Fatti Mail
Affezionata
piccola grande famiglia di Fatti Mail
DISTANZE
Dicono:
siete sud.
No, veniamo
dal parallelo grande
Dall’equatore
centro della terra
La pelle
annerita dalla più dritta luce,
ci
stacchiamo dalla metà del mondo
non dal sud
A spinta di
calcagno sul tappeto di vento del Sahara
Signore del
mondo ci hai fatto miserabili
e padroni delle
tue immensità,
ci hai dato
pure un nome per chiamarti.
Tutti davanti alla televisione,
noi,
tutti davanti a quel grande acquario con cui abbiamo pian piano sostituito piazze,
incontri realtà e barattato, in cambio di una
sovrana comodità, odori,
vicinanze, esperienze.
Tutti ad ascoltare, osservare: volti contriti, espressioni assorte, sguardi sconvolti. Se un colpo di
vento spalancasse di botto tutte le finestre una mesta litania di … poveracci, povera gente, che tragedia …
saturerebbe l’aria di questo “comodo”
stivale.
Troppa distanza.
Distanza non misurabile dai chilometri che separano le
nostre case e Lampedusa.
Ma dell’atrofia del cambiare.
Siamo dei guardoni. Passivi come ahimè sono passivi i
guardoni, osceni come osceni sono i guardoni, talvolta frustrati, depressi, perfino cinici. E soprattutto
ipocriti.
Se l’immobilità può sottrarre tono ai muscoli fino a
renderli inservibili. Se il buio assoluto
può compromettere la vista.
La passività esistenziale può privare di umanità.
Un mondo – il nostro -
popolato da gente seduta,
abituata a vivere i cambiamenti con il telecomando o un mouse nelle mani, può ancora essere in grado di capire un mondo altro – “terzo” – che sopravvive solo muovendo piedi, camminando, scappando, cambiando tutte
le fondamenta dell’esistenza: terra,
paese, aria, lingua, cibi, tradizioni, cultura?
Può un mondo in cui ci si stressi e deprima per la sostituzione di un capoufficio
o del medico di base, un trasferimento, uno slittamento di orario, la nuova
gestione o disposizione dei prodotti nel
supermercato, un bancomat fuori servizio, un figlio all’estero, comprendere,
solidarizzare o addirittura – vero cortocircuito della follia - decidere e legiferare della vita di chi abiti
in quella parte di mondo in cui non si viaggia si fugge, non si fanno diete si
digiuna, non si deve scegliere ospedale o clinica perché entrambi inesistenti?
Da giorni
prima di vederlo
il mare era
un odore,
un sudore
salato, ognuno immaginava di che forma.
Sarà una
mezza luna coricata, sarà come il tappeto di preghiera,
sarà come i
capelli di mia madre.
Cos’era
invece? Un orlo arrotolato sulla fine dell’Africa,
gli occhi
pizzicati da specchietti, lacrime di accoglienza.
L’anziano
accanto al fuoco tratta con i mercanti
Il prezzo
per salire sul mare di nessuno
“ho visto il mare pieno di scarpette”
racconta un uomo
Scarpette, merendine, cadaveri è infatti tutto ciò che il mare restituisce
dopo aver ingoiato vita, il resto lo sputa.
3 ottobre 2013: sono partiti in 518. Sono
sopravvissuti 155.
363 morti per poter arrivare finalmente – tutti – ad interrogarci sulle loro vite
E’ normale? E’ civile? E’ umano?
I cadaveri dei morti possono anche ignobilmente
esser compattati in numeri,
da vivi però dovremmo poter essere - siamo - tutti “unici”.
Forse aver
perso la capacità di sentire la
grandezza di questa unicità,
di sentire l’immensa incommensurabile perdita
che ogni singola vita porta via a tutti con la propria fine,
fa accettare la quotidiana indegnità di
numeri che crescono più delle maree che li generano.
Numeri che non meriterebbero l’offesa ultima dell’ipocrita commozione, delle lacrime, del buonismo di circostanza, dell’emotività di facciata.
Ognuno di quei morti, ognuna di quelle vite,
di quei figli rubati, di quei talenti perduti, di quei papà e mamme negati, di quegli amici sottratti, di quei
bimbi violati meriterebbe solo e semplicemente rispetto.
Rispetto, serietà, verità.
I pezzi del puzzle della verità sono domande.
Chi li ha uccisi?
Il mare o i conflitti?
Conflitti per cosa, a
vantaggio di chi, pagati come ?
Il mare o la povertà?
Il mare o un sistema economico il cui Pil
cresce anche e molto vendendo armi?
Il mare o una finanza che globalizza tutto
tranne la solidarietà?
Il mare o
politiche internazionali che firmano o tollerano flussi e respingimenti
?
Il mare o leggi che stabiliscono il reato di
clandestinità?
la beffa oltre il danno …
un beffardo degrado che umilia un essere
umano già in condizioni di disperazione a non venir giudicato per ciò che
faccia – onesto o disonesto per noi pari sono – ma per ciò che sia!
sarà la storia che, in tempi di precariato,
non insegna più o siamo noi che non siamo in grado di imparare? ah saperlo saperlo !
Posso chiedere – e legiferare – che non si
compiano determinate azioni ma non posso chiedere né legiferare che qualcuno
non sia – suo assoluto malgrado – ciò che è costretto ad essere!
Chi li uccide allora?
Li uccide il mare o la nostra convenienza?
il mare o la nostra indifferenza? omertà? egoismo?
Scendiamo in piazza se aprono o spostano una
discarica: bene, scendiamo in piazza se chiudono la sede di un presidio medico
o dislocano un’azienda: bene, scendiamo in piazza se tolgono i sussidi alle
fasce più deboli della popolazione: bene
ma dove siamo scesi per i
18951 bambini uomini e donne morti in mare dal 1990 ad oggi?
Rispetto, serietà, verità obbligano a fare
allora i conti con un’ultima scomodissima
parola: complicità.
Non fu il
mare a raccoglierci,
noi
raccogliemmo il mare a braccia aperte.
Calati da
altopiani incendiati da guerre e non dal sole
Traversammo
i deserti del Tropico del Cancro
Quando fu
in vista il mare da un’altura
Era linea
d’arrivo, abbraccio di onde ai piedi
Era finita
l’Africa suola di formiche
Le carovane
imparano da loro a calpestare
Notte di
pazienza, il mare viaggia verso di noi
All’alba
l’orizzonte affonda nelle tasche delle onde
Bisogna spegnere la televisione
Uscire di casa ed iniziare a camminare
Camminare e camminare ancora fino ad
intravedere un orizzonte di senso
Un orizzonte che possa aiutare le coscienze ad accendersi
Cos’è la bontà?
Cosa sono
pietà, compassione, generosità?
Mi sono posta spesso queste domande
perché non riesco proprio a viverle né come
sentimenti né come “talenti”. Non riesco a
pensare che esistano persone più dotate di altre in queste virtù. Che
possa esserci una sorta di disuguaglianza originale nella capacità di bene
personale.
Credo piuttosto che la bontà sia di tutti e
per tutti e credo sia un semplice prodigioso effetto la cui causa risieda in un’unica fondamentale
condizione: la prossimità.
E’ la distanza – meglio la vicinanza – a far
emergere in noi com-passione (che
infatti significa “sentire con” … e per sentire con … devo arrivare ad essere accanto a qualcuno).
E’ guardare gli occhi di chi abbia bisogno di aiuto che rende – ognuno di noi –
capace in qualche modo di offrirlo. E’ la prossimità che fa sentire il respiro,
che fa percepire un bisbiglio, che fa sfiorare la pelle bagnata la giusta distanza per consentire ai nostri migliori
sentimenti di detonare e far lievitare
la dignità altrui e nostra. Non basta
essere informati, aver letto, aver “guardato la televisione”. Guardare la
televisione è guardare una lastra. Non basta,
non giova. A noi ed agli altri.
Di tutta la notissima parabola del buon
samaritano le parole che mi hanno più interrogata sono sempre state quattro: gli si fece vicino. Il samaritano, uomo
d’affari, in viaggio in una terra “avversa”, con mille pensieri per la testa, non si
avvicina all’uomo percosso e derubato
perché è buono (anzi più buono del sacerdote e del “levita” che passando prima
di lui tirano dritti per la loro strada)
ma è buono, diventa buono, perché
– prima - si è avvicinato.
Quale sia o non sia la nostra fede “vicinanza” è la sfida che la coscienza lancia a
chiunque ponga nell’uomo il proprio credo.
A mare il
vento è senza peso di grani di deserto,
mette sale
azzurro sulle palpebre scure
Il sale
imbianca le tempie dei bambini
Che
scottano di fame, le bagniamo col mare.
Il sale ci
mancava in altopiano
I mercanti
venivano a portarlo coi cammelli.
In cambio
delle pelli, delle corna fiammanti,
il tesoro
del sale che da gusto e conserva
Ora
l’abbiamo addosso, crosta amara,
la
ricchezza con noi gioca a togliere e dare
Dopo aver camminato
chinato lo sguardo, provato vergogna
Dopo aver raggiunto il limite del nostro
“qui”
Dovremmo alzare la testa e cercare l’oltre
Dovremmo da questa nostra terra di arrivi
osservare il mare in direzione uguale e contraria fino a raggiungere la sponda
delle partenze.
Un mondo “altro” in cui
vivono donne ed uomini poveri certamente di ciò che abbonda nelle nostre
case ma ricchi di ciò che scarseggia nelle nostre vite.
Donne e uomini di speranza, fiducia,
condivisione, coraggio.
Speranza. Quella vera.
Speranza di chi non valuti la vita dai
tantissimi meno o più con cui debba quotidianamente calcolarla ma sappia riconoscerla per ciò che
è: dono.
Fiducia. La fiducia che
nasce dal saper tessere relazioni profonde. Legami famigliari forti in cui - accade in alcuni paesi africani - non esiste
la parola “zio” o “zia” ma solo papà e mamma anche per le sorelle e i fratelli
dei genitori che dividono la responsabilità, l’impegno, la tenerezza del
crescere ogni bambino. O la fiducia che nasce che dal saper guardare l’altro
aspettando il bene come norma il male come eccezione.
Condivisione. Difficile parlare
di condivisione in terra di elemosina. Difficile raccontare la grandezza del
sapere dividere con chi ci sia accanto tutto ciò che si abbia certi di non
perdere nulla perché gli altri, a loro
volta, condivideranno con noi. Sarà la
condivisione a produrre ricchezza. Una ricchezza che, se ci sarà, sarà per e di
tutti.
Dalla condivisione nasce ricchezza
comunitaria, dalla ricchezza
individuale elemosina.
Un cambiamento di punto di vista: prima io o
prima noi.
Prima me stesso e tutti i miei bisogni. Dopo, se resterà
qualcosa, senza che il mio stile di vita venga assolutamente compromesso, darò quel
qualcosa a chi, non avendo nulla, non potrà certo “valere” quanto me, né
pretendere quanto io abbia.
O prima il noi e la consapevolezza che io non
posso arrivare a soddisfare anche i
bisogni superflui se tu non sei in grado di soddisfare i necessari. Tu che sei accanto a me. Che sei
“prossimo”. Non posso essere felice sapendo, vedendo, che tu non lo sei.
Perché felicità e ricchezza o sono “nostre” o
non sono.
Coraggio. Coraggio da vendere
e da insegnare.
Nati nella sabbia. Deserto per lo più.
Desertum, deserere, abbandonare.
Abbandonati dall’acqua prima, abbandonati
nell’acqua poi. Acqua centellinata con i secchi dai pozzi per vivere, buttata
fuori a secchiate dai barconi per non morire. Coraggio di subire, sopportare,
perdere tutto senza arrivare a perdere se stessi. Coraggio di sapere e volere
ancora sorridere senza per questo dimenticare. Coraggio di osar entrare nel
tempio del libero scambio senza più
nulla da scambiare.
Diversamente poveri, diversamente ricchi
Chi
oggi – tra queste due sponde di mare -
ha più distanza da percorrere
prima di raggiungere ciò che non ha?
Diversamente ricchi, diversamente poveri
Se così fosse, se così è
Dovremmo prima o poi guardare ognuna di
quelle fatiscenti imbarcazioni come un
bastimento carico di preziosissimo coraggio, meravigliosa condivisione,
stupefacente fiducia, incalcolabile
speranza.
Dovremmo avvicinarci e finalmente aprire gli
occhi e vedere quanta ricchezza arrivi da chi
ci ostiniamo a definire “poveracci”
Flussi di vita donati provvidenzialmente
dalla storia ad un continente malato
cui basterebbe solo sostituire opportunità a calamità, parlando di
migrazioni, per iniziare a risvegliare civiltà.
Manna dal mare.
Flebo di futuro, energia, passione,
sentimenti.
Oppure
dovremo iniziare seriamente a preoccuparci per tutta quell’umanità persa
inesorabilmente in mare dal 1990 ad oggi: la nostra.
Mani mi
hanno afferrato, doganieri del nord
Guanti di
plastica e maschera alla bocca
Separano i
morti dai vivi, ecco il racconto del mare
mille di
noi rinchiusi in un posto da cento
Italìa Italìa
è questa l’Italìa?
Hanno buona
parola per il loro paese, vocali piene d’aria
“Si dice
Itàlia e questa è una sua isola
Di capperi,
di pesca e di noialtri chiusi”
Non so che
cosa è isola, chiedo e risponde:
“Terra che
sta piantata in mezzo al mare”
E non si
muove? “No, è terra prigioniera delle onde
Come noi
del recinto.” Isola non è arrivo
Isola
non è arrivo
… ma dove vogliono
arrivare, loro?
… e dove vogliamo
arrivare, noi
prima di incontrarci?
(i
testi in “rosso” sono tratti dal Libro “Solo andata” di Erri De Luca)
Due ulteriori condivisioni:
1)
Chiunque voglia segnalarmi iniziative da promuovere, NON mi
mandi ALLEGATI, NE’ LOCANDINE … ma tutto il comunicato direttamente
come testo della mail
2) Nella colonna di destra del BLOG c'è una finestrella
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una parola chiave e appariranno tutte le volte in cui, in
una qualunque Fatti Mail degli ultimi 2 anni, sia stata citata quella parola … può essere un'utile strumento di prima
ricerca
(ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)
AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -
DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’
RIFERIMENTO A “FATTI MAIL” … è importante aiutare due persone
estranee che si parlano a superare il disagio iniziale dovuto spesso proprio
alla mancanza di fiducia … Considerate che l’espandersi di Fatti Mail se da una
parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali) dall’altra
estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail la
possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi
contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi
conseguentemente.
BUONA
LETTURA :
Le richieste legate alla ricerca
di lavoro - oggi come sempre -
chiamano tutti coloro che vogliano “essere” solidali a “fare” un gesto in più: una lettura approfondita, un passa
parola, un’attenzione ad offerte che possano capitare alla nostra
attenzione. Non sono bigliettini
attaccati ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso –
diverso ma gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non
restarne schiacciati. Grazie
1)
SOS STRA-ORDINARIO PER HAMID:
E’ questo un SOS stra-ordinario
Hamid è un uomo eritreo che lavora da sette anni in Qatar per mantenere la
sua famiglia attualmente in Sudan
Ha bisogno di trasferirsi in Italia e lavorare non meno di 6 mesi continuativi
per poter ottenere regolare ingresso nell’area Schengen
Il lavoro di Hamid in Qatar è remunerato ma non è affatto sicuro e ciò gli
impedisce qualunque possibilità di ricongiungimento familiare
Hamid ha avuto un
bambino che non ha mai visto ne’ incontrato.
Il sogno di Hamid è poter ottenere il ricongiungimento familiare.
Per farlo deve arrivare ad una stabilità lavorativa. E’ persona serissima e
fidatissima. Ed ha i soldi per potersi pagare il viaggio fin qui.
CHIUNQUE POSSA IMMAGINARE QUALCHE SOLUZIONE PER HAMID PUO’ METTERSI IN
CONTATTO CON EDOARDO (da cui ho ricevuto il testo più esplicativo a seguire): gaia.fattimail@gmail.com,
Hamid è un uomo di nazionalita'
eritrea di 38 anni ca, religione islamica, madrelingua eritreo e arabo, parla
ottimo inglese; lavora da circa un
anno in un'azienda italiana che ha una filiale e delle attivita' in
corso in
Qatar (azienda dalla quale puo' senz'altro ottenere una lettera di
referenze se necessario, conosco bene il suo diretto responsabile, il direttore
amministrativo), da 7 anni circa in questo paese ha esperienza
nel campo amministrazione del personale e relazioni con le autorita'
ed uffici governativi. E' in grado di svolgere attivita' che richiedano la
suddetta esperienza, purche' nelle lingue sopra riportate.
Sarebbe
disposto a svolgere qualsiasi attivita' lavorativa anche per un periodo
limitato di tempo (idealmente non meno di 6 mesi), purche' questo gli
permetta di ottenere un regolare ingresso nell'area Schengen, dopodiche' il suo
interesse e' trovare il modo che gli permetta di stabilirsi
a tempo indeterminato e chiaramente ottenere il
ricongiungimento con la famiglia, moglie e bimbo (ha un conoscente che vive da anni
in Norvegia e un lontano cugino mi sembra di aver capito in UK). Il
periodo migliore per programmare un possibile ingresso sarebbe a partire da
aprile-maggio 2014. Ha
abbastanza risparmi per potersi pagare il biglietto per l'ingresso in
Italia o altro paese Schengen; se richiesto prima dell'ingresso puo' documentare
l'entita' dei "savings".
Se chiunque dei destinatari o in copia avesse qualche idea o riferimento da
darmi, vi prego di non esitare a farlo, inviero' alla email le info richieste
(CV, copia eventuali documenti e quant'altro possa servire).
Grazie per il sincero interessamento. Edoardo
2)
MARIA GABRIELLA CERCA LAVORO:
Cara
Gaia,
ti
scrivo per conto di mia cugina che, dopo 25 anni, è dovuta tornare a
Roma per problemi familiari.
Sta cercando urgentemente un lavoro.
Si
chiama M. Gabriella ha 54 anni ed ha
esperienza sia nel campo dei bambini che degli anziani, essendo un assistente
sociale.
Persona
affidabile e precisa.
Speranzosa
di un aiuto da parte di FattiMail,
Ti
abbraccio M. Vittoria
Questo
è il recapito telefonico di mia cugina (cell. ....)
3)
DONATELLA LAVORO E NON SOLO:
Mi chiamo Donatella Cerulli
Essendo rimasta senza
lavoro e con una pensione irrisoria (ho 65 anni, ma a detta di tutti
portati benissimo), ho impellenza di
trovare un lavoro. Dato l'attuale momento di difficoltà nell'ambito
lavorativo, pur essendo una giornalista e in possesso di un'ottima cultura
(anche in campo commerciale e amministrativo), sono disponibile anche ad occuparmi di "assistenza
leggera" o similari. Non ho la macchina e non guido. Attualmente,
la mia unica attività è l'organizzazione di visite guidate che curo
personalmente essendo una storica. Con l'occasione, le allego la locandina
della mia prossima visita alla quale sarei ben lieta se lei volesse partecipare
come mia ospite: potrebbe essere un'occasione per conoscerci.
Nel frattempo, la ringrazio dell'attenzione e le
auguro una buona giornata.
Nell’antica Roma i
giochi per eccellenza erano quelli che si svolgevano nei circhi, per l’appunto
i circenses, che richiamavano una
folla enorme di Romani per intere giornate e, talvolta, persino per un intero
mese.
Il Circo
Massimo, il più antico circo romano, fu realizzato da Anco Marzio, IV Re
di Roma, nel VII secolo a.C. nella Valle Murcia,
dove si celebravano corse di cavalli e di asini in onore del misterioso dio Consus già in epoca arcaica. In età imperiale, il più grande edificio per
spettacoli mai costruito poteva accogliere fino a 350.000 persone, anche se
alcuni autori parlano addirittura di una capienza di 450.000 spettatori.
Durata: 2 ore circa
Quota di partecipazione
Intero:
€ 7,00 - Ridotto: € 4,00 (da 10 a 18 anni) - Bambini:
gratuito
Appuntamento: Ore 10.30 - Via Ara Massima di Ercole, angolo
Via dei Cerchi
Prenotazione obbligatoria
La visita è guidata da Donatella Cerulli, storica e giornalista
4)
AFFITTO APPARTAMENTO:
Cara Gaia,
cerchiamo ospitalità su fatti mail x una casetta che vorremmo
affittare:
Via Bracciano, mq 50 (Cassia, entro il raccordo) Piano
3° - ultimo - con ascensore. Ingresso, piccolo soggiorno con angolo
cottura, disimpegno con ripostiglio, camera da letto e bagno.
Due balconi vivibili (affaccio sul verde), posto auto
coperto e soffitta. Riscaldamento autonomo. Siamo a disposizione per foto
, planimetria e informazioni sul prezzo.
Grazie ancora
Ciao, Valeria
5)
SILVIA AFFITTA CAMERA :
Zona Magliana Nuova, affittasi camera ampia e ben
arredata con letto singolo
(anche per brevi
periodi), a persona che ami gli animali ( ho una cagnolina di media taglia).
Il mio appartamento e' al 1 piano, con balcone, vicinanza treno fermata
di Villa Bonelli, breve distanza bus:780,781,128,775
GRAZIE in anticipo. SILVIA
Cellulare: 340-9671966
6)
LIBRO BATTESIMO SOLIDARIETA’:
Il battesimo dei nostri figli Tommaso, Letizia e Daniele
ci ha interrogati profondamente e ci ha affascinato al punto tale da cominciare a
dividere con altri questo sacramento, fonte straordinaria della fede e sorgente
di vita: abbiamo così avviato in parrocchia degli incontri intensi e sempre più
approfonditi per i genitori e, poi, sull'onda di riscontri sempre positivi,
abbiamo anche voluto scrivere qualcosa, a partire dalla nostra esperienza e da
quanto dice la Chiesa. Ne è venuto fuori un libro sul battesimo, a
partire dal basso, che si chiama "Perché il battesimo".
Non ho nessuna idea su come promuoverlo e diffonderlo
La prefazione è di Luigi Accattoli. In ogni caso,
l'editore mi ha promesso che può inviare volentieri una copia omaggio alle
riviste dove se ne possa fare una recensione.
Noi non guadagniamo nulla dalla pubblicazione, se non
la possibilità di trasmettere ancora questa nostra esperienza di cui siamo
entusiasti: il ricavato dei diritti
di autore lo abbiamo devoluto a una casa famiglia di Roma alla quale siamo
particolarmente legati.
Il libro può essere
comprato in tutte le librerie cattoliche oppure anche on line, per esempio su:
Ti ringrazio molto e ti saluto, Matteo, con
Roberta
7)
CUOCHI SENZA BARRIERE:
Ciao Gaia,
Giuseppe, il figlio della mia collega, affezionata
lettrice di Fatti Mail ha avviato un progetto solidale legato alla cucina di
alta qualità. E' un cuoco di un grande ristorante di Roma che dona del tempo
per progetti solidali "gustosissimi".
L’Associazione Cuochi senza Barriere accorcia le
distanze mettendo la propria professionalità e passione al servizio di realtà
svantaggiate abbattendo quei muri che normalmente li separano.
Tutto nasce dall’incontro di 4 cuochi desiderosi di condividere la propria
dedizione, non solo con l’abituale clientela, ma anche con coloro che ancora
non ne fanno parte.
È attraverso il cibo ed il mangiar bene che vogliamo
eliminare questi ostacoli per poter
raggiungere ogni tipo di pubblico costruendo cosi nuovi spazi senza barriere.
I prossimi eventi sono 8 cene presso Eataly il lunedì
a partire dal 14 ottobre; alta cucina
per sostenere un progetto di ‘Horticultural Therapy’!
Buon appetito solidale!!!
Alessandro
CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O
CULTURALE.
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’,
INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … vita e solidarietà … per
imparare a crescere insieme
BUONA LETTURA:
SMS &
SOLIDARIETA’
Dall'8 al 27 ottobre, per un mese tutti potranno dare il proprio contributo per
garantire la somministrazione di almeno 25.000 pasti caldi nelle
mense e nei centri di accoglienza della Comunità diSant'Egidio di Roma, Milano, Napoli e Catania.
Ecco come
aiutare:
Con un SMS oppure con una TELEFONATA da rete fissa
al numero 45596
OGGI: TEATRO &
SOLIDARIETA’
cari
amici,
anche
quest'anno la compagnia teatrale "gli esclusi" sostiene la nostra associazione offrendoci
la rappresentazione di una delle più belle commedie di Eduardo De Filippo:
Sabato, Domenica e Lunedì.
Lo spettacolo
si terrà
SABATO 12
ottobre alle 17,30
presso il
teatro della Parrocchia Santa Giovanna Antida Thouret
in Via Roberto Ferruzzi 110 - EUR Fonte
Meravigliosa
L'ingresso allo
spettacolo sarà ad offerta libera e, come di consueto, l'intero incasso sarà
devoluto alle attività del tetto in favore dei bambini e dei ragazzi ospiti
nelle nostre case.
Anche a nome loro, vi chiediamo di aiutarci a
riempire la sala, acquistando biglietti, e spargendo la voce tra i vostri amici
e conoscenti invitandoli a passare con noi un pomeriggio di divertimento e
solidarietà.
Per chi volesse altre informazioni, per avere
locandine e per prenotare i biglietti dello spettacolo, scriveteci pure a iltetto@iltetto.org
“Sabato, domenica e lunedì”
di Eduardo De Filippo
Sabato, domenica e lunedì: tre giornate a ciascuna delle quali è
dedicato un atto;
tre giornate in cui la tranquilla e laboriosa esistenza di una
famiglia della piccola borghesia napoletana, rischia di essere sconvolta dalla
accensione di una infondata gelosia.
In questa commedia si assiste al rito domenicale delle case napoletane:
la preparazione d’ “ ‘o rraù “ (il ragù). Definita per scherzo "una
tragedia del ragù" (che è il pretesto del dramma della gelosia
tra Rosa e Peppino), che lì per lì sembra far naufragare la famiglia, e invece
è l'occasione per i due coniugi di chiarire tante cose lasciate irrisolte in
tutti gli anni della loro unione)
La morale viene svelata da vari personaggi: nonno, figli, nipoti;
soltanto l’amore può tenere insieme due esseri. Non certo il matrimonio
e nemmeno i figli.
Ma il bello di questo lavoro è che ha un lieto fine e ovviamente
tutta la storia è arricchita da eventi comici ed esilaranti tipici della
napoletaneità, episodi di vita quotidiana: ‘o ‘rraù con la ‘nnecchia (Il ragù
napoletano cucinato con un pezzo di carne di vitello) che solo a Napoli sanno
fare, Michele che si fa rapare completamente “comme a nu cinese”, Antonio
fissato con la stiratura dei cappelli e “va cercanno sempe ‘a furnacella
calda”, e ancora Zia Memé che s’atteggia a donna moderna che tutto capisce lei
e tutto sa lei, Raffaele con la sua passione per la commedia dell’arte di
“Pulecenella”, (Pulcinella) e così via in un crescendo di battute divertenti e
situazioni comiche.
BLACK STAR
"Black Star", la
squadra dei migranti prende a calci pallone e pregiudizi
Il 10 ottobre arriva in sala il film ispirato alla storia vera della squadra
di calcio Liberi Nantes Football Club di Pietralata. "L'incertezza e la precarietà
alla fine ci accomuna tutti", dice il
regista Francesco Castellani
Arrivano dall'Afghanistan, dall'Eritrea, dalla Guinea,
dall'Iraq, dal Niger, dal Sudan, dal Togo. Sono migranti forzati, costretti
dalla guerra, dalle torture e dalla persecuzione politica a lasciare il loro
paese. Perciò sono arrivati in Italia, dove hanno poi ottenuto lo status di
rifugiati politici. Nel nostro Paese hanno trovato asilo e una squadra dove
giocare a calcio, la Liberi Nantes Football Club di Pietralata, Roma. La loro
storia oggi è diventata un film, "Black Star, nati sotto una stella
nera" di Francesco Castellani, che dopo aver descritto in un documentario
la nascita della prima squadra in Italia composta unicamente di rifugiati, ha
scelto di realizzare un film che mescola elementi di realtà e finzione.
Gianluca, Fabrizio e Giulietto sono tre
amici che hanno organizzato una squadra di rifugiati, c'è il generoso Kabir,
l'ingegnoso Newton, il taciturno Samuel, ma il campo dove hanno scelto di
allenarsi finisce nel mirino di un imprenditore senza scrupoli che vuole
strumentalizzare un comitato di quartiere per i propri interessi. Ne nasce così
una "guerra tra poveri". Da un lato italiani che scaricano rabbia,
frustrazioni e difficoltà economiche sugli "stranieri", dall'altra
migranti che eleggono questo campo di calcio abbandonato come ultimo baluardo
della loro lotta per la dignità.
Per interpretare la squadra il regista
ha scelto i veri giocatori della Liberi Nantes Football Club, associazione
sportiva nata nel 2007 che partecipa al campionato di terza categoria. Tra loro
c'è il centrocampista Koffi Gbounfoun, che racconta: "La squadra, come si
vede bene nel film, per noi rappresenta la famiglia e il calcio è diventato un
linguaggio unico di fratellanza. Attraverso la squadra abbiamo cercato
l'integrazione".
"Non volevo raccontare un film
sulla migrazione, ma raccontare una storia di relazioni umane in bilico tra
commedia e dramma - spiega il regista -. La migrazione entra di riflesso come
catalizzatore di tensioni tra persone calate in una realtà quotidiana nella
quale l'incertezza e la precarietà accomunano migranti e non migranti
ugualmente privi di identità e stabilità".
Il film, che sarà in sala a partire dal 10 ottobre con un sistema di
distribuzione indipendente, si avvale di una colonna sonora molto particolare.
Ad alcuni brani che il maestro Ennio Morricone ha scelto di regalare al film si
affiancano i brani del gruppo casertano blues Buffalo Kill, tra cui la canzone
originale Black star. Il film ha
ottenuto il sostegno dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (UNHCR).
LA BIBBIA NEL MONDO:
“La riscoperta della Bibbia nel mondo
cattolico”
Interverranno
Rosanna Virgili e Ghislain
Lafont
SABATO 26 OTTOBRE 2013
dalle
ore 9 alle 18,00 Parrocchia di S
Fulgenzio
Via
della Balduina 296 Roma
Programma:
· h 9,00 Accoglienza e introduzione del parroco
d. Paolo Salvini
· h 9,15 Intervento della teologa Rosanna
Virgili
· h 10.00 Intervento di Ghislain Lafont monaco
benedettino e teologo
· h 11,00 Pausa Caffè
· h 11,45 Domande ai relatori e dibattito
generale
· h 13,00 Pranzo offerto dal Gruppo La Tenda
· h 14.45 Presentazione e lettura partecipata del
libro “Dire, fare, baciare...
Il lettore
e la Bibbia ”di Lidia Maggi e
Angelo Reginato
· h 16,15 Laboratori di lettura della Parola (ci
divideremo in gruppi per
leggere
insieme il vangelo della domenica)
·
h 17,30 Conclusioni, saluti e … propositi
Per la
segreteria e per informazioni:
Gruppo “LA TENDA” - Lorenzo
D’Amico 06 2009085
Chiara
Flamini 340 3837971
Primo CINEFORUM: l’(A)MORALE …
Carissimi amici,
grazie alla disponibilità
del nostro parroco Padre Paolo Maiello e delle competenze del
Centro Studi Cinematografico, siamo arrivati al V° anno di vita del CINEFORUM,
presso la Parrocchia di San
Gregorio VII, via Gregorio VII, 6. – Offerta Libera – Massima puntualità
Come sempre possiamo
avvalerci della conduzione del
nostro carissimo amico, regista e critico televisivo, Carlo Tagliabue,
professore di Storia del Cinema all’Università di Perugia , il
quale introduce brevemente ogni
film e coordina il piccolo dibattito che ne segue.
Chi ha seguito l’iniziativa dal suo
nascere, sa che l’appuntamento
del venerdì sera è un
simpatico modo di ritrovarsi e trascorrere una piacevole serata.
Agli altri diciamo: vi
aspettiamo, siamo certi che starete
bene con noi!
Riprendiamo quindi l’attività il 18
ottobre prossimo con un ciclo
di film che ci sembra particolarmente attuale e degno di interesse e
approfondimento:
“L’ (A) MORALE DELLA FAVOLA”
un caro saluto a tutti e a
presto rivederci
1)“L’ASSO NELLA MANICA” venerdì 18 OTTOBRE ore
21.00
2) “FLIGHT” venerdì
25 OTTOBRE ore 21.00
3) “PROMISE LAND venerdì 8 NOVEMBRE ore
21.00
4) “LA SCELTA DI BARBARA” venerdì 22 NOVEMBRE ore
21.00
5) “SCIALLA” venerdì
6 DICEMBRE ore 21.00
6) “IL RIFUGIO” venerdì 10 GENNAIO ore
21.00
7) “BENVENUTO PRESIDENTE” venerdì 24 GENNAIO ore 21.00
8) “CARNAGE” venerdì
7 FEBBRAIO ore 21.00
9) “DEPARTURES” venerdì 22 FEBBRAIO ore 21.00
10)
“LA RELIGIOSA ” venerdì
7 MARZO ore
21.00
Secondo CINEFORUM
Cari amici,
eccoci finalmente alla ripresa del cineforum che
per il momento sarà al vecchio indirizzo: Piazza Galeria 11
Per la nuova sede della parrocchia (e quindi delle nostre proiezioni)
sarete informati a tempo debito.
Per ora questo è il primo appuntamento
da non perdere
di
Dustin Hoffman
(Gran
Bretagna, 2012, Commedia, 1h35')
In
una casa di riposo per cantanti lirici in pensione l’arrivo di una ex
primadonna dell'opera rischia di far saltare l’omaggio di quattro “grandi” voci
del passato al celeberrimo “quartetto” del Rigoletto. A 75 anni Dustin Hoffman
esordisce nella regia. Imperdibili i titoli di coda.
di Philippe Falardeau
(Canada,
2011, Drammatico, 1h34') Un algerino cinquantenne rifugiato
in Canada si finge insegnare in una scuola di Montreal, senza avere il titolo
di studio necessario... Un piccolo gioiello candidato come miglior film
straniero per gli Oscar del 2012.
di Ken
Loach
(Gran Bretagna, Francia, 2012, Commedia, 1h46')
Un
giovane teppistello decide di mettere la testa a partito lavorando nei servizi
sociali. Film sulla integrazione sociale, sull’amicizia... e sul whisky.
Ha ricevuto a Cannes nel 2012 il premio della critica.
IL VANGELO DANZATO
Ciao Gaia. Vorrei pubblicare, se possibile, nuovamente
l'annuncio dei pomeriggi che
propongo presso il teatro parrocchiale della chiesa Sacra Famiglia dal tema " Il Vangelo danzato".
Sono tre incontri gratuiti per coppie di sposi di qualunque età e
fidanzati. Le date sono il 27 ottobre ,
il 17 novembre e il 1 dicembre dalle ore 17.30 alle 19.30. Si
utilizza il metodo biodanza. Per prenotazioni chiamare Lia 3333521056
Ancora un annuncio: giovedì 17 ottobre
alle ore 20 presso la casa dei popoli in Viale
Irpinia, 50 zona Prenestina, farò una presentazione gratuita di biodanza per tutti. Non è un
corso di danza ma bensì la possibilità di esprimere le proprie emozioni con il
movimento integrato. Un modo per riscattare il piacere di vivere, di
ritrovare i propri ritmi naturali e liberare la creatività esistenziale.
Per prenotazioni chiamare Lia 3333521056
MAMME DIGITALI
vorrei
invitarVi a scoprire come stanno
studiando i nostri figli con
dislessia,adhd,autismo &co.
Siamo
diventate mamme digitali per aiutare i nostri figli “nativi digitali”
con nuove tecnologie e nuove metologie di studio. Studiare a casa non ci fa
piu’ paura.
L’invito e’ aperto a genitori,insegnati,operatori.
Vi
aspetto sabato 19 alle 15.30 in Via del Serafico,1 Roma.
L’incontro
e’ a numero chiuso.
MuGa - LABORATORIO
Cari genitori e cari bambini,
eccoci pronti a partire per un nuovo anno di progetti e sperimentazioni
artistiche: tanto per cominciare, l’intera edizione 2013-2014 di tre
colori sul comò trarrà ispirazione da “Il Piccolo Principe” di Antoine de
Saint-Exupéry.
E’ stato chiesto agli artisti/docenti di confrontarsi con questa pietra
miliare della letteratura infantile e di proporre ai bambini, attraverso la
peculiarità della propria tecnica artistica, alcune tematiche importanti e
comuni a tutti gli esseri umani, adulti e bambini. Si parlerà dunque
di rapporti (con la natura e con gli altri), disentimenti e del
mondo dei grandi, così diverso da quello dei piccoli.
Compagni di viaggio, guide e narratori saranno gli artisti/docenti che
hanno aderito a questo ambizioso progetto: Martina Angius, Roberto Atzori,
Federica Di Carlo, Maria Carmela Milano, Davide Monaldi, Laura Palmieri, Agnese
Ricchi, Silvia Stucky.
La scrittrice e psicoterapeuta infantile Chiara Mezzalama assisterà ai
nostri corsi.
I l primo laboratorio di questa serie sarà tenuto da Roberto
Atzori, giovane artista sardo, che proporrà, letteralmente, una piccola
creazione. L’artista, Ispirandosi al capitolo V del Piccolo Principe, durante
il primo incontro inviterà i bambini a progettare il loro pianeta ideale
realizzando un grande acquerello con un particolare materiale, il fango. Una
volta immaginato, il pianeta dovrà prendere forma: ai bambini sarà consegnato
un mucchietto di terra per plasmare la loro creazione.
Nella seconda lezione i giovani autori dovranno completare il loro
pianeta creando, con oggetti di scarto, case, abitanti e vegetazione.
“I baobab prima di diventare grandi cominciano con l’essere
piccoli”
un laboratorio di Roberto Atzori, a partire da giovedì 17
ottobre 2013
età consigliata: 3-7 anni
durata del laboratorio: due lezioni da 90 minuti
circa
costo del laboratorio: 80€ (fratellini e/o
sorelline 60€)
il laboratorio si terrà a scelta tra il giovedì (dalle 16,45
alle 18,15 circa) o il sabato (dalle 10,30 alle 12,00)
www.muga.it--
MuGa_Multimedia Gallery
Via Giulia 108/109, 00186 - Roma
studio: (+39) 06 45 54 04 84
w w w . m u g a . i t
THE ALBERO: LE
NOVITA’
RELAZIONI INTERCULTURALI: SHOCK! REPLAY!
a cura di Auci - Regina
di Saba è un Seminario interattivo
(gratuito) su intercultura e questioni di genere che utilizza tecniche di
narrazione, brainstorming e teatro dell'oppresso per un apprendimento attivo e
collaborativo.
Formatrice: Ilaria Olimpico
LE VOCI DI DENTRO
sabato 19 e domenica 20 ottobre... se
hai voglia di campagna, teatro, storie e tempo per te...Formazione residenziale che offre a chi lavora nel sociale e nell'arte
nuovi strumenti per capire desideri, accogliere persone, rielaborare e
trasformare conflitti.
Un Laboratorio per esplorare "le voci di
dentro" attraverso la tecnica dell'Arcobaleno del Desiderio (Teatro
dell'Oppresso) e la Narrazione. Con Uri
Noy Meir e Ilaria Olimpico (TheAlbero
Contributo (comprensivo di alloggio in villa in campagna a
Casalbordino!): 100
euro per chi si iscrive entro il 5
ottobre a sostegno delle nostre prossime attività con UILDM
Ri-tessere le storie della Comunita'
workshop
avanzato di teatro sociale con Hector Aristizabal e Alessia Cartonidal 14 al 17
IL TEATRO DELLA COMUNITA'
Con Uri Noy Meir
Questo corso esplora un teatro che e' fatto da, con e per la
comunita': teatro dell'oppresso, palyback theatre, teatro site specific
nella comunita'.
Ogni lunedì dalle 19.30 alle 22
presso Rumore di Fondo, Via di Monteverde 57a, Roma
GIOCHIAMO AL TEATRO
con
Ilaria Olimpico
Corso di teatro e narrazione per bambini e bambine (6-10 anni).
Ogni lunedì dalle 17 alle 19 presso Rumore di Fondo, Via di
Monteverde 57a, Roma
CICATRICI IN
ARMONIA
“Cicatrici in armonia”
Con Jacqueline
Jimmink, operatrice olistica, specializzata nella guarigione dell’utero e
nell’armonizzazione delle cicatrici del taglio cesareo - www.jacquelinejimmink.com
Quando:
Lunedì 21 Ottobre 2013, Ore 9:30 – 11.30
“Incontro informativo e sperimentale in
gruppo”
Costo: Euro 15.00
Quando:
Lunedì 21 Ottobre 2013, Ore 14.00 –
19.00
Martedì 22 Ottobre 2013, Ore 9.00 –
17.00
“Sessioni individuali” 2 ore circa
Costo: contattateci per info.
Dove: Centro del Loto,
Via L. Chiarelli 33, 00137 Roma
Informazioni: 335.5616527
L’incontro è solo confermato con un
minimo di partecipanti.
Una cicatrice lascia, oltre a un segno che rimane sul fisico e
che comporta limitazioni nei movimenti a livello dei tessuti, delle viscere e
delle articolazioni, anche una profonda impronta emozionale ed energetica.
La cicatrice, infatti, mantiene la memoria dell’evento
traumatico, del vissuto chirurgico e della cicatrizzazione. Dal punto di vista
energetico, inoltre, si creano delle vie di fuga tra interno ed esterno del
corpo.
Mettersi in armonia con la propria cicatrice del taglio cesareo
è una liberazione e un nuovo inizio per te come donna e madre, ma anche per tuo
figlio, che procede, così, in libertà la sua strada.
Una cicatrice non trattata determina spesso fragilità,
affaticamento e un disequilibrio energetico; negli anni successivi può anche
causare alcune patologie.
Questo trattamento ti dà la possibilità di valutare ciò che è
necessario per il tuo equilibrio, per recuperare potenzialità e forza per poter
procedere in modo equilibrato, sereno e salutare.
DANZA & AFRICA
26-27 OTTOBRE ... IL
VIAGGIO COMINCIA!
DWA LAB 01 STAGE DANZA SABAR (SENEGAL) CON YELLY THIOUNE
L'evento è in collaborazione con Ottobre
Africano. Un festival di grandissimo profilo culturale che ha come
madrina Fiorella Mannoia. Per un evento di questo prestigio non potevamo che
proporre uno stage con uno dei migliori insegnanti e ambasciatore della danza
Sabar: Yelly Thioune. Un artista che da anni è sulla scena afro internazionale
tenendo stage in tutta Europa (Parigi, Bruxell, Lugano, Roma, Francoforte e
molte altre). Yelly ha inotre all'attivo numerosi video clip e partecipazioni
con artisti di grandissimo spessore come Youssu Ndour, Mory Kante e Miriam
Makeba.
Quando: 26-27 Ottobre
Orari: sab
27 Ottobre h 16.00 - 18.00 | dom 28 Ottobre h 11.00 - 13.00
Dove: Must
Dance- Via capistrano 36 - Roma
Costo: 50
euro se prenoti entro il 16 Ottobre altrimenti 60 euro
info: flo.destinationwestafrica@gmail.com | 339 45 19 599
PREVENZIONE
DELLE MALATTIE TIROIDEE:
FORO ITALICO 12-13 OTTOBRE
Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2013, gli endocrinologi del Policlinico
Universitario A.Gemelli scenderanno in campo per una giornata dedicata a
prevenzione e diagnosi precoce delle malattie della tiroide, le malattie
endocrine più diffuse.
Manifestazione per la promozione della
prevenzione del tumore alla tiroide di cui Presidente, già nelle precedenti
edizioni, l'icona internazionale del Tennis Nicola Pietrangeli!
Anche quest'anno verrà allestita un'area
tecnico sanitaria dove, un’equipe di medici specialisti del Policlinico
Universitario A. Gemelli, coordinati dal Prof. Rocco Bellantone (Direttore
della Chirurgia Endocrina e Metabolica del Policlinico Gemelli di Roma e
Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia), e dal Prof. Alfredo Pontecorvi
(Primario dell’U.O. di Endocrinologia presso lo stesso Ente) eseguirà un check
up gratuito completo di ecografia e visita endocrinologica, sul pubblico e sui
partecipanti alla manifestazione.
“Durante le giornate di TENNIS &
FRIENDS 2012 sono state effettuati più di mille check up gratuiti. “Il nostro
obiettivo - dichiara il Dott. Giorgio Meneschincheri, ideatore del
progetto - è quello di poter avere gli strumenti per offrire un servizio
gratuito alla nostra comunità, come avvenuto nelle precedenti edizioni di
Tennis & Friends. Infatti abbiamo garantito ulteriori accertamenti
diagnostici in sistema sanitario nazionale presso il Policlinico Agostino
Gemelli a tutti coloro che ne avevano bisogno. Promuovere il concetto di Salute
attraverso lo Sport – aggiunge Meneschincheri - è uno dei mezzi di
comunicazione più capillari per insegnare che la prevenzione e diagnosi
precoce non solo possono salvare vite ma, riducono in maniera cospicua i
costi del sistema sanitario nazionale”.
MILANO – PRIMO
SOCIAL MARKET
Ti
allego il comunicato del social market che abbiamo
inaugurato ieri.
Siamo Sempre alla ricerca
di volontari.
Se
qualcuno a Milano volesse farsi avanti per fare dare una mano come volontario
può contattarmi: Elena: etalenti@etgsolutions.it,
Un
abbraccio grosso Elena .
L'associazione Terza
Settimana e il Comune di Milano, grazie alla collaborazione di molti cittadini
volontari, oggi inaugurano il primo Social Market di Milano in uno
spazio confiscato alla mafia. Permetterà a famiglie in difficoltà di fare la spesa ad un costo molto
contenuto.
Milano, 30 settembre
2013. Nasce oggi, in via Leoncavallo 12, il primo social market della città, il
secondo per l'associazione Terza
Settimana dopo quello già̀ avviato con successo a Torino.
Il Social Market, nato dall'idea di Bruno
Ferragatta, insegnante di religione di scuola superiore oggi presidente dell'Associazione Terza Settimana, e di alcuni
suoi colleghi, è un punto vendita di
generi alimentari rivolto
esclusivamente a famiglie o singoli con reddito
assente o ridotto, segnalati dai servizi sociali del Comune, da enti privati, associazioni o centri ascolto di
parrocchie che sceglieranno di usufruire del servizio.
Il progetto si è potuto
realizzare grazie ad una forte spinta dal basso dei cittadini che, attraverso
il passaparola sui social network, hanno
partecipato ad una maxi colletta online donando le prime 400 spese da 20 euro
l'una, grazie alle quali è stato
possibile dare vita al progetto. Inoltre in negozio lavoreranno, a titolo
gratuito, una trentina di volontari
che si alterneranno
durante la settimana.
“ L'associazione Terza
Settimana con il progetto del Social Market intende sviluppare concretamente il
concetto di 'big society' affrontando in
modo innovativo i bisogni dell'area del disagio relativo. Oggi c'è il rischio
per molti di sentirsi privare di
identità̀ sociale a causa della crisi in atto e della conseguente perdita di
reddito. La possibilità̀ di mantenere
intatto il contatto con
il mercato di consumo aiuta a preservare il senso di cittadinanza e di dignità̀
sociale di quelle famiglie in gravi
difficoltà economica. Mettiamo a 'valore' tutti i soggetti pubblici e privati
affinché́ nessuno si senta
solo. “
ROMA: UNA GUIDA DA
DONNA A DONNA
invito tutti alla presentazione del mio libro: “Roma Women
Friendly”, che si terrà il prossimo 21
ottobre, che è un lunedì, in un posto e un orario che credo comodi : da
Mondadori in via Piave 18, alle 17.30. Qui trovate il link alla libreria: http://www.libreriaviapiave.it/eventi_calendario.php# e al manifesto.
Questo piccolo libro è una guida alla città di Roma per le donne che viaggiano: da sole, ma
che non sono necessariamente sole nella vita, e che viaggiano a volte con
figli, a volte con amiche, a volte con se stesse.
Ho scoperto appunto sulla base della mia esperienza – ormai
di tanti anni – che quest’ultimo può essere uno dei viaggi più intriganti
che si possano fare, pieno di scoperte, alcune belle, altre meno, proprio come
è la vita.
Ho scoperto poi anche che siamo tante – e infatti io ho
cominciato a scrivere su questo collaborando con un web magazine : www.permesola.com (dateci un’occhiata) e poi è
uscita un’intera collana di città, tutte interessantissime (oltre Roma, ci sono
Venezia, Londra, Marrakech, Milano …)
CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una
cittadinanza consapevole è una cittadinanza più solidale.
L’immane tragedia che si è
consumata sulle coste dell’isola di Lampedusa mettono nuovamente in luce l'assurdità
di una legge che offende la dignità umana. Il reato di immigrazione clandestina
non è un deterrente, perché chi si lascia alle spalle guerre e persecuzioni non
ha nulla da perdere. Chi scappa da guerre e persecuzioni non può essere
ulteriormente perseguitato. Il rischio di finire sotto inchiesta spaventa
inoltre i pescatori che possono essere indotti a non aiutare chi è in pericolo.
E' ora di cancellare questa legge. Il Governo trovi il coraggio di affrontare
la questione. Se non ora, quando?
Ecco cinque buone ragioni
per abolire il reato di clandestinità:
1. NON
SERVE per contenere
l'immigrazione illegale.
2. ANCHE
SENZA IL REATO, CI SONO REGOLE PRECISE (fermo, detenzione nei Cie,
identificazione ed espulsione immediata) per trattare gli immigrati irregolari.
3. Il reato di
clandestinità HA AGGRAVATO la già grave situazione delle CARCERI
ITALIANE.
4. È
DISUMANO mettere
in galera un migrante senza dargli la possibilità di dimostrare che ha diritto
all'asilo umanitario o allo status di rifugiato.
5. Se il reato fosse stato
in vigore altrove, MILIONI DI NOSTRI ANTENATI
SAREBBERO STATI IN PRIGIONE in
Usa, Argentina, Brasile e nei molti altri Paesi dov'erano emigrati.
TORINO: La storia
di Rachid
Dagli accendini alla laurea.
Rachid Khadiri Abdelmoula è uno dei personaggi più
noti del mondo universitario torinese e da oggi può fregiarsi del titolo di
dottore in Ingegneria Civile.
Chiunque, dal 1998 in poi, sia passato da Palazzo Nuovo almeno una volta l'ha
certamente incontrato. Chi frequenti i cinema torinesi non può non aver
comprato un accendino o una sciarpa da lui: quando arrivò dodicenne a Torino,
vestiva sempre con un parka e il cappuccio in testa ed era piuttosto
silenzioso, ma con gli anni è diventato sempre più loquace. Chi però non lo
conoscesse di persona sicuramente conosce suo fratello, Said. Il marocchino
piemontese che della conoscenza del dialetto sabaudo ha fatto motivo di vanto e
segno distintivo: "Ciau, mè amis - è una delle sue frasi più famose - cata
'n fassolèt...".
Rachid è cresciuto assieme ai suoi fratelli, Said e Abdul, tra le aule delle
facoltà umanistiche, vendendo fazzoletti e ascoltando le storie di molti studenti
universitari torinesi (può forse vantarsi di conoscerne di più di molti
docenti), ma nel frattempo - non raccontandolo quasi a
nessuno - studiava. E dopo aver imparato la lingua ed essersi anche
diplomato, ha scelto l'avventura al Politecnico. Questa mattina ha
discusso una tesi su "Il grafene e le sue potenzialità" che spiega
essere: "Un materiale nuovo, scoperto qualche anno fa e che è valso il
Nobel a due ricercatori, la mia tesi è tutta attorno alle sue
caratteristiche". La laurea di oggi è il coronamento di un progetto di
vita in cui il supporto della sua famiglia, e di molti torinesi, è stato
fondamentale: "Sono molto contento - ha detto Rachid
- In un certo senso è un sollievo". Per festeggiare però
"aspetto la proclamazione di domani mattina. Anche se il più ormai è
fatto". Da domani pomeriggio tornerà a girare tra i tavolini dei bar del
centro "perché nonostante la laurea per ora di abbandonare il lavoro non
se ne parla".
PADOVA - L’ARTE
DI ESSERE BAMBINE E BAMBINI
Pordenone,
Varese, Catania, Bologna, Venezia, Palermo, Roma, Foligno e Padova e dintorni.
Questi sono alcuni dei punti di partenza dai quali decine di donne e di uomini
si metteranno in viaggio per raggiungere Cadoneghe e Vigodarzere
(Padova), i due comuni che formano l’Unione del Medio Brenta, sabato 12
e domenica 13 ottobre. E’ nell’Alta padovana, infatti, che si svolge il terzo
incontro nazionale della Rete di cooperazione educativa “C’è speranza se
questo accade a… “, che unisce più di venti associazioni italiane e circa
duemila persone che hanno a cuore l’educazione e si impegnano sia nella
produzione di pensiero (con articoli, pubblicazioni, libri, video etc.), che
nell’azione pratica a scuola, in famiglia, in gruppi strutturati o informali.
Nata in occasione del novantesimo compleanno del maestro e pedagogista
Mario Lodi e dall’associazione da lui fondata e diretta, la Casa delle Arti e
del Gioco di Drizzona, in provincia di Cremona, la Rete ha tenuto il I incontro
nazionale nell’ottobre 2011 a Soave e il II l’anno successivo a Sestri Levante.
L’appuntamento 2013 ha per titolo “I passi dell’educazione. Per un’armonia tra
arte e scienza” e si inserisce nel programma della III edizione del Festival della
Lentezza, l’appuntamento
biennale nato nel 2009 che da Selvazzano si sposta a Vigodarzere e Ponte San
Nicolò.
L’incontro
nazionale della Rete avrà inizio sabato 12 ottobre all’auditorium “Ramin” di
Cadoneghe, con la tavola rotonda “Per un’armonia tra arte e scienza”, che sarà
coordinata da Carla Ida Salviati, direttrice delle riviste scolastiche Giunti,
con la partecipazione di Francesco Tonucci, ricercatore del Cnr e responsabile
del progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini”; Roberto
Pittarello, artista e docente di Didattica delle Arti visive all’Università di
Padova; Mariapia Veladiano, dirigente scolastica e scrittrice.
Il convegno si sposterà nel pomeriggio alla scuola secondaria di primo
grado “A. Moroni” di Vigodarzere, dove si terranno tredici laboratori, su
temi che vanno dall’arte e la scienza del maternage nei primi mille giorni di
vita del bambino alle relazioni adolescenziali. Domenica mattina, sempre alla
“Moroni”, tredici gruppi tematici e di discussione, che toccheranno
argomenti come l’arte del bambino, l’intelligenza numerica, la differenza di
genere, la musica, l’educazione scientifica, la cultura dell’inclusione.
Nel pomeriggio di domenica 13, nel parco comunale di Villa Zusto di Vigodarzere,
la kermesse Le ore dell’arte in valigia, con burattinai, fotografi,
tipografi, musicisti, attori e attrici, giochi di un tempo. Per
tutta la durata del convegno, presso la nuova biblioteca del comune di
Vigodarzere, nella Barchessa di Villa Zusto, sarà allestita la Piazza della
Condivisione, con segreteria, coffee and tea corner, libreria pedagogica.
Il programma in dettaglio è disponibile sui siti delle due
associazioni che hanno curato l’organizzazione: la Casa delle Arti e del Gioco
(www.casadelleartiedelgioco.it)
e La Scuola del Fare di Castelfranco Veneto (www.lascuoladelfare.it).
(da comune-info.net)
La proposta di Marco Tacconi è semplice, ci sono
tantissimi terreni agricoli incolti e abbandonati, perchè non sollecitare i
proprietari che sono interessati a metterli a
disposizione? Questi terreni potrebbero essere gestiti e utilizzati
da qualsiasi persona o gruppo che voglia mantenerli produttivi. L’idea
fondante è creare una rete di protezione verso aree degradate per
arginare la perdita di terreni produttivi, ma anche l’incuria del proprio
territorio, una delle cause principali di dissesti idrogeologici. Secondo i
promotori del progetto non esistano terreni “improduttivi”. Ogni spazio
privato e libero ha un valore che va oltre le valutazioni economiche. Ogni
terreno merita protezione e cura. Il portale terraxchange.it cerca
di trovare un coltivatore per ogni spazio agricolo disponibile. Marco Tacconi
ha risposto ad alcune domande.
Come nasce terraxchange.it?
L’idea
di nasce da un’esigenza personale dice Marco. Sono appassionato di agricoltura
tanto che tutti i miei studi, scuole superiori e università, sono stati rivolti
verso questo settore. Il mio sogno è coltivare il mio cibo. Purtroppo la mia
famiglia non ha origini contadine e non ho avuto la possibilità di fare
pratica. Tuttavia vedevo in giro moltissimi terreni abbandonati. E’ nata così
l’idea di unire terreni abbandonati a persone che vogliono prendersene cura.
Insomma questo portale l’ho pensato partendo da un bisogno che
avevo. A questo si è aggiunta un forte aspetto sociale a cui tengo:
Terraxchange potrà infatti essere utilizzato come punto di riferimento del
mondo orticolo sociale. Nel sito stiamo aggiungendo un forum e una mappa
satellitare in modo che si potrà contattare anche orti urbani già presenti e
associazioni, creare eventi e censire gli orti privati presenti sul territorio.
Non sarà solo un motore di ricerca ma una comunità coesa. Il sito è on line ma
pensiamo di essere operativi per metà ottobre con la piattaforma definitiva.
(comune-info.net - http://comune-info.net/2013/09/tu-mi-dai-terreno-me/)
Nel paese dilaniato dagli attacchi contro le minoranze religiose,
un'associazione musulmana ha "protetto" una chiesa di Lahore contro
possibili attacchi terroristici. "Siamo pakistani, abbiamo lo stesso sangue",
dicono i promotori, che hanno già organizzato un'altra catena umana per il 13
ottobre. E il sacerdote si unisce al corteo.
L'immagine è di quelle che
potrebbero fare epoca, e in Pakistan hanno segnato davvero una svolta: domenica 6 ottobre a
Lahore una catena di "scudi umani " formata da circa 300 musulmani ha
protetto una chiesa cristiana in cui era in corso la Messa per evitare
possibili attacchi terroristici. L'iniziativa, portata
avanti dal gruppo Pakistan
For All, favorevole al dialogo interreligioso, ha visto la
paetecipazione di un Mufti che ha letto alcuni brani del Corano sulla
tolleranza e la pace, ed è stata applaudita dal sacerdote che stava celebrando
la funzione, padre Nasir Gulfam. I due religiosi si sono stretti la mano mentre
i partecipanti al raduno innalzavano cartelli con scritto "One Nation, One
Blood" (una sola nazione, un solo sangue).
La manifestazione è avvenuta,
spiega il quotidiano pakistano The
Express Tribune, in seguito all'ennesima strage
di cristiani compiuta da terroristi islamisti a Peshawar lo
scorso 22 settembre, che ha provocato oltre 100 vittime.
La catena umana di Lahore ha
voluto inviare un segnale forte contro questi attacchi, ed è la seconda
organizzata da Pakistan for All: una simile iniziativa si era svolta infatti
anche la settimana precedente a Karachi, all'esterno della chiesa di S.
Patrick, e un'altra è già stata convocata attraverso facebook e twitter (hashtag #OneNationOneBlood) per
domenica 13 ottobre a Islamabad, davanti alla chiesa Our Lady Fatima.
"I terroristi ci hanno
fatto vedere cosa fanno la domenica", ha detto in piazza il
coordinatore dell'associazione, il musulmano Mohammad Jibran Nasir, "e noi
gli abbiamo mostrato cos'è per noi la domenica. Un giorno di unità". Nasir,
che ha lanciato il suo appello alla mobilitazione di Lahore attraverso i social
media, ha poi guidato il corteo per le vie della città tra canti e danze,
mentre la polizia chiudeva le strade attorno alla chiesa. (VITA)
RETI AMICHE:
Segnalo a tutti gli amici di Fatti Mail la rete con cui
spesso condividiamo sfide solidali:
- la rete di Raffaele Magrone
Lo spirito
di gratuità che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva)
ospitalità circa un proprio comunicato lo faccia in spirito di
condivisione dell'idealità solidale accettando
di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto
un ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni
quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed
accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei Fatti - e nelle Mail - questo significa accettare:
-
che il proprio indirizzo e-mail entri
nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della
spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
-
ed essere disponibili a leggere i
bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri
abbiano messo in gioco leggendo il
proprio annuncio
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