SOLIDARIETA' ... come altro?

SOLIDARIETA' ... come altro?
Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza cercare perché non s'impegna, senza disimpegnarci perché altri non s'impegna. Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore, un utile che non sia una delle solite trappole generosamente offerte ...dalla gente pratica. Si vive una sola volta e non vogliamo essere giocati in nome di nessun piccolo interesse. (Primo Mazzolari)

venerdì 30 dicembre 2016

dicembre 2016




Fatti Mail  








Affezionata piccola grande famiglia di Fatti Mail







Non è una cosa da poco
non lo è come non lo sono i primi sintomi delle malattie gravi
Minimizzarli o addirittura negarli
ha come unico esito ritrovarsi malati.
Molto, troppo, malati.

Roma città aperta
Per  Rossellini   - e non solo per lui - Roma era questo
Roma … e con lei anche l’Italia

Poi arriva dicembre
Un mese in cui ci riempiamo la bocca di famiglia, fraternità, accoglienza.
Un mese in cui in ogni casa si tirano fuori pupazzetti, pecorelle, muschio, piccole dimore di cartapesta.
Ed una capanna.

Dentro una coppia di stranieri, extracomunitari, posizionati generalmente al centro che guardano un bimbo, appena nato, di cui l’uomo non è il padre biologico.

Questo strano nucleo familiare viene celebrato ed indicato come santa famiglia.
Una famiglia santa non in nome della biologia (o della geografia) ma dell’amore che ognuno ha saputo offrire agli altri oltrepassando la propria mentalità, i propri condizionamenti, le proprie leggi, le proprie umane resistenze.

Le parole non sono suoni. Non sono gruppi di sillabe unite insieme.
Le parole acquistano senso nei gesti che le accompagnano.
Resta ciò che faccio non ciò che dico.

Resta una donna bambina che accoglie con infinito amore un figlio non cercato a causa del quale è divenuta motivo di scandalo.
Resta un uomo che accoglie una donna sapendo che porta in grembo un figlio non suo.
Resta un bimbo che accoglie su di se, nella sua infinita tenerezza, le contraddizioni di un mondo che lo considera divino ma se bussa alle porte lo lascia fuori e lo fa nascere in una stalla perché il potere della fragilità svela e rivela la fragilità del potere.

Le parole acquistano senso nei gesti che le accompagnano.
Nel bene come nel male.
Se non so dirti ti amo ma vivo cercando di mettere il tuo bene prima del mio in ogni mio gesto … ti sto amando … che sappia dirtelo o no …
Al contrario se dico che gli italiani, i romani – brava gente – non sono razzisti e poi impedisco ad una famiglia marocchina – solo perché straniera  -  di entrare nella casa popolare che HA DIRITTO ad avere …  devo iniziare a considerare appropriato l’aggettivo razzista vicino a cittadinanza.

Barricate dei residenti, scontri sfiorati con gli agenti della polizia locale di San Basilio.
"Non vogliamo negri nè stranieri qui, ma soltanto italiani". Questo è stato urlato ripetutamente.
Di fronte a questa manifesta non accoglienza, di fronte a tanta aggressività, di fronte a questi paladini della razza …  due adulti e tre bambini. Una famiglia.
Il marito operaio, la moglie casalinga e tre figli di 1, 4 e 7 anni
Cinque persone inermi, corrette, con tutte le carte in regola.
Cinque esseri umani.

La cronaca racconta che la famiglia - di fronte ad una tale reazione - non sia più entrata nella casa assegnata. Che siano poi stati ricevuti dalla sindaca Raggi la quale ha fatto attivare la procedura di assegnazione di una nuova casa.

Forse qualcuno dei residenti di San Basilio avrà pensato di “aver vinto”, forse la famiglia di Fatya e Mourad avrà perfino potuto pensare: “tutto è bene ciò che finisce bene”

Io invece penso che abbiamo perso.
Abbiamo perso tutti, irrimediabilmente, di fronte agli occhi di quei tre bambini cui abbiamo offerto una scena che nessuno potrà cancellare dalla loro memoria.
Abbiamo perso come cittadini non scendendo insieme in strada il giorno dopo a scandire “benvenuti a Roma, benvenuti a casa”
Abbiamo perso l’occasione di riconoscere un sintomo e – grazie a lui – risalire alla malattia.

Perché quando iniziamo a vedere un marocchino, un nero, un ebreo prima che un essere umano … è un sintomo.
Quando giudichiamo un individuo non per ciò che abbia fatto ma per ciò che sia … è un sintomo.
Posso non fare ma non posso non essere. Posso non rubare ma non posso non essere marocchino. Posso non mentire ma non posso non essere nero.
Quando di fronte ad un bambino, ad ogni bambino, non sappiamo più sentire la responsabilità del futuro che stiamo scrivendo … è un sintomo.

Quando questi sintomi vengono a sommarsi la malattia – grave – c’è già.
Si chiama: RAZZISMO

Una malattia che – non curata – rende assai poco sensati quei pupazzetti, quelle pecorelle, quei pastori … quell’uomo, quella donna e quel bambino collocati, ogni dicembre, in un angolo speciale delle nostre case.

Essere nelle nostre case solo a condizione di essere “finta” a quella famigliola di Nazareth interessa poco.
Interesserebbe entrarci quando è vera.
Quando, straniera, attraversa le strade delle città, le porte dei ricoveri, le onde del mare.

Le parole acquistano senso nei gesti che le accompagnano.
Vale per tutte le parole
Accoglienza … inclusa.

g.s.

“Quando sei irritato contro tuo fratello, pensa allora che sei irritato contro il fratello che è in te, vale a dire contro ciò che in te è simile a tuo fratello. In quanto individuo tu sei parte dell'umanità e partecipi all'insieme dell'umanità, come se tu stesso fossi l'umanità intera."   (C.G.Jung, Libro Rosso)




TRE ulteriori condivisioni:

1)    Chiunque voglia segnalarmi iniziative da promuovere, NON mi mandi ALLEGATI, NE’ LOCANDINE … ma tutto il comunicato direttamente come testo della mail
2)    Il BLOG è aggiornato costantemente. Nella colonna di destra alle voci SOS o IN PRIMO PIANO sono continuamente inserite iniziative o richieste solidali
3)    Sempre nella colonna di destra del BLOG   c'è una finestrella 
"CERCO … TROVO …"
basta digitare una  parola chiave  e   appariranno tutte le volte in cui,  in una qualunque Fatti Mail degli ultimi 2 anni, sia stata citata quella parola   … può essere un'utile strumento di prima ricerca (ovviamente poi c'è sempre l’ archivio!)


AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE -  DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO - CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FARA’ RIFERIMENTO A Fatti Mail … è importante aiutare due persone estranee   a superare il disagio iniziale … Considerate che l’espandersi di Fatti Mail se da una parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali) dall’altra estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail la possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi conseguentemente. 





BUONA LETTURA :

Le richieste legate alla ricerca di lavoro  - oggi come sempre - chiamano tutti coloro che vogliano “essere” solidali  a “fare” un gesto in più: una lettura approfondita, un passa parola, un’attenzione ad offerte che possano capitare alla nostra attenzione.  Non sono bigliettini attaccati ad una bacheca … sono amici, persone che stanno portando un peso – diverso ma gravoso in ogni caso – e chiedono il nostro sostegno … per non restarne schiacciati. Grazie



1)           MASSIMO CERCA LAVORO:

Mi chiamo Massimo. Sono attualmente a Dublino. Per sostenere le spese di questo periodo di assestamento e integrazione ho bisogno di lavorare.

-        dò lezioni di Italiano agli stranieri
-        dò lezioni di inglese agli italiani sia dal vivo sia via skype.
-        faccio traduzioni (sono perfettamente bilingue)
-        sono disponibile per qualsiasi lavoro io possa gestire via telefono-email-internet) 

Grazie per quanto potrete fare per aiutarmi
Anche mettendomi eventualmente in contatto con persone di vostra conoscenza che vivano a Dublino e che possano aiutarmi a trovare “alunni o traduzioni”

per contattarmi scrivere a
       Grazie




2)           AMBULATORIO SOLIDALE IN CENTRO:

Insieme ad alcuni amici di Sant'Eustachio, ispirati dalle parole e dalla testimonianza di don Pietro, stiamo provando a realizzare un nuovo servizio per gli Amici più poveri. 
Il nostro progetto iniziale è la realizzazione di un piccolo ambulatorio, al centro di Roma, dove possano operare volontariamente medici di base, podologi e fisioterapisti.
Tante altre idee sono in gestazione, ma occorrono sostegni di ogni tipo per realizzare la prima, figuriamoci le altre!
Ci stiamo provando... nel desiderio di vivere concretamente la solidarietà.
Se vuoi darci una mano in ogni forma possibile (contributi di idee sostenibili, aiuto operativo sul campo, donazione economica, segnalazione di volontari medici in base alla tipologia indicata, ecc.) te ne saremmo veramente grati.
A riguardo chi voglia può contattarmi scrivendo a
Francesco Maria - gaia.fattimail@gmail.com,  




3)           COHAUSING & AMICIZIA:


Cara Gaia, sono Elena
presento a te e Fattimail la mia proposta.
Sto cercando di costruire un'esperienza di "cohousing" tra signore anziane autonome ma che esprimano il desiderio di essere rassicurate dalla prossimità reciproca e dal sostegno di una persona valida e di buon cuore adibita alla loro cura e a tal fine siano disponibili a cambiare casa e venire a vivere in zona Camilluccia / Trionfale, ove io attualmente abito
Di che si tratta?
Dispongo di una parte della casa di mia madre: due stanze, due bagni e soggiorno-cucina, quella di mia madre: tre stanze, due bagni e soggiorno cucina, in più le terrazze.
Io devo trasferirmi e piuttosto che affittare ad un inquilino qualsiasi la mia parte ho pensato che avrebbe molto più senso affittare una delle due parti a persone interessate a condividere il quotidiano con mia madre e la sua meravigliosa governante che ne guida la macchina, oltreché ottima cuoca.
Il particolare vantaggio sta a mio modo di vedere in ciò: la condivisione può essere liberamente scelta di volta in volta dato che sono due dimore separate, con rispettivi impianti, ma adiacenti con una persona stabilmente presente in grado di intervenire in caso di necessità e se lo si desidera consentono vita comune attraverso i pasti ed altre attività.
Potrebbe interessare a qualcuno?
    Elena: gaia.fattimail@gmail.com,  



  
4)           CERCASI SQUADRA DI PALLAVOLO

Nella mia classe di italiano per stranieri ho un ragazzo siriano NAKHLEH che stava per laurearsi in Siria in letteratura inglese, ma è scappato in tempo e gli mancano due esami. E’ un pallavolista e sarebbe contento di inserirsi in un gruppo di palla a volo. Se qualcuno può aiutarlo ne sarei contenta. Ha un ottimo carattere, vive dai Padri Maristi. Misa - gaia.fattimail@gmail.com,  



5)                 AFFITTO CASA:
Una proposta per la nostra casetta in affitto arredata. Se qualcuno stesse cercando una soluzione simile. Sono due vani al terzo piano in zona Centocelle vicino metro C, piazzale delle Gardenie. Affitto equo per brevi o lunghi periodi. Chiamare al gaia.fattimail@gmail.com,  
Ancora un augurio per tutti



6)                 LIBRO SOLIDALE per ARQUATA:

A seguito dei recenti eventi sismici, è stato deciso, in accordo con la fotografa Silvia Gustin e la casa editrice Librati di Ascoli Piceno,di destinare l'intero importo di vendita del libro "Visioni stagionali nel Regno della Sibilla"  ad iniziative circoscritte al comune di Arquata del Tronto.
L'origine del progetto editoriale "Visioni stagionali nel Regno della Sibilla" nasce dal desiderio di promuovere le bellezze naturalistiche, ma anche artistiche e culturali, del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e di devolvere all'ente del parco i diritti d'autore in progetti locali.
Verranno sostenute alcune iniziative mirate a vantaggio della popolazione di cui ci parlerà a breve ALESSANDRA TRENTA in diretta telefonica spiegandoci anche come fare per acquistare questo libro.
Ogni libro venduto sarà un aiuto concreto per la ricostruzione di alcune realtà di bene comune ad Arquata del Tronto
Il libro fotogarfico "Visioni Stagionali nel Regno della Sibilla" è in vendita sui maggiori canali on line (Bol, Ibs, Amazon), presso la libreria Rinascita di Ascoli Piceno, oppure contattandomi  tramite mailgaia.fattimail@gmail.com,  



7)                 SOS SIRIA:
Come aiutare l’operato dei Francescani in Siria
Nonostante gli aiuti che già sono arrivati continua ad esserci grande necessità di cibo, latte per i bambini, vestiti, occhiali, medicine, apparecchiature mediche. C’è anche bisogno di aiutare chi deve ricostruire la propria casa distrutta dai missili, e chi non ha più i mezzi per pagare le rette scolastiche dei propri figli.
La presenza francescana in Siria: un aiuto indispensabile per molti siriani
A differenza di molte organizzazioni umanitarie, i frati della Custodia non hanno mai lasciato il Paese e sono ancora saldamente presenti in varie zone della Siria come a Lattakia, Damasco, Aleppo e in alcuni villaggi della valle Orontes (Knayeh, Yacoubieh, Jisser e Gidaideh); aiutano la popolazione locale senza distinzione di razza, appartenenza religiosa o nazionalità, con particolare attenzione a bambini e donne.
I frati francescani della Custodia hanno creato quattro centri di accoglienza, che provvedono ai bisogni più immediati dei più poveri della popolazione: acquisto di cibo, indumenti e coperte. Si cerca anche di tamponare l’emergenza che deriva dall’assenza della sanità pubblica, dispensando medicine e provvedendo all’assistenza medica fondamentale, specialmente attraverso l’ospedale di Aleppo gestito dalla Custodia e i dispensari medici dei monasteri francescani.
Tramite Associazione pro Terra Sancta anche tu puoi essere al fianco dei frati in Siria. Per effettuare una donazione, che verrà rapidamente trasferita ai frati presenti in Siria:
BONIFICO BANCARIO – IBAN: IT67 W050 18121010 0000 0122691    BIC/Codice Swift: CCRTIT2T84A
in POSTA – Conto Corrente: 1012244214 intestato a ASSOCIAZIONE DI TERRA SANTA


8)                 CAPODANNO SOLIDALE:
è possibile trascorrere il Capodanno unendo amicizia, festa e solidarietà con i giovani della Comunità di Sant’Egidio di Roma, che quest’anno hanno deciso di festeggiare insieme ai senzatetto della città, che vivono per strada, oppure in baracche e roulotte. Il ritrovo è alle ore 18 nella parrocchia di S. Tommaso Moro (via dei Marrucini 1); dopo aver preparato i pasti ed essersi divisi in gruppi, si parte per la città a distribuire i pasti. Il contributo per la cena solidale è di 10 euro, 12 euro per la festa di Capodanno; per prenotarsi è sufficiente chiamare il numero 334 8135420:
Programma:
Ore 18.00 Appuntamento a S.Tommaso Moro - Via dei Marrucini 1
Preparazione e Divisione Pasti
Ore 19.ooPreghiera per i Poveri e per la Pace
Ore 19.30 Riunione organizzativa e Divisione in Gruppi
Ore 20.15Partenza
Ore 22.30 Festa e Cena insieme
Contributo Cena Solidale 10€
Contributo Festa Capodanno 12€
sulla pagina Facebook ufficiale della Comunità di S. Egidio è possibile saperne di più https://www.facebook.com/events/1010773452286680



CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE.  
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … vita e solidarietà … per imparare a crescere insieme  
BUONA LETTURA:



31 DICEMBRE MARCIA PACE A BOLOGNA

Mentre in molti accenderanno i fuochi di capodanno, un popolo in marcia cercherà di spegnere i fuochi della guerra. Con la preghiera, il dialogo, la mobilitazione e il digiuno.  Succederà a Bologna per la tradizionale «Marcia della pace” promossa dalla Conferenza episcopale italiana, Caritas, Azione Cattolica, Pax Christi e la stessa Chiesa locale che ospiterà per la prima volta questa iniziativa. Ai nostri microfoni l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi:
"La marcia in fondo vuol dire anche questo. Io non accetto di vivere da spettatore, di guardare dalla finestra, di osservare tutto da quella bolla di sapone – per utilizzare un’altra immagine così chiara di Papa Francesco – ma scendo per strada. Qualcuno può pensare che non serve a niente. Non è vero. Crediamo che la pace è sempre qualcosa di artigianale e che l’impegno di ciascuno per la pace può e deve far cambiare questo mondo. E se questo impegno si traduce in una politica di pace credo che potrà ulteriormente spingere a difendere la pace comune così tanto minacciata".
Il programma prevede per il 31 dicembre un intero pomeriggio di iniziative, marce, momenti di preghiera interreligiosa, testimonianze e voci dalla guerra per un mondo di pace. Tutto nel cuore stesso di Bologna. Momento conclusivo la Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Matteo Zuppi nella Basilica di San Francesco alle 22.30. Ma chi è invitato alla Marcia della pace?
"Tradizionalmente è aperta a tutti quanti e credo che la non violenza e la pace siano temi che necessariamente devono unire anche con convinzioni diverse, ma con la convinzione che soltanto rifiutando la logica perversa delle armi si può raggiungere la pace".
A raccontare la storia mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, tra i fondatori della Marcia della pace. La prima si tenne nel segno di Giovanni XXIII, nel suo paese natale a Sotto il Monte. Correva l’anno cruciale 1968:
"La Marcia di Capodanno fu voluta dai giovani di Pax Christi i quali volevano che l’anno cominciasse non soltanto con lo spumante  e il panettone, ma  che cominciasse in preghiera, con una marcia di riflessione antecedente. Papa Paolo VI nel 1968 aveva lanciato la Giornata mondiale per la pace e l’anno successivo il 31 dicembre noi facemmo la Marcia. Nacque proprio per sensibilizzare, noi di Pax Christi per primi, e poi per sensibilizzare le città che via via abbiamo girato al tema della pace".



“LIBERI” DI CUCINARE

Per i cenoni di capodanno  - e non solo -  per sostenere il buono e il bello che nasce dietro le sbarre
Il primo store permanente di economia carceraria – nato a Torino a fine ottobre – lancia l’e-commerce per rendere più semplice l’acquisto delle eccellenze enogastronomiche.
Cosa hanno in comune i torcetti realizzati da Brutti e Buoni con i panettoni a marchio Dolci Libertà? Il fatto di essere entrambe eccellenze gastronomiche “made in carcere” e ora acquistabili anche online grazie al e-commerce di Freedhome.
A lanciare il progetto un gruppo di imprese cooperative che lavorano negli istituti di pena italiani e che producono eccellenze enogastronomiche alcune delle quali patrocinate da Slowfood. Tra i prodotti ci sono anche cosmetici e articoli artigianali.
Al progetto Freedhome partecipano: 

Banda Biscotti, Casa Circondariale di Verbania; 
Brutti e Buoni, Casa Circondariale di Aosta Brissogne; 
Extraliberi, Casa Circondariale di Torino; 
Dolci Libertà, Casa Circondariale di Busto Arsizio, Varese; 
O’ Press, Casa Circondariale di Marassi, Genova; 
Rio Terà dei Pensieri, Casa Circondariale e Carcere Femminile di Venezia; 
Carta Manolibera, Casa Circondariale di Forlì; 
Cibo Agricolo Libero, Casa Circondariale di Rebibbia, Roma; 
Caffè Lazzarelle, Casa Circondariale femminile di Pozzuoli, Napoli; 
Campo dei Miracoli, Casa Circondariale di Trani; 
Sprigioniamo Sapori, Casa Circondariale di Ragusa e infine 
Dolci Evasioni, Casa Circondariale di Siracusa.

Dietro a questo progetto commerciale c’è la volontà di accendere i riflettori su una realtà come quella del carcere, perché portare lavoro nelle strutture detentive è la chiave di volta per ripensare e rifondare il sistema penitenziario in Italia. Svolgere un’attività professionale significa ricostruire la dignità delle persone, riscrivere il futuro in termini di comportamenti virtuosi e abbassare notevolmente il rischio di recidiva, per la sicurezza di tutti.
Basta andare sul sitohttp://www.myfreedhome.it/
Dal sito si accede a: Natale 2016 shop

  

DECORAZIONI FLOREALI SOLIDALI:

Il profumo e il colore dei fiori rendono speciale ogni occasione ma, con le nostre decorazioni floreali, matrimoni, battesimi, comunioni, lauree ed eventi diventeranno un concreto gesto di speranza.
Cosa
Realizziamo centritavola, ghirlande, bouquet da sposa e bottoniere, mazzi di fiori e qualsiasi altra decorazione floreale per chiese, ristoranti, alberghi, case, giardini
Chi
I ragazzi del Tetto sono giovani e volenterosi. Si affacciano alle responsabilità della maggiore età dopo un’infanzia travagliata. Molti di loro arrivano giovanissimi in Italia senza più una famiglia, o avendone perso le tracce durante la fuga dalla guerra o, ancora, hanno famiglie in difficoltà che loro si ripropongono di aiutare lavorando in un paese ricco.
Sono affiancati da Sara, la loro insegnante fiorista, e sono il nostro fiore all’occhiello!
Perché
Scegliendo gli addobbi floreali ‘Verde Speranza’ avrete decorazioni molto belle, un prezzo competitivo, e soprattutto l’occasione di dare sostegno a ragazzi che sono avviati verso l’autonomia e l’integrazione sociale!
Contattaci per avere informazioni fiori@iltetto.org Sara 392 5502706
Visita la nostra pagina facebook
Dicono di noi Filippo e Mathilde (sposi – maggio 2014): “Grazie ragazzi! Abbiamo apprezzato molto i vostri addobbi floreali! Con il vostro lavoro avete contribuito a rendere questo giorno ancora più gioioso e speciale!” 


 PONTIERI DEL DIALOGO
          Sab 7 gennaio Alla Scoperta Civita di Bagnoregio ( la città che «Muore») e il Presepe Vivente 
  
Da Lubriano lungo una strada carrareccia di circa 5 km, immersi in uno stupendo paesaggio naturalistico, sarà possibile ammirare i calanchi e con un po di fortuna, anche  qualche rapace. Successivamente raggiungeremo Civita di Bagnoregio, vistando a piedi Civita e attraversando il suggestivo ponte pedonale;  molto suggestivo il meraviglioso borgo ed il suo Presepe Vivente ambientato nell’antica Nazaret. Spettacolari i CALANCHI di PONTICELLI: enormi muraglioni di argilla. 

Sab 14 gennaio, 1°EtnoTrek  17 – In cammino verso la Comunità Buddista Cinese lungo le antiche e le nuove via della seta 
In cammino verso la Pagoda Buddista Cinese, la più grande di Europa. Un luogo di culto gestito interamente da donne, le monache Chan (Zen in giapponese), un’occasione preziosa per conoscere questo mondo, le sue cerimonie, le sue tradizioni. Poi raggiungeremo il Quirinale, per vedere insieme una mostra esclusiva “Dall’antica alla nuova Via della Seta”, ottanta capolavori antichi provenienti dalle più importanti istituzioni museali mondiali che illustrano la storia millenaria dei rapporti tra la Cina e l’Occidente, in particolare   l’Italia. Causa visita al Quirinale Max 20 posti. Si consiglia di prenotare per tempo.
Per ogni partecipante alle ns Escursioni doniamo 1 € a Save the Children.
grazie dai Pontieri del Dialogo per camminare insieme a noi verso una società aperta alle differenze


IDOS - CORSI
          Cari amici,
ricordiamo/ presentiamo il Master di I Livello in “Educazione Interculturale” dell’Università degli Studi Roma Tre, diretto dal Prof. Massimiliano Fiorucci.
Le iscrizioni al Master, con cui il Centro Studi e Ricerche Idos collabora da diversi anni – in linea con quanto fa anche con altri master e corsi dedicati alle tematiche dell’immigrazione e dell’asilo a Roma e in Italia – saranno aperte fino all’8 gennaio 2017.
Di seguito riportiamo le principali informazioni disponibili e i contatti per, eventualmente, approfondirle.

Centro Studi e Ricerche Idos

Segnaliamo inoltre due valide iniziative, per le quali prestiamo anche la nostra collaborazione:

- il Master “Religioni e mediazione interculturale” presso l’Università Sapienza di Roma;
- il Corso “Diritto dell’immigrazione e riconoscimento della protezione internazionale” promosso dall’Associazione IUS et NOMOS http://www.iusnomos.eu/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=34&Itemid=61

Centro Studi e Ricerche IDOS


CALENDARIO DI GREENPEACE
Scegli di pensare al Pianeta!
ACQUISTA IL CALENDARIO 2017 DI GREENPEACE! Stampato con inchiostri vegetali su carta 100% riciclata, il calendario è un regalo solidale con il quale ci aiuti a portare avanti le nostre campagne in difesa del Pianeta e dei suoi abitanti.

Greenpeace ti guiderà in un viaggio lungo 12 mesi, tra gli oranghi del Borneo, gli orsi polari dell'Artico, le stenelle dell'Oceano Indiano e tante altre specie da proteggere.
E ricorda: con ordini di almeno 3 copie le spese di spedizione sono gratis!
Un dono che fa bene a te e al Pianeta,
il buon proposito per il nuovo anno da far trovare sotto l'albero.
acquistando il Calendario sostieni la nostra indipendenza economica e ci aiuti a continuare a difendere il Pianeta, spingendo le aziende e i governi a prendere le decisioni più giuste per la Terra.


UNCHR

Muba ha 20 anni. È stata costretta a fuggire dalle Montagne di Nuba nel Kordofan meridionale in Sudan, insieme al fratello Bush di 15 anni.
I loro genitori sono stati uccisi dai soldati sudanesi. Senza altra alternativa se non la fuga, hanno iniziato un viaggio faticosissimo, senza acqua né cibo.
«Arrivavano e attaccavano la nostra gente. Hanno ucciso i miei genitori. Ho preso mio fratello e gli ho detto: "Corriamo!"»
Il conflitto in Sud Sudan è causa di una tra le maggiori crisi umanitarie in corso nel mondo. Dal luglio del 2016, oltre 200 mila persone sono state costrette a fuggire, in una situazione in continuo deterioramento a causa dei combattimenti in aree in precedenza pacifiche.
«Siamo arrivati a Yida a piedi. Abbiamo chiesto acqua e cibo, ma ci dicevano di non averne. Quando ci davano qualcosa ne davo prima a mio fratello.»
Dopo due mesi e mezzo sono arrivati al campo rifugiati di Ajuong Thok, dove oltre a un riparo possono andare a scuola. Senza genitori e distanti da casa, ora contano sull'istruzione per poter ricostruire le loro vite.
Muba e Bush diventeranno gli adulti che un giorno costruiranno la pace nel loro paese e contribuiranno alla crescita della comunità che li ha accolti.



DEBITO E INTERESSE:
NELL’ISLAM E NEL CRISTIANESIMO

Fedi e finanze - Municipio V

Debito ed interesse nell'Islam e nel Cristianesimo
Uno sguardo nelle scritture e nella prassi bancaria

14 gennaio 2017
presso: Via dei Sesami, 20 Roma
Teatro della scuola pubblica S. Benedetto

Organizzatori
Associazione Culturale islamica in Italia Moschea di Centocelle
Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Centocelle

Saluto: rappresentante V municipio
Saluto di Don Stefano Bonazzi per la parrocchia di S. Giustino

Partecipanti
 
Past. Herbert Anders, Chiesa Evangelica Battista
Dr. Ben Mohamed Mohamed, Associazione Culturale islamica in Italia
Nicoletta Dentico, Rapp. di Banca Etica
Dr. Awad Ismail, consulente finanziario

modera l'incontro:
Mostafa El Ayoubi, caporedattore di Confronti.



LA MIA VITA DA ZUCCHINA

Accolto trionfalmente all’ultimo Festival di Cannes, 
La mia vita da Zucchina è un gioiello di cinema d’animazione, 
un’opera di grande poesia e originalità, premiata ad Annecy come miglior lungometraggio d’animazione dell’anno.

Protagonista è Icaro, un bambino di 9 anni soprannominato Zucchina che, dopo la scomparsa della madre, viene mandato a vivere in una casa famiglia. 
Ha attraversato molte difficoltà, ha creduto di essere rimasto solo al mondo.
Ma non ha tenuto conto di quello che gli riserva il futuro: 
un gruppo di amici su cui fare affidamento, tra cui spicca la dolce Camille, la possibilità di essere felice e di abbracciare una nuova vita. 
Egli ha ancora molte cose da imparare dalla vita. 
È questo il messaggio, al tempo stesso semplice e profondo, 
che è vitale trasmettere ai nostri bambini.

Volevo che La mia vita da Zucchina fosse un film capace di intrattenere, 
che facesse ridere e piangere, ma che soprattutto fosse un film saldamente ancorato al presente,che raccontasse la forza di un gruppo di amici nel superare le difficoltà della vita, grazie all’empatia, alla solidarietà, alla condivisione e alla tolleranza. 
Con il libro di Gilles Paris, un racconto di formazione tenero e poetico, è stato amore a prima vista. 
La vicenda e il modo in cui è raccontata mi hanno riportato alla mia infanzia e ricordato le mie prime emozioni da spettatore, grazie a film come Remi, Belle et Sébastien o Heidi. 
Con La mia vita da zucchina ho voluto condividere con il pubblico di oggi quelle emozioni, meravigliose e formative, ma soprattutto rendere omaggio a quei bambini trascurati e maltrattati, 
che fanno del loro meglio per andare avanti e convivere con le loro ferite.
(Claude Barras, regista)

Scrivere la sceneggiatura di un film simile è stato per me un momento di libertà e di fiducia. 
È molto raro imbattersi in un progetto che ha la forza della semplicità e del coraggio. 
E ci vuole coraggio per convincersi che una parte delle vicende narrate nel film, le più drammatiche, possano essere uno spunto perfetto per un film per bambini. 
D’altra parte, basterebbe pensare alle favole da sempre raccontate ai più piccoli: spesso hanno delle premesse molto fosche e possono essere anche crudeli. 
Ma La mia vita da Zucchina non è crudele: ha la forza e la tenerezza di una storia di formazione, uniti all’impegno di rappresentare il mondo intorno a noi, il mondo che appartiene a quegli stessi bambini a cui il film vuole rivolgersi. (Céline Sciamma, sceneggiatrice)

La mia vita da zucchina, uscito nei cinema il 2 dicembre 2016, 
è proposto alle scuole di tutta Italia e prenotabile sin d’ora per visioni 
da quella data fino al termine dell’anno scolastico 2016/2017.
Il film è disponibile anche in versione originale francese, con sottotitoli in italiano.
Per info e prenotazioni di matinées nei cinema 
con biglietto ridotto per gli studenti:
Antonella Montesi
349/77.67.796
(dalle 15.00 alle 19.00)
Brochure didattica, pressbook, rassegna stampa sono disponibili al link: 


TROVAIMPEGNO
si chiama TROVA IMPEGNO
è una striscia radiofonica di INFORMAZIONE SOLIDALE E SOCIALE
la radio che lo ospita si chiama RADIO IMPEGNO!
Questo programma - che invito tutte e tutti a scoprire e ascoltare - va in onda dalle 07,00 alle 8,30 di mattina.
La novità che questa striscia mattutina rappresenta è essere uno spazio di
INFORMAZIONE SOLIDALE

Ogni mattina sarà possibile scoprire iniziative ed eventi posti in essere da associazioni o realtà che abbiano come finalità quella di promuovere valori solidali e costruire una cittadinanza consapevole.

Dalla conferenza alla cena, dal cineforum al dibattito, dalla mostra/mercato al teatro: qualunque attività solidale, sociale e culturale troverà e avrà voce.

Invito le amiche e gli amici di Fatti Mail ad ascoltare questo programma per essere informati sulle tante possibili scelte solidali quotidiane.
Sono tutti invitati a SCRIVERE alla radio per comunicare LE PROPRIE INIZIATIVE solidali e sociali
in modo che possano essere raccontate l'email è:  
agenda@radioimpegno.it

Ogni notte, da mezzanotte alle 7 di mattina, la voce di Radio Impegno è invece la voce dell'associazione che la abita. Ad oggi sono circa 120 le associazioni che hanno risposto all'invito a diventare "voci" di Radio Impegno. Un'intera notte per raccontare la propria esperienza, le proprie storie, le proprie denunce, la propria lettura della realtà. 
Per diventare "voce" di Radio Impegno scrivere
che sia per ascoltare
o
che sia per parlare
purché
sia … Radio Impegno!




CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una cittadinanza consapevole è una cittadinanza più solidale.

IN CAMMINO PER NON ABITUARSI ALLA GUERRA
A piedi per 3.600 chilometri, superando i confini di Germania, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Grecia, Turchia e finalmente Siria, dove si proverà a raggiungere in qualche modo Aleppo. Il 26 dicembre è partita da Berlino una lunga, lunghissima staffetta che si propone di riprendere il filo di un agire la pace interrotto molti anni orsono dalla complessità dei conflitti armati dei nostri giorni. Chiunque non si sia arreso al senso di impotenza e alla rassegnazione può sostenerla o prendervi parte (Riccardo Troisi)

I SIGNORI DEL CIBO
Se gli americani sono maestri di un certo tipo di inchieste – rigorose, complete, comprensibili e con un alto tasso di oggettività – Stefano Liberti è al momento il più “americano” dei nostri giornalisti. Per scrivere “I signori del cibo” (Minimum Fax, 2016, 329 pag., 19 euro), Liberti ha prima studiato centinaia di libri e articoli (sconosciuti ai più) sulle dinamiche dell’economia del cibo; scelta una chiave di racconto – e assicuratosi in modo originale la sostenibilità economica dell’impresa – ha poi affrontato un viaggio in quattro continenti per conoscere, in modo quasi chirurgico, un numero selezionato di luoghi e persone. Ne è risultata una solida ricostruzione delle assurdità planetarie a cui si è spinta l’industria dell’alimentazione, seguito ideale del suo precedente “Land grabbing”.
L’idea che attraversa il libro è semplice: il cibo è diventato ormai una “commodity”, cioè un bene in cui le differenze di qualità non contano, e che deve solo essere commercializzato - come il petrolio e i metalli; e la sua produzione/vendita è in mano ad “aziende-locusta” che puntano solo a sfruttare le risorse, far più soldi possibile in poco tempo e poi scappare. Così in Cina si ingrassano milioni di maiali importati dagli Stati Uniti con milioni di tonnellate di soia coltivata in Brasile; sempre in Cina si coltivano pomodori che, sotto forma di concentrato, arrivano in Italia per essere trasformati e esportati in Africa; e i pescherecci europei dragano gli oceani per soddisfare la fame di tonno a basso costo di americani e giapponesi.
Maiale, soia, tonno, pomodoro. Liberti ha scelto e messo in connessione queste quattro “commodities”, ma emerge con chiarezza che le loro logiche si potrebbero applicare ad altri cibi di largo consumo. Cibi in mano ad aziende sempre meno “del ramo”, che appartengono ormai a società che con il cibo non c’entrano nulla e naturalmente a inafferrabili colossi finanziari. Sono loro oggi i “signori del cibo”, non i discendenti dei grandi allevatori del midwest americano o dei grandi armatori spagnoli; e tantomeno delle cooperative di coltivatori e pescatori che cercano di combattere contro questo schema, ma non reggono ai monopoli, alle azioni di lobbying e al dumping praticato sui prezzi.
Liberti, come in ogni grande inchiesta, mette alla prova i dati raccolti con le voci di imprenditori senza scrupoli e di altri che invece di scrupoli se ne fanno, e cercano con mezzi e idee moderne di far affermare un altro modello produttivo e commerciale; fa parlare ricercatori, grandi e piccoli produttori, ambientalisti, politici, sindacalisti. E fa parlare le vittime: come i residenti vicino alle immense lagune di escrementi di maiali nelle pianure americane, costretti a vivere letteralmente sigillati in casa; i raccoglitori di pomodori e i loro “ignari” sfruttatori nel nord della Cina; i pescatori del Senegal che sanno solo vagamente perché da qualche anno le loro barche tornano mezze vuote; la venditrice (sempre in Senegal) del grande mercato dove si trovano sono cibi a prezzi ridicoli confezionati in altri continenti; i contadini dell’alto Ghana, che danno la colpa al Burkina Faso (senza sapere nulla della triangolazione Cina-Italia-Africa) per aver dovuto abbandonare le loro coltivazioni di pomodori. E fa parlare il personaggio che forse resta più impresso: il capo della decaduta azienda statale di trasformazione dei pomodori in Ghana che, in un’atmosfera da Deserto dei tartari, aspetta “investitori stranieri” e si guarda bene dal dire qualcosa di male contro le multinazionali e le scelte stesse del suo governo.


I BAMBINI SONO BAMBINI E I PREGIUDIZI SONO PREGIUDIZI:
L’Associazione 21 luglio denuncia la condizione di povertà assoluta e marginalità sociale dei minori rom. Per i “figli delle baraccopoli”, l’aspettativa di vita media è di circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Uno su 5 non inizierà mai il percorso scolastico.
Per questi minori, i “figli delle baraccopoli”, l’aspettativa di vita media è di circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Dalla nascita sono esposti al rischio di malnutrizone e malattie infettive quali scabbia e tubercolosi, oltre che di infezioni virali, micotiche e veneree. Tra gli adolescenti si registra un’elevata diffusione delle cosiddette “patologie da ghetto”, come ansia e depressione, e un consumo considerevole di alcool e stupefacenti. L’accesso all’istruzione, a partire dalla scuola dell’infanzia, è limitato e incostante. Nonostante nell’articolo 28 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza l’istruzione primaria gratuita sia riconosciuta come un diritto fondamentale di tutti i bambini, in Italia in un caso su 5 i minori che oggi vivono in un insediamento non inizieranno mai il percorso scolastico; solo nell’1% dei casi avranno la possibilità di frequentare le scuole superiori e le probabilità di accedere ad un percorso universitario sono ridotte a zero. Lo scarso accesso all’istruzione è inoltre aggravato dai frequenti sgomberi forzati che interrompono – spesso irrimediabilmente – il percorso scolastico dei minori rom, rendendo le loro condizioni di vita ancora più precarie. Così in un comunicato l’Associazione 21 luglio.
Nel solo 2015 Associazione 21 luglio ha registrato 80 sgomberi forzati nella città di Roma, che hanno coinvolto 1.470 persone di cui 810 minori. Nella Capitale si stima una presenza di circa 4100 minori rom in condizioni di povertà: 1350 di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, 2750 sono quelli tra i 7 e i 18. La loro vita è segnata dall’esclusione sociale, dallo scarso accesso ai servizi sanitari e dalla stigmatizzazione da parte della società maggioritaria. Ognuno di questi bambini, diventato adulto, avrà 7 possibilità su 10 di essere discriminato a causa della propria etnia. Nonostante l’Italia abbia ratificato nel 1991 la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, fino ad ora non sono state applicate politiche nazionali e locali capaci di offrire una risposta adeguata a questa condizione allarmante. Associazione 21 luglio ribadisce come il primo passo necessario per restituire i diritti fino ad oggi negati a questi 20 mila minori, sia quello di individuare percorsi inclusivi di uscita e di superamento delle baraccopoli. La questione abitativa è infatti alla radice del disagio: finchè questi minori cresceranno tra cumuli di rifiuti in condizioni igienico-sanitarie allarmanti, nelle periferie estreme delle città e lontani dai servizi, privati degli spazi idonei per lo studio e per il gioco, sarà impossibile costruire per loro un nuovo futuro fondato sui diritti e su una piena cittadinanza, conclude l’Associazione 21 luglio.




Lo spirito di gratuità che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva) ospitalità circa  un proprio comunicato lo faccia in spirito di condivisione dell'idealità solidale accettando di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto un ascoltareLa solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.
Nei Fatti  - e nelle Mail - questo significa accettare:
-  che il proprio indirizzo e-mail entri nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
-  ed essere disponibili a leggere i bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri abbiano messo in gioco leggendo  il proprio annuncio



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BUON 2017 A TUTTI!
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mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?

mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?
Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride e dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino" (K. Gibran)

LENTE D'INGRANDIMENTO - CITTADINANZA ATTIVA

COALIZIONE PER I BENI COMUNI:

Un’ampia delegazione della Coalizione per i Beni Comuni, ha depositato, presso gli uffici competenti del Comune di Roma, la proposta di delibera popolare per l’approvazione del regolamento per la gestione condivisa beni comuni.

Una rete informale di cittadinanza attiva – composta da 104 realtà romane - nata con l’obiettivo di presentare al Comune di Roma una Delibera di Iniziativa Popolare per l’approvazione di un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani” finalizzato non solo a definire i rapporti tra le amministrazioni locali e quanti vogliono offrire il proprio contributo volontario per la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni urbani, ma anche ad attivare nuove forme di collaborazione tra le parti, basate sul principio di sussidiarietà orizzontale e non sulla totale delega di responsabilità ai cittadini.

Questo l’obiettivo scaturito dalle 104 realtà romane che, con la consegna della proposta di delibera popolare, danno il via ufficiale alla RACCOLTA DELLE 5.000 FIRME valide necessarie per essere discussa in Consiglio.

Una rete informale che continuerà a crescere e a coinvolgere gruppi organizzati e non, comitati, associazioni e cittadini fino al raggiungimento dell’obiettivo: l’approvazione del “Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni”, per il benessere collettivo e il miglior utilizzo anche dal punto di vista dei bambini.

Una raccolta firme che avrà non solo l’importante compito di dotare anche Roma di uno strumento che avvicina cittadini e istituzioni, ma anche quello di sensibilizzare e informare le persone sulla sua importanza strategica

FACEBOOK

https://www.facebook.com/coalizioneperibenicomuni/


coalizioneperibenicomuni@gmail.com

389 5826326 - 3386587734

FORSE NON TUTTI SANNO CHE:

1) Mangiare, Dormire, Lavarsi ... è x tutti
sul sito della Comunità di S. Egidio è possibile "sfogliare" guide solidali che informano sulle realtà CITTADINE disponibili a sostenere chi si trovi in difficoltà

http://www.santegidio.org/index.php?&pageID=228


SOLIDARIETA' E AMBIENTE

ACQUA, un popolo di spreconi

ACQUA, un popolo di spreconi

Un popolo di spreconi.

Ne consumiamo ogni giorno più di 250 litri a testa, più di ogni altra nazione europea.

Non siamo i più puliti, ma solo i più spreconi.



Ogni giorno utilizziamo centinaia di litri d’acqua senza prestare molta attenzione; in genere l’atteggiamento più diffuso è quello di pensare che «basta aprire un rubinetto e servirsene a piacere», in realtà le cose non stanno proprio così, è necessario fermarsi a riflettere un attimo per dare il giusto valore ad una risorsa che purtroppo non è infinita.

Senza acqua nessuna forma di vita è possibile, è un bene d’assoluta necessità che diventa sempre più scarso con il passare del tempo per motivi sia di ordine quantitativi (l’acqua oggi a disposizione è pari a circa un terzo di quella disponibile negli anni ‘50 e tra cinquanta anni sarà ulteriormente dimezzata), sia qualitativi (per ogni litro d’acqua potabile, almeno otto risultano contaminati dall’attività umana).

Gli effetti di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: casi crescenti di razionamento idrico; il consumo di acqua minerale o filtrata diventato quasi un obbligo; lievitazione del costo dell’acqua potabile ecc.

Se poi allarghiamo lo sguardo a livello mondiale, il panorama diventa ancora più preoccupante: circa un miliardo e mezzo di persone non dispongono di acqua potabile.

Di fronte ad un quadro tutt’altro che roseo, oltre ad avvicinarsi al rubinetto con maggiore rispetto, diventa importante porsi il problema di come contribuire in prima persona a migliorare la situazione.

D’altra parte, un uso più appropriato dell’acqua non fa bene solo all’ambiente, ma anche al portafogli e con molta probabilità anche alla pace tra i popoli, perché sono oramai numerosi gli analisti politici che individuano nella carenza d’acqua uno dei possibili motivi di conflitto armato tra i paesi.

Che fare?

Per eliminare gli sprechi idrici si può agire su tre fronti: -Ridurre i consumi d’acqua, in modo da erodere il meno possibile questa preziosa risorsa e contrarre l’impatto ambientale (produrre, trasportare e smaltire acqua potabile richiede energia e produce inquinamento). -Contrarre l’impiego di additivi per ridurre l’inquinamento dell’acqua, della natura e dell’ambiente domestico. -Diminuire il consumo energetico per scaldare e distribuire l’acqua al fine di ridurre l’inquinamento ambientale e il consumo di energia fossile. Per raggiungere questi obiettivi è necessario intervenire sia a livello degli stili di vita, modificando alcune abitudini radicate nel tempo, sia a livello di impiantistica, utilizzando apparecchiature progettate con particolare attenzione al risparmio idrico ed energetico per garantire un’efficacia uguale o superiore rispetto ai dispositivi convenzionali. Spesso si tratta di mettere mano al portafogli, ma il più delle volte il risparmio che deriva dall’uso di tali dispositivi ripaga in poco tempo la spesa affrontata per il loro acquisto. Il massimo dei risultati si ottiene quando entrambe queste strategie, cioè modifica delle abitudini e nuova impiantistica, sono adottate insieme. Vediamo ora in dettaglio le varie soluzion possibili.

Riduzione dei consumi

Iniziamo dalla tipologia di utilizzo che impatta maggiormente per poi passare alla seconda e così via prendendo come riferimento il diagram-ma a torta (vedi il grafico ripartizione dei consumi domestici), in altre parole guardiamolo con occhi famelici e gettiamoci a capofitto sulla fetta più grossa per poi passare a quella di dimensioni immediatamente inferiori e cosi via!

  • Docce e bagni.
  • La doccia presenta un minor consumo d’acqua, rispetto al bagno, soprattutto se si tiene l’acqua aperta solo quando serve.
    Inoltre è possibile adottare docce a risparmio energetico, in grado di ridurre i consumi oltre il 70%. In termini pratici, considerando una doc-cia al giorno si possono risparmiare in un anno oltre 50.000 litri d’acqua e diverse centinaia di euro.
    La cosa importante è di utilizzare docce che non si limitino a ridurre il consumo d’acqua (allora tanto vale non aprire totalmente il rubinetto, con il risultato che s’impiega più tempo a lavarsi e si consuma lo stesso quantitativo di acqua), ma sfruttino in maniera più intelligente l’acqua, garantendo un elevato potere lavante a fronte di minori consumi.
    Vi sono inoltre vantaggi secondari interessanti: nel caso di boiler elettrico, più persone riescono a fare la doccia consecutivamente e minori sono i cali di portata per gli altri utenti, l’unico rovescio della medaglia è che, passando meno acqua nei tubi, si deve attendere più tempo l’arrivo dell’acqua calda.

  • Lavaggio stoviglie e biancheria.
  • Nel caso in cui si utilizzino lavatrici o lavastoviglie è bene farle girare sempre a pieno carico; nel caso dei lavaggi a mano evitare l’uso d’acqua corrente e preferire l’acqua raccolta in un lavabo o in una bacinella.
    Sempre per ridurre gli sprechi, non lasciate diventare vecchio lo sporco dei piatti e le macchie ostiche dei tessuti perché richiedono un lavaggio più impegnativo sia da un punto di vista chimico (detersivi) sia energetico (tempi e temperature più elevate); lavare separatamente i pezzi a seconda del grado di sporco.
    Molti si chiederanno: si consuma più acqua, energia e detersivi lavando a mano o a macchina?
    Per rispondere in maniera corretta a questa domanda è necessario conoscere due fattori: grado di riempimento ed «economicità» della macchina da una parte e capacità di lavaggio manuale dall’altra.
    Comunque alcuni studi in materia hanno dimostrato che per lavare lo stesso quantitativo di stoviglie, pari ad un carico intero di una lavapiatti, mediamente si consumano 80 litri d’acqua se lavati a mano; 60 se lavati a macchina; 12 litri nel caso di apparecchi ad elevata efficienza, i quali oltre al risparmio d’acqua consentono una notevole contrazione dei consumi di detersivi ed energia.

  • Vaschette del WC.
  • Le vaschette tradizionali, in genere contengono circa 24 litri, un volume d’acqua tale da permettere una buona azione lavante nel caso di presenze solide…, ma eccessivamente elevata nel caso di rifiuti liquidi.
    Mediamente, con tali sciacquoni si ha un consumo giornaliero di circa 100 litri a persona, in gran parte sprecati.
    Più efficienti sono le vaschette a due mandate, una da 3 e l’altra da 6 litri, grazie alle quali il consumo giornaliero, a parità di funzione, scende a 15 litri d’acqua.
    Se utilizzate in maniera corretta, ossia schiacciando il tasto giusto al momento giusto, con le vaschette a doppia mandata si arriva a risparmiare circa 17.000 litri d’acqua l’anno a persona.
    Quando non si hanno a disposizione vaschette ad hoc, è possibile modificare i tradizionali cassonetti introducendo dei pesi che permettono di ottenere le stesse prestazioni.
    Un altro metodo è di inserire nella vaschetta un mattone o più semplicemente una bottiglia piena d’acqua.
    In quest’ultimo caso si risparmia molta acqua, ma si riduce anche la quantità disponibile per ogni scarico con l’inconveniente di ridurre l’azione lavante.

  • Rubinetti.
  • Vanno aperti solo quando serve e tenuti chiusi mentre ci si insapona o ci si lava i denti; analogamente per lavare la frutta e la verdura è sufficiente usare acqua raccolta in una bacinella e non quella corrente.
    Per dare un’idea concreta di quanto questi gesti quotidiani possano far variare notevolmente il livello dei consumi idrici, analizziamo in dettaglio cosa accade durante il lavaggio dei denti: tenendo aperto il rubinetto per tutto il periodo di pulizia, si arriva a consumare 10.000 litri l’anno a persona; quando il rubinetto viene aperto solo per il risciacquo il consumo d’acqua si riduce a 1600; se poi invece dell’acqua corrente si utilizza quella contenuta in un bicchiere, si arriva a non più di 200 litri d’acqua l’anno!
    Un bel risparmio, vero?
    Per quanto concerne interventi di tipo impiantistico, è possibile sostituire i normali filtrini dei rubinetti (quelli che ogni tanto dobbiamo pulire dal calcare e da altre sporcizie) con dei modelli risparmio energetico (aeratori).
    Come per le docce vale il discorso di acquistare dei modelli che non si limitino a ridurre la portata dell’acqua, ma che producano un getto di eguale capacità lavante con consumi inferiori.

  • Perdite dalle guarnizioni.
  • L’acqua, che a causa di perdite delle guarnizioni gocciola dai rubinetti o dallo sciacquone, sembra poca cosa, ma essendo continuativo, anche il semplice gocciolamento comporta uno spreco inutile di migliaia di litri d’acqua (e di euro).
    Nel caso in cui l’impianto è dotato di accumuli dell’acqua calda, come ad esempio i boiler elettrici, oltre al consumo d’acqua le perdite idriche si tramutano anche in uno spreco d’energia elettrica.
    È pertanto consigliabile di sostituire immediatamente le guarnizioni danneggiate.

  • Ridurre l’Impiego di Additivi
  • Tutti i detergenti, compresi quelli ecologici, comportano un impatto ambientale per la loro produzione, il trasporto e lo smaltimento.
    Inoltre, soprattutto nel caso di detergenti convenzionali, si ha una liberazione di residui tossici nell’ambiente che poi vengono assimilati attraverso la respirazione, la pelle e il consumo di alimenti.
    Ecco perché è bene ridurre al minimo l’impiego di detergenti e detersivi e in ogni caso preferire i prodotti ecologici.
    Ma cosa c’entrano i detersivi con l’acqua?
    È molto semplice: in tutti i processi di pulizia viene utilizzata l’acqua come diluente che, se usata in modo intelligente, riserva ottime sorprese!
    Per il lavaggio di stoviglie e del bucato è possibile trattare energicamente l’acqua con opportuni dispositivi da applicare direttamente alle condotte dell’acqua o direttamente nelle macchine da lavare o sotto forma di additivi, ottenendo circa un dimezzamento dei consumi dei detersivi.
    Per quanto concerne la pulizia delle superfici è consigliabile impiegare dei panni in microfibra dove l’azione chimica degli additivi è completamente sostituita dall’azione meccanica, ossia si pulisce e si sgrassa unicamente utilizzando l’acqua.
    Ma anche in questo caso, per non avere risultati deludenti, è necessario scegliere prodotti d’elevata qualità.

  • Combattere il Calcare
  • Il calcare è ben noto per la tendenza a creare incrostazioni, assai difficili da rimuovere da box doccia, lavelli e rubinetteria in generale; ma i maggiori inconvenienti, il calcare li crea all’interno dell’impianto idraulico, ossia nelle condutture e, soprattutto, nei generatori d’acqua calda (elettrici o a gas).
    Tali depositi creano due tipi di barriere: una termica e una fisica.
    La prima si traduce in un maggior consumo di energia per nulla trascurabile, infatti, per ogni millimetro di deposito di calcare nei tubi, si registra un aumento dei consumi elettrici di circa il 10% e siccome lo strato accumulato in un generatore d’acqua calda può diventare molto spesso, nel tempo, i consumi possono crescere vertiginosamente.
    Analogamente, lo strato di calcare crea anche una barriera fisica al passaggio dell’acqua che, nel caso d’impianto dotato di autoclave, fa anch’esso aumentare i consumi di elettricità.
    Infine va detto che il calcare sollecita maggiormente l’impianto idraulico riducendone la durata.
    Una verifica della presenza di calcare all’interno dei tubi può essere realizzata con una semplice prova.
    Aprite al massimo il rubinetto dell’acqua fredda e notate la portata; dopo qualche istante ripetete la stessa cosa con il rubinetto dell’acqua calda.
    La minore portata dell’acqua calda è essenzialmente dovuta alle incrostazioni di calcare presenti nel generatore di calore!
    Le soluzioni utili per vincere il calcare si dividono in due categorie: trattamenti in grado di inibire il potere di coesione del calcare che, pur continuando ad essere presente nell’acqua, non è più in grado di for-mare incrostazioni; trattamenti di rimozione del calcare dall’acqua.

Ecologia Domestica

Del primo gruppo fanno parte i trattamenti energetici dell’acqua, i catalizzatori ceramici e i campi magnetici.

I primi uniscono le proprietà anticalcare alla riduzione dei consumi di detersivi ed all’eliminazione del problema della formazione della ruggine (molti modelli possono essere installati senza ricorrere all’idraulico).

I catalizzatori ceramici sono estremamente efficaci, ma richiedono un intervento impiantistico così come i dispositivi basati sull’effetto dei campi magnetici.

Tra i dispositivi che operano la rimozione parziale del calcare dall’acqua vi sono gli addolcitori, il cui impiego richiede periodicamente l’aggiunta di sale e un’accurata manutenzione.
Inoltre, sia l’installazione che la manutenzione richiede l’intervento di tecnici specializzati.

SOLIDARIETA' E CONSUMI

L’economia solidale

è, prima di tutto, un atteggiamento da cui derivano dei comportamenti che determinano un particolare stile di vita. Non si tratta solo, infatti, di aderire alle formule del commercio equo solidale, ma anche, e soprattutto, di rivoluzionare le nostre abitudini quotidiane: l’economia solidale comprende anche il nostro modo di lavare e lavarsi, ossia la quantità e la qualità di acqua, sapone e detersivi che utilizziamo.

Partire, quindi, dalle piccole cose, dalle attività quotidiane che, alla fin fine, costituiscono, in termini di tempo d’esecuzione, una porzione molto ampia di ogni nostra giornata. Limitare i consumi, specie d’acqua, evitare gli sprechi, cooperare con gli altri, sostituire la moda dell’ “usa e getta” con quella del recupero, utilizzare prodotti ecocompatibili, utilizzare l’automobile solo in casi di estrema necessità, impegnarsi a non inquinare, scambiare (tipo libri, cd, attrezzi, ecc.) per evitare di acquistare, sono alcuni imperativi per uno stile di vita un po’ più sobrio.

Zucchero equo-solidale

La nostra società si basa su un flusso continuo di merci e prodotti, e per questo viene definita consumistica. E, certamente, per cambiare le cose occorre intervenire (interferire) su questi automatismi.

Potremmo abbozzare una sorta di decalogo: compra leggero (ovvero prodotti con uno “zaino ecologico” non troppo pesante); compra durevole; compra semplice (in genere, gli oggetti più sofisticati sono meno durevoli, più delicati); compra vicino (per ridurre i danni ambientali che ogni trasporto comporta); compra sano; compra più giusto (e qui ci avviciniamo al discorso del commercio equo); compra prudente (a dispetto di normative e regolamentazioni, non è detto che il materiale acquistato non sia nocivo); compra sincero (evitare cioè i prodotti troppo pubblicizzati, dato che la pubblicità ce la paghiamo noi ed è spesso lontana dalla verità); compra mano d’opera (un metodo per aumentare l’occupazione); investi in futuro

INDIRIZZI UTILI

http://www.retelilliput.org/

http://www.utopie.it/http://www.retecosol.org/

http://www.networketico.it/

http://www.volint.it/http://www.zoes.it/

http://www.vita.it/

http://www.nuovomunicipio.org/

http://www.decrescita.it/

http://www.equonomia.it/

http://www.altreconomia.it/

http://www.altroconsumo.it/

http://www.valori.it/



COMMERCIO EQUO SOLIDALE

http://www.assobdm.it/

http://www.altromercato.it/

http://www.equoland.it/

http://www.transfair.it/

http://www.agices.org/

http://www.commercioetico.it/

http://www.equo.it/

http://www.mondosolidale.it/

http://www.cooperativaisola.org/

http://www.equociqua.it/

GAS

http://www.economia-solidale.org/

http://www.retegas.org/



FINANZA ETICA

http://www.bancaetica.com/

http://www.finanza-etica.itt/



TURISMO RESPONSABILE

http://www.aitr.org/

http://www.tures.it/

http://www.viaggiemiraggi.org/

http://www.viaggisolidali.it/

http://www.humanaitalia.org/



BARATTO

http://www.eticambio.it/

http://www.zerorelativo.it/

http://www.barattopoli.com/

http://www.tuttobaratto.it/

http://www.suesu.it/

da Fatti Mail a ... Song-Taaba ONLUS - Africa e Solidarietà

da Fatti Mail, da una mail spedita per chiedere una mano per il Burkina Faso, l'incontro con Padre Jean Ilboudo e la nascita, nel 2008, di Song-Taaba ONLUS.... Song-Taaba incontra Chiara Castellani, il suo Congo ed inizia un'esperienza umana di amicizia e solidarietà ... di conoscenza e consapevolezza ... che fa compiere ogni giorno nuovi passi ... guardando avanti ...

"A salvare veramente l’Africa non saranno i fondi e gli aiuti. Salveranno vite umane, permettendo loro di sopravvivere, ma non salveranno la vita dell’Africa. Cio’ che importa non sono i mezzi, ma le condizioni. Bisogna permettere all’Africa di ricostruirsi. Bisogna aiutarla a ricostruirsi. L’Africa deve essere prima che avere". (Joseph Ki-Zerbo)

L'Africa deve essere prima che avere ...

e come l'Africa, ognuno di noi

La strada dell'essere è quella i cui passi sono domande e la meta non è un dove ma un chi ...

Una strada che lo sguardo lungo e visionario di Padre Jean Ilboudo ha fatto intravedere a tutti noi

Song-Taaba è e vuole essere questo: la possibilità di percorrere questa strada

http://song-taabaonlus.ning.com/

Be Ye Ka Ye?: cosa c'è lì che non c'è qui?

Nulla o forse tutto: la voglia di muoversi, di interrogarsi,
di cercare il valore della vita ...

http://www.youtube.com/watch?v=WQGF1fqEruQ

la vita di Chiara Castellani

http://www.youtube.com/watch?v=HON6FoFUPnI

e di chiunque abbia voglia di vivere la solidarietà ...
se sei fra questi ... contatta:
segreteria@song-taabaonlus.org,


.... x iniziare a guardare l'Africa dal ... lato giusto:
Nel suo docu-film, Silvestro Montanaro, svela un'Africa
consapevole, dignitosa, aperta al futuro, segnata da ferite interne ed esterne,
creativa, saggia. Un' Africa da ascoltare, da capire, da scoprire e da cui
imparare:
http://www.ceraunavolta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-5a587b72-ded6-4320-942f-572599d3406c.html,