SOLIDARIETA' ... come altro?

SOLIDARIETA' ... come altro?
Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza cercare perché non s'impegna, senza disimpegnarci perché altri non s'impegna. Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore, un utile che non sia una delle solite trappole generosamente offerte ...dalla gente pratica. Si vive una sola volta e non vogliamo essere giocati in nome di nessun piccolo interesse. (Primo Mazzolari)

lunedì 12 gennaio 2015

13 gennaio 2015

Fatti Mail  


Affezionata piccola grande famiglia di Fatti Mail



 “Islam viene dalla radice slm, la medesima di Salam, in ebraico Shalom, "pace". Ricondurre tutti alle proprie radici, ecco il compito” (Vito Mancuso)

Volevo iniziare quest’anno con la parola GRATITUDINE

Una parola che sento risuonare forte e nasce dal percepire l’esistenza attraversata da doni 

Doni fatti di parole, di prospettive, di orizzonti, di diversi punti di vista, di persone altre da me.

Quel tipo di doni che rifondano il nostro rapporto con i limiti perché laddove io non capisco c’è chi saprà spiegarmi, laddove io non vedo c’è chi saprà condividere la propria visione, laddove io non so agire c’è chi saprà offrirmi un esempio, laddove io non so orientarmi c’è chi saprà indicarmi una strada

Nella vita le proprie capacità o incapacità potrebbero essere gestite con maggior leggerezza se sapessimo guardare agli altri come ad un dono

Sono stata   recentemente al convegno invernale di Ore Undici

Un caleidoscopio di colori, parole, novità, condivisioni, testimonianze sul tema dell’alterità.

Un tempo di ricchezza esistenziale … incommensurabile.

Sono stata anche – pochissimi giorni fa – ad ascoltare Luigi Ciotti … “voce di uomo che grida nel deserto” … voce    di chi si ostini a credere che il deserto, ogni deserto … possa fiorire …

Poi … la cronaca

Massacri in Nigeria. Migliaia di morti. Bambini/e usati come bombe.  Violenza ceca di Boko Haram. E dove non arriva il machete stanno arrivando   fame e sete.

E ancora … atti di terrorismo in Francia.

La Francia dell’eguaglianza e della libertà. La Francia della fraternità.
La Francia di fronte ad un estremismo che affida alle stragi, alle teste mozzate, all’orrore …  l’affermazione della propria “verità”.

Come se possa esistere una verità di parte.

Gratitudine e cronaca … sembrano obbligare ad una scelta: l’una o l’altra

Cosa scegliere?

Forse, però,  la scelta vera …
 è
consentire alla cronaca di cambiarci, di “alterarci”, di perdere l’orizzonte, di concedere al male vecchie strategie per abitare nuovi cuori, omologando   risposte a  domande,    difese ad offese
… oppure guardarci dentro e trovare nel profondo di noi stessi quel desiderio di bene, quella compassione, quella volontà di convivenza e   pace e affidare ognuno di questi sentimenti ai nostri gesti   perché possano fecondare questo tempo di ciò che non ha … più …

Ho trovato in rete una bellissima affermazione presa dal Talmud:
"Non vediamo le cose come sono, vediamo le cose come siamo"
E’ ciò che noi siamo che segna e … disegna …il mondo
E’ ciò che noi siamo che fa … le differenze
… che fa la pace … o le guerre …
E’ ciò che siamo … l’unica modalità per superare le sfide che questo nostro tempo ci chiama ad affrontare 

E le sfide si affrontano ponendo in essere scelte.

Prima fra tutte sapere da che parte stare.

Voglio allora stare dalla parte della gratitudine.

Gratitudine verso ogni incontro
Verso ogni parola ascoltata
Verso ogni essere umano

Gratitudine verso ciò che sarà in sintonia con il mio pensare perché mi darà coraggio e forza per affermare i valori in cui credo
E gratitudine verso ciò che sarà in contrasto assoluto con le mie idee perché mi aiuterà a verificarle e ad arricchirle di punti di vista opposti ai miei

Sto leggendo un bellissimo libro di Massimo Recalcati: Ritratti del desiderio.

“Da una parte abbiamo il culto della personalità forte, centrata sul principio di prestazione, priva di incertezze, fondata sulla credenza folle del proprio Io, mentre dall’altra abbiamo una soggettività indebolita dove l’emergere dell’alterità del desiderio costringe l’io a verificare tutti i suoi limiti, la sua arroganza narcisistica, il suo ideale di falsa padronanza e ad accogliere l’Alterità dell’Altro”

Xenofobia, intolleranza, superficialità, esclusione, paura, violenza:  culti della personalità forte, centrata sul principio di prestazione, priva di incertezze

Mi chiedo, guardando quanto sta accadendo intorno a noi… quanto questo mondo intento da anni a ridurre ogni desiderio a bisogno …  abbia contribuito a compromettere la nostra convivenza …

I bisogni sono appagabili con oggetti o prestazioni … ma sono anche sempre limitati e limitanti perché ci illudono proprio attraverso questo appagamento materiale a credere di non dover aver “bisogno” degli altri … a credere di potere prendere e “buttare” tutto e tutti … i bisogni generano le paure …

I desideri invece sono infiniti … ci precedono … ci spiazzano … ci portano sempre verso qualcosa di “altro” da noi …i desideri ci mettono in contatto con i nostri limiti perché spesso non dipende da noi appagarli ma dagli incontri, dalle occasioni, da esperienze che possano essere o meno realizzabili …

però i desideri hanno il dono di farci muovere … di farci sentire oltrepassati da energie più grandi noi e di svegliarne sempre di nuove … e più di tutto i desideri ci fanno sentire l’Altro, gli altri,  come l’unica possibilità per riuscire ad esaudirli … ogni desiderio che passa dentro di noi ci porta   verso qualcun’altro …

E se allora l’Altro è così prezioso …  difficilmente lo escluderò, lo stigmatizzerò, lo annienterò.

Forse i cambiamenti epocali che auspichiamo nel mondo non sono fuori … ma dentro noi stessi.

Forse dobbiamo iniziare a liberarci da un vivere solo di bisogni – molti dei quali decisamente fittizi o indotti – e riscoprire la grandezza dei nostri desideri.

Solo riscoprendo in noi il coraggio di coltivare i desideri potremo rifondare questo   tempo e potremo ricostruire il nostro convivere.

Solo coltivando i nostri desideri potremo aprirci ad una reale “alterità” … perché nessuno di noi potrà mai sapere dietro   quale “altro”, dietro a quale persona,  si nasconda quel frammento di felicità che il nostro desiderare ci spinge a cercare … dietro a quale “altro” si nasconda  quell’incontro che risponderà alla domanda che ogni desiderio consegna …

Nessuno può essere escluso, crocifisso, emarginato, eliminato   in un mondo di   desideri altrimenti si rischierebbe di escludere, crocifiggere, emarginare, eliminare i nostri stessi desideri …

Il mio desiderio di vita in questi giorni di morte

mi ha guidata verso la rilettura di un articolo di Tiziano Terzani scritto subito dopo la caduta delle torri gemelle in una sorta di “botta e risposta” con Oriana Fallaci.

Un articolo pieno di profezia … di cui lascio a seguire alcuni passaggi 

“Pensare quel che pensi e scriverlo è un tuo diritto. Il problema è però che, grazie alla tua notorietà, la tua brillante lezione di intolleranza arriva ora anche nelle scuole, influenza tanti giovani e questo mi inquieta. Il nostro di ora è un momento di straordinaria importanza. L’orrore indicibile è appena cominciato, ma è ancora possibile fermarlo facendo di questo momento una grande occasione di ripensamento. E un momento anche di enorme responsabilità perchè certe concitate parole, pronunciate dalle lingue sciolte, servono solo a risvegliare i nostri istinti più bassi, ad aizzare la bestia dell’odio che dorme in ognuno di noi ed a provocare quella cecità delle passioni che rende pensabile ogni misfatto e permette, a noi come ai nostri nemici, il suicidarsi e l’uccidere. “Conquistare le passioni mi pare di gran lunga più difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi. Ho ancora un difficile cammino dinanzi a me”, scriveva nel 1925 quella bell’anima di Gandhi. Ed aggiungeva: “Finché l’uomo non si metterà di sua volontà all’ultimo posto fra le altre creature sulla terra, non ci sarà per lui alcuna salvezza”.

Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore. 

L’aver diviso il mondo in maniera – mi pare – “talebana”, fra “quelli che stanno con noi e quelli contro di noi”, crea ovviamente i presupposti per un clima da caccia alle streghe. Il tuo attacco, Oriana – anche a colpi di sputo – alle “cicale” ed agli intellettuali “del dubbio” va in quello stesso senso. Dubitare è una funzione essenziale del pensiero; il dubbio è il fondo della nostra cultura. Voler togliere il dubbio dalle nostre teste è come volere togliere l’aria ai nostri polmoni. Io non pretendo affatto d’aver risposte chiare e precise ai problemi del mondo (per questo non faccio il politico), ma penso sia utile che mi si lasci dubitare delle risposte altrui e mi si lasci porre delle oneste domande.
In questi tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace. 

Mi frulla in testa una frase di Toynbee: “Le opere di artisti e letterati hanno vita più lunga delle gesta di soldati, di statisti e mercanti. I poeti ed i filosofi vanno più in là degli storici. Ma i santi e i profeti valgono di più di tutti gli altri messi assieme”. Dove sono oggi i santi ed i profeti? Davvero, ce ne vorrebbe almeno uno! Ci rivorrebbe un San Francesco. Anche i suoi erano tempi di crociate, ma il suo interesse era per “gli altri”, per quelli contro i quali combattevano i crociati. Fece di tutto per andarli a trovare. Ci provò una prima volta, ma la nave su cui viaggiava naufragò e lui si salvò a malapena. Ci provò una seconda volta, ma si ammalò prima di arrivare e tornò indietro. Finalmente, nel corso della quinta crociata, durante l’assedio di Damietta in Egitto, amareggiato dal comportamento dei crociati (“vide il male ed il peccato”), sconvolto da una spaventosa battaglia di cui aveva visto le vittime, San Francesco attraversò le linee del fronte. Venne catturato, incatenato e portato al cospetto del Sultano. Peccato che non c’era ancora la Cnn – era il 1219 – perchè sarebbe interessantissimo rivedere oggi il filmato di quell’incontro. Certo fu particolarissimo perchè, dopo una chiacchierata che probabilmente andò avanti nella notte, al mattino il Sultano lasciò che San Francesco tornasse, incolume, all’accampamento dei crociati.
Mi diverte pensare che l’uno disse all’altro le sue ragioni, che San Francesco parlò di Cristo, che il Sultano lesse passi del Corano e che alla fine si trovarono d’accordo sul messaggio che il poverello di Assisi ripeteva ovunque: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Mi diverte anche immaginare che, siccome il frate sapeva ridere come predicare, fra i due non ci fu aggressività e che si lasciarono di buon umore sapendo che comunque non potevano fermare la storia. Ma oggi? Non fermarla può voler dire farla finire.
Ti ricordi, Oriana, Padre Balducci che predicava a Firenze quando noi eravamo ragazzi? Riguardo all’orrore dell’olocausto atomico pose una bella domanda: “La sindrome da fine del mondo, l’alternativa fra essere e non essere, hanno fatto diventare l’uomo più umano?”. A guardarsi intorno la risposta mi pare debba essere “No”. Ma non possiamo rinunciare alla speranza. “Mi dica, che cosa spinge l’uomo alla guerra?”, chiedeva Albert Einstein nel 1932 in una lettera a Sigmund Freud. “E possibile dirigere l’evoluzione psichica dell’uomo in modo che egli diventi più capace di resistere alla psicosi dell’odio e della distruzione?” Freud si prese due mesi per rispondergli. La sua conclusione fu che c’era da sperare: l’influsso di due fattori – un atteggiamento più civile, ed il giustificato timore degli effetti di una guerra futura – avrebbe dovuto mettere fine alle guerre in un prossimo avvenire. Giusto in tempo la morte risparmiò a Freud gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Non li risparmiò invece ad Einstein, che divenne però sempre più convinto della necessità del pacifismo. Nel 1955, poco prima di morire, dalla sua casetta di Princeton in America dove aveva trovato rifugio, rivolse all’umanità un ultimo appello per la sua sopravvivenza: “Ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto“.
Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di trovare pace. Perchè se quella non è dentro di noi non sarà mai da nessuna parte.

( per chi volesse rileggerlo interamente:
consiglio anche , anche chi l’avesse persa, la trasmissione su Tiziano terzano trasmessa da Rai 3 il 9 gennaio:



Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi
(Tiziano Terzani)

Desidero sottoporre all’attenzione di tutti 3 “urgenze”

-        un SOS   arrivato da una giornalista che sta portando avanti un’inchiesta per una televisione britannica e che ha bisogno di aiuto per trovare esperienze collegate a questa inchiesta
-        ricerca di ospitalità per una mamma con due bambini temporaneamente ospitata presso una struttura di suore che non possono però offrire tempi lunghi
-        alloggio/ospitalità più lavoro per Charlie che è veramente strangolato dai tempi e rischia di restare senza un “tetto”

e desidero ricordare che ogni richiesta è sempre e comunque urgente per chi la presenti …



Due ulteriori condivisioni:

1)    Chiunque voglia segnalarmi iniziative da promuovere, NON mi mandi ALLEGATI, NE’ LOCANDINE … ma tutto il comunicato direttamente come testo della mail

2)     Nella colonna di destra del BLOG   c'è una finestrella 
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una  parola chiave  e   appariranno tutte le volte in cui,  in una qualunque Fatti Mail degli ultimi 2 anni, sia stata citata quella parola   … può essere un'utile strumento di prima ricerca
(ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)


AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -  DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’ RIFERIMENTO A Fatti Mail … è importante aiutare due persone estranee   a superare il disagio iniziale … Considerate che l’espandersi di Fatti Mail se da una parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali) dall’altra estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail la possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi conseguentemente. 




BUONA LETTURA :
Le richieste legate alla ricerca di lavoro  - oggi come sempre - chiamano tutti coloro che vogliano “essere” solidali  a “fare” un gesto in più: una lettura approfondita, un passa parola, un’attenzione ad offerte che possano capitare alla nostra attenzione.  Non sono bigliettini attaccati ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso – diverso ma gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non restarne schiacciati. Grazie




1)           INCHIESTA GIORNALISTICA:


Il Canale televisivo Channel 4 in Inghilterra si sta occupando di una inchiesta internazionale sulla tratta di giocatori di calcio africani in Italia.
Stiamo cercando testimonianze di ragazzi africani, che vivono al momento in Italia e che sono stati vittima di truffa da parte di agenzie calcistiche nel loro paese (hanno pagato soldi a queste agenzie in cambio di una carriera calcistica in Italia, ma purtroppo appena arrivati in Italia sono stati abbandonati e lasciati a se' stessi).
Il programma di inchieste si intitola UNREPORTED WORLD e garantirebbe la massima sicurezza a colui che e' disposto a raccontare la sua storia. Chiunque sia a conoscenza di storie simili o ha contatti utili a riguardo, e' pregato di contattare Elena Mortelliti

oppure al numero ... gaia.fattimail@gmail.com,  
Vi ringrazio moltissimo,
Elena 



2)           SOS OSPITALITA’ URGENTE:


Cara Gaia,

rivolgiamo anche alla tua rete una richiesta di aiuto nella ricerca di una casa per una mamma ecuadoregna e i suoi tre bambini, rimasti senza alloggio da alcune settimane.

Attualmente sono ospiti della nostra Comunità di famiglie e delle Maestre Pie Venerini, che vivono accanto a noi.
Dormono tutti e quattro dalla suore; i bambini, quando non sono a scuola e la mamma, Ana, lavora, sono con noi; mangiano tutti insieme con noi o tra loro nella nostra stanza comune.

Si tratta, evidentemente, di una soluzione di emergenza e per questo stiamo aiutando Ana – in attesa di un alloggio popolare per il quale sta presentando domanda – a cercare un piccolo appartamento in affitto qui dalle nostre parti, tra Montesacro (dove i bimbi vanno a scuola), Vigne Nuove, Talenti, Bufalotta, Cinquina. Per loro e per noi è molto importante riuscire a trovare qualcosa nella nostra zona, mantenendo così la possibilità di continuare ad aiutare Ana, soprattutto nella gestione quotidiana dei bambini.

Ana, nonostante le difficoltà, è una donna con tante “risorse”: ha cominciato da poche settimane un nuovo lavoro con una cooperativa che si occupa di assistenza domiciliare, sta seguendo un corso per acquisire il titolo di Operatore Socio Sanitario. E’ in grado di pagare un affitto “contenuto”, per il quale, nel caso dovessero esserci problemi, la nostra Comunità può comunque assicurare la continuità, facendo da garante.

Chiediamo una mano nella ricerca di questo appartamento, ringraziando tutti fin d’ora per quello che potranno fare.
Eventuali opportunità possono essere segnalate a Dario
(Cel. ..... – Email: )
            gaia.fattimail@gmail.com,  

La Comunità
della Collina del Barbagianni


3)           CHARLIE CERCA LAVORO:


Carissima Gaia,
purtroppo la situazione di Charlie non si è ancora risolta. E' ancora alla ricerca di un lavoro in qualunque parte d'Italia …

Mi chiamo Charles Simba Shadunka, sono africano dello Zambia, ho 30 anni e vivo in Italia da circa 10 anni, con carta di soggiorno a tempo indeterminato.

Sono alla ricerca di un lavoro al più presto, a Roma o fuori Roma, anche in altre regioni di Italia, in particolare come custode/portiere/guardiano/giardiniere oppure badante a tempo pieno, h24, comunque possibilmente con alloggio.

Sono un gran lavoratore e ho molta forza fisica. Ho grande spirito di adattamento e volontà.
Chi potesse aiutarmi può contattarmi al n.....
Un caro saluto
Charlie



4)           ALESSANDRA SOS LAVORO:


Cara Gaia, 
Ti chiedo   gentilmente se puoi pubblicare questa mia richiesta di lavoro in un periodo molto delicato e buio della mia vita e della mia famiglia, di cui, sono io il capo famiglia da piu' di dieci anni e affronto difficoltà  di ogni genere per garantire ai miei due figli e mia mamma una vita quanto meno dignitosa.

Ho molta esperienza come baby sitter, arrivando persino a gestirne ben 5, pulizie domestiche e industriali (il tutto e' verificabile...) Mi permetto di considerarmi una bravissima cuoca e ottima guidatrice  che non guasta oggigiorno....

Coloro che mi conoscono mi ritengono persona seria, affidabile, precisa e attenta alle esigenze del prossimo. Spero tento, cara Gaia, di aver modo di dimostrare, con il vostro aiuto, tutto' cio'. 

Ringrazio   per l'attenzione concessami e ovviamente Fatti Mail per l'opportunita' che mi sta donando.

Spero quindi di condividere oltre alle mie speranze di oggi, le gioie di un domani piu' sereno per me e la mia famiglia.

Alessandra Marinelli - gaia.fattimail@gmail.com,  



5)           SILVYA CERCA LAVORO:


Buonasera sig.ra Gaia,
Sono Helga
 ho da segnalare una donna straordinaria ma molto provata dalla vita, si chiama Silvya Hyristova - .... -  e' bulgara è da quasi 10 anni in Italia al fianco di malati terminali o sensibilmente infermi, ha prestato servizio nell'ospedale militare per lungo degenti di Anzio e saltuariamente assiste pazienti nel post operatorio nei vari nosocomi romani.

Da medico posso garantire sulla qualità dell'assistenza parainfermieristica, come amica nella dolcezza e nell'affabilità della persona...mi rammarica non poterla sostenere personalmente perché gravano sulle mie spalle due nuclei familiari il mio e quello dei miei genitori.

Se ci fosse qualunque opportunità professionale datemi notizie e' disperata
Grazie


   
6)           ANTONIO  CERCA LAVORO


Cara Gaia,
sono Patrizia,
cerco lavoro per mio marito Antonio, ha molta esperienza come autista (patente B), cameriere e anche manovale...è iscritto al ruolo  con patente B-CAP...ma comunque può adattarsi a qualsiasi tipo di lavoro (magazziniere, giardiniere, facchino ecc...), siamo anche disposti a lavorare insieme magari come guardiano, badante e trasferirsi se è necessario!

Grazie Mille
Patrizia e Antonio -gaia.fattimail@gmail.com,  



7)           URGENTE BADANTE:


Ciao Gaia sono Laura
mi serviva urgentemente una badante per mia madre.

Mia madre è una donna che da poco ha richiesto una persona con lei anche per la notte.

È un po' esigente in quanto con la testa sta molto bene ma il suo corpo è rallentato. Ha bisogno sia per vestirsi che per lavarsi e ovviamente cucinare e pulire. La casa è piccola e non ci sono porte quindi la signora dovrebbe dormire in uno studio.
 … grazie



8)           SOS RICONGIUNGIMENTO OSMAN


Osman è un ragazzo eritreo che ha lavorato nelle campagne del sud, ora si trasferisce a roma, in via curtatone 3, che già ospita 400 eritrei in asilo politico,  ha lasciato la moglie e i suoi due figli in sudan, in attesa di avere almeno una casa dove portarli. Ha già avviato le pratiche di ricongiungimento ma deve pagare una sorta di tassa perché vengano lasciati andare.
La somma da raggiungere è di 500 euro e spero che con l’ aiuto di tutti riusciremo presto ad avere questa famiglia riunita.

Osman  è un cuoco di cucina eritreo eccezionale, chiunque voglia organizzare una cena eritrea può contattarlo, lui vi organizzerà la cena e porterrà gli ingredienti, cucinerà a casa vostra e vi riordinerà la cucina al termine della preparazione della cena.

non parla italiano ma solo inglese, sta studiando italiano
potrà prendere impegni dai primi di febbraio

Osman cell.....

INOLTRE:

Cara gaia,
in via curtatone 3, alloggio di 400 eritrei in asilo politico, è stata allestita una sala per barbiere e parrucchiere da uomo, i ragazzi sono tutti bravissimi ed hanno fatto tutti una lunga esperienza in sudan ed in libia, non hanno nessun titolo di studio ma sono bravi e creativi, i prezzi sono veramente politici e comunque ci si viene incontro. Per il servizio contattare adhanom  mobile wind .... oppure gestore lyca ....


Annalisa - gaia.fattimail@gmail.com,  




9)                 ESTER CERCA MONOLOCALE:


ciao sono Ester

cerco un monolocale zona roma un po centrale basta che abbia la possibilità di prendere mezzi e market.
non esageratamente caro, ovviamente.
Grazie



10)           RACCOLGO GIOCATTOLI:

Sto raccogliendo giocattoli in buono stato dai 4 ai 7 anni, se qualcuno fosse interessato puó contattarci alla mia mail per organizzarmi con la consegna. Grazie
             gaia.fattimail@gmail.com,  
Un caro saluto Valeria



CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE.  
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … vita e solidarietà … per imparare a crescere insieme  
BUONA LETTURA:


CINEFORUM & DIBATTITO

un ragazzo 16/17enne

la mattina a scuola, il pomeriggio in un cantiere edile a lavorare, guadagnare soldi

... rabbia, inquietudine, sogni, mancanze, silenzi

... ma anche un incontro che lentamente ...
svelerà ... un senso ... oltre le apparenze

quel senso si chiama ...SAPERE

e quel SAPERE ... è l'unica via capace di renderci ....LIBERI

SE CHIUDO GLI OCCHI NON SONO PIU’ QUI

Incontrarci ... interrogarci ... confrontarci ...è un DONO

REGALIAMOCELO!

vi aspettiamo insieme al regista del film,
VITTORIO MORONI


15 GENNAIO – ORE 20,00
Auditorium della Basilica di S. Maria degli Angeli
CINEFURUM + DIBATTITO
PER PARTECIPARE PRENOTARE A:  
INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE
in modo particolare ragazzi e giovani
PER CRESCERE INSIEME
NELLA SOLIDARIETA’ E NEL CONFRONTO

... FACCIAMO DELLE PAROLE I NOSTRI PASSI
SULLA STRADA DELLA   COMPRENSIONE ...
Chi vuole muovere il mondo prima
muova se stesso
Con AMICIZIA
Song-Taaba ONLUS



100 ANNI DAL GENOCIDIO ARMANO

Sabato 17 gennaio alle ore 18,00 si terrà nella nostra sede una tavola rotonda sul tema: 

1915-2015: A 100 ANNI DAL GENOCIDIO ARMENO

Relatori: 
P. GEORGES RUYSSEN S.I., Docente presso il Pontificio Istituto Orientale, Roma
P. LUCIANO LARIVERA S.I., scrittore de La Civiltà Cattolica 
Moderatore: 
P. FRANCESCO OCCHETTA S.I., scrittore de La Civiltà Cattolica     

 Breve profilo dei relatori:​
Padre Georges-Henri Ruyssen è un gesuita belga. Già assistente di diritto internazionale all’università di Lovanio ha terminato i suoi studi con un dottore in Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana. È docente alla Facoltà di Diritto Canonico del Pontificio Istituto Orientale e alle facoltà dei Gesuiti del Centro Sèvres a Parigi. 
P. Luciano Larivera si è laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi nel 1992; ha concluso la sua formazione accademica nel 2005 con la Licenza in Teologia Morale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dal 2006 è iscritto all’albo dei giornalisti professionisti. Scrive ordinariamente di politica estera ed economia internazionale.
​È possibile seguire la conferenza in diretta streaming:​





STATO ISLAMICO E MEDIO ORIENTE

Desideriamo segnalare un percorso di studio sullo Stato Islamico e il Medio Oriente promosso da tre licei romani - Morgagni, Avogadro, Orazio - e il mensile di geopolitica LIMES. Il primo incontro - Cos'è lo Stato Islamico con Lucio Caracciolo direttore della rivista - si terrà al Liceo Morgagni, via Fonteiana 125, venerdì 16 gennaio ore 18:00. 
In allegato trovate il programma del percorso di studio articolato su quattro incontri.

Un caro saluto
Reti di Pace - retidipace@retidipace.it




ZALAB

IN PRIMO PIANO
Per sapere come si vive all’interno dei Mega-Campi, disumanizzanti e costosi, ZaLab mette on line gratuitamente dalle h.24.00 del 9 gennaio alle h.24.00 del 14 gennaio il documentario Container 158 , girato nel campo attrezzato di via Salone, uno dei più grandi d’Italia, diretto da Stefano Liberti ed Enrico Parenti e prodotto con il sostegno di Open Society FoundationsCollegati allo streaming  
All'iniziativa è collegata la petizione Oltre I Mega-Campi  per chiedere il superamento delle politiche segreganti e anticostituzionali dei MEGA-CAMPI per soli rom (in collaborazione con Associazione 21 Luglio) e il concorso per le scuole ROMpiamo Pregiudizi .


MAFIA CAPITALE O VIZIO NAZIONALE? STREAMING, PETIZIONE E CONCORSO PER DIRE NO ALLA POLITICA DEI MEGA-CAMPI ROM E AI PREGIUDIZI
La recente inchiesta denominata MAFIA CAPITALE ha finalmente svelato come rom e immigrati siano stati negli ultimi anni un grande business per un ampio comitato d’affari, composto da politici, funzionari, imprenditori e crimine organizzato. Così si guarda ora con occhi nuovi anche ai MEGA-CAMPI attrezzati della cosiddetta Emergenza Nomadi, che a Roma hanno permesso a criminali senza scrupoli di arricchirsi e non hanno creato nessuna integrazione.




NIMETOKA ITALIA
(Africa, Ebola … Chiara Castellani):


Il 30 Gennaio alle 18:30 presso la Sala Capitolare della Casa Generalizia dei Missionari Comboniani, via Luigi Lilio 80,  Roma, verrà presentato il libro
"Nimetoka Italia"
di Marco de Feo con Francesca Faramondi

 “ … ho dedicato un capitolo all'amica e collega Chiara, dove, racconto in breve la sua storia ma soprattutto le sue profonde riflessioni.
Il libro sarà presentato dal giornalista Piero Badaloni nella sala Capitolare dei Missionari Comboniani di Roma il 30 gennaio (venerdi) alle 18.30.
E' un libro particolare, piuttosto crudo, ma commovente e doloroso allo stesso tempo. Non dà respiro, perchè racconto, attraverso decine di  interviste vive, le testimonianze di chi si è trovato coinvolto in 27 anni di guerra in Uganda nella difesa di ospedali, missioni, lebbrosari, scuole, orfanotrofi e persone, molte , moltissime volte, lasciandoci la vita.
L'ebola, i bambini soldato, i campi profughi, le mine antiuomo e  un' inchiesta a 360° sugli appetiti internazionali (armi, coltan, oro, diamanti, acqua...) che mantengono una guerra.
Un giornalista di Repubblica lo ha così recensito: di rara intensità, molto valido ma difficile. E aggiungo io lungo (363 pagine).
Naturalmente il ricavato (poca cosa) andrà alle missioni dei Comboniani in Uganda, ma lo scopo del testo è quello di far conoscere un pezzo d'Africa che pochi o nessuno conosce e snobbato dai media e il sacrificio dei tanti Italiani che mai hanno voltato le spalle di fronte alla guerra. Si chiama animazione missionaria, quello che serve oggi.
Chiara s' inserisce perfettamente nel libro perché ci racconta anche il corto circuito che c'è tra l'uganda e il Congo tra i ribelli per accaparrarsi le risorse naturali e in più è un figura eccezionale degna di essere raccontata e conosciuta” Marco de Feo




CIYO … NUOVE POTENZIALITA’…


Ciao Gaia,
sono Myriam Ines.

Con alcune colleghe italiane e straniere stiamo portando in Italia un programma di sviluppo della leadership delle donne che ci piace molto e che viene realizzato in tutto in mondo da una faculty di donne che dopo aver partecipato hanno deciso di contribuire a diffonderlo.
Coming Into Your Own, così si chiama l'iniziativa, è un programma dinamico di crescita e di sviluppo della leadership personale e professionale dedicato alle donne desiderose di impegnarsi in un processo di riflessione, ricerca e ri-generazione. Progettato dall’Ashland Institute - Oregon, USA - il programma CIYO viene realizzato in tutto il mondo da oltre 20 anni per sostenere le donne nel portare alla luce e sviluppare appieno le loro potenzialità.
CIYO offre la possibilità di scavare in profondità in ciò che siamo oggi, ciò che siamo state e dove stiamo andando e ci supporta nel comprendere il rapporto tra le nostre dinamiche interne e le sfide esterne della vita e del lavoro. Si rivolge, quindi, alle donne che desiderano intraprendere una nuova direzione nella vita professionale o personale, che ritengono che per le sfide che devono affrontare (non solo nel campo lavorativo) sia loro necessaria una leadership personale più forte e autorevole o sentono la necessità di avere un po’ di tempo per la riflessione e la rigenerazione godendo del sostegno di una comunità di pari matura. 
I metodi utilizzati considerano la persona nella sua completezza - nelle dimensioni fisica, intellettuale e spirituale - per stimolare quel livello della percezione di sé indispensabile per esercitare un’autogestione e una leadership di qualità; la ricchezza delle esperienze di lavoro e di vita di tutte le partecipanti e delle facilitatrici è utilizzata come base creativa; un solido e valido modello metodologico ne  consente la piena valorizzazione; vengono sperimentate diverse forme di espressione quali narrazione di vissuti, poesie, fantasie, lavoro creativo; si lavora allo sviluppo di percorsi individuali che si traducano in piani d’azione concreti valorizzando e sostenendo l’autonomia e l’indipendenza di ogni donna.
La prossima edizione italiana si terrà a Roma dal 20 al 22 febbraio 2015. Per maggiori informazioni e per scaricare il modulo di iscrizione
 leggi qui
grazie mille a presto




CASA EDITRICE & SOLIDARIETA’

Se avete qualche minuto, vi chiedo di dare una mano agli amici della Carocci, una casa editrice nata a Roma nel 1980. 

Ne conosco bene alcuni e so quanto hanno lavorato, sostenendo in pochi e con dedizione un gran carico di lavoro. Sono stati assunti a tempo indeterminato dopo anni.  
Giovanni Carocci - che era ormai un signore di 87 anni - ha venduto a "Il Mulino" di Bologna nel 2009. Ma nessuno si aspettava che, oltre a trascurare ogni politica commerciale per la Carocci - molto nota per la saggistica e le pubblicazioni d'interesse universitario - l'avrebbero penalizzata addossandole spese attribuibili a "Il Mulino" (tra l'altro per ora il deficit è irrisorio). I dipendenti de "Il Mulino" sono in cassa integrazione e alcuni confluiranno in una nuova società; quasi tutti i redattori della Carocci, invece, sono stati avvisati dell'imminente licenziamento (dal 12 gennaio). 
Oltre a disperdere una squadra di persone in grado di fare un lavoro di qualità, abbiamo un'eccellenza destinata al declino (una casa editrice che appalterà a soggetti esterni testi e riviste specialistiche, poi abbasserà il livello dell'offerta, cambierà prodotti e così via...) 
Vi invito a diffondere notizie e a firmare l'appello: ci sono i presupposti perché alcuni soci possano avere così un po' più di voce in capitolo. Grazie! 
Il catalogo Carocci



THE ALBERO: LE NOVITA’
Attivita' invernali:
Sono ripresi gli incontri del gruppo TDO-UILDM Lazio, un gruppo integrato che esplora la cittadinanza attiva attraverso il Teatro dell'Oppresso e metodi affiniNel 2015 gli incontri saranno ogni martedi' a partire dal 13 gennaio fino a giugno, ore 17.15-19.45, Via Prospero Santa Croce, 5, Roma. Il gruppo e' aperto a nuove/i partecipanti!
 Inizia a febbraio un percorso sul Dragon Dreaming a Roma, presso la sede di Interculturando Roma. Il Dragon Dreaming offre strumenti, teorie, suggerimenti e tecniche per incrementare la capacità di progettare e realizzare i propri progetti che si evolvono insieme alla nostra abilità di immaginare ilrisanamento di un mondo ferito. Il metodo si ispira alla teoria del caos e della complessità, alla teoria dei sistemi viventi, e all'antica spiritualità degli aborigeni dell'Australia, punta a sostenere il Grande Cambiamento (come descritto da Joanna Macy ed altri), cioè la trasformazione della consapevolezza umana attraverso una nuova cultura di sostegno alla vita. Contattare urinoymeir@gmail.com  per le date e maggiori informazioni. 
L'8 e il 9 febbraio, nella Casetta del Nibbio, si svolgera' un'introduzione intensiva al metodo del Dragon Dreaming. Palmoli, Abruzzo. Possibilita' di alloggio. www.facebook.com/events/368882793279889/




PASSEGGIATEPERROMA


Domenica 11 gennaio 2015
IL RIONE BORGO
“Belle, intelligenti, colte... cortigiane”

Dalla fine del 1300 alla seconda metà del 1500 in Italia fiorisce il Rinascimento: una grande renovatio culturale e civile. Anche le donne godono di questa congiuntura favorevole, anche a loro si dischiude l’istruzione e in molte dominano il panorama politico e culturale di quegli anni. A Roma è tutta un’altra storia: la Città Santa è anche “Città de’ donne”, terreno fertile per il fiorire di figure femminili caratteristiche di tutto il Cinquecento romano, le cortigiane. Bellissime, acculturate, mondane, stupende conversatrici, musiciste, poetesse, amanti impareggiabili… Attorno a loro e nelle loro case si raccolgono gli intellettuali creando dei veri e propri cenacoli in cui l’arte, la cultura, la bellezza e il sesso si intrecciano mirabilmente. Di tante di loro si è persa la memoria, ma alcune hanno lasciato vive testimonianze del loro passaggio nell’arte, in letteratura e nei luoghi. Nel Rione Borgo, in via Alessandrina, in una modesta abitazione presso la Chiesa di S. Maria in Traspontina, il 3 agosto del 1486 nacque Imperia Cognati, cortigiana amata e protetta dal ricco e raffinato Agostino Chigi, modella - e quasi per certo amante - di Raffaello Sanzio che, come molti altri celebri artisti, possedeva un palazzo in Borgo. Nel Cinquecento la Città Leonina, abitata soprattutto da scapoli che amavano frequentare le tante stufe disseminate nel Rione, era rinomata per gli splendidi palazzi e palazzetti costruiti da nobili, prelati, artisti e ricchi borghesi.

L’incontro è condotto da Donatella Cerulli, storica e studiosa di tradizione romana
Durata: 2 ore circa
Quota di partecipazione
Intero: € 7,00 - Ridotto: € 4,00 (da 10 a 18 anni) - Bambini: gratuito
Appuntamento: Ore 10:30 – Via della Conciliazione (Chiesa di S. Maria in Traspontina)
Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni:    
Tel. 3471007191 - 3928561992  




CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una cittadinanza consapevole è una cittadinanza più solidale.

FREDDO, TOSSE, COPERTE: VOLONTARI RACCONTANO GLI INCONTRI CON I SENZA DIMORA

La Caritas di Roma rafforza gli interventi delle unità di strada notturne: nelle ultime notti incontrate 200 persone, giovani e anziane.
ROMA - “Non si può mostrare ai propri figli il fallimento di un padre”. Sono le parole usate da un 60enne romano senza dimora per spiegare agli operatori e ai volontari della Caritas di Roma il motivo per il quale da anni non ha contatti con la famiglia. L’uomo, incontrato sotto le mura del cimitero del Verano, è una delle decine di persone che le squadre di intervento della Caritas diocesana hanno incontrato nelle ultime notti del 2014 e in queste prime del 2015 nell’ambito degli interventi straordinari per il freddo. Gli interventi delle unità di strada notturne a sostegno dei senza dimora sono stati rafforzati e agiscono anche su diretta segnalazione dei cittadini, che possono comunicare al centralino 06.88815200 situazioni di persone senza dimora, in particolare se isolate o con patologie psichiatriche. Operatori e volontari (qui l’opportunità di unirsi a loro o di aiutare con una donazione) avvicinano le persone, offrono assistenza e sostegno, distribuiscono coperte e sacchi a pelo (centro di raccolta per chi vuole donarle nella sede di via Casilina 144): ecco, direttamente dalle parole degli operatori Caritas, il racconto di alcuni degli incontri notturni.
L’uomo che non può mostrare ai propri figli il suo fallimento è molto sporco, ricoperto da uno strato pesante di coperte: fatica a respirare, ha una tosse molto forte. Dice di essere in strada da 4 mesi e di avere sempre avuto una casa, una vita normale. Gli proponiamo l’accoglienza, ci dice che sarebbe venuto il giorno dopo, che ormai si era sistemato per la notte. Insistiamo, mostriamo la nostra preoccupazione per il suo stato di salute, ci dice che è in imbarazzo per il suo cattivo odore e che preferisce rinviare al giorno dopo. Lo tranquillizziamo, gli diciamo che avrebbe fatto una doccia con noi, che non deve preoccuparsi. Si convince, decide di seguirci. Lo accompagniamo in ostello. Prima di salire in macchina passa a salutare un uomo alla panchina accanto. Sentiamo quest’ultimo dirgli: “hai fatto bene, vai con loro, stai troppo male: almeno l’anno comincia bene”.
Nei pressi di Piazza Bologna incontriamo L., quarantenne ungherese, in Italia da “qualche anno”, vive da diverso tempo in strada. Faceva il muratore e, adesso, ha smesso anche di cercar lavoro. Parla poco l’italiano ma cerca in tutti i modi di farsi capire. Gli abbiamo chiesto se volesse una coperta ma ha rifiutato perché il suo sacco a pelo era sufficiente e, andando in giro durante il giorno, avere una coperta in più sarebbe stata solo un ingombro per lui. Gli abbiamo proposto anche di venire con noi in ostello ma ha rifiutato categoricamente: non sembra condividere molto le regole delle strutture, in particolare gli orari di ingresso e di uscita. In quella zona, inoltre, molti lo conoscono e sembrano aiutarlo, forse anche economicamente.
Vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano c’è il signor G.,un uomo di 43 anni di nazionalità romena: sulle prime non vuole dirlo (“se dici di essere romeno la gente pensa subito male”) ma una volta rotto il ghiaccio, è molto disponibile, racconta qualcosa di sé ponendo l’accento sulla sua situazione sanitaria. Soffre di dolori alla schiena e sostiene di avere un’ernia al disco. Conosce molto bene il circuito Caritas, ha usufruito della mensa di Colle Oppio e del Poliambulatorio, ma non accede al servizio sanitario da oltre un anno. Lo sollecitiamo a far ritorno dai nostri medici.
A Porta Cavalleggeri (zona Vaticano) ci sono sette persone straniere ben equipaggiate con coperte, sacchi a pelo e materassi ed anche un fornelletto. A., il più anziano, dimostra più di 70 anni: ci racconta di essere in Italia da 11 anni e di essere stato un grosso commerciante internazionale. Gli offriamo l’accoglienza in Ostello ma con molta educazione rifiuta, e con un sorriso dice: “Venire in Ostello è come sedersi ed aspettare la morte”.
In un sottopasso pedonale della Gianicolense troviamo L. e B., una coppia di ragazzi (sui 30 anni) che dormono su un grande materasso matrimoniale sistemato sul marciapiede. Lei sostiene di avere appena partorito, ma del figlio non parla. Vivono e dormono nel sottopasso con un cane, la sera lei se lo mette sulle gambe per riscaldarsi. Sembra faccia uso di sostanze tossiche. Gli diamo delle coperte, le gradiscono dicendo che questi giorni hanno sofferto molto il freddo. Vicino a loro c’è D., un signore tedesco di 65 anni, dice di venire da una città vicino Berlino. Ha una grande barba grigia, molto simpatico: rifiuta l’accoglienza”.
A Prati Fiscali, dopo una segnalazione, incontriamo A., uomo di 51 anni di origine sudanese: lo troviamo lungo una pista ciclabile nei pressi di un piccolo parco. E’ in piedi, intirizzito, trema dal freddo. Parla male italiano, dice di non avere una famiglia e di essere da qualche anno in Italia Dopo un primo momento di reticenza, accetta l’invito ad essere accompagnato in un posto caldo.


OLTRE I MEGA CAMPI

Per rispondere all'emergenza abitativa di 8.000 rom e sinti la città di Roma ha speso 130 MILIONI DI EURO in 5 anni.
Quanto ci costa la sistematica violazione dei diritti delle decine di migliaia di persone segregate nei "mega-campi nomadi" di tutta Italia?
Leggete e firmate la petizione contro i Mega-Campi promossa da Zalab e Associazione 21 luglio! #‎OltreiMegaCampi
Chiediamo che i sindaci e le amministrazioni interessate si impegnino per il superamento della politica dei Mega Campi attrezzati per soli rom
Il recente scandalo di MAFIA CAPITALE ha portato finalmente alla luce una situazione complessa, che molti di noi denunciano da anni. Non solo quella della distrazione di milioni di euro di fondi pubblici da parte di individui senza scrupoli, ma anche gli interessi celati nell’alimentare con ingenti risorse pubbliche la profonda iniquità e inefficienza del sistema dei "MEGA-CAMPI" PER SOLI ROM.
Sulla scia di quanto emerso a Roma, è oggi quantomeno lecito porsi delle domande per accertarsi COME VENGANO SPESI I FONDI rivolti alle comunità rom e sinte anche in altre parti d’Italia e chiedere dunque trasparenza sull’impatto territoriale, sociale e umano di anni di politica dei “mega-campi nomadi”.
Se solo Roma per rispondere all'emergenza abitativa di 8.000 rom e sinti ha speso 130 MILIONI DI EURO in 5 anni, quanto è costato alla collettività italiana aver violato sistematicamente i diritti umani di decine di migliaia di rom e sinti segregandoli nei "mega-campi nomadi" in Italia?
Gli enormi esborsi economici necessari per finanziare gli sgomberi, la progettazione, la costruzione e la gestione di grandi insediamenti formali hanno di fatto istituzionalizzato, in molte città italiane, la segregazione dei rom e acuito l’esasperazione delle comunità residenti nelle zone limitrofe agli insediamenti, alimentando pregiudizi e odio razziale.
Chiediamo perciò ai sindaci e alle amministrazioni delle città italiane di impegnarsi concretamente per PROMUOVERE REALE INCLUSIONE delle comunità rom e sinte presenti sul territorio attraverso il superamento della politica ghettizzante dei "mega-campi nomadi", come vuole la Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti sottoscritta dal Governo italiano nel febbraio 2012 e come raccomandato più volte da Commissione Europea, Consiglio d’Europa e Nazioni Unite.
IGNAZIO MARINO ha già fatto la sua dichiarazione in questa direzione,invitiamo anche gli altri sindaci delle città dove sono stati costruiti Campi attrezzati, o dove ne è prevista la costruzione, a prendere pubblicamente posizione.
Maggiori info:
CONTAINER 158 il documentario girato nel Mega Campo di Via di Salone a Roma
Io ho già firmato la petizione "Sindaco di Napoli: Chiediamo che i sindaci e le amministrazioni interessate si impegnino per il superamento della politica dei Mega Campi attrezzati per soli rom" su Change.org. È importante. Puoi firmarla anche tu? Qui c'è il link:
http://www.change.org/p/sindaco-di-napoli-chiediamo-che-i-sindaci-e-le-amministrazioni-interessate-si-impegnino-per-il-superamento-della-politica-dei-mega-campi-attrezzati-per-soli-rom?recruiter=34743610&utm_campaign=signature_receipt&utm_medium=email&utm_source=share_petition
Grazie!
gaia


NULLA CAMBIA A ROSARNO
Nulla cambia a Rosarno, dove di stagione in stagione sembra consolidarsi una  vera e propria zona franca di sospensione della dignità e dei diritti  per i lavoratori immigrati. Lavoro nero, sottosalario e strutture di accoglienza inesistenti (vedi documentazione fotografica). Degrado e  grave carenza di risorse negli ambulatori pubblici per i migranti. Solo il 6% dei braccianti assistiti dalla clinica mobile di Medici per i Diritti Umani (MEDU) vive in abitazioni dotate di servizi igienici, acqua ed elettricità mentre uno su tre è costretto a dormire a terra per mancanza di un letto.  MEDU si rivolge alla nuova Giunta regionale e alle altre istituzioni affinché vengano adottati provvedimenti immediati per garantire giuste condizioni di vita e di lavoro nella Piana di Gioia Tauro.

Rosarno, Roma, 22 dicembre 2014 – A stagione abbondantemente avviata rimangono disastrose le condizioni di vita e di lavoro degli oltre duemila braccianti stranieri giunti nella Piana di Gioia Tauro per la raccolta degli agrumi. Nonostante i ripetuti appelli della società civile, anche quest’anno le istituzioni non sono state in grado di programmare alcun piano organico di accoglienza per i lavoratori stranieri né di intervenire in modo sistematico sulle evidenti irregolarità che caratterizzano la vita lavorativa dei braccianti (si veda la quasi totale mancanza di contratti di lavoro) dimostrando nuovamente una grave inadeguatezza nell’affrontare una delle situazioni più drammatiche e vergognose per il nostro Paese.

Dai primi dati raccolti dalla clinica mobile di Medici per i Diritti Umani (MEDU) – che da novembre 2014 è tornata ad operare nella Piana di Gioia Tauro prestando assistenza sanitaria ai lavoratori stranieri stagionali - emerge un quadro molto simile a quello della stagione precedente se non, per alcuni aspetti, peggiore (vedi comunicato del 12 marzo 2014 ). Degli 81 pazienti visitati (114 visite tra primi, secondi e terzi accessi), l’82% ha meno di 35 anni e i principali paesi di provenienza sono Mali (33%), Ghana (17%), Burkina Faso (14%), Senegal (10%) e Gambia (10%). La maggior parte dei pazienti (88%) è dotata di regolare permesso di soggiorno e più della metà (63%) è titolare di un permesso per protezione internazionale o per motivi umanitari. La regolarità del soggiorno si scontra, tuttavia, con una quasi totale irregolarità delle posizioni lavorative dei braccianti. L’85% dei pazienti impegnati nella raccolta degli agrumi ha dichiarato, infatti, di lavorare senza alcuna forma di contratto per una paga media di 25 euro al giorno, a cui il 38% degli intervistati deve sottrarre in media 3 euro per il trasporto verso i campi. Il 44% dei braccianti assistiti ha inoltre dichiarato di lavorare attraverso l'intermediazione di un caporale. Nonostante la maggior parte dei lavoratori abbia un permesso di soggiorno, il 36% dei pazienti regolarmente soggiornanti non ha la tessera sanitaria. Le patologie più frequentemente riscontrate sono direttamente collegate alle critiche condizioni di vita e di lavoro.
Nulla cambia dunque a Rosarno, dove di stagione in stagione sembra consolidarsi una  vera e propria zona franca di sospensione della dignità e dei diritti  per i lavoratori immigrati. In una tale situazione è inaccettabile che, di fronte allo sconcertante vuoto lasciato dalle istituzioni, le uniche risposte vengano dalle pur lodevoli iniziative delle organizzazioni di volontariato. Del resto, se si ritiene che il concetto di comunità nazionale debba avere ancora un senso, il caso Rosarno non può essere considerato solo un problema locale ma una questione che interpella l’intero Paese.Medici per i Diritti Umani si rivolge alla nuova Giunta regionale, al Ministero dell’Interno, all’Ispettorato del Lavoro nonché alle associazioni di categoria e alle sigle sindacali affinché - al pari di quanto già sta avvenendo in altre regioni del Mezzogiorno (vedi report su Basilicata del 27 novembre 2014) - vengano presi provvedimenti immediati per garantire giuste condizioni di vita e di lavoro nella Piana di Gioia Tauro. Un appello è rivolto anche all’ASP di Reggio Calabria affinché venga ridata priorità all’obiettivo di garantire servizi sanitari accessibili, fruibili e di qualità per tutti i migranti che confluiscono nella Piana durante la stagione della raccolta degli agrumi.

Ufficio stampa – 3343929765 / 0697844892 info@mediciperidirittiumani.org

Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha avviato a gennaio 2014 il progetto “TERRAGIUSTA. Contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura” in collaborazione con l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e il Laboratorio di Teoria e Pratica dei Diritti (LTPD) del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre. Il progetto è realizzato con il supporto della Fondazione Charlemagne, di Open Society Foundations, della Fondazione con il Sud e della Fondazione Nando Peretti.




In nome della semplificazione, il nostro Governo vorrebbe depenalizzare il reato di maltrattamento degli animali e il Consiglio dei Ministri ha già dato il via libera...
Occorre condividere e far firmare questa importante petizione perchè dobbiamo portare migliaia di firme a Roma. Questa assurdità NON deve diventare legge. 
E' di assoluta importanza non tornare indietro al medioevo circa la tutela e i diritti sugli animali conquistati dopo anni di lotte. E' impensabile che uno Stato CIVILE non si renda conto che la tutela degli animali, come esseri senzienti, è fondamentale per la sua cultura e civiltà.
E' impensabile non condannare una persona che uccide o abbandona un animale in modo premeditato. Non vogliamo i combattimenti clandestini fra cani che sono specchio di grande crudeltà e inciviltà. Gli animali d'affezione devono essere considerati parte integrante della famiglia.
Per questo diciamo NO alla depenalizzazione dei reati contro gli animali. Questa petizione è promossa in tutta Italia dall'Associazione Banco Alimentare Zoologico Onlus - BALZOO




L’OLIO FRITTO DOVE LO METTO?

RIFIUTI PERICOLOSI

L’olio fritto dove lo metto? Ecco come smaltirlo in modo eco

Buttarlo nel wc o nel lavandino è una pessima abitudine che provoca gravi danni all'ambiente. Tramite processi di trattamento e riciclo, dall’olio usato si possono ottenere svariati prodotti. Ecco come sbarazzarsene in maniera ecologica





RETI   AMICHE:
Segnalo a tutti gli amici di Fatti Mail  la rete con cui spesso condividiamo sfide solidali:
- la rete di Raffaele Magrone


Lo spirito di gratuità che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva) ospitalità circa  un proprio comunicato lo faccia in spirito di condivisione dell'idealità solidale accettando di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto un ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei Fatti  - e nelle Mail - questo significa accettare:
-        che il proprio indirizzo e-mail entri nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
-        ed essere disponibili a leggere i bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri abbiano messo in gioco leggendo  il proprio annuncio


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mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?

mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?
Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride e dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino" (K. Gibran)

LENTE D'INGRANDIMENTO - CITTADINANZA ATTIVA

COALIZIONE PER I BENI COMUNI:

Un’ampia delegazione della Coalizione per i Beni Comuni, ha depositato, presso gli uffici competenti del Comune di Roma, la proposta di delibera popolare per l’approvazione del regolamento per la gestione condivisa beni comuni.

Una rete informale di cittadinanza attiva – composta da 104 realtà romane - nata con l’obiettivo di presentare al Comune di Roma una Delibera di Iniziativa Popolare per l’approvazione di un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani” finalizzato non solo a definire i rapporti tra le amministrazioni locali e quanti vogliono offrire il proprio contributo volontario per la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni urbani, ma anche ad attivare nuove forme di collaborazione tra le parti, basate sul principio di sussidiarietà orizzontale e non sulla totale delega di responsabilità ai cittadini.

Questo l’obiettivo scaturito dalle 104 realtà romane che, con la consegna della proposta di delibera popolare, danno il via ufficiale alla RACCOLTA DELLE 5.000 FIRME valide necessarie per essere discussa in Consiglio.

Una rete informale che continuerà a crescere e a coinvolgere gruppi organizzati e non, comitati, associazioni e cittadini fino al raggiungimento dell’obiettivo: l’approvazione del “Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni”, per il benessere collettivo e il miglior utilizzo anche dal punto di vista dei bambini.

Una raccolta firme che avrà non solo l’importante compito di dotare anche Roma di uno strumento che avvicina cittadini e istituzioni, ma anche quello di sensibilizzare e informare le persone sulla sua importanza strategica

FACEBOOK

https://www.facebook.com/coalizioneperibenicomuni/


coalizioneperibenicomuni@gmail.com

389 5826326 - 3386587734

FORSE NON TUTTI SANNO CHE:

1) Mangiare, Dormire, Lavarsi ... è x tutti
sul sito della Comunità di S. Egidio è possibile "sfogliare" guide solidali che informano sulle realtà CITTADINE disponibili a sostenere chi si trovi in difficoltà

http://www.santegidio.org/index.php?&pageID=228


SOLIDARIETA' E AMBIENTE

ACQUA, un popolo di spreconi

ACQUA, un popolo di spreconi

Un popolo di spreconi.

Ne consumiamo ogni giorno più di 250 litri a testa, più di ogni altra nazione europea.

Non siamo i più puliti, ma solo i più spreconi.



Ogni giorno utilizziamo centinaia di litri d’acqua senza prestare molta attenzione; in genere l’atteggiamento più diffuso è quello di pensare che «basta aprire un rubinetto e servirsene a piacere», in realtà le cose non stanno proprio così, è necessario fermarsi a riflettere un attimo per dare il giusto valore ad una risorsa che purtroppo non è infinita.

Senza acqua nessuna forma di vita è possibile, è un bene d’assoluta necessità che diventa sempre più scarso con il passare del tempo per motivi sia di ordine quantitativi (l’acqua oggi a disposizione è pari a circa un terzo di quella disponibile negli anni ‘50 e tra cinquanta anni sarà ulteriormente dimezzata), sia qualitativi (per ogni litro d’acqua potabile, almeno otto risultano contaminati dall’attività umana).

Gli effetti di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: casi crescenti di razionamento idrico; il consumo di acqua minerale o filtrata diventato quasi un obbligo; lievitazione del costo dell’acqua potabile ecc.

Se poi allarghiamo lo sguardo a livello mondiale, il panorama diventa ancora più preoccupante: circa un miliardo e mezzo di persone non dispongono di acqua potabile.

Di fronte ad un quadro tutt’altro che roseo, oltre ad avvicinarsi al rubinetto con maggiore rispetto, diventa importante porsi il problema di come contribuire in prima persona a migliorare la situazione.

D’altra parte, un uso più appropriato dell’acqua non fa bene solo all’ambiente, ma anche al portafogli e con molta probabilità anche alla pace tra i popoli, perché sono oramai numerosi gli analisti politici che individuano nella carenza d’acqua uno dei possibili motivi di conflitto armato tra i paesi.

Che fare?

Per eliminare gli sprechi idrici si può agire su tre fronti: -Ridurre i consumi d’acqua, in modo da erodere il meno possibile questa preziosa risorsa e contrarre l’impatto ambientale (produrre, trasportare e smaltire acqua potabile richiede energia e produce inquinamento). -Contrarre l’impiego di additivi per ridurre l’inquinamento dell’acqua, della natura e dell’ambiente domestico. -Diminuire il consumo energetico per scaldare e distribuire l’acqua al fine di ridurre l’inquinamento ambientale e il consumo di energia fossile. Per raggiungere questi obiettivi è necessario intervenire sia a livello degli stili di vita, modificando alcune abitudini radicate nel tempo, sia a livello di impiantistica, utilizzando apparecchiature progettate con particolare attenzione al risparmio idrico ed energetico per garantire un’efficacia uguale o superiore rispetto ai dispositivi convenzionali. Spesso si tratta di mettere mano al portafogli, ma il più delle volte il risparmio che deriva dall’uso di tali dispositivi ripaga in poco tempo la spesa affrontata per il loro acquisto. Il massimo dei risultati si ottiene quando entrambe queste strategie, cioè modifica delle abitudini e nuova impiantistica, sono adottate insieme. Vediamo ora in dettaglio le varie soluzion possibili.

Riduzione dei consumi

Iniziamo dalla tipologia di utilizzo che impatta maggiormente per poi passare alla seconda e così via prendendo come riferimento il diagram-ma a torta (vedi il grafico ripartizione dei consumi domestici), in altre parole guardiamolo con occhi famelici e gettiamoci a capofitto sulla fetta più grossa per poi passare a quella di dimensioni immediatamente inferiori e cosi via!

  • Docce e bagni.
  • La doccia presenta un minor consumo d’acqua, rispetto al bagno, soprattutto se si tiene l’acqua aperta solo quando serve.
    Inoltre è possibile adottare docce a risparmio energetico, in grado di ridurre i consumi oltre il 70%. In termini pratici, considerando una doc-cia al giorno si possono risparmiare in un anno oltre 50.000 litri d’acqua e diverse centinaia di euro.
    La cosa importante è di utilizzare docce che non si limitino a ridurre il consumo d’acqua (allora tanto vale non aprire totalmente il rubinetto, con il risultato che s’impiega più tempo a lavarsi e si consuma lo stesso quantitativo di acqua), ma sfruttino in maniera più intelligente l’acqua, garantendo un elevato potere lavante a fronte di minori consumi.
    Vi sono inoltre vantaggi secondari interessanti: nel caso di boiler elettrico, più persone riescono a fare la doccia consecutivamente e minori sono i cali di portata per gli altri utenti, l’unico rovescio della medaglia è che, passando meno acqua nei tubi, si deve attendere più tempo l’arrivo dell’acqua calda.

  • Lavaggio stoviglie e biancheria.
  • Nel caso in cui si utilizzino lavatrici o lavastoviglie è bene farle girare sempre a pieno carico; nel caso dei lavaggi a mano evitare l’uso d’acqua corrente e preferire l’acqua raccolta in un lavabo o in una bacinella.
    Sempre per ridurre gli sprechi, non lasciate diventare vecchio lo sporco dei piatti e le macchie ostiche dei tessuti perché richiedono un lavaggio più impegnativo sia da un punto di vista chimico (detersivi) sia energetico (tempi e temperature più elevate); lavare separatamente i pezzi a seconda del grado di sporco.
    Molti si chiederanno: si consuma più acqua, energia e detersivi lavando a mano o a macchina?
    Per rispondere in maniera corretta a questa domanda è necessario conoscere due fattori: grado di riempimento ed «economicità» della macchina da una parte e capacità di lavaggio manuale dall’altra.
    Comunque alcuni studi in materia hanno dimostrato che per lavare lo stesso quantitativo di stoviglie, pari ad un carico intero di una lavapiatti, mediamente si consumano 80 litri d’acqua se lavati a mano; 60 se lavati a macchina; 12 litri nel caso di apparecchi ad elevata efficienza, i quali oltre al risparmio d’acqua consentono una notevole contrazione dei consumi di detersivi ed energia.

  • Vaschette del WC.
  • Le vaschette tradizionali, in genere contengono circa 24 litri, un volume d’acqua tale da permettere una buona azione lavante nel caso di presenze solide…, ma eccessivamente elevata nel caso di rifiuti liquidi.
    Mediamente, con tali sciacquoni si ha un consumo giornaliero di circa 100 litri a persona, in gran parte sprecati.
    Più efficienti sono le vaschette a due mandate, una da 3 e l’altra da 6 litri, grazie alle quali il consumo giornaliero, a parità di funzione, scende a 15 litri d’acqua.
    Se utilizzate in maniera corretta, ossia schiacciando il tasto giusto al momento giusto, con le vaschette a doppia mandata si arriva a risparmiare circa 17.000 litri d’acqua l’anno a persona.
    Quando non si hanno a disposizione vaschette ad hoc, è possibile modificare i tradizionali cassonetti introducendo dei pesi che permettono di ottenere le stesse prestazioni.
    Un altro metodo è di inserire nella vaschetta un mattone o più semplicemente una bottiglia piena d’acqua.
    In quest’ultimo caso si risparmia molta acqua, ma si riduce anche la quantità disponibile per ogni scarico con l’inconveniente di ridurre l’azione lavante.

  • Rubinetti.
  • Vanno aperti solo quando serve e tenuti chiusi mentre ci si insapona o ci si lava i denti; analogamente per lavare la frutta e la verdura è sufficiente usare acqua raccolta in una bacinella e non quella corrente.
    Per dare un’idea concreta di quanto questi gesti quotidiani possano far variare notevolmente il livello dei consumi idrici, analizziamo in dettaglio cosa accade durante il lavaggio dei denti: tenendo aperto il rubinetto per tutto il periodo di pulizia, si arriva a consumare 10.000 litri l’anno a persona; quando il rubinetto viene aperto solo per il risciacquo il consumo d’acqua si riduce a 1600; se poi invece dell’acqua corrente si utilizza quella contenuta in un bicchiere, si arriva a non più di 200 litri d’acqua l’anno!
    Un bel risparmio, vero?
    Per quanto concerne interventi di tipo impiantistico, è possibile sostituire i normali filtrini dei rubinetti (quelli che ogni tanto dobbiamo pulire dal calcare e da altre sporcizie) con dei modelli risparmio energetico (aeratori).
    Come per le docce vale il discorso di acquistare dei modelli che non si limitino a ridurre la portata dell’acqua, ma che producano un getto di eguale capacità lavante con consumi inferiori.

  • Perdite dalle guarnizioni.
  • L’acqua, che a causa di perdite delle guarnizioni gocciola dai rubinetti o dallo sciacquone, sembra poca cosa, ma essendo continuativo, anche il semplice gocciolamento comporta uno spreco inutile di migliaia di litri d’acqua (e di euro).
    Nel caso in cui l’impianto è dotato di accumuli dell’acqua calda, come ad esempio i boiler elettrici, oltre al consumo d’acqua le perdite idriche si tramutano anche in uno spreco d’energia elettrica.
    È pertanto consigliabile di sostituire immediatamente le guarnizioni danneggiate.

  • Ridurre l’Impiego di Additivi
  • Tutti i detergenti, compresi quelli ecologici, comportano un impatto ambientale per la loro produzione, il trasporto e lo smaltimento.
    Inoltre, soprattutto nel caso di detergenti convenzionali, si ha una liberazione di residui tossici nell’ambiente che poi vengono assimilati attraverso la respirazione, la pelle e il consumo di alimenti.
    Ecco perché è bene ridurre al minimo l’impiego di detergenti e detersivi e in ogni caso preferire i prodotti ecologici.
    Ma cosa c’entrano i detersivi con l’acqua?
    È molto semplice: in tutti i processi di pulizia viene utilizzata l’acqua come diluente che, se usata in modo intelligente, riserva ottime sorprese!
    Per il lavaggio di stoviglie e del bucato è possibile trattare energicamente l’acqua con opportuni dispositivi da applicare direttamente alle condotte dell’acqua o direttamente nelle macchine da lavare o sotto forma di additivi, ottenendo circa un dimezzamento dei consumi dei detersivi.
    Per quanto concerne la pulizia delle superfici è consigliabile impiegare dei panni in microfibra dove l’azione chimica degli additivi è completamente sostituita dall’azione meccanica, ossia si pulisce e si sgrassa unicamente utilizzando l’acqua.
    Ma anche in questo caso, per non avere risultati deludenti, è necessario scegliere prodotti d’elevata qualità.

  • Combattere il Calcare
  • Il calcare è ben noto per la tendenza a creare incrostazioni, assai difficili da rimuovere da box doccia, lavelli e rubinetteria in generale; ma i maggiori inconvenienti, il calcare li crea all’interno dell’impianto idraulico, ossia nelle condutture e, soprattutto, nei generatori d’acqua calda (elettrici o a gas).
    Tali depositi creano due tipi di barriere: una termica e una fisica.
    La prima si traduce in un maggior consumo di energia per nulla trascurabile, infatti, per ogni millimetro di deposito di calcare nei tubi, si registra un aumento dei consumi elettrici di circa il 10% e siccome lo strato accumulato in un generatore d’acqua calda può diventare molto spesso, nel tempo, i consumi possono crescere vertiginosamente.
    Analogamente, lo strato di calcare crea anche una barriera fisica al passaggio dell’acqua che, nel caso d’impianto dotato di autoclave, fa anch’esso aumentare i consumi di elettricità.
    Infine va detto che il calcare sollecita maggiormente l’impianto idraulico riducendone la durata.
    Una verifica della presenza di calcare all’interno dei tubi può essere realizzata con una semplice prova.
    Aprite al massimo il rubinetto dell’acqua fredda e notate la portata; dopo qualche istante ripetete la stessa cosa con il rubinetto dell’acqua calda.
    La minore portata dell’acqua calda è essenzialmente dovuta alle incrostazioni di calcare presenti nel generatore di calore!
    Le soluzioni utili per vincere il calcare si dividono in due categorie: trattamenti in grado di inibire il potere di coesione del calcare che, pur continuando ad essere presente nell’acqua, non è più in grado di for-mare incrostazioni; trattamenti di rimozione del calcare dall’acqua.

Ecologia Domestica

Del primo gruppo fanno parte i trattamenti energetici dell’acqua, i catalizzatori ceramici e i campi magnetici.

I primi uniscono le proprietà anticalcare alla riduzione dei consumi di detersivi ed all’eliminazione del problema della formazione della ruggine (molti modelli possono essere installati senza ricorrere all’idraulico).

I catalizzatori ceramici sono estremamente efficaci, ma richiedono un intervento impiantistico così come i dispositivi basati sull’effetto dei campi magnetici.

Tra i dispositivi che operano la rimozione parziale del calcare dall’acqua vi sono gli addolcitori, il cui impiego richiede periodicamente l’aggiunta di sale e un’accurata manutenzione.
Inoltre, sia l’installazione che la manutenzione richiede l’intervento di tecnici specializzati.

SOLIDARIETA' E CONSUMI

L’economia solidale

è, prima di tutto, un atteggiamento da cui derivano dei comportamenti che determinano un particolare stile di vita. Non si tratta solo, infatti, di aderire alle formule del commercio equo solidale, ma anche, e soprattutto, di rivoluzionare le nostre abitudini quotidiane: l’economia solidale comprende anche il nostro modo di lavare e lavarsi, ossia la quantità e la qualità di acqua, sapone e detersivi che utilizziamo.

Partire, quindi, dalle piccole cose, dalle attività quotidiane che, alla fin fine, costituiscono, in termini di tempo d’esecuzione, una porzione molto ampia di ogni nostra giornata. Limitare i consumi, specie d’acqua, evitare gli sprechi, cooperare con gli altri, sostituire la moda dell’ “usa e getta” con quella del recupero, utilizzare prodotti ecocompatibili, utilizzare l’automobile solo in casi di estrema necessità, impegnarsi a non inquinare, scambiare (tipo libri, cd, attrezzi, ecc.) per evitare di acquistare, sono alcuni imperativi per uno stile di vita un po’ più sobrio.

Zucchero equo-solidale

La nostra società si basa su un flusso continuo di merci e prodotti, e per questo viene definita consumistica. E, certamente, per cambiare le cose occorre intervenire (interferire) su questi automatismi.

Potremmo abbozzare una sorta di decalogo: compra leggero (ovvero prodotti con uno “zaino ecologico” non troppo pesante); compra durevole; compra semplice (in genere, gli oggetti più sofisticati sono meno durevoli, più delicati); compra vicino (per ridurre i danni ambientali che ogni trasporto comporta); compra sano; compra più giusto (e qui ci avviciniamo al discorso del commercio equo); compra prudente (a dispetto di normative e regolamentazioni, non è detto che il materiale acquistato non sia nocivo); compra sincero (evitare cioè i prodotti troppo pubblicizzati, dato che la pubblicità ce la paghiamo noi ed è spesso lontana dalla verità); compra mano d’opera (un metodo per aumentare l’occupazione); investi in futuro

INDIRIZZI UTILI

http://www.retelilliput.org/

http://www.utopie.it/http://www.retecosol.org/

http://www.networketico.it/

http://www.volint.it/http://www.zoes.it/

http://www.vita.it/

http://www.nuovomunicipio.org/

http://www.decrescita.it/

http://www.equonomia.it/

http://www.altreconomia.it/

http://www.altroconsumo.it/

http://www.valori.it/



COMMERCIO EQUO SOLIDALE

http://www.assobdm.it/

http://www.altromercato.it/

http://www.equoland.it/

http://www.transfair.it/

http://www.agices.org/

http://www.commercioetico.it/

http://www.equo.it/

http://www.mondosolidale.it/

http://www.cooperativaisola.org/

http://www.equociqua.it/

GAS

http://www.economia-solidale.org/

http://www.retegas.org/



FINANZA ETICA

http://www.bancaetica.com/

http://www.finanza-etica.itt/



TURISMO RESPONSABILE

http://www.aitr.org/

http://www.tures.it/

http://www.viaggiemiraggi.org/

http://www.viaggisolidali.it/

http://www.humanaitalia.org/



BARATTO

http://www.eticambio.it/

http://www.zerorelativo.it/

http://www.barattopoli.com/

http://www.tuttobaratto.it/

http://www.suesu.it/

da Fatti Mail a ... Song-Taaba ONLUS - Africa e Solidarietà

da Fatti Mail, da una mail spedita per chiedere una mano per il Burkina Faso, l'incontro con Padre Jean Ilboudo e la nascita, nel 2008, di Song-Taaba ONLUS.... Song-Taaba incontra Chiara Castellani, il suo Congo ed inizia un'esperienza umana di amicizia e solidarietà ... di conoscenza e consapevolezza ... che fa compiere ogni giorno nuovi passi ... guardando avanti ...

"A salvare veramente l’Africa non saranno i fondi e gli aiuti. Salveranno vite umane, permettendo loro di sopravvivere, ma non salveranno la vita dell’Africa. Cio’ che importa non sono i mezzi, ma le condizioni. Bisogna permettere all’Africa di ricostruirsi. Bisogna aiutarla a ricostruirsi. L’Africa deve essere prima che avere". (Joseph Ki-Zerbo)

L'Africa deve essere prima che avere ...

e come l'Africa, ognuno di noi

La strada dell'essere è quella i cui passi sono domande e la meta non è un dove ma un chi ...

Una strada che lo sguardo lungo e visionario di Padre Jean Ilboudo ha fatto intravedere a tutti noi

Song-Taaba è e vuole essere questo: la possibilità di percorrere questa strada

http://song-taabaonlus.ning.com/

Be Ye Ka Ye?: cosa c'è lì che non c'è qui?

Nulla o forse tutto: la voglia di muoversi, di interrogarsi,
di cercare il valore della vita ...

http://www.youtube.com/watch?v=WQGF1fqEruQ

la vita di Chiara Castellani

http://www.youtube.com/watch?v=HON6FoFUPnI

e di chiunque abbia voglia di vivere la solidarietà ...
se sei fra questi ... contatta:
segreteria@song-taabaonlus.org,


.... x iniziare a guardare l'Africa dal ... lato giusto:
Nel suo docu-film, Silvestro Montanaro, svela un'Africa
consapevole, dignitosa, aperta al futuro, segnata da ferite interne ed esterne,
creativa, saggia. Un' Africa da ascoltare, da capire, da scoprire e da cui
imparare:
http://www.ceraunavolta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-5a587b72-ded6-4320-942f-572599d3406c.html,