21 maggio 2011 Affezionata piccola grande famiglia di Fatti Mail Abitiamo un mondo che appare ogni giorno più complicato Un’apparenza che talvolta angoscia, talvolta schiaccia, talvolta allontana, talvolta disorienta. Complicato il mondo o il nostro modo di pensarlo ... contaminati - come ormai siamo - da un incessante bombardamento di informazioni, voci, impegni, urgenze, attività … ? Cercare di aggiungere ogni giorno qualcosa fa perdere l’orientamento. Un indigesto frullato di saperi, averi, poteri … che inquina lo spirito e porta a smarrire la capacità di misurare la vita sapendo (ancora) trovare tempo per ogni cosa … sapendo cogliere le occasioni (che potrebbero non tornare ) … sapendo liberare spazi fuori e dentro di noi … sapendo dire si o no quando è giusto dirli … sapendo costruire gerarchie di valori che sappiano farci addormentare con la coscienza "a posto" ....sapendo vivere l’altro accanto a me come bussola al mio camminare … Un camminare in cui altro è chiunque condivida la mia strada … e prossimo colui che sta camminando al mio fianco … è un camminare da viaggiatori illuminati ed esperti ... Tornare a scoprire l’altro che si fa prossimo e il prossimo nel volto di ogni altro … è tornare a vivere a misura d’uomo … è tornare a praticare la semplicità …. E la semplicità è un ottimo codice per decifrare l’esistenza … “Norberto Bobbio, di poco più anziano di mio padre e originario di una terra prossima alla mia ricorda questi 3 detti lapidari. In essi ho ritrovato gli insegnamenti di mio padre che ignaro della perfezione racchiusa nel 3 era solito aggiungerne anche un quarto. Il primo – Fa’ el tu duvèr, cherpa ma va avanti! – è una sorta di traduzione popolare dell’imperativo categorico kantiano: fare il proprio dovere a costo di crepare è il fondamento dell’etica individuale. Ognuno nella vita è chiamato a fare qualcosa: esiste per ciascuno un compito che, per duro che sia, va svolto senza indugio, c’è un fine che va perseguito senza distrazioni. Cosa resta oggi? Oggi in cui tutto è a breve durata, oggi in cui ogni scelta è rimandata e, non appena presa, è revocabile alla prima difficoltà; oggi in cui non si ha nemmeno la percezione che esista un “dover essere e dover fare”. Per quelli della mia generazione accogliere quel comandamento non lasciava spazio al dubbio: si abbracciava un compito che diventava una missione alla quale ci si dedicava senza demordere. Era una questione di fedeltà, senza la quale non vi poteva essere onestà né sul lavoro né nei rapporti. “Questo è il tuo dovere” era la frase che chiudeva ogni discussione. Ma subito accanto a questo comando, pesante come un macigno, un secondo ammonimento, quasi volto a correggere possibili fraintendimenti da “superuomini”. Esagerume nenta! “Non esageriamo” Parole pronunciate sovente come un adagio in reazione ad espressioni altezzose, arroganti, vanitose: occorre avere il senso dei propri limiti, saper aderire alla realtà quotidiana, e chi meglio dei contadini sa scrutare i segni del cielo tenendo saldamente i piedi per terra? Così anche quando uno si costruiva la casa o ristrutturava la cascina, doveva cercare di farla bella ma modesta, senza accorgimenti appariscenti, senza ostentazione di ricchezza. Negli edifici come nel vestirsi, nel raccontare se stessi come nel reagire al successo, era segno di saggezza, e fonte di stima, restare nella semplicità, lontano da ogni orgoglio e pretesa. Il terzo comando suonava più come un consiglio, una dose spicciola di saggezza del vivere di fronte a difficoltà che spicciole non erano: L’è question ‘d nen piessla, “Si tratta di non prendersela” . La vita era dura, sovente grama, le disavventure più frequenti di oggi e non coperte da previdenze e assicurazioni. E poi le vicende familiari, i problemi di salute, con la mutua che si limitava a rimborsare le spese sostenute e non copriva i ricoveri e gli interventi più costosi, le scomparse premature che colpivano al cuore le famiglie e le loro fonti di sostentamento. Allora “è questione di non prendersela”, di attenuare il dolore, di cercare di fermare la sofferenza, di allargare lo sguardo al di là del male che ci ha colpito, di reagire per continuare a vivere senza farsi paralizzare dalle disgrazie. Non cinismo ma volontà di porre un limite anche al dolore, di fissare e difendere un confine affinché il male non lo varcasse travolgendo l’intera esistenza. E poi era un consiglio di saggezza anche di fronte alle più quotidiane calunnie, ai dispetti, alle offese di vicini o parenti, un sano antidoto al rancore ed alla vendetta. Infine la quarta massima, quella che Bobbio non cita: Mes-ciuma nenta el robi! “Non mescoliamo le cose!”. Principio minimo di ordine. Non mescolare le cose è principio di ordine che esige trasparenza di pensiero, chiarezza di discorso, rettitudine nell’agire. Ci sono – si diceva nel’immediatezza del linguaggio contadino – cose degli uomini e cose delle donne, cose della religione e cose politiche, cose di Dio e cose terrene, questioni di interessi e questioni di affetti: non mescoliamo tutto. Principio estremamente esigente, ma fecondo per i rapporti umani come per il dare forma alla propria vita: nessun ibrido, nessuno sconfinamento di campo, nessun appiattimento in un magma indefinito, ma il sapore schietto di un vino non tagliato. Si questi 4 comandi monferrini sono per me un magistero umano che ha edificato la mia etica laica.” (Enzo Bianchi) Semplicità … per ritrovare il sapore schietto di un vino non tagliato, il valore di un sorriso, il gusto profondo di un gesto solidale … VI PREGO DI AVVISARE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE E DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FA RIFERIMENTO A “FATTI MAIL” … è importante aiutare due persone estranee che si parlano a poter superare il disagio iniziale che spesso viene proprio dalla mancanza di fiducia … BUONA LETTURA: Inizio condividendo gli aggiornamenti che arrivano sui nostri piccoli amici ricoverati al Bambin Gesù … “Sono felice comunicarti che la piccola Israa è tornata in reparto perchè la sua situazione è migliorata ed è fuori dal coma. Venerdi prossimo il piccolo Mohamed effettuerà il trapianto. Continuerò a tenerti informata.” Mario Ligozzi Passo quindi a presentarvi una richiesta che mi è arrivata da lontano (nello spazio) ma da molto vicino (nel cuore) Ho ricevuto una mail dalla dott.ssa Chiara Castellani, attualmente in Congo. Chiara ha avviato 3 anni fa un progetto che ha consentito a due giovani donne, due suore di Kenge di venire in Italia a frequentare un Corso di Scienze Infermieristiche. UN progetto della durata di 3 anni, finanziato per 3 anni. Le due suore che sono ora in Italia hanno però avuto un po’ di iniziali difficoltà ad imparare l’italiano e alla fine dei 3 anni sono riuscite a perseguire il quasi completamento degli esami, mancano ancora gli ultimi esami e la tesi. E’ però finita la copertura finanziaria. E’ urgente trovare per loro vitto e alloggio per un anno. Entro massimo un anno avranno completato gli studi e rientreranno a Kimbau dove Chiara ha veramente molto bisogno di loro. Chi può ospitarle offrendo loro x un anno vitto e alloggio gratuitamente così da poter loro consentire di completare i loro studi e tornare in Congo ad aiutare la loro gente? (loro sono disponibili in cambio dell’ospitalità ricevuta di dare una mano a chi le ospiterà, inoltre sono di fatto quasi infermiere e questo significa che hanno delle competenze che possono essere utili a chi dovesse avere parenti con qualche problema infermieristico da gestire)… chiunque abbia indicazioni da dare o proposte da offrire può contattare direttamente la sottoscritta Grazie!!!!: gaia gaiaevito@yaho.it (!!) Segnalo infine un incontro per il quale i tempi di iscrizione sono molto stretti: Nell’ambito della prima edizione della “SETTIMANA DELLA CULTURA ISLAMICA”, 23/31 maggio 2011, realizzata da ROMA CAPITALE in collaborazione con il Centro Culturale Islamico d'Italia - Grande Moschea di Roma, si svolgerà l’incontro di martedì 24 Maggio (ore 10-13) presso la Grande Moschea di Roma dal titolo “Religioni e democrazia”, con la partecipazione, tra gli altri, del Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, del Vescovo di Mazzara del Vallo mons. Domenico Mogavero e dei ministri per gli Affari religiosi di Marocco e Tunisia. Accogliendo l’invito rivolto dal segretario generale del Centro Culturale Islamico d’Italia, dr Abdellah Redouane, alla nostra sezione di RELIGIONS FOR PEACE, lo estendiamo alle amiche ed agli amici dell’area di Roma, che saranno benvenuti a questo importante evento che affronta un tema decisivo per un futuro di sicurezza condivisa e solidale nel Mediterraneo. Si prega di confermare la propria partecipazione ad info@religioniperlapaceitalia.org , entro lunedì 23 maggio 2011. Per i partecipanti l’appuntamento è all’entrata della Grande Moschea alle ore 9,30 1) CERCHIAMO CASA Carissima Gaia, era un po’ di tempo che volevo scriverti ma avevo perso l’indirizzo di posta elettronica che mi avevi . Ti volevo girare la richiesta della famiglia di un compagno di classe di mio figlio che sta cercando una casa in affitto nelle zone Aurelio – Boccea – Torrevecchia – Pineta Sacchetti. Questa famiglia, che conosco da circa sei-sette anni, vive da molto tempo (penso da una ventina d’anni circa) vicino a Via della Pineta Sacchetti in un appartamento molto piccolo che ormai è diventato troppo piccolo in quanto l’unico figlio, che ormai ha sedici anni, è costretto a dormire nella stessa stanza dei genitori da quando è nato. Considerate le esigenze e le possibilità economiche, sarebbe necessaria una casa di circa settanta metri quadrati per un affitto mensile non superiore a € 1.000,00 (ivi comprese le spese condominiali). Forse, con la tua rete di conoscenze, qualcosa viene fuori! Intanto ti ringrazio moltissimo per quello che potrai fare…. Ciao e grazie ancora. Paolo Miscia . gaiaspettaespera@tiscali.it, 2) CERCO LAVORO - sos C'è qualcuno/a che può offrire una lavoro ad una signora cinquantenne improvvisamente disoccupata con un marito anch'egli senza lavoro. La signora è disponibile anche a lavorare come collaboratrice domestica avendo urgente bisogno di un introito. Chi potesse darle da lavorare può scrivere a me () o telefonarmi 06 Nino 3) CERCA LAVORO Buongiorno vi segnaliamo la nostra baby sitter che da luglio è libera. Lei ha perso il suo lavoro di badante che svolgeva la notte e la mattina presso una persona anziana, il pomeriggio stava da noi, con i nostri tre bimbi. Non è mai arrivata tardi e svolge anche i lavori di casa. E' una ragazza molto carina, sorridente e dolce con i bambini, e poi è anche lei una mamma e questo mi ha fatto sempre stare molto tranquilla. Inutile dire che ha bisogno di lavorare, stiamo cercando di aiutarla. Vi lascio il suo numero Mary Ann e anche il mio per eventuali ulteriori referenze. Francesca Cifola Molinari - gaiaspettaespera@tiscali.it, 4) SOS CORREDINO PER SIJI Cara Gaia, una mia amica indiana di nome Siji sta cercando con una certa urgenza: una culla con lenzuolini, un marsupio, un passeggino e tutto quello che il Signore vorra' farle avere attraverso di noi, per la sua bimba in arrivo per il mese di Giugno. Qualcuno puo' aiutarla? Il telefono e' Grazie Federica - gaiaspettaespera@tiscali.it, 5) OFFRO LAVORO Torno a riproporre questa richiesta già presentata un po’ di tempo fa’ sperando che la costanza premi la ricerca … Cara Gaia, Cari amici di Fatti Mail Ho tre bimbi, lavoro e sono per lunghi periodi da sola. Una bimba non è autosufficiente. gaiaspettaespera@tiscali.it, Cerco una persona dotata di pazienza, onestà, volenterosa, seria con esperienza e sopratutto affidatissima. Disponibilità di lavoro:lungo orario; oppure fissa con vitto e alloggio. L'aiuto in particolare è rivolto alla bimba non autosufficiente, e poi per faccende domestche e altro. Se ha la patente e la macchina ancora meglio, in quanto la bimba segue 4 volte a settimana terapia al S. Lucia via Ardeatina e frequenta la scuola pubblica dell'infanzia nonostante la sua età. Garantire una seria continuità o non per breve periodo. . Spero tanto di riuscirci ne abbiamo proprio necessità. Un sincero saluto. Aspetto notizie. Grazie. Abitiamo eur Cecchignola (autobus che arrivano: 218 e 763)quartiere castello della cecchignola. Genoveffa B. - 6) TEATRO SOLIDALE …da non perdere! io andrò … e spero di incontrare molti amici di Fatti mail !!! Cari tutti! Siamo riusciti assieme alla collaborazione di molti amici a organizzare uno Spettacolo di Beneficenza a favore dell'Associazione per i bambini autistici "Il piccolo albero di qui" Onlus. Saremo in scena con "Le Sorelle", testo liberamente tratto da "Le Serve" di Jean Jenet, con la compagnia teatrale Omphalos a TEATRO TESTACCIO, Via Romolo Gessi n. 8 nei giorni 7 e 8 Giugno ore 21.00, costo del biglietto 10 euro. L'incasso andrà interamente devoluto all'Associazione per finanziare progetti volti all'integrazione dei bambini e ragazzi con autismo in contesti di vita sociale e collettiva. E' possibile acquistare il biglietto in prevendita o direttamente al teatro le serate dello spettacolo, chi fosse interessato può contattarmi rispondendo a questa mail o telefonandomi al 338 76 36 816, per informazioni o per aggiungervi in lista. Piccola descrizione dello spettacolo: Un thriller noir che vi porterà nei meandri della psiche di due serve a inizio 900, nella casa di una Signora "simbolo" della superficialità borghese dell'epoca, in un "teatro alla rovescia" dove finzione e realtà si confondono portandoci nel mondo dei mostri e delle false apparenze. La finzione è un mezzo per scoprire la verità attraverso la menzogna e Jenet, con i suoi personaggi mostri, simboli ed archetipi, coinvolge lo spettatore in una metamorfosi e nella catarsi finale in un continuum di tensione e di rovesciamento di ruoli, tra tenerezza e violenza, amore ed odio, lascivia e indifferenza. La diffusione di questo evento più che autorizzata è entusiasticamente consigliata!! Grazie a tutti e spero di vedervi il 7 oppure l' 8 giugno per contribuire a un loro sorriso (e ne fanno tanti!!). |
gaiaspettaespera@tiscali.it,
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