Fatti Mail
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Song-Tabba's smiles |
Affezionata
piccola grande famiglia di Fatti Mail
“I poteri hanno visto nelle isole
luoghi di reclusione,
hanno piantato prigioni
su ogni scoglio,
il mare nostro brulica
di sbarre.
Gli uccelli, invece,
vedono nell’isola un punto di appoggio dove fermare e riposare il volo, prima
di proseguire oltre.
Tra l’immagine di
un’isola come recinto chiuso, quella dei poteri
e
l’immagine degli uccelli, di un’isola come
spalla
su cui poggiare il
volo,
hanno ragione gli
uccelli”
(Erri De Luca al cimitero di Lampedusa)
Il 13
novembre è stato presentato a Roma
Il
Dossier Statistico 2013 sull’Immigrazione
Gli interventi sono stati tutti
interessanti in particolare: Franco Pittau (coordinatore del Dossier), la giornalista di radio Vaticana Maria Dulce
Araujo Evola, la vice ministro del
lavoro Cecilia Guerra, il ministro
dell’Integrazione Cecile Kienge
La
ministro Kienge ha raccontato che di recente è stata in alcune scuole
dove ha
incontrato molti bambini delle elementari e delle medie
E’
rimasta molto colpita da alcune domande ricorrenti:
perché l’Italia è invasa dai clandestini? perché arrivano tutti
questi extracomunitari a Lampedusa?
un bambino le anche chiesto: ma voi al governo avete degli obbiettivi?
I bambini sono i nostri specchi:
esprimono quello che sentono e lo fanno con immediatezza e senza filtri
Evidentemente
recepiscono l’idea di una conflittualità politica superiore ad ogni
progettualità
E
riducono tutta la realtà del fenomeno migratorio a parole come clandestini ed
extracomunitari
I bambini
esprimono la distanza tra quelle che sono le verità sul fenomeno migratorio nel
mondo e quelli che sono i pregiudizi
Il fine
ed il nucleo di tutto il lavoro contenuto nel Dossier sull’Immigrazione è poter
passare dalle discriminazioni ai diritti. E’ questa l’unica strada seria per
risolvere non solo una realtà che non ha nulla a che fare con l’emergenza che
vogliono banalmente rappresentarci ma è anche l’unica risposta efficace alle domande di sicurezza, di lavoro, di crescita
civile, economica e personale
Alla base
delle discriminazioni c’è sempre una scarsa conoscenza delle realtà
discriminate o una conoscenza errata.
Anche
Fatti Mail vuole nel proprio piccolo contribuire a combattere queste
discriminazioni:
A seguire
la trasposizione scritta degli interventi del dott. Franco Pittau e della
giornalista Maria Dulce Araujo Evola per la capacità di entrambi di esprimere
con semplicità e chiarezza contenuti e dati importanti alla comprensione di un
fenomeno – quello migratorio – su cui tutti siamo realmente poco correttamente
informati nonostante tutti ne parlino così diffusamente.
A seguire
anche il link per poter vedere il breve video che ha preceduto tutti gli
interventi e che merita attenzione.
Maria Dulce Aroujo Evola
Il Dossier
esprime una ricchezza di dati e fonti ed analisi in modo semplice e chiaro: si presentano le politiche i comportamenti nei
confronti degli immigrati
Bisogna andare dalle discriminazioni ai diritti e
doveri
Da un noi e loro
ad un noi e basta
Immigrazione è
fenomeno mondiale.
Tutti i Paesi
del mondo - è oggi noto - sono al
contempo luoghi di partenza di arrivo e di transito quindi rimanere attaccati
alla difesa della purezza culturale per ostacolare l’integrazione è una
battaglia persa in un’epoca che è di globalizzazione
I migranti nel
mondo sono 232 milioni ed è un dato in costante crescita per i prossimi 50
anni.
Aumenta anche un movimento dal nord al sud del mondo
oggi ci sono molti portoghesi che vanno
in Mozambico ed in Angola (dove stanno imparando a fare i permessi di
soggiorno)
Una parte
significativa dei migranti tende a stabilirsi stabilmente nei Paesi di arrivo quindi una migrazione strutturale che richiede un processo e non semplici progetti di integrazione o
interazione non si tratta di emergenze
L’immigrazione
in Italia – i più di 5 milioni di immigrati -
è per più della metà europea anche se cresce quella degli extraeuropei
(soprattutto attraverso i nati qui e i ricongiungimenti)
È quindi
soprattutto interna all’ Europa oltre il 54% , non extracomunitaria come invece
anche i media contribuiscono a far apparire.
La carta di Roma
su come informare correttamente su questa materia immigrazione è ancora
disattesa
L’allarmismo è
ingiustificato.
E’ praticamente
impossibile fermare il fenomeno immigrazione perché le persone si muovono per andare a cercare una vita
migliore di quella che hanno. Nonostante
le misure restrittive è impossibile fermare questi spostamenti legati alla
sopravvivenza. E per sopravvivere per trovare una vita vivibile si rischia
anche di perderla come è nella cronaca di questi tempi
Le cause
dell’immigrazione sono varie: sfuggire dalla povertà, violazione diritti umani,
conflitti armati, mancanza libertà politica religiosa di gender
Fermare
l’immigrazione è allora aiutare a rimuovere queste cause con politiche
economiche internazionali più giuste e favorire processi di pace nei loro Paesi
di origine in conflitto.
I migranti che
sono già qui possono contribuire a lenire la povertà nei loro Paesi di origine
con le rimesse se sono ben accolti e se possono godere dei diritti che gli
possono consentire di vivere degnamente che di diventare soggetti strategici di
sviluppo sia nei Paesi che li accolgono,
sia dei Paesi d’origine .
Il Dossier mostra il tema del Co-Sviluppo che
è oggi tra l’altro rappresentato
numericamente da un saldo positivo di un miliardo e mezzo a fronte delle spese
totali per l’immigrazione
Co-sviluppo:
coinvolgere i migranti nei processi di sviluppo territoriali sia degli paesi
d’origine che di accoglienza
Don Remigio
Musaragno già venti anni fa sosteneva l’importanza strategica degli studenti
stranieri come soggetti strategici di sviluppo dei Paeesi di origine e di
accoglienza. Per anni non è stato ascoltato. Allora era un discorso profetico
oggi è considerato indispensabile.
Inutile
resistere alle vie più plausibili ed umane ed equilibrato dei movimenti delle
persone nel mondo che possono operare
Sul fronte
interno molte resistenze all’integrazione e molte discriminazioni
Per me cercare
casa dopo anni di lavoro come colf e studentessa è stato scoprire un’Italia che
fino ad allora non conoscevo. Chiamavo per avere casa in affitto tutto sembrava
andar bene ma quando mi chiedevano il nome o mi vedevano mi chiudevano il
telefono o mi annullavano la trattativa ed ho iniziato a vedere l’esser
straniera come se fosse una patologia. Mi è successo parecchie volte.
Un altro fronte
profetico è quello delle seconde generazioni, che immigrati non sono e che
credono di essere italiani,crescono con questo sentimenti perché cresciuti qui.
Giovani nati in
Italia che si sentono italiani e che poi finiscono per doversi sentire
stranieri da una parte e dell’altra.
Se queste
persone non saranno appoggiate nella loro crescita come si deve l’Italia
rischia domani di trovarsi un gran numero di persone non serene dal punto di
vista sociale, se saranno buoni o cattivi cittadini lo saranno per l’Italia.
Già educare un figlio alla sua cultura non è facile, figuriamoci se le culture sono due, per questo
vanno sostenute le loro famiglie per il bene loro e dell’Italia
E’
nell’interesse dell’Italia far si che stiano bene.
Occorre che
questi giovani possano conoscere anche i loro Paesi d’origine attraverso
iniziative culturali e nuove ideologie sull’immigrazione. Arrivare ad una
doppia integrazione anche con i Paesi d’origine.
Vorrei
concludere dicendo che si dia ascolto alle voce profetiche: è più che
dimostrato che l’immigrazione è una ricchezza dal punto di vista economico,
culturale, di mano d’opera. Resistere non solo è inutile ma impoverisce tutti.
Nel mio paese - CapoVerde - siamo un
popolo formato da un miscuglio di culture e di popoli origini diverse inclusa
l’Italia. La ricchezza vera di CapoVerde
è proprio in questo intreccio di culture.
Vi incoraggiamo
a guardare ad un mondo multirazziale come ad un mondo in cui nulla si può
perdere ma molto si può guadagnare.
Franco Pittau
Carattere di
stabilità del fenomeno migratorio: ci si sposta per restare
Mons. Di Liegro diceva
sempre che gli operatori devono aprire le piste e le strutture pubbliche devono
poi rafforzarle. Oggi finalmente questo inizia ad accadere.
Fino a quando
l’immigrato sarà considerato un diverso quella italiana sarà sempre una
politica zoppicante
La politica
migratoria deve invece considerare l’altro uno come me e rendere attuabile
l’obbiettivo dalle discriminazioni ai diritti
La crisi non
cancellerà l’immigrazione i flussi non si fermano né si possono fermare.
L’immigrazione è
a carattere strutturale: ci si muove per restare nei paesi in cui si arriva –
non emergenziale - ed è infatti
aumentata anche durante la crisi. Le stime dell’IDOS della popolazione
immigrata residente in Italia sono 5milioni186mila. Una grossa quota della
popolazione Italiana.
L’aumento
dell’immigrazione è avvenuto anche nel 2012. Ci sono i bambini nati in Italia
da genitori stranieri o anche da un solo genitore straniero. Poi ci sono anche
i ricongiungimenti.
Frequentano le
nostre scuole circa 800,000 tra ragazzi e bambini figli di immigrati.
Sul totale degli
occupati in Italia il 10% sono stranieri
Sono aumentate
anche le imprese di immigrati in Italia. Questo evidenzia il contributo degli
immigrati anche nel creare occupazione.
I flussi
continueranno ma noi abbiamo effettivamente bisogno - anche in periodo di crisi - di manovalanza
soprattutto nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia.
Avremmo bisogno
di arrivare anche ad un’immigrazione qualificata.
La nostra
politica universitaria è oggi migliore rispetto al passato ma non è
paragonabile con quella di altri Paesi europei – Germania Francia Inghilterra - ed extra europei dove ci avvale molto più e
molto meglio del contributo che può venire da eccellenze immigrate
Primi 6 mesi del 2013 abbiamo accolto
10,000 persone
Nel mondo ogni giorno ci sono 23.000 persone
in fuga. Sono questi i numeri con cui ci si deve confrontare e che sono la
realtà del nostro tempo.
Un altro motivo
di afflusso di immigrati è l’invecchiamento della popolazione europea. La
grossa forza lavorativa che oggi in Europa si occupa di persone anziane e
malate sono gli immigrati.
Quali elementi di
qualità immettere nella nostra politica migratoria?
Non è solo
questione di soldi (che comunque contano) – da investire per gestire sempre
meglio questa realtà - le sorti del mondo le cambiano le idee.
Abbiamo
sull’immigrazione idee imprecise
Gli immigrati
spesso sono trattati male perché pensiamo ci rubino chissà che cosa sono invece
in realtà un grosso contributo nel nostro sistema pensionistico. Da loro arriva
un grosso aiuto di molti miliardi.
Bisogna superare
la discriminazione che penalizza le persone ma anche la capacità di innovare di
un Paese.
Trattar bene gli
immigrati non solo è una cosa doverosa ma anche “conveniente” dal punto di
vista economico.
C’è poi la
realtà degli 800,000 minori immigrati in Italia. Serve arrivare al diritto di
cittadinanza
Gli immigrati
sono infine un elemento della politica internazionale italiana: ogni immigrato
è un legame con il proprio Paese d’origine. E porterà l’immagine dell’Italia
che ha ricevuto al suo Paese d’origine
Finora queste
virtualità non si sono realizzate perché noi non ci crediamo. Un immigrato che
studia qui potrebbe poi diventare un leader in qualche ambito nel proprio Paese
d’origine. Se noi lo accogliamo male l’Italia resterà negativa per lui anche
quando tornerà al suo paese d’origine da dove
potrebbe trovarsi a fare accordi commerciali con altri Pesi piuttosto
che col nostro. Anche i nostri prodotti possono essere o non essere promossi in
base al legame positivo o negativo degli immigrati con l’Italia.
C’è poi il poter
costruire la pace nel mondo anche attraverso i rapporti con gli immigrati.
Un altro
importante fattore della politica migratoria è semplificare la burocrazia.
Dobbiamo tutti
noi essere promotori di queste idee per spingere la politica a farle proprie
perché il fenomeno migratorio può solo far bene all’ Italia.
… Fatti Mail
segnala e ricorda in merito al tema dell’integrazione le puntate di una serie
di documentari di Rai 3dal nome “Radici”
Dall’Ecuador al
Senegal, dal Burkina Faso alla Cina: quattro storie di donne immigrate in
Italia e delle loro “radici”. Quattro reportage firmati da Davide Demichelis
con la collaborazione di Alessandro,
RICORDO A TUTTI
CHE NEL BLOG - COLONNA DI DESTRA: IN PRIMO
PIANO - SONO INSERITE COSTANTEMENTE INIZIATIVE SOLIDALI LE CUI SCADENZE NON
ARRIVEREBBERO ALLA SUCCESSIVA NEWS LETTER PERCIO’ VISITARE DI TANTO PUO' AIUTARE
A SOSTENERLE E DIFFONDERLE
SEMPRE NELLA
COLONNA DI DESTRA LE INIZIATIVE CHE AVVENGO AL NORD PER LE QUALI RINGRAZIAMO
SEMPRE DI CUORE LA “REDAZIONE” TORINESE DI FATTI MAIL
Due ulteriori condivisioni:
1)
Chiunque voglia segnalarmi iniziative da promuovere, NON mi
mandi ALLEGATI, NE’ LOCANDINE … ma tutto il comunicato direttamente
come testo della mail
2) Nella colonna di destra del BLOG c'è una finestrella
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una parola chiave e appariranno tutte le volte in cui, in
una qualunque Fatti Mail degli ultimi 2 anni, sia stata citata quella parola … può essere un'utile strumento di prima
ricerca
(ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)
AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -
DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’
RIFERIMENTO A “FATTI MAIL” … è importante aiutare due persone
estranee che si parlano a superare il disagio iniziale dovuto spesso proprio
alla mancanza di fiducia … Considerate che l’espandersi di Fatti Mail se da una
parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali) dall’altra
estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail la
possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi
contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi
conseguentemente.
BUONA
LETTURA :
Le richieste legate alla ricerca
di lavoro - oggi come sempre -
chiamano tutti coloro che vogliano “essere” solidali a “fare” un gesto in più: una lettura approfondita, un passa
parola, un’attenzione ad offerte che possano capitare alla nostra
attenzione. Non sono bigliettini
attaccati ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso –
diverso ma gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non
restarne schiacciati. Grazie
Da una
mail arrivata a Fatti Mail contenente
una richiesta d’aiuto per il Burkina Faso
è nata – meglio – gemmata Song-Taaba
ONLUS
In questi
giorni 4 giovani volontari (vedi foto) di Song-Taaba sono in Burkina Faso e stanno
piantando degli alberi nel parco del Polo Scolastico che consentirà di accedere allo studio ad un migliaio
di ragazzi di ogni età finora privati di ogni tipo di scolarizzazione, stanno
incontrando le donne che hanno avviato i 70 progetti di micro artigianato, stanno
portando materiale didattico ai 45 ragazzi e bambini che sosteniamo insieme
nello studio, stanno ascoltando le oltre 100 donne che frequentano il
laboratorio di formazione professionale alla tessitura e di alfabetizzazione
Nessuna di
queste attività che portano dignità e futuro dove non c’erano sarebbe stata
possibile senza un po’ di tempo, di speranza, di risorse, messe in gioco dalla
disponibilità di tutta la grande famiglia di Song-Taaba e Fatti Mail
Una
famiglia che ha voluto sempre sostenere anche l’attività medico sanitaria della
dott.ssa Chiara Castellani in Congo
Una
famiglia che oggi invitiamo a partecipare ad un incontro UNICO:
11 dicembre 2013
CHIARA CASTELLANI &
SILVESTRO MONTANARO
APPUNTI AFRICANI
Una serata UNICA:
Per il valore umano di Chiara Castellani e di Silvestro Montanaro
Per la loro competenza sulle problematiche del continente africano
Per l’altissima professionalità di entrambi che dona ulteriore pregio ai
contenuti
Per le scelte coraggiose che rendono eccezionali le loro
testimonianze
Per il … coincidere a Roma nello stesso giorno !!!
Due voci, due testimoni unici, per raccontarci quell’Africa che non sempre
e non tutti vogliono far parlare o ascoltare. Un’Africa segnata da ricchezze e
povertà su cui interrogarci per crescere insieme nella consapevolezza di
questo nostro tempo.
Chiara Castellani - medico, ginecologa, missionaria
laica. Attualmente in Congo lavora in più centri salute e porta avanti corsi di
formazione per medici e infermieri nell’area di Kenge – Kimbau: un
territorio vasto come il Belgio. Le sue esperienze sono raccontate nei libri: Una
lampadina per Kimbau e Carissimi tutti
Silvestro Montanaro - giornalista, autore
televisivo (sua la trasmissione “C’era una volta” - Rai 3), testimone attento e
coraggioso dell’emarginazione e delle realtà dei paesi Terzi – sarà con noi a
raccontarci i suoi Appunti Africani
Insieme a loro allargheremo il nostro
sguardo sulle politiche, sulle sfide ed sulle potenzialità del continente
africano.
CRESCERE NELLA CONSAPEVOLEZZA PER CRESCERE NELLA SOLIDARIETA’
-
Visione del docu/film: APPUNTI AFRICANI
-
Testimonianza della dott.ssa Chiara Castellani
-
Testimonianza del giornalista Silvestro Montanaro
-
Domande e Risposte con amiche e amici in sala
In allegato la locandina dell’ evento. Aiutateci a diffonderlo
stampandola ed attaccandola nei luoghi che frequentate abitualmente: grazie!
sala GP2
ore 19,30 - vicolo del Grottino 3b
PER
PARTECIPARE E’ D’OBBLIGO:
CONFERMARE
LA PRESENZA ALLA NOSTRA SEGRETERIA
1)
GRAZIE:
Grazie
a Fatti Mail siamo riuscite a trovare una carrozzina da inviare in Ucraina.
Un saluto affettuoso
Dina
2)
GIOVANNI e MARINIKA CERCANO LAVORO:
Ragazza referenziatissima, non fumatrice, senza
fidanzati, né animali cerca
Cara fatti Mail
grazie per la vs newsletter e per tutte le iniziative in cui
siete coinvolti e ci date la possibilità di aderire attraverso la divulgazione
Conosco una coppia di rumeni residenti in Italia che come
molti in questo periodo sta passando un
momento di grande difficoltà poiché Giovanni ha perso il lavoro presso
l’impresa edile dove era regolarmente assunto. Dato che hanno due bambini piccoli, si è creata spontaneamente una
piccola rete di solidarietà per cercare di aiutarlo a trovare una nuova
occupazione. Lui e un giovane alto e robusto ed è disponibile anche a svolgere lavoro di facchinaggio per ditte
traslochi, autista (ha la patente ed e automunito).
La moglie Marinika è invece disponibile le mattine come badante o donna delle pulizie.
Vivono in zona Nomentana-Montesacro ma specialmente Giovanni
non ha problemi a spostarsi in altre zone di Roma.
Il cellulare di Giovanni è ....
Grazie in anticipo per l’aiuto
Un caro saluto,
Stefania -
3)
MARIA CERCA LAVORO:
Cara Gaia
mi rivolgo agli amici di Fatti Mail per segnalare il caso di Maria Marzo, una
giovane signora che ha bisogno urgente
di lavorare.
Maria ha
perso il marito all’insorgere di una grave malattia di sua figlia Vanessa di 13
anni. Adesso, dopo oltre due anni di cure Vanessa sta meglio anche se deve
venire a Roma ancora per le terapie di mantenimento. È tornata a scuola e
insieme sono tornate a casa. Ma Maria
deve lavorare per poter provvedere a se e sua figlia.
Abita ai
castelli e cerca qualunque lavoro (pulizie domestiche, , assistenza anziani,
baby sitter) preferibilmente nella zona sud di Roma o Castelli romani. E’
automunita.
Chi
potesse darle una mano può contattarla al ....
Grazie
4)
PAOLO CERCA LAVORO:
Ciao
Gaia,
ti scrivo per conto di mio fratello Paolo affichè
possa inserire su Fatti Mail questa mia richiesta di aiuto a trovargli un
lavoro
è stato
licenziato ormai da un anno e mezzo e vive come tutti quelli
che si trovano in questa situazione, non riuscendo a trovare un lavoro, una forte situazione di disagio e di
impotenza verso la propria famiglia, moglie ed un figlio di 9 anni, nel non
potere più assicurare loro un sostentamento ed un futuro.
Questa situazione è aggravata dal fatto che non
riuscendo far fronte alle varie necessità ha dovuto sospendere il pagamento
dell'affitto con il rischio di trovarsi, da un momento all'altro, ad affrontare
un eventuale sfratto.
Paolo ha 48 anni vive a Capranica (VT), ha lavorato in un laboratorio di bagni
galvanici, poi in una società dove è stato impiegato prima come operaio per
lavori edili e poi come operaio in attività floro-vivaistiche (impianti
irrigazione, manutenzione verde),
L'ultimo
impiego
è stato presso un brico dove ha svolto le attività di addetto
alle vendite e magazziniere. E' disponibile comunque a svolgere qualsiasi lavoro. Se è necessario qualche altro mio
contatto fammelo sapere, in caso
puoi inserire la mia mail per eventuali contatti, ti
ringrazio per quello che fai.
5)
SOS CUCINA
A GAS E NON SOLO:
Ciao
Fatti Mail,
siamo
un centro di accoglienza per famiglie rifugiate politiche e proviamo a mettere
in circolo alcune necessità dei nostri ospiti che noi purtroppo non riusciamo a
soddisfare,
Fatoumata,
una ragazza di 23 anni, 4 bambini, proveniente dalla Guinea,nel suo paese
faceva la sarta e vorrebbe continuare a farlo. Deve imparare ad usare la macchina da cucire elettrica. Vorrebbe
comperarne una. Ha a disposizione un po' di soldi ma cerchiamo qualcuno esperto nel settore che ci
indirizzi e consigli.
Stiamo
anche cercando una cucina a gas, da
poter aggiungere a quella già esistente. Nel nostro centro ci sono dieci
famiglie, cucinano autonomamente, in una cucina a gas, ma la famiglia sta
aumentando e se qualcuno avesse una cucina a gas che non sa come riciclare...a
noi farebbe comodo!
Grazie,
CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O
CULTURALE.
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’,
INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … vita e solidarietà … per
imparare a crescere insieme
BUONA LETTURA:
SOS SARDEGNA
Iniziativa di
solidarietà per le popolazioni colpite dall’alluvione del 18 novembre. La
sottoscrizione «Un aiuto subito, un contributo per la Sardegna» è promossa dal
Corriere della Sera in collaborazione con La 7 .
Ecco le
indicazioni per i versamenti
IT86 R030 6909 4000 0000 0111 105
Codice bic/swift BCITITMMXXX
indicando come
beneficiario «Un aiuto subito. Alluvione Sardegna» Banca Intesa Sanpaolo
Filiale di via Verdi 8 – Milano.
UNCHR - WFP -
FILIPPINE
UNCHR: La tua routine ha un valore immenso per chi non
ce l’ha. Per 20 milioni di donne rifugiate quello che tu chiami routine è
quanto di più bello possano desiderare. La violenza della guerra le ha private
di tutto. Aggiungi un altro gesto alla tua routine, sostieni i rifugiati
insieme a UNHCR!
Scegliendo una donazione regolare, diventerai un Angelo dei Rifugiati e
aiuterai le famiglie che hanno perso la loro routine come quelle colpite dal
tifone nelle Filippine.
#routineisfantastic
WFP: Ho appena lasciato le Filippine, dove ho
incontrato i superstiti del tifone Haiyan. La capacità di
queste famiglie di far fronte alle difficoltà è così sorprendente che ho chiesto
al gruppo che lavora con me di condividere subito questo messaggio con voi.
Alcune delle famiglie che ho incontrato hanno
perso tutto, ma grazie al sostegno giunto al WFP da tutte le parti del mondo,
abbiamo potuto far arrivare alimenti nutrienti a chi ne ha più bisogno. Gli
operatori del WFP - molti dei quali sono filippini - hanno lavorato giorno e
notte per rendere possibile tutto ciò.
Dona ciò che ti è possibile oggi
per sostenere i nostri sforzi. Ogni piccolo aiuto può fare la differenza.
CITTADINANZA
ATTIVA
Con la collaborazione di UILDM http://www.uildmlazio.org/ abbiamo inziato gli incontri del laboratorio "Cittadinanza Attiva" rivolto a persone con disabilita' e non.
Il prossimo incontro sara' giovedi' 5 dicembre ore 17 presso la sede della UILDM Laziale, Via Prospero
Santacroce, 5 (Battistini), Roma.
Il laboratorio si avvarrà
della collaborazione di Uri Noy Meir e di altri facilitatori. Il
prossimo incontro ospiterà il facilitatore Cristiano Pinto
che introdurrà elementi della Fotografia Partecipativa e del Foto Romanzo.
Si tratta di un’iniziativa
originale e culturalmente vivace, che vuole dare libero sfogo alla
partecipazione, alla comunicazione, alla creatività e alla libertà di
espressione di ognuno/a. Si tratta del progetto Teatro di
Cittadinanza Attiva - Laboratorio di Teatro dell’Oppresso, rivolto
a persone con disabilità e non che vogliano esplorare il teatro come strumento
per affrontare questioni legate all’inclusione sociale, con particolare
attenzione ai diritti delle persone con disabilità.
Il Teatro dell’Oppresso è
un metodo teatrale che si distingue per l’originalità e comprende differenti
tecniche che hanno l’obiettivo di fornire strumenti di cambiamento
personale, sociale e politico. Nasce negli Anni ’60 in un clima di lotte
operaie e contadine, in Brasile, dove il regime non consentiva
l’espressione di critiche né di liberi pensieri e opinioni in pubblico. Il
regista Augusto Boal portò quindi il teatro nella vita quotidiana
delle persone, mostrando come ognuno di noi possa influenzare attivamente gli
sviluppi socio-politici nel proprio Paese. Questa metodologia coinvolge il
pubblico direttamente anche attraverso l’utilizzo del forum, nel quale perfino
gli spettatori sono chiamati a proporre direttamente un finale alternativo a
quello dello spettacolo.
Il corso ha tra le sue
finalità quelle di aumentare la conoscenza del proprio corpo, capirne i
limiti e scoprirne le potenzialità. Si tratta di uno strumento di azione
sociale volto all’emancipazione e all’autodeterminazione dei partecipanti.
Massimo Guitarrini, responsabile dell’Area Sociale della UILDM Laziale afferma:
«Questo non è il solito laboratorio di teatro, si tratta di un gruppo integrato
che lavora su determinate questioni. Se da una parte questo strumento può
essere utile per acquisire un’idea di realtà, dall’altro offre la possibilità
di cambiarla attraverso percorsi di emancipazione e sviluppo del senso di
responsabilità nella costruzione di una società in cui le persone con
disabilità siano davvero protagoniste».
CENA DI
SOLIDARIETA’ - SIRIA
Cara
Gaia, ti inoltro questa richiesta a favore della Comunità di Paolo Dall'Oglio
in Siria, su preghiera di diffusione da parte di suoi parenti ed amici. Lo so
che in questo periodo siamo tutti tormentati da mille richieste di aiuto e
finanziamento ma forse ognuno di noi sa poi come orientarsi al meglio.
Carissimi,
vi mandiamo l'invito alla cena che l’Associazione Khalil Allah ha organizzato
per contribuire a finanziare la Comunità monastica di Mar Musa - fondata da
nostro nipote P. Paolo Dall’Oglio S.J., rapito in Siria dal luglio scorso -
che come potete immaginare attraversa un momento difficilissimo, sia per
le vicende della guerra civile che per l’inaridirsi delle fonti di sostentamento.
Vi invitiamo caldamente a venire e a far conoscere l’iniziativa a tutti i
vostri amici che potrebbero essere interessati.
Come indicato nell'invito, è indispensabile prenotare.
Grazie e cari saluti a tutti,
Stani e Franca
Cena di
solidarietà
a favore
della comunità monastica
di Deir Mar
Musa - Al Khalil
Lunedì 9
dicembre, ore 20.00
Ristorante
Babette – via Margutta, 1d – Roma
La comunità
monastica Al Khalil, fondata nei primi anni
Novanta dal
gesuita italiano Paolo Dll’Oglio,
ha ridato
vita
all’antico monastero Deir Mar Musa, in Siria.
Incentrata
sul dialogo interreligioso, in particolare tra Cristianesimo
e Islam, la
vita della comunità ha i suoi fondamenti
nella
preghiera, nel lavoro manuale e nell’ospitalità.
Nel luglio
del 2013 padre Paolo Dall’Oglio è stato rapito,
e da allora
non si hanno sue notizie.
Partecipare
alla cena è un modo per aiutare la comunità.
L’offerta
minima è di 50 euro a persona, che saranno
interamente
devoluti a Deir Mar Musa.
È
necessaria la prenotazione al ristorante: 06.3211559
Per
informazioni:
Flora
Sallorenzo - 06.3211559
Francesca
Peliti - 06.5295548 int. 25
Si
ringrazia la Cantina Masi Agricola
Il pagamento può essere effettuato in contanti la sera
dell’evento oppure in anticipo
come indicato
qui di seguito. C/C postale
909010
Intestato a
MAGIS
(Movimento
e Azione Gesuiti Italiani per lo Sviluppo)
Causale:
DEIR MAR MUSA
Bonifico
bancario
presso
Intesa Sanpaolo
IBAN IT 07
Y 03069 03200 100000509259
Intestato a
MAGIS
(Movimento
e Azione Gesuiti
Italiani
per lo Sviluppo)
Causale:
DEIR MAR MUSA
In questo caso occorre portare, la sera
dell’evento,
la copia
della ricevuta della donazione.
Le
donazioni sono fiscalmente detraibili.
CORSO DI ITALIANO
Cari,
il Forum delle Comunità Straniere in Italia sta attivando un corso
di italiano L2 (livello A2) per mamme la mattina in orario scolastico.
Il corso si svolgerà una volta a settimana da dicembre a giugno.
Abbiamo bisogno di diffondere la notizia alla rete perchè ancora non
abbiamo abbastanza iscritte per far partire il corso.
In allegato mettiamo la locandina
Grazie
Laura
Presso il Forum delle Comunità Straniere in Italia in via Santa Croce in Gerusalemme, 106
ono aperte le iscrizioni per il corso
gratuito di italiano per mamme con orario di mattina.
Info:
Laura 348 3717860 – laura.-moretti@hotmail.it,
ZALAB
Italia, 2013 - 8’, di Sara Zavarise
Halima è una ragazza
italo-marocchina che sta facendo una ricerca sulla
IL PANE A VITA
IL PANE A VITA, ANTEPRIME NAZIONALI
Il documentario Il Pane a Vita , regia di Stefano Collizzolli,
prodotto da ZaLab con Caritas diocesana bergamasca e Fondazione Bernareggi sarà
presentato in anteprima nazionale
giovedì 5
dicembre al cinema Conca Verde a Bergamo,
venerdì 6
dicembre all’auditorium San Fedele a Milano
sabato 7
dicembre al cinema Trevi a Roma.
Tutte le
proiezioni sono ad ingresso libero.
Il film sarà inoltre in programmazione in anteprima sul sito di ZaLab i giorni 5, 6 e 7 dicembre dalle
21.00 alle 24.00
per il trailer e calendario completo proiezioni.
calendario proiezioni
IL PANE A VITA
Italia,
2013 - 66' - di Stefano Collizzolli
Fotografia: Luca Caon e Paolo Negro
Montaggio: Marzia Mete
Suono e Musiche: Alberto Cagol, Lorenzo Bonarini
Con: Lara Vezzoli, Giovanna e Liliana Ghilardi e con Anania Zenoni,
Lorenzo Signori e Pietro Zambaiti
Produzione: ZaLab, Caritas Bergamasca, Fondazione Bernareggi
In collaborazione con: Rai Cinema
Ad
ottobre 2012 chiude, dopo 123 anni, il cotonificio Honegger di Albino, nella
media valle bergamasca, dove il lavoro è una religione.
Al cotonificio il posto al telaio si passava di madre in figlia e le neoassunte
avevano la certezza di aver trovato “ol pà ‘n véta”, il pane a vita.
Seguendo per un inverno la vita quotidiana di tre operaie in cassa
integrazione, il film racconta il tramonto, ormai definitivo, di un modello di
lavoro e di società e il vuoto che ne segue.
Un passaggio che riguarda l’Italia intera, che ha perso un quarto della sua
capacità industriale negli ultimi cinque anni. Un passaggio che l’Italia non ha
ancora lucidamente affrontato: ora che è finito il pane, come ci reinventiamo
la vita?
guarda il trailer e visita il sito
E TE LO VOJO DI’ CHE SO STATO
IO:
dalla rete di raffaele
Magrone:
C.A.M. ed Helikonia
con
il patrocinio del SENATO DELLA REPUBBLICA
ti invitano MERCOLEDI' 4 DICEMBRE 2013
all’Auditorium Parco della
Musica
Serata per il Fiocco Bianco - E te lo
voglio di' che so' stato io
Neri
Marcoré, Amedeo Minghi, Edoardo De Angelis, Grazia Di Michele, Giulia Ananìa,
Simone Avincola, Elena Di Cioccio, Gabriele Corsi (Trio Medusa), Ernesto
Bassignano, Mario Castelnuovo, Gaja Cenciarelli, Claudia D'Angelo, Rosario Di
Bella, Stelio Gicca Palli, Giulia Pratelli, Carmen Iovine, Alberto Lombardi,
Bianca Nappi, Nadia Perciabosco, Valerio Rodelli, Sora Cesira
Promozione HELIKONIA a
12 Euro invece di 15,00 Euro
I PROVENTI SARANNO
DEVOLUTI AL C.A.M. PER L'APERTURA DI UN CENTRO A ROMA
Artiste e artisti
raccontano la violenza dell'uomo sulla donna:
per conoscere, per
cambiare, per fermarla!
In occasione della
Campagna del Fiocco Bianco
Giornata internazionale
degli uomini che prendono la parola contro la violenza di genere.
Per emozionarsi,
riflettere, condividere la bellezza, il piacere, la gentilezza, l’ironia e il
rispetto che vorremmo in ogni relazione affettiva.
Il ricavato sarà
interamente devoluto per l’apertura del Centro ascolto uomini maltrattanti (C.A.M.) a Roma, un servizio che sostiene gli uomini decisi
a compiere un percorso di cambiamento per smetterla con la violenza.
IMPORTANTE!!!
Prenota il tuo biglietto
ridotto (12 €) scrivendo una
mail a artisti@helikonia.it, potrai ritirarlo la
sera stessa al botteghino dell’Auditorium.
CESTI NATALIZI
SOLIDALI
Amici
tutti anche quest’anno si confezionano
Cesti natalizi “speciali”
per
essere regalati ai vostri cari
il nostro motto è : “DONARE
DONANDO”
IL RICAVO DELLA VENDITA SARA’ UN DONO PER I
BAMBINI OSPITATI
NELLE TRE CASE FAMIGLIA DI SIGHET
(ROMANIA)
Si
possono ordinare del valore di 30, 40, 50 euro,
contenenti
prodotti tipici natalizi, dolci e salati;
panettone
o pandoro, torrone, lenticchie e cotechino, miele,
completati,
secondo il rispettivo valore, da :
caffè,
cioccolata, vino, spumante, olio, prodotti sott’aceto, legumi ,
piccoli cadeaux.
La crisi
economica che attanaglia l’Italia e l’Europa
rende
ancor più necessaria e preziosa la partecipazione solidale;
pur nella
difficoltà generalizzata non si rinuncia, al tradizionale “pensierino
natalizio”: scegli allora un nostro cesto speciale ( concorrenziale per
contenuto
prezzo confezione!!!); non sarà vano e consumistico, rallegrerà la
tavola del tuo “parente / amico” ,avrà contribuito ad allietare il Natale dei
bambini di Sighet simbolo di milioni di minori nel mondo
vittime di abbandono, violenza, miseria.
PRENOTA
IL TUO CESTO ENTRO IL 15 DICEMBRE .
GIORNATA DELLA
MEMORIA: ANITA B.
Carissimi amici,
vi segnalo che il 16 gennaio 2014, in occasione della
prossima "Giornata della Memoria" del 27 gennaio, uscirà nei
cinema italiani il nuovo film di liberamente ispirato al romanzo "Quanta
stella c'è nel cielo" di Edith Bruck, la scrittrice e poetessa ungherese
sopravvissuta ai campi di concentramento, pubblicato da Garzanti Libri.
"Non ho vissuto quello che
ha vissuto Edith, ma penso che questa storia abbia una valenza in più: quando
si racconta la Shoah, il dopo si tende a dimenticarlo come se i sopravvissuti
non abbiano diritto di parola. Il dopo va esplorato, la memoria resta. I
ragazzi di vent'anni non sanno quasi niente, è giusto continuare a raccontare.
Anita, dopo gli orrori del campo
di concentramento, trova una forma di riscatto. Il film è la storia di una
crescita femminile, un romanzo di formazione ancora attuale. Nel dopoguerra si
costruiva sulle macerie, oggi proviamo una sensazione simile: il mondo in cui
viviamo sembra confuso, senza certezze".
(Roberto Faenza)
Ecco il link a un articolo di
Repubblica redatto al termine delle riprese con alcune foto di scena
Anita è
appena sedicenne quando esce da Auschwitz e va incontro a un nuovo mondo piena
di entusiasmo. Presto si troverà al centro di una burrascosa storia d’amore,
che diventerà per lei occasione di ribellione e rinascita.
Ispirato
a un romanzo autobiografico, ciò che fa di questo film una storia singolare è l’affrontare
con una prospettiva nuova il dopo Shoah, un periodo raramente raccontato dal
cinema.
Anita è
una ragazza tenera e sensibile. Un po’ bambina e un po’ donna, ha conservato la
voglia di lottare, nonostante l’esperienza nei campi.
Nel
dopoguerra di allora, tutti vogliono vivere. Ma per molti vivere significa
oblio: senza rendersi conto di seppellire se stessi insieme alla memoria. Ed è
così che Anita si trova a poter parlare del suo passato solo con un bambino di
un anno che l’ascolta, ma non può capirla. Tutti gli altri la invitano a
“cambiare argomento”, oppure le dicono “il passato è passato, dimentica”.
Anita
vuole vivere senza rimorsi, anziché limitarsi a sopravvivere. E nella lotta per
affermare la sua identità c’è la ricerca dell’amore, in cui darà tutta se
stessa, affrontandone costi e rischi.
“Ma a ben pensarci, cos'è l'amore?”, si chiede Anita. E si arrovella per definirlo: “E' come quando muori
di freddo e trovi un bel fuoco acceso”. Ci ripensa: “o forse è come una piuma tanto forte da
toglierti il respiro”. E alla fine si convince che: “è una cosa tanto meravigliosa che se
provi a definirla si arrabbia e perde tutta la sua meraviglia!”.
“Anita B.” è un
film controcorrente e coraggioso, sia per il tema trattato che per le stesse
modalità di produzione. In un periodo in cui il cinema sempre più si affida a
un mondo irreale fatto di universi inesistenti, questa storia guarda ai suoi
protagonisti con attenzione all’esigenza di saper ricordare, collocandosi nel
filone del cinema indipendente: pellicole che puntano a un pubblico
internazionale e in questo caso trasversale anche dal punto di vista
anagrafico.
Ambientato
tra le montagne della Cecoslovacchia e Praga negli anni dell’immediato dopoguerra,
affronta un tema di grande attualità: il bisogno di dimenticare, ovvero la rimozione
del passato quando è troppo scomodo. Una storia piena di passione, un esempio
forte e avvincente per i giovani d’oggi.
E' sin d'ora possibile prenotarne
matinées scolastiche in tutta Italia contattandomi, disponibile per gli
studenti un biglietto a prezzo ridotto
ringrazio sentitamente per l'attenzione, un affettuoso saluto.
Antonella Montesi
349/77.67.796
GLI UOMINI NON HANNO RADICI
“Il piccolo principe traversò il deserto e non
incontrò che un fiore.
Un fiore a tre petali, un piccolo fiore da
niente… “Dove sono gli uomini?” domandò il piccolo principe.
“Gli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette. Li
ho visti molti anni fa. Ma non si sa dove trovarli. Il vento li spinge qua e
là.
Non hanno radici e questo li imbarazza molto”
Il
Piccolo Principe, Antoine
de Saint-Exupèry
Sabato 7 dicembre avrà
inizio il laboratorio di Martina Angius: Gli uomini
non hanno radici e questo li imbarazza molto ispirato al capitolo XVIII de Il piccolo principe.
Questa
giovane artista - la cui mostra personale ( ordine
) è in corso, fino al 2
gennaio - tratterà il complesso e delicato rapporto tra la natura, la città e
l'uomo. Prendendo come riferimento Il terzo
Paesaggio di Gilles
Clèment, Martina accompagnerà i bambini a scoprire, conoscere, rispettare e
proteggere gli spazi verdi nella città.
Il
laboratorio sarà diviso in due tempi e due modalità: nella prima lezione i
bambini dai 5 agli 8 anni raccoglieranno e studieranno esemplari di piante
trovate nei dintorni della galleria, mentre i piccoli (3-4 anni) lavoreranno
sul materiale personale raccolto nel corso degli anni dall’artista - fiori,
foglie ed arbusti essiccati - realizzando meravigliosi erbari. Nel secondo
incontro i bambini realizzeranno - con tecniche e strumenti diversi, a seconda
della loro età - una teca dentro la quale proteggere i loro “ritrovamenti”,
prendendo spunto dal lavoro di Martina Angius.
Primo
incontro: scoprire
e conoscere
· sabato 7 dicembre (10,30-12,00) oppure lunedì 9
dicembre (16,45-18,15)
Secondo
incontro: rispettare
e proteggere
·
sabato 21 dicembre (10,30-12,00) oppure lunedì 16 dicembre (16,45-18,15)
età consigliata: 3/8 anni (i bambini lavoreranno parallelamente ma
divisi per età)
costo del
laboratorio: 60 €
(fratelli/sorelle 40€) da versare in un’unica soluzione, comprensivo di
materiale, merenda e iscrizione all’associazione.
I
laboratori si svolgono nella MuGa Multimedia Gallery, via Giulia 108, Roma; non è necessaria la presenza di un
adulto. E' OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE!
Sul
nostro sito troverete
tutte le informazioni, le foto e i cataloghi dei precedenti
laboratori!
DANZA E PERCUSSIONI AFRICANE
L'8 e
il 9 febbraio, vi proponiamo due giorni di immersione nella danza e
nelle percussioni della Guinea con due grandi artisti ed amici di Destination
West Africa:Fode Moussa "Bamba" Camara e Mohamed Dabo. Due artisti
che in ogni stage hanno regalato sempre nuove emozioni e un inesauribile
energia.
Il fine settimana vedrà Dabo e Fode in due stage
uno di danza di ben 8 ore in cui i due artisti si alterneranno e uno
di percussioni in stile Ballet dedicato a chi ha già una buona
conoscenza e cerca un lavoro specifico di arrangiamento musicale.
Entrambi i protagonisti di questo fine settimana
vantano una lunga esperienza in rinomati balletti africani e in
Europa, sono certamente tra i più rappresentativi artisti della nuova musica e
danza guineana. Fode Moussa Camara oltre ad avere sorprendenti doti nella danza
e una didattica eccellente è anche percussionista diWamali, una formazione che
propone arrangiamenti nel più tipico stile Ballet della Guinea. Mohamed Dabo,
oltre ad essere un dundunfola di grande valore, è un ballerino in costante
ricerca artistica e con una spiccata creatività che ripropone nelle sue
coreografie. Per tutte le informazioni dettagliate e le iscrizioni, consultate
i link sottostanti
VAI ALLO STAGE DI DANZA
VAI ALLO STAGE DI PERCUSSIONI
EDUCAZIONE GLOBALE
1.
Licei pubblici italiani ad indirizzo Cambridge International
2. Visita alla Biblioteca Europea
di Roma, che contiene anche libri in lingue straniere per bambini e ragazzi
4. Vivere a Londra con bambini
piccoli
5. Scegliere la scuola e la lingua di
istruzione
--
CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una
cittadinanza consapevole è una cittadinanza più solidale.
Lettera agli uomini che odiano le donne
di CRISTINA
COMENCINI 25
novembre 2013
Noi donne
occidentali siamo le prime madri libere dal destino della maternità: possiamo
scegliere di essere donne senza figli. Nella madre antica, il primo anno di
vita e quelli seguenti creavano nel bambino un'idea di donna che si prolungava
nell'età adulta, in cui il destino della ragazza era quello di sposa e madre e
quello dell'uomo di trovare la donna madre dei suoi figli.
Non c'era rottura, contraddizione, tranne quella che derivava dall'infelicità e
dal sacrificio insiti nel destino femminile. A noi, madri nuove, viene
richiesto un doppio salto mortale: dobbiamo essere pronte allo stato fisico e
mentale che permette lo sviluppo del bambino, ma restiamo donne libere,
ambivalenti nel desiderio di vivere pienamente il rapporto esclusivo a due col
bambino ma di non esiliarci dal lavoro lasciato. Nel passaggio di testimone
dalla nuova madre alla nuova figlia, la bambina ne osserva la vita: la libertà,
il lavoro, la parità e comincia a cercare, a costruire la sua identità sulla
nuova identità della madre. Il figlio maschio di questa nuova madre e la madre
nuova di questo figlio affronteranno invece una relazione molto complessa: la
sessualità, l'immaginazione, il desiderio, la sicurezza iniziano a formarsi in
lui con la madre dedita dei primi mesi e dei primi anni, che si trasformerà poi
davanti agli occhi intimiditi del ragazzino, in una donna forte, sicura di sé,
piena di autorità, che va fuori nel mondo senza paura, concorre col padre,
tiene testa agli uomini.
Questo figlio cresce con l'idea che l'uomo non è sempre simbolo di forza, che
il padre non ha l'esclusività del ponte col mondo, che non può riferirsi a lui
per ogni aspetto della sua virilità nascente. Il padre gli sembra a tratti
impaurito e lui tenderà a difenderlo contro la madre, prendendo così le parti
di se stesso, messe a dura prova dalla sicurezza materna. Il ragazzo vede fuori
casa molte ragazze che somigliano alla madre nuova che ha scoperto crescendo e
non sa assolutamente come dovrà affrontarle, amarle, farci l'amore, pensa che
potrebbe prendere la scorciatoia e incontrarne una più fragile o tradizionale,
che si faccia guidare e proteggere da lui. E qualche volta la trova, ma non sa
che anche nella più tradizionale delle donne il germe dell'autonomia
conquistato dalle nuove madri è fiorito all'insaputa della ragazza. Capiterà
che la ragazza si senta incerta come lui, che odi la madre nuova, con tutta la
sua sicurezza vincente. E allora specularmente al ragazzo in cerca di un
passato impossibile, si fingerà sottomessa, materna, unica. Una felicità
fragile che si fonda su una frase fondamentale: noi non ci lasceremo mai.
E poi un giorno, lei o lui dirà la frase proibita: ti lascio. Solo che se la
pronuncerà lui, lei piangerà e scriverà sul diario e ne parlerà con le amiche
come nell'Ottocento. Lui invece potrebbe pensare di ucciderla, come si uccideva
in duello nell'Ottocento per una donna, o farlo come avrebbe voluto qualche
volta sopprimere la madre che quest'epoca gli ha dato. La violenza sulle donne
- si celebra oggi la giornata mondiale contro il femminicidio - è
frutto di questo nuovo, non un retaggio dell'antico. Usa forme antiche ma è del
tutto nuova e legata alla libertà delle donne, delle madri, alle loro
contraddizioni, al mutamento troppo lento degli uomini, dei padri di fronte a
questa nuova libertà. Eppure è negli uomini, nei padri, nella loro riflessione,
nella ripresa del loro ruolo centrale accanto alle donne che siamo oggi, che io
penso possa compiersi la rivoluzione che le donne hanno iniziato.
Le nuove donne devono continuare a essere differenti dagli uomini e fare valere
in tutti i campi la ricchezza della loro storia, della loro intelligenza, dei
loro pensieri, ma devono anche cambiare nel profondo e lasciare agli uomini la loro
parte di responsabilità nel nuovo mondo. I ruoli dell'uno e dell'altra,
rimanendo differenti, possono sovrapporsi e prendere l'uno dall'altra. E la
madre può cedere la sovranità assoluta per una libertà conquistata che apre le
porte di un mondo vasto, ricco della presenza di Due diversi ma pari. E penso
che il padre possa insegnare la sua nuova forza al figlio: un dominio sovrano
che deve trasformarsi nell'accoglimento della differenza delle donne, della
loro parità. Può insegnare al figlio a non averne paura, a parlarne, sottraendo
così il dialogo sui sentimenti all'impero delle donne. Forse la nuova forza
degli uomini è fatta anche del pianto di Ulisse - uomo per eccellenza - che
nell'isola dei Feaci ascolta il racconto della guerra di Troia e piange,
coprendosi il viso col mantello purpureo, "come donna piange lo sposo che
cadde davanti alla città". Forse l'uomo può piangere ora come uomo, senza
coprirsi il viso, anche davanti al figlio, e aprirsi nel racconto all'altro da
sé. E le donne al contrario possono diventare più lievi, manifestare la
loro imperfezione, dare ai figli la manifestazione vera di quello che sono e la
possibilità di tenere testa senza violenza alle giovani donne libere che
incontreranno nella loro vita adulta. Abbiamo la fortuna di vivere uno dei
cambiamenti più importanti della storia, il mutamento profondo del rapporto tra
i due generi, questo mutamento può cambiare il mondo e in questo nuovo mondo le
donne e gli uomini possono amarsi e comprendersi molto più di prima.
C’ERA UNA VOLTA
…E DEVE ESSERCI ANCORA …
“C’era una volta” un
programma Rai di quelli che alla fine ti lasciano qualcosa dentro.
“C’era una volta”...dopo oltre dieci anni di programmazione adesso
non c’è più. Per mancanza di fondi, infatti, il programma di Silvestro Montanaro
è
stato cancellato dai palinsesti di Rai Tre.
Non
ci sono soldi per mandare in onda i documentari di questo grande
giornalista d’inchiesta che, in 20 anni di servizio alla Rai, ci ha
insegnato molto sull’Africa e sulla fame del popolo del sud del mondo, sui
processi di globalizzazione, sullo stato dei diritti umani nel mondo, su tante
crisi e conflitti volutamente ignorati.
Montanaro in
questi anni è stato insignito di più medaglie da parte
della Presidenza della Repubblica, di un prestigioso riconoscimento
da parte delle Camere riunite, e di vari premi nazionali ed internazionali per
i suoi oltre cinquanta documentari. Ha inoltre rappresentato più volte
la Rai all’Assemblea delle Nazioni Unite con suoi interventi
filmati.
Change.org:
RETI AMICHE:
Segnalo a tutti gli amici di Fatti Mail la rete con cui
spesso condividiamo sfide solidali:
- la rete di Raffaele Magrone
Lo spirito
di gratuità che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva)
ospitalità circa un proprio comunicato lo faccia in spirito di
condivisione dell'idealità solidale accettando
di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto
un ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni
quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed
accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei Fatti - e nelle Mail - questo significa accettare:
-
che il proprio indirizzo e-mail entri
nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della
spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
-
ed essere disponibili a leggere i
bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri
abbiano messo in gioco leggendo il
proprio annuncio
-
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