Fatti Mail
Affezionata
piccola grande famiglia di Fatti Mail
In questo periodo è difficile
affrontare le proprie giornate senza fare i conti con l’incapacità ad esprimere
piena solidarietà proprio a chi in questi momenti avrebbe assoluto bisogno di riceverla
31 LUGLIO:
Il Guardian titola:
The world stands disgraced:
Il mondo è caduto in disgrazia
Un titolo, un’assoluta verità.
Quando il mondo inizia a dare i numeri
numeri fatti di vite umane
La disgrazia è per tutti
La mancanza è di tutti
Non sapremo mai cosa sarebbe stato questo nostro tempo se le
vite stroncate nelle varie guerre in atto avessero potuto completare le loro storie
se ai tanti bambini fosse stato permesso … crescere,
se ai padri ed alle madri fosse stato permesso … amarli.
Quando il mondo inizia a dare i numeri
E quei numeri sono vite umane
anche 1 è un numero troppo grande.
Perché 1 è figlio di qualche donna, come me, che con lui perderà
il respiro e il futuro.
Quando il mondo dà i numeri
Bisogna prendere il peso di quei numeri e trascinarlo nella
coscienza
Perché inizi a far lievitare nuove consapevolezze e nuove volontà
Non c’è via per la pace, la pace è la via (Dalai Lama)
Ho visto le foto di una bambina che cerca sotto le macerie di
quella che doveva essere stata la sua casa dei libri
Un’immagine, un cortocircuito di disperazione e speranza
Credo che ognuno di noi dovrebbe iniziare a cercare tra le
proprie macerie i propri libri
Le macerie che portiamo dentro, ci sono e sono tante, sono
quelle sotto cui abbiamo seppellito la capacità di indignarci e gridare i nostri BASTA così tanto e
così forte … da farli sentire
I nostri libri sono
quelli che racconteranno le scelte di pace che sapremo porre in essere
… speriamo
di riuscire a scriverne uno …
29 LUGLIO:
UCRAINA… Oltre 1100 morti e 3442 feriti …
LIBIA… 97 morti e
404 feriti …
GAZA … le vittime palestinesi sono 1.034, di cui 832 civili - 221
bambini - e i feriti 6.233. Le
vittime israeliane sono, a questa mattina 56
di cui 3 civili …
SIRIA… Oltre 100.000 morti in 3 anni …
Numeri
Numeri da dare
e da dire
Numeri che
possono aumentare quanto vogliono, tanto …
Numeri che
sommati tutti insieme non misureranno mai e poi mai l’entità della follia che
li alimenta
Numeri bui
come le case di Gaza
Numeri cinici
come gli interessi che li generano
Numeri
disgustosi come l’annientamento dei civili
e di tutti questi pericolosissimi bambini
Numeri da contare di notte, come le pecore, senza però volersi
addormentare
Numeri recisi
come i legami per sempre sottratti
Numeri
selvaggi come le armi che li moltiplicano
Numeri impietosi
come tutti coloro che leggendoli riescono a non farli “contare”
Numeri
violenti come il dolore quando nessuno vuol più sentirlo gridare
Numeri
complici come i silenzi che li azzerano
Numeri sparsi
agli angoli del globo
Numeri
disumani come sento di diventare io, leggendoli,
ogni giorno di
più
Stanotte
piove,
almeno il
cielo
riesce ancora
a versare lacrime
quelle che ho
dimenticato di avere
Lo invidio ...
23 LUGLIO:
Mi
uccide
Questo silenzio
Questa comunità internazionale – che poi sarei io
moltiplicata "n” – afasica
Leggiamo, scriviamo, guardiamo.
Razzi, bombe, deturpazioni, macerie:
due parole di rammarico e si volta
pagina,
si cambia canale.
Però … ste immagini sempre mentre si mangia …
Qualche anno fa nello spot pubblicitario di una nota acqua
minerale una particella di sodio
girovagava urlando: c’è nessuno?
Vorrei girare per le strade chiedendo anch’io:
C’è nessuno?
C’è nessuno che come me senta il bisogno di gridare BASTA
Basta far finta di non capire, di usare le distanze
(globali solo quando fa comodo), di girare la testa perché: tutti sti bambini mutilati non ci si fa
proprio a guardarli …
Basta lasciare che sia possibile massacrarsi senza che
nessuno faccia nulla.
C’è nessuno che senta il bisogno di gridare NO
No alla guerra. Punto.
No all’ipocrisia di leggi e diritti internazionali scritti
solo come esercizi di stile
Sarò banale, basica, terra terra ma come la mia credibilità
di genitore non è data dal proclamare dei principi ma passa
attraverso il mio compromettermi
anche la credibilità dei valori professati dagli organismi
internazionali e dalle donne e dagli uomini che quei valori sentano propri
dovrebbe includere la capacità di compromettersi.
Non basta dire: non si mettono mai le mani addosso al
prossimo per nessuna ragione. Bisogna essere anche in prima persona in grado di
farlo fino ad arrivare a mettersi fisicamente in mezzo ai propri figli – o
chiunque arrivi alle mani – perché smettano.
In questi giorni penso spesso a quel giovane, esile, studente
universitario che si mise davanti al carrarmato in piazza Tienanmen.
C’è bisogno di compromettersi.
C’è bisogno di gesti che testimonino i propri valori.
Altrimenti è come non averne.
Ho letto libri – buona parte di quelli citati in questi
giorni – ho letto articoli, approfondimenti, giornali.
Però non riesco a smettere di pensare che la priorità oggi
non sia capire esattamente l’origine del male piuttosto mettersi in gioco per
testimoniarne l’insensatezza.
Mettersi davanti ai carrarmati della Storia
Scendere in piazza a stendere striscioni come quello
arcobaleno per dare alle coscienze una possibilità di risveglio.
Ho poche certezze.
Una delle quali è che non ci possa salvare da soli.
Non credo che israeliani e palestinesi possano da soli andare
oltre le sabbie mobili dei pregiudizi reciproci, delle vendette, delle cieche
assertività, degli estremismi radicali, delle mutilazioni delle verità e dei
corpi, dell’annichilimento dell’altro in cui la storia li ha precipitati.
Nessuno potrebbe
Ci vuole tempo e prima ancora ci vuole l’impegno di tutti a
compromettersi.
Mi atterrisce pensare che se oggi ad essere in guerra fosse
il mio Paese il mio destino sarebbe quello che vedo riservare
ai civili mediorientali (ma anche a quanti scappino ogni giorno via
mare o via terra per sopravvivere ad altre guerre): qualche dichiarazione di
principio e nessun gesto concreto
La violenza può portare a cortocircuiti tali da lasciare al
buio ogni ragione ed ogni verità.
Da un parte c’è un popolo che ha scelto di usare come saluto
quotidiano la parola “shalom” – pace – ma ha dimenticato che non c’è pace senza
giustizia. E la giustizia passa attraverso il riconoscimento del valore di ogni
persona diversa da me. Un popolo che ha subito la vergogna della cancellazione
della propria umanità da un delirante nemico che dava i numeri non solo di
fronte alla storia ma incidendoli sulle braccia di chi poi veniva ridotto a
semplice “pezzo” di ricambio dentro un Lager. Un popolo che sembra non accorgersi
di come si possa scivolare negli stessi errori ed orrori quando al valore di un
essere umano venga aggiunto anche un solo ma o se.
Scrive Gideon Levy: Non c’è modo di arrivare ad una pace giusta quando il gioco consiste
nella de-umanizzazione dei palestinesi. Non c’è modo di arrivare ad una giusta
pace quando la demonizzazione dei palestinesi è inculcata quotidianamente nelle
menti della gente.
Quelli che sono convinti che ogni palestinese è una persona
sospetta e che ogni palestinese vuole “gettare a mare gli ebrei”, non faranno
mai la pace con i palestinesi. La maggioranza degli Israeliani è convinta della
verità di queste affermazioni. Nell’ultimo decennio, i due popoli sono
stati separati gli uni dagli altri. Il giovane israeliano medio non incontrerà
mai un suo coetaneo palestinese, se non durante il servizio militare (e solo se
farà il servizio militare nei Territori [occupati]). Neanche il giovane
palestinese medio incontra mai un suo coetaneo israeliano, se non il soldato
che brontola e sbuffa ai checkpoint, o irrompe a casa sua nel bel mezzo della
notte, o il colono che usurpa la sua terra o che incendia i suoi
alberi. Di conseguenza, l’unico incontro tra i due popoli
avviene tra gli occupanti, che sono armati e violenti, e gli occupati, che sono
disperati e anche loro tendenzialmente violenti. Sono passati i tempi in
cui i palestinesi lavoravano in Israele e gli israeliani facevano la spesa in
Palestina. E’ passato il tempo delle relazioni quasi normali e quasi paritarie
che sono esistite per pochi decenni tra i due popoli che condividono lo stesso
territorio. E’ molto facile, in questa situazione, incitare e infiammare i due
popoli uno contro l’altro, spargere paure e instillare nuovo odio oltre a
quello che già c’è. Anche questa è una sicura ricetta contro la pace.
Dall’altra parte c’è la scelta a lasciare ai
razzi ogni parola: la prima quanto l’ultima. Parole di morte ad un nemico a cui
non si può e non si vuole più dare alcun tipo di riconoscimento. Nessuno stato
di Israele, nessun israeliano.
Non ci si può salvare da soli
Nella bibbia si parla di operatori di pace.
Mi ha sempre colpita questa parola: operatori.
Per avere la pace bisogna “operare”: darsi da
fare. Agire.
Mi chiedo allora se - nei bilanci della Storia
- le responsabilità di chi scelga la guerra non finiscano alla fine
per essere le stesse di chi abbia scelto di non agire a favore della pace.
Tutto ciò che è necessario al trionfo del male è che gli
uomini buoni non facciano nulla (E.
Burke)
La pace - come diceva don Tonino
Bello - prima che traguardo, è cammino
Se la pace è cammino … la speranza è saper
camminare gli uni per gli altri.
Saper e voler camminare per chiunque si
sia fermato
... di
fronte al male.
… C’è nessuno …?
Da oggi ogni richiesta ricevuta verrà pubblicata a settembre
A
TUTTI UNA SERENA ESTATE
Due ulteriori condivisioni:
1) Chiunque voglia segnalarmi iniziative da promuovere, NON mi mandi ALLEGATI,
NE’ LOCANDINE … ma tutto il
comunicato direttamente come testo della mail
2) Nella colonna di destra del
BLOG c'è una finestrella
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una parola chiave e appariranno
tutte le volte in cui, in una qualunque Fatti Mail degli ultimi 2 anni,
sia stata citata quella parola … può essere un'utile strumento di
prima ricerca
(ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)
AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -
DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’
RIFERIMENTO A “FATTI MAIL” … è importante aiutare due persone
estranee che si parlano a superare il disagio iniziale dovuto spesso proprio
alla mancanza di fiducia … Considerate che l’espandersi di Fatti Mail se da una
parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali) dall’altra
estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail la
possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi
contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi
conseguentemente.
BUONA
LETTURA :
Le richieste legate alla ricerca
di lavoro - oggi come sempre -
chiamano tutti coloro che vogliano “essere” solidali a “fare” un gesto in più: una lettura approfondita, un passa
parola, un’attenzione ad offerte che possano capitare alla nostra
attenzione. Non sono bigliettini attaccati
ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso – diverso ma
gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non restarne
schiacciati. Grazie
1)
LARA SOS LAVORO:
La ricerca della
costruzione
Buongiorno a tutti, ho quasi 43 anni, sono una
ragioniera, assistente educativa - di lunghissima esperienza - con minori a
rischio, sono anche sommelier ( fisar); attualmente sono un
insegnante di pilates studio e matwork certificata BBU. Non sono schizofrenica,
malgrado le diverse personalità. Sono molto versatile e ancora in grado di
imparare altri mestieri. Parlo abbastanza bene l'inglese e bene lo spagnolo. La
richiesta che pongo al mondo in questo momento è un'opportunità di lavoro più stabile per poter ricostruire
un'esistenza dalle caratteristiche nomadi e precarie. Vivo a nord di Roma,
a Ladispoli . Chiedo un lavoro che mi permetta di cominciare a mettere un
mattone sull'altro, vi sembrerà tardi, io però intendo tentare lo stesso. Vi
ringrazio in anticipo, per avermi accolto in questo particolare angolo di rete
sociale. Grazie Lara Calisi –
2)
SAVERIO OFFRE VIA-VAI:
devi spedire zia al paesello??
devi mandare i ragazzi al mare ma non hai tempo??
devi andare in appennino ma non sai come arrivarci??
ci penso io !!
saverio offresi con la propria station wagon
come autista accompagnatore da e per aeroporti h24
quest'anno tariffe anticrisi !!!
(fiumicino euro 36; ciampino 30).
per lunghe percorrenze: tariffa a 30 centesimi
il kilometro
la tariffe non comprende : pedaggi
autostradali (andata e ritorno)
- tasse di parcheggio -
CALCOLO KILOMETRICO COMPLESSIVO BASATO SU ANDATA
E RITORNO
ALLA BASE DI PARTENZA (vale anche per l'autostrada)
(qualora anche da me da solo)
facchinaggio, piccoli trasporti : tariffe
da concordare.
s a j e r
o
...Se vuoi qualcosa che non hai
mai avuto, devi essere pronto a fare
qualcosa che non hai mai fatto...
( Guido Paolo De
Felice )
3)
SOS LAVATRICE URGENTE:
Cari
amici,
che che
se ne dica in giro che i Rom sono sporchi e non si lavano, la lavatrice della
“nostra” famiglia si è arresa al bucato giornaliero di 7 persone.
Se
conoscete qualcuno che ne ha una inutilizzata e in discrete condizioni,
disponibile a regalargliela o a dargliela a prezzi popolari, fatemi sapere.
4)
SOS MAMMA ERITREA:
cara
gaia,
una
nuova emergenza in via curtatone 3
una
giovane mamma che parla solo eritreo, arrivata da poco con 4 bambini piccoli è
in difficoltà in via curtatone 3 dove alloggia una comunità di eritrei.
il
marito è ricoverato allo spallanzani e lei non ha nessun aiuto nè economico nè
pratico, c’ è bisogno di latte in polvere e tutto quanto è possibile per
aiutarla.
contattare
samuel
che parla inglese ...
5)
SE CHIUDO
GLI OCCHI VEDO CHE …
Gent.me,
gent.mi,
come già annunciato, il 18 settembre prossimo, con il
sostegno di Save the Children, uscirà il film Se chiudo gli occhi non sono più qui di Vittorio Moroni, che sarà contemporaneamente proposto
alle scuole di tutta Italia.
Nell’ambito delle proiezioni per le scuole che
potranno essere organizzate con biglietto ridotto per i ragazzi, le classi
partecipanti potranno aderire al contest dal titolo Se chiudo gli occhi vedo che, realizzato da
Lo Scrittoio in media partnership con Smemoranda.
Agli studenti iscritti, suddivisi per classi, verrà
chiesto di elaborare un testo su una tematica del film insieme all’insegnante
di riferimento. Gli elaborati saranno poi valutati da una giuria di
professionisti e personalità del settore (in via di definizione): la classe il
cui elaborato risulterà il migliore, parteciperà gratuitamente a un workshop di
cinema con il regista Vittorio Moroni.
A breve saranno disponibili informazioni su come
partecipare sui siti
Come
sempre vi ringrazio per l’attenzione.
Con i
migliori saluti
Antonella
Montesi
Comunicazione,
promozione e ricerca cinematografiche
Progetti
Cinema/Scuole
349/77.67.796
Profilo
Ufficio stampa - Lo Scrittoio
Alessandra Olivi
Distribuzione c/o Lo
Scrittoio
6)
SONDAGGIO E SOLIDARIETA’:
Ciao Gaia,
per il prossimo Fatti
Mail ti riporto qui sotto il testo di un annuncio da inserire in “Condivido”
Grazie
Walter
Importante ricerca a livello europeo alla quale siamo invitati a
partecipare
Nell'ambito della
collaborazione tra l'associazione Per Formare e ATDAL OVER 40 è stato dato il via al sondaggio rivolto agli over 40
sulle motivazioni all'apprendimento e sulle loro scelte riguardo alla
formazione.
Il sondaggio, che si
vuole diffondere il più largamente possibile in Italia (metodologia “snow ball”
= campionamento a valanga, cioè basato
sul fatto che le persone passino parola sul questionario a propri parenti,
amici e conoscenti), è stato elaborato da Per Formare in collaborazione con
l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Facoltà di Sociologia -
centro di ricerca WWELL).
Il sondaggio rientra
tra le attività del Progetto IMAL, "Innovations in Mature Adult
Learning", finanziato dal Lifelong Learning Programme - Grundtvig, ed è
condotto contemporaneamente in Danimarca, Grecia, Italia, Polonia, Spagna e
Turchia.
I risultati saranno
resi pubblici a fine progetto (2015) e consentiranno di far luce sui fattori
che possono influenzare la
motivazione degli adulti alla formazione continua e sulle forme di apprendimento informale, molto
diffuse, ma delle quali si sa ancora troppo poco.
I dati raccolti
saranno gestiti dai partner di IMAL nel rispetto delle normative sulla privacy
ed elaborati in modo aggregato (per es. sotto forma di valori percentuali e
punteggi medi) esclusivamente per le finalità del progetto.
Il questionario consiste in 5 sezioni e richiede circa 15 minuti
per la sua compilazione, che va fatta completamente on line cliccando quioppure sul
seguente link:
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE VORRANNO COMPILARE IL
QUESTIONARIO E FARLO CONOSCERE AD ALTRI !
7)
PELLEGRINAGGI MEDJUGORJE:
Pellegrinaggi
Medjugorje 2014
dal 13
al 18 agosto
dal 29
settembre al 4 ottobre
dal 24
ottobre al 29 ottobre
dal 29
dicembre al 4 gennaio
Costo a
partire da 320 euro
Programma: Funzioni serali
Parrocchia San Giacomo,
incontri e catechesi,
Monte delleapparizioni “Podbrdo”.
Monte della Croce
“Krizevac”; Croce Blu,
Gesù Risorto,incontro con
veggenti e apparizione (ove è possibile),
Tihaljina (dove c’è la statuaoriginale della Madonna di Medj), Mostar o
Siroki Brijeg (ove è possibile), Tomba P.Slavko; visita e testimonianze
Comunità. Informazioni:
I pellegrinaggi verranno effettuati
al raggiungimento di 30 pellegrini. Le date e il programma potrebbero subire
variazioni a causa di imprevisti variE’ gradito il passa parola! Grazie -
Loredana
CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O
CULTURALE.
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’,
INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … vita e solidarietà … per
imparare a crescere insieme
BUONA LETTURA:
GAZA - SAVE THE CHILDREN
31
luglio 2014 Gaza:
Save
the children,
quasi
un milione di bambini intrappolati senza elettricità, acqua e servizi medici a
casa dell’esaurimento di carburante
Le
strutture sanitarie sono al collasso per l’incremento di parti prematuri, casi
da trauma e mancanza di medicine
Elettricità e acqua si stanno esaurendo e le famiglie di Gaza
stanno affrontando il completo collasso dei servizi essenziali. Le strutture
sanitarie sono particolarmente colpite e alcuni ospedali hanno carburante
necessario a far funzionare i generatori di elettricità solo per altri 4-5
giorni. Un milione di bambini rischia di rimanere intrappolato in una zona di
guerra senza accesso all'elettricità, all'acqua o ai servizi medici.
Allo stato attuale, in seguito agli attacchi aerei sull’unica
centrale elettrica di Gaza, i residenti stanno ricevendo energia elettrica per
un massimo di due ore al giorno, se non per niente. Non sono stati consegnati
rifornimenti idrici e le pompe per liquame non funzionano, ed esso si riversa
nelle strade causando serie preoccupazioni per la possibile diffusione di
malattie nei rifugi sovraffollati.
"In ospedale abbiamo carburante forse per una settimana al massimo e se
finisce dovremo fermare il nostro lavoro. Sarà davvero un disastro. Il nostro è
uno dei pochi ospedali che sta lavorando in quest’area. Se questa guerra
continua, a Gaza tutto collasserà", denuncia Yousef al-Sweiti, Direttore
dell'ospedale al-Awda, supportato da Save the Children nel nord di Gaza.
Le strutture sanitarie di Gaza sono state attaccate e sono
già oltre il limite per l’elevato numero di casi da trauma, l’aumento di parti
prematuri e per la scarsità di forniture di medicinali.
David Hassel di Save the Children dichiara: “Il gigantesco
sforzo che si sta facendo negli ospedali di Gaza, con dottori e infermieri che
cercano di salvare le vite dei bambini in condizioni disperate, sottolinea
l’assoluta necessità di un cessate il fuoco duraturo. Le organizzazioni
umanitarie debbono avere la possibilità di portare cibo, acqua,
medicine e carburante – di cui c’è estremo bisogno – per alleviare le
sofferenze dei bambini”.
“Il completo collasso del sistema sanitario e delle
infrastrutture a Gaza sarebbe catastrofico per i bambini che stanno già pagando
con le loro vite: ogni ora muore un bambino”.
Save the Children condanna qualsiasi distruzione di
infrastrutture civili, compresi gli attacchi alle scuole e chi li compie ne
dovrà risponde.
Save the Children fa appello alla comunità internazionale
affinché risponda alla guerra in corso contro i bambini mettendo in campo tutta la sua influenza diplomatica per fermare
questo bagno di sangue e fare sì che le parti in conflitto concordino misure di
lungo periodo che fermino questa assurda spirale di violenze, compresa la fine
del blocco.
Sono
disponibili foto che documentano il raddoppio delle morti conseguenti a parti
prematuri e l’enorme pressione sulle strutture sanitarie
Per sostenere l’intervento di Save the Children a Gaza:
http://www.savethechildren.it/gaza
Sono possibili interviste di approfondimento dall’area di crisi.
Ufficio stampa Save the
Children Italia
Tel.
06-48070023-81-63-71
GAZA - CARITAS
Dopo la veglia di preghiera
interreligiosa che la Caritas ha promosso a Roma in tutti i centri diocesani lo
scorso 15 luglio, in contemporanea con i fedeli ebrei e musulmani riuniti a Tel
Aviv e Gerusalemme, la Diocesi di Roma aderisce all’appello lanciato da Caritas Internationalis per aiutare la popolazione
di Gaza duramente provata. Per questo la Caritas romana
istituisce un fondo di 10 mila euro, che va ad aggiungersi ai 5 mila che ha già
inviato al Caritas Baby Hospital di Betlemme, e promuove una
colletta in tutte le parrocchie della Diocesi.
«Noi crediamo che la Chiesa non possa
restare in silenzio davanti a fatti come questi. Non possiamo rimanere fermi a
guardare senza fare nulla. Gaza era già in una situazione drammatica, costretta
a vivere assediata da 12 anni, e con tre conflitti che si sono susseguiti negli
ultimi otto anni, un’altra guerra non potrà che peggiorare le condizioni di
vita e aumentare le sofferenze». Così fr. Raed Abusahlia,
direttore di Caritas Gerusalemme, descrive la
situazione a Gaza, dove l’organismo cattolico assiste – nelle brevi ore di
tregua umanitaria, con i mezzi che le sono rimasti a disposizione e con le
limitazioni dovute al crescere delle operazioni militari – malati e feriti,
bambini impauriti e rimasti orfani, mentre si soffre la sete e il caldo
dell’estate, con mancanza di acqua potabile e frequenti interruzioni
dell’elettricità.
Il programma di emergenza di Caritas
prevede la fornitura di medicinali e materiale medico ai quattro ospedali della
zona oltre alla fornitura di combustibile per i generatori, assolutamente
necessari per operare in sicurezza durante le frequenti interruzioni di energia
elettrica. Avviata anche la distribuzione di pacchi viveri a oltre 2.000
famiglie, di kit igienici a oltre 3.000 famiglie e di lenzuola e coperte ad
altre 500 famiglie. La seconda parte del programma di aiuti prevede poi il
supporto economico a oltre 2.000 famiglie per far fronte alle spese di prima
emergenza oltre a un aiuto psicologico appropriato per i bambini costretti a
rimanere sotto i bombardamenti oltre all’assistenza medica per tutti coloro che
hanno dovuto allontanarsi dalle loro case e trovare rifugi di fortuna.
Il costo totale del programma è di 1.130.855 euro
Come donare:
Caritas Diocesana di Roma – Vicariato di Roma
Causale “EMERGENZA GAZA 2014”
Piazza S. Giovanni in Laterano 6 – 00184 Roma
Conto corrente postale N. 82881004
Bonifico bancario: Banco Posta (IBAN: IT77K0760103200000082881004)
IRAQ APPELLI ALLA
PACE - CARITAS
La violenza, mai veramente cessata in Iraq, come
confermano i continui attentati contro i civili, ha trovato nuovo vigore nelle
ultime settimane con l’offensiva lanciata dalle milizie radicali dello Stato
Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS). Questo gruppo, nato in Siria -
dove pure continua l’ecatombe di civili e
la fuga di milioni di persone -
agisce ora in Iraq.
Migliaia e migliaia di famiglie fuggono, come ci conferma Caritas Iraq, i cui
operatori, già attivi a sostegno dei rifugiati siriani entrati nel paese, si
trovano ora ad aiutare anche gli sfollati iracheni alla ricerca di un riparo.
“Anche se siamo presi di mira come cristiani - affermano - noi continuiamo il
nostro servizio per tutti coloro che hanno bisogno”.
Per far fronte alla situazione di emergenza la Caritas
ha concentrato nelle ultime settimane tutte le attività sugli aiuti - viveri,
medicinali e prodotti igienici - per la nuova ondata di sfollati e si sta
prendendo cura di 2.550 famiglie, accolte in
particolare in 12 villaggi della
pianura di Ninive e nel settore di Alqosh.
Le strutture della Chiesa sono messe a disposizione di
tutti e gli operatori Caritas intensificano gli sforzi, anche se costretti a
lavorare in condizioni di pericolo e di incertezza. Per poter continuare a
fornire aiuti hanno rivolto pertanto un primo appello alla rete
internazionale Caritas per circa 190.000 euro.
In ben cinque dei 18 governatorati (regioni) in cui è
suddivido il paese, vi è una situazione di “conflitto armato violento”. Nel
solo mese di giugno sono state uccise oltre 1.500 persone e vi sono 600.000
sfollati all’interno del paese. Inoltre 5 ospedali sono stati saccheggiati e
tre moschee sciite sono state distrutte a Mosul, rinvigorendo così il conflitto
identitario con i musulmani sunniti. Sempre a Mosul i cristiani sono stati
fatti oggetto di violenze e costretti a fuggire dalle loro case. Mai era
successo in tredici secoli di convivenza con l’islam.
In tutte le regioni ricordate, in particolare nelle
provincie di Dyala, Salahuddin, Anbar e Falluja, i servizi di base hanno le
scorte in via di esaurimento, l’elettricità non viene distribuita per più di
sei ore al giorno. L’acqua potabile scarseggia, con temperature che superano in
estate i 45°. Come sempre i bambini sono le vittime più colpite. Il Kurdistan,
nella parte Nord del paese, ha le strade bloccate e a sua volta è teatro di
scontri con le milizie terroriste dell'ISIS.
Da oltre 10 anni Caritas Iraq opera
in una situazione di violenza e insicurezza, ma grazie alla diffusione dei suoi
centri in tutto il paese riesce a portare aiuti concreti.
Caritas Italiana si unisce ancora una volta a quanti chiedono che
si fermino le armi e, per continuare a sostenere gli sforzi della Caritas
locale, rilancia l’appello alla solidarietà.
Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare
offerte a Caritas Italiana, via Aurelia 796 – 00165 Roma, tramite C/C POSTALE
N. 347013 specificando nella causale: “Iraq”
Offerte sono possibili anche
tramite altri canali, tra cui:
• UniCredit, via Taranto 49,
Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
• Banca Prossima, piazza
della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
• Banco Posta, viale Europa
175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• Banca Popolare Etica, via
Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
SALVARE ALEPPO –
S. EGIDIO
Migliaia di voci per salvare
Aleppo: l'assedio continua, tante sono le vittime. FIRMIAMO E DIFFONDIAMO
QUESTO APPELLO!
|
Ogni giorno si aggiungono
adesioni all'appello promosso da Andrea Riccardi: tra le più recenti, Mario
Soares, il card. Crescenzio Sepe, Baruch Tenembaum, l'ex presidente
dell'UNESCO, Federico Mayor Zaragoza
|
"Si deve fermare una strage che dura da due anni. Occorre
un intervento internazionale per liberare Aleppo dall'assedio. Ci vuole un
soprassalto di responsabilità da parte dei Governi coinvolti: dalla Turchia,
schierata con i ribelli, alla Russia, autorevole presso Assad. Salvare
Aleppo val più che un'affermazione di parte sul campo! Si debbono predisporre
corridoi umanitari e rifornimenti per i civili. E poi si deve trattare a
oltranza la fine dei combattimenti. Una forza d'interposizione Onu
sarebbe opportuna. Certo richiede tempo per essere realizzata e collaborazione
da parte di Damasco. Intanto la gente di Aleppo muore. Bisogna imporre la
pace in nome di chi soffre. Una sorta di "Aleppo città aperta". leggi
tutto
Con queste parole Andrea Riccardi ha lanciato un appello
alla comunità internazionale per la salvezza della città di Aleppo, in Siria,
dove continuano bombardamenti, con un enorme numero di vittime. Alla
sua si sono unite migliaia di voci, da ogni parte del mondo.
UNISCITI ANCHE TU, FIRMA
L'APPELLO ONLINE
Tra le adesioni finora pervenute, i premi Nobel per la Pace
Desmond Tutu e Perez Esquivel,
uomini e donne di 72 nazioni diverse. Il numero delle adesioni cresce di
giorno in giorno,
tanto che non è possibile pubblicarle tutte, (qui
una lista parziale)
Fino ad ora (il contatore si aggiorna costantemente) sono giunte 3057 firme.
CONTINUIAMO A DIFFONDERE QUESTO APPELLO, PERCHE' SI AFFERMINO LE RAGIONI
DELLA VITA E DELLA PACE.
RETI AMICHE:
Segnalo a tutti gli amici di Fatti Mail la rete con cui
spesso condividiamo sfide solidali:
- la rete di Raffaele Magrone
Lo spirito
di gratuità che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva)
ospitalità circa un proprio comunicato lo faccia in spirito di
condivisione dell'idealità solidale accettando
di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto
un ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni
quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed
accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei Fatti - e nelle Mail - questo significa accettare:
-
che il proprio indirizzo e-mail entri
nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della
spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
-
ed essere disponibili a leggere i
bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri
abbiano messo in gioco leggendo il
proprio annuncio
- per
ritrovare i testi delle passate fatti mail cliccate su:
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