27 gennaio: giorno della memoria
Fatti Mail segnala:
“La triste verità è che molto del male
viene compiuto da persone che non si decidono mai
ad essere buone o cattive.”
“L'aspetto probabilmente più sorprendente e sconcertante della fuga dalla realtà è l'abitudine a trattare i fatti come se fossero mere opinioni. Tutti i fatti possono essere cambiati e tutte le menzogne rese vere... ciò in cui ci si imbatte non è tanto l'indottrinamento, quanto l'incapacità o l'indisponibilità a distinguere tra fatti e opinioni.”
“Il rimedio all'imprevedibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere promesse.”
... l'assoluta "attualità" del pensiero di Hanna Arendt in un intenso film:
HANNAH ARENDT
un film di Margarethe Von
Trotta
EVENTO UNICO
NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA
LUNEDI' 27 - MARTEDI' 28*
GENNAIO 2014
AL CINEMA
Non si può ricordare qualche cosa a cui non si è pensato e di cui non si è parlato con se stessi. - Hannah Arendt.
L’elenco delle sale è su (scorre la pagina e verificare comunque
contattando le sale gli orari)
( a Roma: Farnese, Madison, Uci Porte di Roma, Uci Marconi)
La trama
Scappata dagli orrori della Germania nazista, la filosofa ebreo-tedesca
Hannah Arendt nel 1940 trova rifugio insieme al marito e alla madre negli Stati
Uniti, grazie all'aiuto del giornalista americano Varian Fry. Qui, dopo aver
lavorato come tutor universitario ed essere divenuta attivista della comunità
ebraica di New York, comincia a collaborare con alcune testate giornalistiche.
Come inviata del New Yorker in Israele, Hannah si ritrova così a seguire da
vicino il processo contro il funzionario nazista Adolf Eichmann, da cui prende
spunto per scrivere La banalità del male, un libro che andrà incontro a molte
controversie.
Inoltre lavorò come giornalista e maestra di scuola superiore e pubblicò opere importanti di filosofia politica. Rifiutò sempre di essere categorizzata come filosofa, in quanto preferì che la sua opera fosse descritta come teoria politica piuttosto che come
filosofia politica.
Arendt difese il concetto di «pluralismo» in ambito politico. Grazie al pluralismo, il potenziale per la libertà politica e l'uguaglianza tra le persone si sviluppano. Importante è la prospettiva di inclusione dell'altro, ovvero di ciò che ci è estraneo.
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