
è diventata per questi sei migranti sbarcati in Italia nel 2015 da Gambia,
Ghana, Guinea Bissau e Costa d'Avorio non solo il luogo dell'accoglienza fisica
ma anche quello dell'integrazione concreta in Italia. Una "grande
famiglia" dalla quale adesso, diventati in tutto e per tutto autonomi, è
arrivato il momento di volare via.
Professor Calò, un
piccolo miracolo, ma soprattutto la dimostrazione che l'integrazione è
possibile.
"La stupirò se dico che io non sono per l'integrazione ma per la
convivenza costruttiva. Con l'uscita di questi ragazzi, di questi miei figli
neri, si chiude un cerchio che certamente è la dimostrazione che l'accoglienza
diffusa non solo è possibile ma è un modello vincente.
Io, mia moglie e i
nostri quattro figli siamo gente comune. Se l'abbiamo fatto noi, può ben farlo
lo Stato, gli enti locali. E guardi che qui siamo nella provincia più leghista
d'Italia. Eppure ho trovato imprenditori che hanno colto il senso di questo
percorso. Alcuni li hanno persino aiutati a trovare casa".
Nessun pregiudizio, ha
trovato facilmente porte aperte per questi ragazzi?
"Io so dove vivo e proprio per questo sono rispettoso del pensiero di
tutti. Bussavo alle porte delle aziende e dicevo con chiarezza: "Prima gli
italiani. Se avete italiani che ambiscono a questi posti, i miei ragazzi
vengono dopo. E non sono disponibili a sostituzioni maternità o tantomeno a
supplire a personale in cassa integrazione'" In venti giorni hanno trovato
tutti un tirocinio: 400 euro al mese prima per sei mesi. Con risultati egregi.
Gli imprenditori li hanno apprezzati e non se li sono fatti scappare. E ora
sono tutti assunti con contratto a tempo indeterminato, tranne il più piccolo
che attende la stabilizzazione. Sono veramente fiero di loro".
Ci racconti come ha
fatto.
"Un modello
semplice. Scuola al mattino per quattro giorni la settimana e pure al
pomeriggio per altri due: italiano, geostoria, educazione civica. La psicologa
tutti i martedì per due anni, il giovedì pomeriggio a fare calcio con i miei
figli. E qui all'inizio è stato duro perché gli altri ragazzi non li volevano,
non si spogliavano con loro. Il venerdì in moschea e il pomeriggio a
disposizione della parrocchia per volontariato e piccoli lavori per la
comunità. Il sabato aiutavano a ripulire la casa e la domenica riposo".
E adesso che quasi
tutti i suoi figli (anche quelli biologici) sono andati via da casa, cosa farà?
"Vorrei esportare questo modello di convivenza. E per questo lancio un
appello alla ministra Lamorgese. Ci sono centinaia, migliaia di persone straniere
in Italia che sono per strada mentre in questi anni avrebbero potuto fare un
cammino diverso di graduale inserimento nella nostra società. Un gravissimo
problema che va risolto con urgenza".
di Alessandra Ziniti
… buon anno con le parole di Eduardo Galeano …
Vi auguro di poter mantenere viva la certezza che è possibile essere
compatrioti e contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di
giustizia e dalla volontà di bellezza, ovunque nascano e ovunque vivano, perché
le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere.
ISTRUZIONI PER L’USO di Fatti Mail :
Fatti Mail non ha l’obbiettivo di crescere numericamente ma di
crescere nella fiducia reciproca, per questo si espande solo per “gemmazione”.
Si può entrare a far parte della rete solo per conoscenza diretta e
personale con chi sia già parte della rete.
Perché una richiesta sia ospitata (che riguardi una persona, una situazione o un’iniziativa) deve essere inviata
all’email – gaia.fattimail@gmail.com
– da chi sia già parte della rete e presentata/raccontata
direttamente nel testo (della mail).
-
NO pdf,
-
NO locandine,
-
NO WhatsApp.
1) Il BLOG è aggiornato
costantemente. Nella colonna di destra alle voci SOS o IN PRIMO PIANO sono inserite sempre nuove iniziative o richieste
solidali
2) Sempre nella colonna di destra del BLOG c'è una
finestrella
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una parola chiave e appariranno
tutte le volte in cui, in una qualunque Fatti Mail degli ultimi, sia
stata citata quella parola può essere un'utile strumento di prima ricerca
(ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)
AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -
DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’
RIFERIMENTO A Fatti Mail
… è importante aiutare due persone estranee
a superare il disagio iniziale … Considerate che l’espandersi di Fatti
Mail se da una parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali)
dall’altra estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail
la possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi
contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi
conseguentemente.
BUONA
LETTURA :
Le richieste legate alla ricerca
di lavoro - oggi come sempre -
chiamano tutti coloro che vogliano “essere” solidali a “fare” un gesto in più: una lettura approfondita, un passa
parola, un’attenzione ad offerte che possano capitare alla nostra
attenzione. Non sono bigliettini
attaccati ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso –
diverso ma gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non
restarne schiacciati. Grazie
1)
SOS URGENTE LAVORO:
Abbiamo
incontrato per il tramite della nuova badante italo-venezuelana dei genitori di
Cristina, un’altra parte della sua famiglia: sorella, marito e la nipote di 19
anni che, come molti venezuelani in questo periodo fuggono dal loro paese, se
ne hanno la minima possibilità, visto che è costantemente sull’orlo della
guerra civile e sempre più povero (anche se da mesi i telegiornali hanno
“oscurato” questa notizia). Hanno lasciato lì i loro beni e con i residui
risparmi sono tornati in Italia (hanno origini calabresi) sperando in un futuro
migliore.
Si
tratta di Roberto (54 anni) avvocato penalista, Rosalba (53
anni) sociologa docente e ricercatrice all’università di Caracas e della loro
figlia Alba di 19 anni, che era iscritta al 1° anno di
Economia e Commercio (e proviene da un percorso di eccellenza al liceo).
Ovviamente devono ricominciare tutto daccapo e sono disposti a
qualunque tipo di lavoro (prima di arrivare a Roma Roberto ha anche
lavorato come commesso in una pescheria del paesino di origine della moglie in
Calabria e ha fatto tanti altri lavoretti). Parlano abbastanza bene l’italiano
e lo capiscono. Sono disposti a fare di tutto e potrebbero svolgere lavori di
assistenza alle persone, dare lezioni di spagnolo, Roberto inoltre sa
fare il cuoco, il barman, sa curare i giardini (ma non può guidare per
ora perché la patente venezuelana non è riconosciuta in Italia): Rosalba e Alba
sono molto brave nel preparare cup cake, decorazioni per feste. Alba poi ha
fatto corsi per manicure e micro pittura unghie (nail art) e abbiamo visto
delle foto: è davvero brava!
Tutti
e tre possono lavorare in regola: Rosalba e Alba hanno anche la cittadinanza
italiana, Roberto ha il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare
valido per 5 anni.
Se
qualcuno manifestasse interesse (speriamo) lasciamo i nostri riferimenti
2)
ALESSIA CERCA LAVORO:
Sono
laureata in Lettere classiche (vecchio ordinamento) e lavoro da circa venti
anni nel settore editoriale, dove mi sono occupata principalmente di editing
dell'originale d'autore, scrittura redazionale, traduzioni dalla lingua inglese
e revisioni di traduzioni. Ho scritto numerosi articoli e curato la
pubblicazione di diversi volumi.
Ho
avuto più volte anche la responsabilità del coordinamento redazionale, e in
questo ruolo gestivo i rapporti con gli autori, le tipografie e i distributori,
anche per quanto riguarda la parte contrattuale, i costi e la tempistica.
Sono
specializzata in saggistica e, sia per precedenti esperienze lavorative, sia
per formazione, sia per interesse personale, sono particolarmente preparata sui
seguenti argomenti: spiritualità (cristianesimo, buddismo, ebraismo, sufismo);
religione; filosofia; crescita personale; meditazione; psicologia; mitologia
classica; studi biblici. Ho collaborato pure con una casa editrice di scolastica.
Cerco
lavoro presso case editrici, eventualmente anche come free-lance.
3)
CERCO UN/UNA BADANTE:
Cari
amici di Fatti Mail,
sono in cerca di un aiuto con contratto da
badante fisso per mio figlio di 21 anni autistico e che si occupi anche la
mattina della casa. Deve essere munito di patente di guida per accompagnare
mio figlio alle attività pomeridiane. Sarebbe meglio una donna ma anche un uomo
va bene di età non superiore ai 45 anni. Vista la relazione che dovrà avere con
mio figlio deve parlare bene italiano e essere empatico e responsabile visto
che in nostra assenza ci dovrà sostituire in pieno . Ovviamente oltre al vitto
e alloggio è prevista una retribuzione in piena regola.
Grazie per l’ aiuto . Chi fosse interessato potrà
contattarmi al n. xxx oppure via mail, Corinna: gaia.fattimail@gmail.com,
4)
LIDIA CERCA LAVORO:
Salve,
mi chiamo Lidia
A
dicembre non mi hanno rinnovato più il contratto, sono separata, con 3 figli,
un affitto da pagare. Io lavoro nella redazione di un sito.
Mi sto
proponendo come babysitter, aiuto compiti anche per bambini con DSA,
accompagnatrice di bambini allo sport, commessa.
Posso
essere utile a qualcuno?
5)
CERCHIAMO CASA PER UN PO’:
Una
famiglia di amici, Valeria ed Emiliano, sta cercando una casa in affitto
o una residenza di suore dove poter stare da aprile a giugno (il tempo
necessario per fare i lavori nella nuova casa). Si tratta di una famiglia con
tre figlie e cercano vicino alle scuole in zona Trieste, piazza
Bologna, quartiere Africano e in zone limitrofe.
Valeria
xxxx
6)
SOS SEDE HAMICI:
Vallo a spiegare a dei
ragazzi disabili che i conti non tornano. Che i volontari hanno pochi soldi per
continuare a pagare la sede. E che il Campidoglio da tempo non solo ha
raddoppiato il canone, ma anche con effetto retroattivo. È dal passaggio di
un affitto da 250 a 457 euro al mese, con oltre ventimila euro di arretrati
richiesti, che rischia di sgretolarsi il futuro dell'associazione del Club
degli Hamici, ora a rischio chiusura. “Hamici amici”, come dice chi frequenta
il centro. Un'isola felice quella al civico 20 di via Enrico Pea, a Fonte
Ostiense, in zona Laurentina, IX municipio, che da 25 anni si occupa di persone
con disabilità offrendo uno spazio dove leggere, dipingere, ascoltare musica e
ridere, ma anche organizzare una recita per Natale e lo spettacolo teatrale di
inizio estate. Spazio ricreativo ma anche di ascolto gratuito e aperto al
territorio gestito da counselor e psicologi e gruppi di counselling per
adolescenti, adulti e donne.
AFFITTI SEMPRE SALDATI ZERO CONTRIBUTI PUBBLICI
La sede, ricavata in un edificio comunale, era stata assegnata nel 1997,
con concessione amministrativa per 6 anni, rinnovabile. Affitti sempre saldati,
zero contributi pubblici. Tra la manutenzione della sede - di cui il Comune per
contratto non si occupa -, le tasse di smaltimento rifiuti, le bollette,
l’affitto e il necessario per i ragazzi che frequentano il centro, le spese
ordinarie, però, le spese si aggirano sui 7mila euro l'anno. Nessuna
possibilità di regolarizzarsi con gli arretrati.
LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG
Dietro al rischio chiusura degli adeguamenti disposti dal Dipartimento
Patrimonio. Nel 2010 l'affitto viene aumentato. Nel luglio 2011, una nuova
lettera raccomandata informa che il canone è stato raddoppiato e con effetto
retroattivo. L'associazione avrebbe dovuto pagare oltre ventimila euro per
sanare l'arretrato avendo pagato “solo” quanto già fissato. Ora il Club degli
Hamici ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org. “Aiutateci a
mantenere aperta la nostra sede”, è l'appello, “se non avremo donazioni per
almeno 500 euro al mese, saremo costretti a chiudere la sede alla fine di
gennaio 2020”
Adelaide Perucci
7)
AAA DONATORI CERCASI:
A Roma
mancano, ogni anno, mediamente 30.000 unità di sangue, quindi
per colmare questo disavanzo necessita che almeno altri 50.000 romani diventino
“Donatore di Sangue”.
Questo
dato determina che a Roma, gli Ospedali e il Sistema Sanitario della Regione
Lazio siano costretti a far giungere le sacche di emocomponenti necessarie da
altre regioni.
Questo
determina una carenza di sangue nell’immediatezza della necessità e quindi un
ritardo nella prestazione con un costo di circa 6 milioni di Euro/ anno, che
equivalgono a circa 11 miliardi delle vecchie Lire. Soldi nostri. Questa spesa,
che aggrava il deficit economico della sanità regionale, potrebbe essere
risparmiata con una maggior buona volontà dei cittadini romani.
Se poi
consideriamo che a Roma risiede una popolazione non registrata consistente, che
a Roma arrivano ogni giorno decine di migliaia di pendolari (oltre 300.000) e
che le strutture sanitarie della città richiamano pazienti soprattutto dal sud
la situazione risulta ancora più grave.
Le
conseguenze di questa carenza sono che non poche operazioni vengono rinviate
per mancanza di sangue e in alcuni casi questi rinvii possono anche avere
conseguenze gravi.
Un
esempio: anziano che si frattura il femore. I protocolli prevedono che il
paziente venga operato al più presto e che, nello spazio di 2/3 giorni, venga
rimesso in piedi.
Se
l'operazione viene rinviata di qualche giorno, per la mancanza di sangue del
gruppo idoneo, il paziente allettato rischia, data l'età, di avere
complicazioni polmonari e quindi può accadere, e purtroppo accade, che
l'operazione al femore abbia esito positivo ma che il paziente abbia
conseguenze polmonari, anche tragiche.
Donare
il sangue è facile, indolore, sicuro e porta diversi vantaggi.
Ti si
chiede soltanto di dedicare una mezz’ora del tuo tempo un paio di volte l’anno.
Le
donazioni del sangue si effettuano di mattina, in genere, tra le 8,00 e le
11,00 tutti i giorni della settimana, compresi i festivi.
Per
passare dal dire al fare e per avere maggiori info:
CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O
CULTURALE.
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’,
INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … vita e solidarietà … per
imparare a crescere insieme
BUONA LETTURA:
INCONTRI IN RETE
INCONTRI
DELLE FAMIGLIE E SINGOLI IN RETE.
Quest'anno il programma degli - INCONTRI DELLE FAMIGLIE E
SINGOLI IN RETE della comunità di Casa Betania e l’Accoglienza onlus
- è stato predisposto con la
collaborazione con gli amici di Song-Taaba Onlus e del nodo
romano di Mondo di comunità e Famiglia (Mcf).
Invitiamo tutti a segnare
in agenda i 4 incontri previsti per il 2020 e, per chi voglia, ad offrire
un po’ di aiuto nella diffusione facendo conoscere questa opportunità fra amici
e familiari, all'interno della realtà lavorative o in cui si presta servizio,
nelle parrocchie e realtà associative.
Il primo incontro è previsto per Lunedì 17
febbraio 2020 alle ore 20,30 insieme a Eraldo
Affinati.
Il titolo dell'incontro è: Un patto per la scuola del futuro.
Per il dettaglio dei contenuti e per prenotarsi gratuitamente
- clicca qui.
i 4 incontri organizzati per l’anno 2020:
Eraldo Affinati
Lunedì 17 febbraio 2020 ore 20,30: Un patto per la scuola del futuro
Ingresso libero
Luogo incontro: Parrocchia San Fulgenzio – Via della Balduina, 296
Domenico Iannacone
Venerdì 13 marzo 2020 ore 20,30: “Dell’arte perduta di saper
ascoltare”
Contributo minimo ingresso 2,50 euro (a copertura spese teatro)
Luogo incontro: Teatro “Andrea D’aloe”– Parrocchia Gesù Divin Maestro
Ingresso via Vittorio Montiglio, 18 – Zona via Pineta Sacchetti
Don Virginio Colmegna e Maria Grazia
Guida
Martedì 14 aprile 2020: “Come restituire voce alla dignità quando la
povertà la mette a tacere”
Ingresso libero
Luogo incontro: Parrocchia S. Luigi dei Monfort, Viale dei Monfortani, 50
Silvano Petrosino
Mercoledì 6 maggio : Il miraggio dei social tra euforia digitale e
comunicazione responsabile
Ingresso libero
Luogo incontro: Parrocchia S.Lino Via Pineta Sacchetti, 75
ASSISTENZA A
DOMICILIO ANZIANI
CORSI
DI FORMAZIONE: L’ARTE DI ASSISTERE A DOMICILIO L’ANZIANO
NON
AUTOSUFFICIENTE
Il
CEPSAG insegna l’arte di assistere in modo professionale nel loro
domicilio le persone anziane non autosufficienti, attraverso uno
strutturato processo formativo, capace di integrare saperi e
competenze
specifiche per prendersi in carico persone anziane non autosufficienti,
favorendone il benessere e l’autonomia all’interno del
clima familiare.
Il
CEPSAG offre in tal modo una risposta reale e concreta a un duplice
bisogno:
-
delle famiglie, di avere
persone preparate e selezionate in grado di collaborare all’assistenza
dei propri parenti anziani non autosufficienti,
-
dei cittadini immigrati e
non, fornendo loro una qualificata opportunità di formazione in
ambito universitario, che nella maggioranza dei casi ha consentito loro di
cogliere nuove occasioni di
lavoro.
I corsi
di formazione sono strutturati in 120 ore complessive, di cui 60 ore di teoria
in aula e 60 ore di tirocinio.
La
partecipazione ai Corsi del CEPSAG offre l’opportunità di svolgere il tirocinio
presso i Reparti del Centro di Medicina dell’Invecchiamento del
Policlinico A. Gemelli.
Le
iscrizioni devono essere fatte di persona, presentandosi al CEPSAG (edificio
CE.M.I.) Segreteria Corsi
- piano
0 - lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.00.
I
documenti richiesti per l’iscrizione sono:
-
fotocopia di un documento di identità valido;
-
fotocopia del permesso/carta di soggiorno con data di scadenza successiva alla
data di
chiusura
del corso
- foto
formato tessera
E’
richiesta una buona conoscenza della lingua italiana.
Le
domande verranno accolte in base alla data di presentazione.
Al
termine del Corso, dopo il superamento di una valutazione finale
teorico-pratica, verrà rilasciato un attestato dell‘Università Cattolica
del Sacro Cuore, che dà accesso all’iscrizione del Registro Cittadino del
Comune
di Roma.
Dove
siamo/Contatti
Sportello
“Accanto all’anziano”
CE.M.I.
(Centro di Medicina dell’Invecchiamento) - piano 0
Policlinico
Gemelli - Largo Agostino Gemelli, 8 - 00168 ROMA
Orario
Lunedì - Venerdì 09.00 - 12.00
GUIDE INVISIBILI
Iniziamo
il 2020 con tanti nuovi appuntamenti con le passeggiate sonore di Guide
Invisibili. Vi aspettiamo per raccontarvi Roma dal punto di
vista dei suoi cittadini migranti:
-24 Gennaio, h 16.00-17.00 @ Piazza di Spagna
-25 Gennaio, h 10.30-11.30 @ Termini
-25 Gennaio, h 16.00-17.00 @ San Lorenzo
-26 Gennaio, h 10.30-11.30 @ Trastevere
-26 Gennaio, h 16.00-17.00 @ Monti
Prenotate subito scrivendo a: guideinvisibili@gmail.com
o al numero whatsapp:
3801868316
Per maggiori info seguite il nostro evento facebook oppure
visitate i nostri social FACEBOOK & INSTAGRAM
UN LIBRO PER LE
DONNE DEL GABON
Giovedì 30 gennaio alle ore 18 a Roma, presso
l’Accademia di scienze umane e sociali ASUS di Viale Manzoni 24/c, sarà
presentato il libro “SIKA e la leggenda della Palma Sacra”, favola scritta da
Yveline e Florisse Mabbyalas e tradotto da Maria Rosa Pizzamiglio.
L’obiettivo di tale incontro è quello di far conoscere
l’Associazione “Les Ateliers Agano”, formata da scrittrici gabonesi con sede a
Libreville capitale del Gabon (Africa), che intendono promuovere la cultura, la
lingua, l’arte e la storia del proprio Paese, passando dal coinvolgimento dei
bambini attraverso racconti e favole in una prospettiva di integrazione
interculturale.
Esporranno l’iniziativa e i contenuti di questa favola Djodji
Damas Georges, Maria Rosa Pizzamiglio e Maria Grazia Rando.
Saranno disponibili copie del libro per tutti coloro che sono
interessati a sostenere tale progetto con una libera offerta.
Ingresso libero e gratuito.
Djodji Damas Georges, psicologo gabonese, ha collaborato con il
Centro di Igiene Mentale di Perugia; ha lavorato come operatore e coordinatore
in Cooperative e Associazioni di Roma per la cura di persone con handicap;
docente ai corsi di “Formazione e Aggiornamento” per gli addetti ai servizi
Educativi- IX Ripartizione Roma; membro del coordinamento Handicap dell’ASL
RME.
Maria Rosa Pizzamiglio, psicologa clinica, ha lavorato
nell’ambito della riabilitazione presso il Servizio di Neuropsicologia dell’Età
Evolutiva dell’I.R.C.C.S. Fondazione Santa Lucia di Roma.
Maria Grazia Rando esperta di politica
estera italiana nei rapporti con il terzo mondo e la cooperazione allo sviluppo
si è occupata per oltre venticinque anni
di
cooperazione internazionale rivolgendo la sua attenzione alla cooperazione
decentrata.
DIARIO CLINICO
l’Associazione
Amici di Ampasilava (con cui AUCI ha avviato una partnership per il
Madagascar), in collaborazione con l’associazione Informatici senza
Frontiere, sta realizzando per l’Ospedale Vezo il
progetto “Diario Clinico” allo scopo di introdurre gli standard OMS
per la gestione delle patologie e dei dati del paziente.
L’obiettivo
è di poter disporre di dati certi ed attendibili sulle attività sanitarie
svolte, sulle patologie trattate, sulle prestazioni
erogate e sulla situazione epidemiologica del territorio in modo da
poter programmare consapevolmente gli interventi sanitari e trattare con
il governo malgascio le varie questioni gestionali. Altro obiettivo
è formare il personale locale affinché acquisisca una specifica
competenza sull’uso del computer e sulla gestione dei dati clinici, finalizzata
sia all’introduzione di una cartella clinica informatizzata che come bagaglio
personale di conoscenze.
Per
sostenere questo progetto il 7 febbraio 2020 a Roma presso
l'Auditorium Due Pini in via Riccardo Zandonai 2
Amici di
Ampasilava, in collaborazione con l’Associazione For Rights for Freedom,
organizza una serata musicale con il patrocinio dell’ AUCI (Associazione
Universitaria per la Cooperazione Internazionale) e del Lions Club Cerveteri e
Ladispoli.
L’offerta
è di minimo 12 euro a biglietto.
MAMMA MIA
CHE PASTICCIO (musical)
partecipate
ed invitate i vostri amici!
FIGLI DI ABRAMO – IL
BAGAGLIO
il
prossimo incontro è dedicato alla presentazione del libro “Il bagaglio” di Luca
Attanasio giunto alla seconda edizione. Il libro è un’opera di inchiesta piena
di storie, fonti, numeri e testimonianze che fanno luce sul fenomeno dei minori
stranieri non accompagnati in Italia, spiegando in modo organico come funziona
il particolare sistema di accoglienza e le difficoltà che questi ragazzi vivono
una volta arrivati nel nostro Paese.
La tragica esperienza del viaggio vissuta da numerosissimi ragazzi è
documentata dall’ “interno” nella sezione del libro intitolata “ Deserto“,
interamente scritta da giovani immigrati.
L’incontro per questa volta avrà luogo
Giovedì 23 - Sala del Consiglio "Piacentina Lo
Mastro", in Via Benedetto Croce n. 50, ore 17.00
Sarà
presente l’autore.
Per cortesia Confermare se si intende partecipare:
FINE VITA
Incontro dedicato al tema del fine vita - una
scelta difficile e controversa, all’intersezione fra diritto ed etica, che
tutti sappiamo essere un argomento di grande attualità. Tenuto conto che la
normativa non risolverà mai da sola tutti i casi e le situazioni che la vita
reale può presentare e considerando che l’argomento è in sé complicato, in
parte controverso, e spesso affrontato partendo da presupposti personali molto
diversi, riteniamo sia necessaria una consapevolezza e una scelta personale a
seguito di un processo di discernimento attento ed informato, bisognoso quindi
sia di conoscenze aggiornate di tipo giuridico sia di un adeguato inquadramento
etico che parta dall’insegnamento della Chiesa.
Abbiamo chiesto di aiutarci in questo percorso di approfondimento a due
personalità di spicco:
·
Prof. Cesare
Mirabelli, Presidente Emerito della Corte Costituzionale
·
Padre Carlo
Casalone Sj, Medico Chirurgo e Professore di Bioetica presso l’Università
Gregoriana di Roma
L’incontro si svolgerà domenica 9
febbraio 2020 alle ore 16:30 nella sala teatro della Parrocchia di
Santa Giovanna Antida Thouret (zona Fonte
Meravigliosa), via R. Ferruzzi 110, Roma. Dopo gli interventi dei relatori ci
sarà un momento per le domande e il dibattito.
L’incontro è aperto a tutti, vi chiediamo quindi di far circolare
l’invito a chiunque sia interessato nelle nostre parrocchie, nelle
associazioni, sul posto di lavoro, etc.
ZALAB: IL CINEMA CHE
CAMBIA
Abbiamo il piacere di comunicarvi i nuovi quattro titoli
che si aggiungo a ZalABB, la community online dove
guardare e commentare i nostri documentari in streaming
ZalABB è un nuovo spazio di visione,
ma anche di condivisione dove promuovere la partecipazione
intorno ai film e ai loro temi.
Un luogo virtuale dove una community sostiene concretamente il lavoro di
racconto del reale e contribuisce ad orientarlo.
Ogni 2 mesi, con 10 euro avrete a
disposizione quattro nuovi film di cinema documentario d’autore e
internazionale e la possibilità di far parte del nostro progetto di cinema
partecipativo, condividendo opinioni e proposte.
I nuovi quattro film
Selfie di Agostino Ferrente
Ibi di Andrea Segre
Mingong di Davide Crudetti
sono disponibili in streaming fino al 16 febbraio
Due documentari imperdibili che
utilizzano l’autonarrazione per raccontare due storie personali fatte di
sguardi, dal forte impatto sociale: Selfie di Agostino
Ferrente e Ibi di Andrea Segre.
E i racconti di due viaggi non
convenzionali: Untitled, un’immersione nel mondo tra Italia,
Balcani e Africa alla ricerca dell’inaspettato con lo sguardo del celebre
documentarista austriaco Michael Glawogger e la voce narrante
di Nada Malanima; e Mingong, l’opera prima
del regista Davide Crudetti: un percorso alla ricerca
dei milioni di cinesi che dalle campagne dell’interno si riversano nelle
megalopoli costiere
SCRITTURA TERAPEUTICA
Corso in
Scrittura Terapeutica Metodo Scarpante:
La
scrittura come Cura e Conoscenza di sé
Le
lezioni avranno inizio il giorno 14 maggio 2020 e si svolgeranno presso il
centro Culturale San Fedele piazza San Fedele 4. Milano
Il
Master prevede un numero limitato di posti, si accettano massimo 15
iscritti.
PERCHÉ ISCRIVERSI A QUESTO CORSO:
Attraverso un percorso di
apprendimento esperienziale che consente di sperimentare in prima persona la
potenza della scrittura quale mezzo di cambiamento e trasformazione si apprende
un metodo che poi potrà essere trasferito nel contesto lavorativo proprio di
ciascun iscritto. La docente, la scrittrice Sonia Scarpante , condurrà ciascuno
a scoprire i molteplici benefici della scrittura che diventa terapeutica
allorquando consente di elaborare il vissuto in modo da apportare cambiamenti
nel presente.
DESTINATARI
Medico chirurgo, Psicologo, Infermiere, Ostetrica,
Nutrizionista, Figure Sanitarie, Educatore Professionale, Educatore,
Pedagogista, Counselor, Assistente Sociale, Coach, Antropologo, Assistente
Spirituale, Operatori di Relazione di Aiuto.
DOVE E QUANDO
a Milano, dal 14 Maggio al 16 Ottobre 2020:
STRUTTURA
Sette incontri per un totale di 43 ore di aula e 27 ore di
studio dedicate a lettura dei testi, stesura degli elaborati, scrittura.
Verifica finale con presentazione e discussione dell’elaborato scritto sui
testi adottati e presentazione e discussione del progetto individuale in seduta
di verifica finale.
LA SCUOLA
DELL’UTOPIA
Ha ripreso le sue attività anche La Scuola dell'Utopia, una scuola di italiano L2 gratuita e
aperta a tutti, anche
a chi non ha un permesso di soggiorno valido. Le lezioni si
tengono presso La Città dell'Utopia in Via Valeriano 3F, Metro B - Basilica San
Paolo.
Per partecipare o per
segnalare nuovi studenti è possibile scrivere direttamente
alle maestre della scuola tramite i numeri Whatsapp: 3481379159 | 3391576834
o alla mail scuoladellutopia@gmail.com
SONG-TAABA ONLUS
Teatro = SOLIDARIETA’
Quest’anno l’appuntamento per una serata insieme all’insegna
del teatro di qualità e della solidarietà sarà il prossimo
11 febbraio
Teatro 7, via Benevento 23
“La gente di Cerami” in scena alle ore 21.00
Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo
portano in scena
alcuni racconti di Vincenzo Cerami adattati da Aisha
Cerami
regia: Norma Martelli, musiche: Nicola Piovani
Una
serata in compagnia in compagnia della “gente” di Cerami. Una
presentazione scenica di brevi racconti che si nutre della lucida, spietata e
complice poetica del celebre scrittore di Un borghese piccolo piccolo. L’occhio
indiscreto dell’autore si ferma a osservare attimi e ritagli di vita
quotidiana, e coglie gli uomini nella loro intimità, nel dolore o nel sollievo,
nella sorte avversa o nella fortuna e così, per gioco, ne ricostruisce la
storia. Un popolo di piccoli antieroi a cui Anna Ferruzzo e Massimo Wertmuller
danno voce con le parole del poeta. Fa da cornice la musica di Nicola Piovani.
EU-TOPIE QUOTIDIANE:
“La
storia di DELIA e del suo bar è una storia di resistenza e bellezza.
A Ventimiglia, 9 km dalla frontiera francese, passano decine di
migliaia di rifugiati ogni anno. Nel tentativo di varcare il confine rischiano
tutto, anche la vita. Una volta superata la frontiera spesso incontrano abusi,
detenzioni e respingimenti dalla polizia francese. Questi tentativi durano
mesi, mesi in cui uomini, donne e bambini rimangono bloccati a Ventimiglia,
senza accesso ai servizi primari: acqua potabile, bagni pubblici, cibo, un
luogo dove dormire, a parte il campo della croce rossa, militarizzato, desolato
e distante. I rifugiati sono oltretutto soggetti al razzismo e all’ostracismo
di buona parte della popolazione locale, ostile a chiunque non abbia la pelle
bianca. La storia di Delia inizia quattro anni fa, quando invita a entrare e
offre un pasto ad alcune donne e bambini seduti sul marciapiede di fronte al
bar. Delia sa riconoscere lo sguardo di chi ha fame, il velo di solitudine
sugli occhi di chi vive il rifiuto sulla propria pelle. Lo sa riconoscere
perché lo ha vissuto, quando, bambina, è emigrata in Australia con la sua
famiglia, non capisce come possano invece aver dimenticato tali difficoltà
la maggior parte degli abitanti di Ventimiglia a loro volta trasferitisi qui
dal sud Italia.
Da quel primo timido gesto, da quella porta simbolicamente e
concretamente aperta, il bar è diventato un punto di riferimento per tutti i
migranti che transitano da Ventimiglia, oltre che per i volontari e le
organizzazioni solidali. Delia, soprannominata da allora “Mamma Africa”, ha
aiutato migliaia di persone in transito, offrendo vestiti, un pasto caldo, un
abbraccio e un luogo accogliente a chiunque ne avesse bisogno. Ha distribuito
scarpe, aiutato a decifrare documenti, assistito nella ricerca di alloggio,
offerto pasti gratuiti a donne, bambini e a chiunque non può permettersi di
pagare. Al bar Hobbit si possono caricare i cellulari e si può utilizzare il
bagno (attrezzato di spazzolini, dentifricio, sapone, assorbenti e fasciatoio)
senza obbligo di consumazione. I bambini hanno un angolo tutto loro, che Delia
ha creato raccogliendo giocattoli usati. Il bar è spesso l’unico rifugio per i
più vulnerabili, donne incinte, minori, vittime di tratta.
Purtroppo oggi questa realtà è a rischio, questa storia di
resistenza e bellezza rischia di finire con la chiusura del bar a causa delle
ingenti spese, dell’indifferenza e del boicottaggio messo in atto nei suoi
confronti. Serve l’aiuto di tutti per permettere che l’ultimo spazio solidale
rimasto a Ventimiglia resista. Delia ci ha insegnato che a volte basta un
gesto, una mano che si apre per stringerne un'altra, per rompere il gelido
silenzio dell'indifferenza e noi non vogliamo rimanere zitti a osservare
passivamente la fine di un sogno”.
Ci
ha molto colpiti l'essenzialità nella testimonianza di Vita di Delia
Buonomo, e del suo Bar Hobbit a Ventimiglia.
Abbiamo
preso contatti con lei e, di conseguenza, pensato di mandare a tutti una mail,
per promuovere una raccolta fondi in favore della sua attività.
Chi volesse partecipare a questa iniziativa solidale può
fare un versamento:
-
con bonifico (iban IT93H0501801000000011620218 – Banca Popolare Etica - Ag.
Torino) – Come per tutti i contributi versati, potrete dedurre l'importo dalla
dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Dovreste indicare nella causale
“Erogazione Liberale progetto Delia” in modo che possiamo riconoscere e
destinare. - Associazione Vol'A
Ecco due video, in cui
potrete capire subito di chi e cosa si tratta:
Fatti Mail apre una nuova piccola finestra sul mondo.
Una finestra sull’
EU-TOPIA: EU (bene) TOPOS
(luogo) luogo del bene o del buono. Bene che non fa notizia
Bene che contagia
Bene che trasforma
Bene che ispira,
il bene non è UTOPIA ma EU-TOPIA
CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una
cittadinanza consapevole è una cittadinanza più solidale.
SALVIAMO LE
API
Le api stanno
morendo. I grandi produttori di pesticidi come la Bayer-Monsanto faranno
di tutto per aumentare le vendite e i profitti, e stanno legando le mani degli
agricoltori. L'unico modo per gli agricoltori di avere successo in questo
sistema di agricoltura industriale intensiva è l'uso di pesticidi che
uccidono le api
Abbiamo bisogno delle
api perché impollinano un terzo del cibo che mangiamo. L'impollinazione è
essenziale per la nostra vita perché la frutta, la verdura e le colture che
alimentano il bestiame richiedono l'impollinazione per vivere. Senza api
non ci sarebbe letteralmente cibo! [1]
Chiediamo che tutti i
pesticidi vengano gradualmente eliminati. È una richiesta ambiziosa, ma se
più di UN MILIONE di noi la sottoscrivono, la Commissione europea ed i nostri
deputati al Parlamento Europeo saranno legalmente obbligati ad ascoltarci e a
dare seguito alle nostre richieste. C'è già grande slancio sui pesticidi: il
glifosato sarà presto rivalutato dall'UE e sempre più cittadini chiedono di
proteggere le api. [2]
È chiaro che i nostri
politici cominciano ad ascoltare. In seguito agli appelli di milioni di europei
nel 2018, l'UE ha accettato un divieto quasi totale dei neonicotinoidi, un tipo
specifico di pesticidi che danneggia il sistema nervoso centrale delle api. [3]
E proprio lo scorso ottobre, l'UE ha deciso che non rinnoverà la licenza per un
altro pesticida. [4] E tutto questo sulla base di una nuova legge che l'UE ha
approvato l'anno scorso, aumentando la trasparenza durante tutto il processo di
approvazione dei pesticidi! [5]
Ma non possiamo
continuare a vietare singoli tipi di pesticidi uno ad uno! Le nostre
risorse pubbliche dovrebbero finanziare la ricerca per permettere
all'agricoltura e alle api di prosperare, ma anche per ricostruire i nostri
ecosistemi morenti. A tal fine, dobbiamo eliminare completamente i
pesticidi sintetici.
Poiché questa campagna
è un'Iniziativa dei cittadini europei, dovrai inserire i tuoi dati in un
processo in due fasi. L'iniziativa dei cittadini europei è come una
petizione ufficiale dell'UE, quindi richiede più informazioni di quelle che
normalmente ti chiediamo firmando una petizione. Ti preghiamo di compilare
completamente il modulo ICE in modo che la tua firma venga conteggiata e verificata
dal tuo governo nazionale:
Salviamo le api e gli agricoltori!
Per proteggere
le api e la salute delle persone, chiediamo alla Commissione di proporre atti
giuridici per eliminare gradualmente e completamente i pesticidi sintetici
entro il 2035, per ripristinare la biodiversità e per sostenere gli agricoltori
nella transizione.
·
Eliminare gradualmente i pesticidi
sintetici nell'agricoltura dell'UE dell'80% entro il 2030, iniziando da quelli
più pericolosi, per liberarsi di tutti quelli sintetici entro il 2035;
·
ripristinare gli ecosistemi naturali
nelle zone agricole affinché l'agricoltura diventi portatrice di un recupero
della biodiversità;
·
riformare l'agricoltura dando la
priorità all'agricoltura su piccola scala, diversificata e sostenibile,
sostenendo un rapido aumento delle pratiche agro-ecologiche e biologiche,
consentendo la formazione e la ricerca indipendente degli agricoltori in
materia di agricoltura senza pesticidi e OGM.
OFFICINE
SCOLASTICHE
Mi chiamo Valentina
Due mesi fa ho iniziato a lavorare come educatrice per
Associazione 21 luglio, una realtà che da dieci anni si occupa di tutelare i
diritti delle bambine e dei bambini rom che vivono nelle baraccopoli italiane.
La foto che vedete cliccando sul link
è stata scattata nei giorni scorsi in un capannone
abbandonato alla periferia della città, un luogo diventato casa per decine di
famiglie messe ai margini dalle istituzioni. La bambina che vi mostro si chiama
Sofia, ha otto anni e frequenta la scuola del quartiere. Il giorno dopo questo
scatto sarebbe stata interrogata in matematica, la sua “bestia nera”. Beh, vi
dirò anche la mia quando ero appena un’adolescente che sognava di cambiare il
mondo.
All’interno del capannone dove vive insieme ai suoi genitori
e le sorelline, la luce viene accesa solo quando il buio è davvero pesto,
perché così si risparmia, ma Sofia non può aspettare: l’appuntamento alla
lavagna ormai è fissato. Il suo cellulare ha una torcia, come quello di altri
suoi coetanei che vivono senza disagi in una bella casa, non esita un attimo e
all’imbrunire l’accende: finalmente la luce, seppur fioca le permette di
leggere e scrivere meglio.
Io, insieme ad altri operatori di Associazione 21 luglio,
ogni settimana siamo qui, forniamo supporto allo studio nell’ambito di
un’attività che abbiamo deciso di chiamare “Officina scolastica”. Ci piace
molto come nome, ci ricorda la scuola ma soprattutto ci ricorda che come in
un’officina ognuno può rendersi utile per gli altri. Da quando sono qui mi sono
resa conto di una cosa: no, il loro destino non è segnato, tutti noi
possiamo fare qualcosa per liberare il loro futuro. La settimana dopo ho
rivisto Sofia, come di consueto, mi è corsa incontro con il quaderno aperto.
Con una mano mi tirava la felpa perché le prestassi attenzione, con l’altra
indicava una scritta rossa. Sapete che c’era scritto? “Bravissima 10 e lode”.
Le brillavano gli occhi, ma a me di più.
In quel momento ho capito che il sogno che avevo da
adolescente, forse, può diventare realtà.
Ogni giorno lottiamo per liberare il futuro delle bambine e
dei bambini. Con la tua donazione sosterrai le attività di "Officina
scolastica", permetterai a me, e a tutti gli operatori di supportare Sofia
e gli altri bambini nello studio. Con il tuo aiuto compreremo sedie,
scrivanie e lampade, allestiremo una vera e propria aula studio per dare loro
un'occasione di riscatto.
LE BUONE IDEE
VANNO INDOSSATE
Non è meglio avere la
possibilità di regalare a te stesso e ai tuoi amici
una t-shirt, una
borsa, una tazza, un taccuino o una felpa?
Non è meglio
farlo sostenendo una buona causa e facendo una donazione?
Non è meglio
pagare un prezzo giusto per una causa ancor più giusta?
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Lo spirito di
gratuità
che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva) ospitalità
circa un proprio comunicato lo faccia in spirito di condivisione
dell'idealità solidale accettando di
essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto un
ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni quella
del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed accolte non
potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei Fatti - e nelle Mail - questo significa accettare:
- che il proprio indirizzo e-mail entri nella mailing list di
Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della spedizione on-line
delle news letter 2/3 volte al mese)
- ed essere disponibili a leggere i bollettini che si
riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri abbiano messo in
gioco leggendo il proprio annuncio
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