SOLIDARIETA' ... come altro?

SOLIDARIETA' ... come altro?
Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza cercare perché non s'impegna, senza disimpegnarci perché altri non s'impegna. Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore, un utile che non sia una delle solite trappole generosamente offerte ...dalla gente pratica. Si vive una sola volta e non vogliamo essere giocati in nome di nessun piccolo interesse. (Primo Mazzolari)

giovedì 20 dicembre 2012

20 dicembre 2012

20 dicembre 2012

Affezionata piccola grande famiglia di Fatti Mail

Al di là delle scelte personali
dei credo
dei valori e degli ideali
delle presenze o delle assenze
del rispetto per tutti e tutto

c’è una dimensione dello spirito che attraversa la nostra vita.

Una dimensione che può soffiare come brezza riuscendo a muovere – è questo che conta – le fragili foglie dell’intimità

Una dimensione che può profumare come l’aroma di un buon caffè e ri-svegliare – è questo che conta – inizi, partenze, buon giorni

Una dimensione che può emozionare come la vibrazione di una coinvolgente risata e rifondare – è questo che conta – il noi, il plurale, l’insieme

Una dimensione che può disarmare – è questo che conta – difese, atteggiamenti, espressioni fino a svelare i volti veri di cui abbiamo nostalgia ... tra i quali spesso si nasconde il nostro

Una dimensione che può brillare come esile fiamma nel buio ... illuminando – è questo che conta – le oscurità del sentiero e del cammino

Una dimensione che oggi ha le parole di Christiane Singer: un punto di vista, un frammento, una possibile chiave con cui provare ad aprire provocatoriamente anche la parola Natale:

“la mistica ebraica lo chiama Simsum, il ritiro d Dio dalla creazione, perché possa dispiegarsi liberamente il mondo delle apparenze, perché l’uomo formi e costruisca questo mondo. Il più grande regalo che Dio ci abbia fatto. Da questo momento, da questo Simsum, tutto diventa possibile: costruire delle cattedrali o costruire dei bunker, diventare Francesco d’Assisi o diventare Hitler. Tutto diventa possibile. Il dono prodigioso, questo dono tremendo, che ci ha fatto Dio con la sua assenza.
Da questo silenzio eccoci chiamati alla nostra responsabilità di uomo e donna. “Tu taci, mio Dio, ed ecco che capisco! Tu hai solo la mia bocca per gridare, solo la mia bocca per parlare, solo le mie mani per fare” Grande questo passo, che consiste nel comprendere che in tale silenzio si riversa la mia responsabilità di uomo e di donna, la mia responsabilità nei riguardi di questo mondo. Ho appena finito di leggere un libro straordinario: il Diario di Etty Hillesum, opera di una giovane olandese, morta ad Auschwitz. E’ un testo straordinario. Questa donna ebrea, che aveva fatto anch’esa un cammino spirituale molto importante, apparteneva ad una famiglia di artisti e musicisti ed era lei stessa una scrittrice. Quando cominciano la persecuzioni naziste, avrebbe avuto il privilegio di poter fugire. Lo rifiuta. Dice: Ora che posso finalmente mettermi alla prova partiro?. Ed ecco che cosa scrive da Auschwitz: Dio mio, ho compreso, ho capito che tu non puoi aiutarmi, ma che noi dobbiamo aiutarti. Possiamo far si che qualcosa di divino sia ancora qui presente. La tua presenza in questo campo, ne siamo responsabili! Questa presenza, una donna in un campo: attraverso lei si realizza la presenza di Dio. La chiamata ci è stata rivolta: incarnare su questa terra il divino. Non ci sono altre possibilità. Se vogliamo la pace su questa terra, bisogna essere pace. Se non vogliamo morire di sete su questa terra, dobbiamo essere fonte. Non abbiamo scelta. Ecco che questo silenzio di Dio evidentemente assume un’altra colorazione. Questo silenzio mi pone davanti alla mia responsabilità”

Fatti Mail può essere lettura, può essere consapevolezza, può essere scoperta, può essere chiamata, può essere gesto, può essere scelta

Qualunque sia il modo
Chiunque sia a interpretarlo
Comunque venga vissuta

Se aggiungerà anche un solo frammento di solidarietà in questo qui ed ora
Avrà dato al futuro che sogniamo … il suo “Presente”
Questo “presente”, questi “presente”
Sono gli auguri - i doni - che Fatti Mail lascia ad ogni suo “nodo”
Ad ogni amica ed amico … affinché Buone Feste possa non essere la somma di due parole … ma la moltiplicazione di “buone” volontà !!

Le ragioni della festa stanno nella necessità di affermare il carattere fondamentalmente gioioso della vita umana: al di là delle difficoltà e della fatica l’uomo percepisce l’esistenza come un Bene. Solo chi ritrovi nella propria prospettiva ideale le ragioni della vita è in grado di celebrarne con gioia la festa. Non sono i giorni festivi a rendere gioioso l’uomo, ma sono gli uomini a rendere festosi i giorni. Le esperienze rinnovate di amicizia e di solidarietà, di perdono reciproco e di amore generoso sono i tratti interiori assolutamente necessari per un’autentica “festa” (Carlo Molari)


AVVISATE LE PERSONE DA VOI SEGNALATE - DI CUI FORNITE SOLO UN NUMERO DI TELEFONO –
CHE POTREBBERO RICEVERE TELEFONATE IN CUI SI FACCIA RIFERIMENTO A “FATTI MAIL” … è importante aiutare due persone estranee che si parlino la prima volta a superare il disagio iniziale dovuto spesso proprio alla mancanza di fiducia … Considerate che l’espandersi di Fatti Mail se da una parte aumenta i lettori (e le opportunità di risposte solidali) dall’altra estende anche al di fuori delle spedizioni di Fatti Mail via e-mail la possibile lettura del bollettino. Chiedete quindi a chi vi chiami o vi contatti come sia venuto a conoscenza della vostra richiesta, regolandovi conseguentemente.


BUONA LETTURA :

1) FERNANDO CERCA LAVORO:
Salve
mi chiamo Ferdinando De Flora e sono nato a Napoli il 05/11/1982. Sono laureato (laurea specialistica) in economia e commercio e sto effettuando il "praticantato" presso uno studio commercialista a Roma. Aspiro ad un impiego che mi dia maggiori certezze e speranze per il futuro. Per eventuali contatti il mio cellulare è ...
Dott.Ferdinando De Flora 
Il Cv di Fernando è a disposizione di chi lo chieda
gaiaspettaespera@tiscali.it, 


2) MARIA GRAZIA CERCA LAVORO
Salve sono una ragazza di 26 anni, mi chiamo Mariagrazia e sono laureata alla
magistrale di Psicologia clinica.
Ho frequentato l’università di Roma La Sapienza, nello specifico la triennale
di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione e la magistrale di Psicologia
clinica, di salute e comunità, con il massimo dei voti.
Durante gli anni di studio ho avuto numerose esperienze lavorative: baby-
sitter, aiuto-compiti, cameriera, pasticciera, hostess, promoter, call center.
Ho concluso il mio percorso universitario ed anche l’anno di tirocinio formativo,
cerco qualsiasi lavoro nel sociale che possa aiutarmi a mantenermi
economicamente e a crescere professionalmente, nonché dal punto di vista
personale.
Ho avuto numerose esperienze di volontariato, con comunità d’aiuto a
tossicodipendenti, con case famiglie e in parrocchia
 (caritas diocesana).

In allegato presento il mio Curriculum professionale.
In attesa di una vostra risposta vi ringrazio e vi porgo i miei cordiali
saluti. (IL cv è A DISPOSIZIONE DI CHI LO CHIEDA)

Mariagrazia Tammone
gaiaspettaespera@tiscali.it, 

3) NINA CERCA LAVORO

Cara Gaia
Sono Rita
Innanzitutto Grazie veramente x Fatti Mail!
Vorrei fare una segnalazione: la signora Nina - nazionalità rumena parla un italiano corretto, ha 43anni, n. cell. : .... - che aiutava in casa mia figlia la deve lasciare, non potendo stare a tempo pieno (ha un figlio grande che vive con lei). Preferirebbe un lungo orario. È una persona fidatissima, brava sia con la casa che con i bambini. Ha anche esperienza con anziani (ha lavorato con una signora affetta da Alzheimer).E' una persona allegra e di grande compagnia. Si sposta con i mezzi e sarebbe facilitata a trovare in zone raggiungibili con la metro o con il treno di Roma nord. Negli ultimi anni ha lavorato in zona Monteverde.
Ti ringrazio se vorrai mettere questo annuncio sul tuo sito.
Grazie ancora di tutto
Rita - ... eventualmente la e-mail di mia figlia :...
gaiaspettaespera@tiscali.it, 

.-
CONDIVIDO:
EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE.
A SEGUIRE ALCUNE SEGNALAZIONI DI EVENTI, ATTVITIVA’, INIZIATIVE A CARATTERE SOLIDALE E/O CULTURALE. … la vita letta sempre più solidalmente … per imparare a crescere insieme
BUONA LETTURA:

CASA ACCOGLIENZA
Cara Gaia,
vorrei condividere con Fatti Mail l'esistenza di una casa accoglienza che è sul territorio romano da circa un anno: il suo nome è casa accoglienza "Nicoletta Seganti De Fiore" ed è annessa alla Parrocchia di san Tommaso Moro a 300 metri dal Policlinico Umberto I.
Con l'aiuto di alcuni benefattori e di chi si è messo a disposizione con il suo tempo e con il cuore, un anno fa è nata la "casa" che ha ospitato circa 30 famiglie con bambini ospedalizzati sopratutto al Policlinico Umberto I di Roma GRATUTAMENTE!
La "casa" è composta da 4 stanze per un totale di 9 posti letto (due stanze da 3 posti, una da 2 posto, una da un posto), due bagni (rispettivamente per le donne e per gli uomini) e di un angolo cucina necessario per garantire la prima colazione.
In allegato troverai tutte le informazioni dettagliate su questa grande opportunità che potrebbe  essere messa a conoscenza anche in alcune città del mezzogiorno per quelle famiglie, meno abbienti, che devono venire a Roma poiché la sofferenza li tocca da vicino, tocca i loro figli.
Il Parroco, che ha voluto dare un segno sul territorio della carità cristiana, è mons. Andrea Celli, mentre a gestire la "casa" siamo un gruppo di mamme che assicurano l'accoglienza, il decoro degli ambienti, supporto morale e quant'altro necessario al momento.
Anche sulla rete puoi trovare qualche informazione in merito: metto a disposizione il mio cell per ulteriori chiarimenti o approfondimenti.
Viviana 3286121143 - vivianavincenti@gmail.com,

REGALI &SOLIDARIETA’ X UNHCR
I regali dell’UNHCR sono oggetti sostenibili, attenti all’impatto ambientale, alla valorizzazione del lavoro e alla dignità delle persone. I regali UNHCR non sono solo oggetti d’uso comune, non sono solo un regalo. Sono un’ulteriore opportunità per sostenere i programmi UNHCR.
Con una donazione fai un regalo a chi lo riceve, aiuti chi lo produce e sostieni i rifugiati nel mondo!

REGALI &SOLIDARIETA’
Carissima/o,
dopo il successo delle sciarpe dello scorso anno,
per il tuo regalo di Natale ti proponiamo la nuova linea "new life": Stole (27,00) e cappelli a tubo / scladacollo (17,00) tutti i capi sono misto cachemire (+ 3,00 euro di spedizione)
Un idea regalo per te e...un mattoncino per noi!
GRAZIEEEE contiamo sulla tua ordinazione e sul tuo passaparola
Le sorelle domenicane
Monastero Domenicano
S. Maria della neve e S. Domenico
Pratovecchio – Arezzo

TAIZE’ A ROMA
Salve a tutti,
vi scrivo per parlarvi di un evento che dal 28 dicembre al 2 gennaio vedrà convergere a Roma circa trentamila giovani da tutta l'Europa: l'Incontro Europeo organizzato dalla comunità ecumenica di Taizé, una delle tappe del pellegrinaggio di fiducia sulla terra iniziato 35 anni fa dal suo fondatore, frere Roger. Sin dall'inizio i fratelli di Taizé hanno voluto condividere con tutti gli uomini (in particolare i giovani che sempre più numerosi sono accorsi in questo piccolo villaggio nel sud della Francia), la loro passione per la riconciliazione, al di là delle frontiere tra nazioni e delle divisioni confessionali.
Vi accludo i link in cui potete sapere di più su Taizé , sulla sua straordinaria storia e su questa  iniziativa e il programma delle varie giornate.
Sottolineo che Taizè non è un movimento o un'organizzazione a cui appartenere, mavuole essere uno stimolo perché ognuno possa nella propria vita essere portatore di fiducia, riconciliazione e cambiamento, impegnandosi concretamente nella propria realtà locale.
Questi giovani che arriveranno il 28 mattina nella nostra città hanno bisogno di essere ospitati.
Non vi spaventate, a loro non serve molto, bastano anche due metri quadri di pavimento!
Ognuno di loro infatti ha il proprio materassino e sacco a pelo, hanno solo bisogno di una semplice colazione, poi al mattino lasciano la casa per partecipare, tutto il giorno, al programma dell'incontro.
Noi come famiglia ospiteremo tre ragazzi e sappiamo che gli organizzatori sono in grande difficoltà perchè ancora non hanno trovato dove poter ospitare migliaia di giovani!
Vi rivolgo un appello: se potete, aprite le porte della vostra casa a questi ragazzi, vi assicuro che anche voi riceverete molto dall'incontro con loro! Se non avete possibilità, vi prego di pensare a chi tra i vostri parenti, amici e conoscenti, potrebbe ospitare qualcuno e coinvolgerli nella diffusione di questa richiesta.
Vi invito anche a partecipare a qualcuno degli eventi in programma, le preghiere che si tengono all'ora di pranzo e la sera nelle antiche chiese romane del centro sono momenti di grande raccoglimento e bellezza, un sorso di acqua pura e un'oasi di ristoro per le nostre affaticate anime metropolitane.
Il giorno di Capodanno anche chi non ha potuto ospitare nessuno può dare la propria disponibilità per accogliere uno o più ragazzi per il pranzo in casa propria.
Io, tanti anni fa!, partecipai nell'80 e nell'82 a due incontri europei a Roma e poi a mia volta sono andata a Londra, Parigi, Colonia, Praga e Madras in India: esperienze indimenticabili di incontro, condivisione, preghiera e di costruzione di ponti di fiducia tra gli esseri umani e tra i popoli, e conservo un ricordo affettuoso e grato delle persone che ci hanno ospitato.
Quest'anno il tema dell'incontro sarà incentrato sulla vita interiore e sulla solidarietà nella famiglia umana: credo che ne abbiamo davvero bisogno e ognuno di noi può dare un contributo a proprio modo, chi ospitando, chi sensibilizzando altri ad accogliere questi giovani.
Grazie per la disponibilità e ...coraggio, rimettiamoci in cammino anche noi insieme a loro!
Paola
Per contattare gli organizzatori:
Centro di preparazione per l'incontro europeo di giovani
Taizé – Roma - Via Don Orione, 8 - 00183 Roma
Tel. 06 77 266 266 - info.roma@taizè.it - www.taize.it/roma

LABORATORIO PER BAMBINI
Sabato 22 Dicembre h 16-18.30
LABORATORIO DI NATALE
Laboratorio per bambini per vivere insieme l’attesa del Natale attraverso la fiaba e lavori creativi.
presso la sede dell’Associazione
Camilla Paris, 19 anni , ha frequentato la scuola Rudolf Steiner “Il Giardino dei Cedri” dove ha potuto sviluppare le sue doti artistiche. Anima laboratori artistici per bambini con l’intento di favorirne la libertà creativa ed espressiva.
Per informazioni e prenotazioni:
Associazione “...il sole e l’altre stelle”
Via Sangemini 46 int. A2 00135 Roma Tel 3397419550

APERITIVO SOLIDALE
Carissime e carissimi,
vi ringraziamo di cuore per essere al fianco dei rifugiati, ogni giorno.
Abbiamo pensato a un momento di incontro con tutti voi per conoscerci e condividere pensieri sul nostro comune impegno a favore dei rifugiati.
Venerdi' 21 dicembre, saremo ospiti di Mondi Possibili, in Via Satrico dove potrete incontrare Ribka Sibhatu, con le sue storie di donne rifugiate, i nostri materiali informativi, e noi dell'UNHCR.
Potrete anche acquistare i vostri regali di Natale che sostengono le attivita' di UNHCR scegliendo tra la maglietta, l'agenda e tante altre cose.
Siamo certi che il nostro entusiasmo per questo incontro sia condiviso anche da voi, che siete pienamente coinvolti nel dare protezione a 36 milioni di rifugiati e sfollati nel mondo.
Vi aspettiamo dunque venerdi 21 dicembre dalle 18.30 fino a sera da Mondi Possibili in via Satrico 55 a Roma, MM1 Re di Roma.
Di seguito trovate il link con indicazioni piu' dettagliate su come raggiungerci:

Sara' una bella occasione per incontrarci e conoscerci!
UNHCR in Italia
UNHCR - The UN Refugee Agency
Via A. Caroncini, 19
00197 Rome - Italy
fax: +300680212325
angeli@unhcr.org

GIORNATA DELLA MEMORIA SCUOLA
CON PIACERE INOLTRO QUANTO MI MANDA ANTONELLA MONTESI, PER I PRESIDI O GLI INSEGNANTI PREPOSTI A QUESTE ATTIVITà DELLE VOSTRE SCUOLE O DEI VOSTRI FIGLI E NIPOTI.
BUONA GIORNATA, CRISTINA
Gent.me/i,
il 24 gennaio 2013, in prossimità della Giornata della Memoria del 27 gennaio, uscirà nei cinema “in Darkness” diretto da Agnieszka Holland, tratto dal libro “In the Sewers of Lvov” di Robert Marshall.
“in Darkness” racconta la storia vera di Leopold Socha, operaio del sistema fognario di Lvov, nella Polonia occupata dai Nazisti.
Dopo essersi imbattuto in un gruppo di ebrei che si è nascosto nelle fogne della città, Socha accetta di proteggerli per denaro.
Quello che inizia come un mero accordo economico, prende però una piega inaspettata. Socha è un brav'uomo di famiglia, ma anche un piccolo truffatore, forse solo un uomo comune che vive tempi terribili. Nel corso della narrazione, cresce come essere umano, attraverso un percorso interiore e fisico emozionante. La Storia lo spinge a scelte decisive e ad azioni straordinarie, che mettono a rischio la sua vita e quella della sua famiglia, fino alla salvezza di alcuni uomini, donne, bambini dopo quattordici mesi vissuti in un continuo stato di allerta nel sottosuolo.
Il mio compito è quello di proporre la visione del film alle scuole superiori di tutta Italia, per non dimenticare e spero, nei modi che vi saranno possibili, di poter contare sulla vostra preziosa collaborazione.
Sarà possibile organizzare delle matinées nei cinema usufruendo di un biglietto a prezzo ridotto per gli studenti, con ingresso gratuito per i docenti accompagnatori e i ragazzi diversamente abili.
Per le prenotazioni è disponibile il Numero Verde 800 03 84 61 .
Il sito ufficiale, con trailer, foto, pressbook, è disponibile al link
www.indarkness.it
.
Attivando il seguente link potrete inoltre leggere un'emozionante intervista a Krystyna Chiger, unica persona ancora viva (ha 76 anni) dei sopravvissuti che emersero dalle viscere di Lvov nel 1944
www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=689
Ringraziandovi per l'attenzione e rimanendo a disposizione, vi porgo i miei più cordiali saluti e auguri sinceri per le prossime festività.
Antonella Montesi
Comunicazione, promozione e ricerca cinematografiche
Progetti Cinema/Scuole
349/77.67.796
Profilo


OLIO SOLIDALE
Altrevie in collaborazione con Cara Garbatella e ULAIA ArteSud
In occasione delle prossime festività, promuove l’iniziativa di solidarietà:
UN REGALO BUONO CHE FA BENE
OLIO EXTRA-VERGINE DI OLIVA DOP DELLA SABINA A PER
BORSE DI STUDIO DA DESTINARE A RAGAZZI PALESTINESI DEI CAMPI PROFUGHI IN LIBANO.
L’olio è prodotto dall’Azienda Agricola CAMPISANO di Palombara Sabina (www.vittoriocampisano.it) e posto in vendita in confezioni regalo:
2 bottiglie da lt. 1 a 20 €
Lattina da lt. 3 a 25 €
Lattina da lt. 5 a 40 €
Le prenotazioni si raccolgono agli indirizzi email:

CONSAPEVOLEZZA&SOLIDARIETA’
Una cittadinanza consapevole è una cittadinanza più solidale.

SABATO 22 DICEMBRE, FLASH MOB ALL’ARA PACIS E AUGURI CON PRAXIS E CASA AL PLURALE
Se una mattina di inverno un cittadino… decide di svicolare dagli impegni natalizi, dalle spese e dai richiami folli delle vetrine.
E sceglie di trascorrere un momento di vera festa, in allegria. Con tanti amici, musica, colori, palloncini e il bel cielo di Roma. Senza dimenticare però l’impegno e la condivisione.
Se l'idea ti piace, l’appuntamento è per sabato 22 dicembre alle 11.30 all’Ara  Pacis.
Sarà un momento di svago e un’occasione per chiedere insieme a gran voce all’amministrazione capitolina, con Praxis e l’associazione Casa al Plurale, di non spendere gli 800mila euro destinati al restyling del muretto dell’Ara Pacis. E dedicarli invece alle 54 case famiglia della città che accolgono persone con disabilità gravi
Saremo in tanti, dal mondo delle associazioni, società civile, media. Come i bravissimi fotografi di Shoot 4 Change
Così, tra un torroncino e una considerazione seria sul domani, ci scambieremo gli auguri per le prossime feste.
Convinti che per una volta il regalo più bello ce lo stiamo preparando noi stessi: con slancio e responsabilità. Per costruire una città più giusta, accogliente e quindi – finalmente - davvero più bella.
Ti aspetto!


FIRMA L’APPELLO 1
fIRMA L’APPELLO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA PROFESSIONALE
DEL MEDIATORE INTERCULTURALE
Chi è il Mediatore Interculturale?
Si preferisce qualificare la figura del Mediatore con l’aggettivo “interculturale” anziché “culturale” per sottolineare come il Mediatore rappresenti non solo un ponte tra due o più culture, quella dei migranti e quella del Paese ospitante, ma sia anche un agente di sviluppo impegnato a spingere in avanti la società odierna attraverso la costruzione di un rapporto di inter-azione tra i diversi attori.
L’inter-azione evidenzia come il processo di integrazione degli stranieri possa avvenire senza imporre necessariamente l’omologazione ai modelli del Paese di accoglienza e la perdita delle proprie radici.
Cosa fa il Mediatore Interculturale?
Il Mediatore Interculturale svolge funzioni di orientamento, d’informazione, di accoglienza, di traduzione, d’interpretariato, di mediazione linguistico-culturale e di sensibilizzazione in favore degli stranieri; rappresenta una figura strategica per garantire nel quadro delle politiche migratorie la salvaguardia delle pari opportunità e l’accesso ai servizi di cittadinanza.
Perché firmare?
Per sollecitare l’iter legislativo presso il Parlamento italiano per far sì che, quella che ad oggi è soltanto una proposta, diventi il prima possibile una legge, al fine di attribuire al Mediatore Interculturale una precisa collocazione nel CCNL (Contratto Collettivo Nazionale Lavoro) e riconoscere a tale figura professionale parametri uniformi nazionali di formazione, impiego e retribuzione.

FIRMA L’APPELLO 2
Ciao gaia,
Sono mezzo milione in Italia i bambini e i ragazzi per i quali l’identità personale non può corrispondere con quella giuridica: non sono cittadini italiani i nati e cresciuti in Italia da genitori di origine straniera.Anche se per lingua, cultura, abitudini, sono italiani, possono diventarlo a tutti gli effetti solamente a 18 anni, e fino a quel giorno devono vivere in Italia con il permesso di soggiorno, diversamente da quanto accade in altri paesi dove è lo ius solis a contare, come negli USA, in Canada e in altri paesi europei.
Mi chiamo Amir e sono un rapper che più volte nelle sue canzoni ha dato voce ai ragazzi di seconda generazione.
Nonostante io abbia la cittadinanza da sempre (mia madre è italiana), molte volte sono stato considerato uno straniero per via delle mie origini egiziane. Il problema oltre ad essere legislativo è culturale, dovrebbe cambiare la percezione di come è fatto un Italiano nel 2012: non è necessariamente "bianco" ma può essere di carnagione scura, avere occhi a mandorla, avere capelli afro...
È evidente che c’è un gap tra lo status giuridico e l’identità personale: un’intera generazione cresce e rischia di restare straniera nel paese che sente proprio, in cui è nata, si è formata, e nel quale intende restare per sempre...
So che il Presidente è molto sensibile al tema e durante il discorso di fine anno tutto il paese lo ascolterà per capire cosa ci aspetterà nel 2013. Per questo chiedo di usare questa occasione per ribadire che tutti coloro che nascono in Italia debbano essere considerati italiani anche giuridicamente, affinchè il 2012 possa essere stato l’ultimo anno senza il diritto di cittadinanza. Chiedetelo con me.
Grazie, la tua firma farà la differenza,
Amir via Change.org

Ricevo da un’amica di Fatti Mail e volentieri CONDIVIDO
-Un autistico non spara!
 “Strage USA: il killer era affetto da autismo 20 bimbi morti”
“USA, un massacro nella scuola elementare. Il killer soffriva di autismo”
 “Il mondo piange i bambini di Newtown. Kiler ex alunno autistico”Titoli di giornali del 15/12/2012
- Adam Lanza non poteva essere un autistico. Ancora una volta si cita in maniera inadeguata una patologia che è tra le più diffuse forme di disabilità. 

GIANLUCA NICOLETTI
Il giovane killer di Newtown era autistico? E' un' approssimazione che non può e non deve passare, anche perché per molti potrebbe essere intesa come una spiegazione del perché un ragazzo abbia massacrato 27 persone, tra bambini e insegnanti, compreso se stesso. Mi dispiace sembrare saccente, ma questa cosa mi brucia personalmente perché da quattordici anni ho a che fare quotidianamente con un figlio autistico, e spesso mi trovo a dovere dare voce anche agli altri genitori come me. Vorrei chiedere a tutti i colleghi che hanno scritto o sottoscritto questi titoli, probabilmente fidandosi di quello che avevano letto in un’agenzia di stampa, ma voi avete una minima idea di chi sia un autistico?
L’ autistico è’ una persona incapace di autonomia, che non saprebbe uscire di casa per andare a scuola se non accompagnato, che difficilmente riuscirebbe a usare razionalmente un’ arma da fuoco in maniera così reiterata, ma soprattutto è una persona che si tura le orecchie atterrito se solo sente battere le mani o entra in una stanza con la musica ad alto volume. Certo che è facile associare al termine “autistico” quello di “asociale” e quindi condividere conclusioni assolutamente infondate, l’ autismo evidentemente è una patologia di cui la categoria a cui appartengo ha una profonda ignoranza, eppure è la prima causa d’ handicap, ci sono più autistici in giro di ciechi, sordi e down messi assieme (non lo dico io lo dice il Censis). 

In Italia sono come minimo 360.000 le famiglie che devono gestire un problema del genere, e vi assicuro nella più totale solitudine e mancanza di adeguate strutture. Quando il ragazzo autistico cresce fino alla stessa età di Adam Lanza, non ha scuole da frequentare, non ha parti di città in cui è possibile per lui passeggiare senza rischio, non ha soprattutto conflitti con sua madre, anzi la madre nella maggior parte dei casi è l’ unica persona che ancora si occupa di lui, almeno finche avrà fiato di farlo. Poche settimane fa , in questo stesso blog, feci mia la protesta di altri genitori di autistici che erano rimasti molto perplessi leggendo i titoli di molti giornali che definivano “autistica” la giovane che tutti conoscono come Ruby Rubacuori.
 Quel mio pezzo fu il fortunato pretesto per cui la psicologa che aveva effettuato la perizia sulla ragazza potesse rettificare e spiegare come una semplificazione giornalistica avesse creato l’ equivoco.
Non vorrei che tanti genitori come me da oggi, oltre il peso dell’ indifferenza delle istituzioni, dell’ emarginazione in strutture scolastiche non adeguate e della poca preparazione della nostra classe medica a fronte di un problema in crescita (nasce un autistico ogni cento bambini), dovesse pure sobbarcarsi il sospetto che il proprio ragazzo possa tirar fuori un’ arma e fare una strage. Leggo con sollievo su Corriere della Sera che almeno uno psichiatra autorevole come il professor Vittorino Andreoli dice “Probabilmente il killer non era affatto matto (e fino a oggi non sono stati riferiti segni di patologia mentale)” . Non mi permetto di suggerire a nessuno conclusioni e letture profonde di un episodio di cronaca già così trabordante di lancinante, quanto surreale, crudeltà. A me però, che con tanti autistici autentici ho rapporti costanti, verrebbe piuttosto da chiedermi come mai una brava madre avesse bisogno di tenere in casa due pistole e un fucile d’ assalto?

SOLIDARIETA: OFFERTA & NEGATA

Stoffe, marmellate, omogeneizzati 
Cambia il mondo con le microimprese
A Parigi Planet Finance presenta i migliori progetti di imprenditori di paesi in via di sviluppo. Attali: "Così combattiamo la povertà. Stiamo crescendo rapidamente. Ad oggi abbiamo avviato 12 milioni di progetti"
Si commuove Ana Lucia Da Silva Franco perché non avrebbe mai immaginato di salire su un aereo e di volare dalla sua favela di Rio de Janeiro fino a Parigi. Ora, sul palco del grande auditorium all’interno del Louvre, non riesce a parlare. Sta per ricevere un premio per il suo lavoro. Vorrebbe raccontare la sua storia, quella di una giovane che, grazie al microcredito, è riuscita ad avviare una piccola azienda che produce tessuti tradizionali e oggi fa lavorare 10 donne brasiliane. Madri che ora possono dare un futuro ai propri figli e parenti.
Uno strumento per rinascere. E’ lei uno dei sei imprenditori appena premiati nell’ambito dell’International microfinance awards di Planet Finance, l’Ong per il microcredito nei paesi in via di sviluppo, all’interno del Museo del Louvre. “Il microcredito - spiega Jacques Attali, presidente e fondatore diPlanet Finace, già primo presidente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ed ex consigliere del presidente François Mitterand - aiuta le persone a progredire. E’ uno strumento per insegnare loro come avviare e gestire un’impresa. In molti paesi le persone tornano all’artigianato  e queste start up danno loro un futuro. E con il tempo possono diventare qualche cosa di più”.

Tra disastri naturali, conflitti e crisi
colpite 51 milioni di persone in 16 paesi
Necessari 8,5 miliardi di dollari. Lo annuncia l'OCHA e il coordinatore per gli aiuti d'emergenza delle Nazioni Unite Valerie Amos. Le emergenze riguardano Afghanistan, Burkina Faso, Repubblica Centroafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Mali, Mauritania, Niger, Territori Palestinesi Occupati, Filippine, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Yemen e Zimbabwe
Nell'anno che sta per cominciare 51 milioni di persone avranno bisogno di aiuti umanitari urgenti, e sarà necessario reperire 8,5 miliardi di dollari per far fronte alle necessità più immediate delle popolazioni di 16 paesi del mondo colpite da catastrofi naturali, conflitti, crisi economica e sociale. E' l'appello lanciato dal sottosegretario per gli affari umanitari (UNOCHA) e coordinatore per gli aiuti d'emergenza delle Nazioni Unite Valerie Amos. "I bisogni umanitari continuano a crescere, e ci sono milioni di persone che soffrono per gli effetti di disastri e conflitti. La gente ha bisogno del nostro aiuto e sostegno mentre lotta per ricostruire la propria esistenza", ha affermato la Amos in occasione del lancio dell'iniziativa, che riguarda Afghanistan, Burkina Faso, Repubblica Centroafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Mali, Mauritania, Niger, Territori Palestinesi Occupati, Filippine, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Yemen e Zimbabwe (E Stella)

Bambini, nel Sud d'Italia 417mila in povertà assoluta
Tra 2010 e 2011 famiglie povere con minori aumentate del 2%. Dispersione scolastica al 20%. In tutto il paese sono 720.000. E proprio nelle regioni più in difficoltà la spesa sociale è ai minimi livelli
ROMA - L'Italia non è un paese per bambini, soprattutto se nati nel Meridione. Le parole "povertà assoluta", si associano con difficoltà alle condizioni di vita dei minori, almeno nel nostro Paese. Eppure nel Sud sono 417.000 i ragazzini in condizioni di indigenza, mentre 720.000 quelli nelle stesse condizioni in tutto il territorio nazionale. A lanciare l'allarme è Save the Children che a pochi giorni dalle feste di fine anno, ricorda la condizione di tanti bambini che vivono in situazioni difficili nelle regioni meridionali. Per loro, spesa sociale e asili nido sono ai livelli minimi nazionali e la dispersione scolastica supera il 20%. Sono questi i dati che emergono dal nuovo rapporto Fare comunità educante: la sfida da vincere di crescere al Sud, realizzato in collaborazione con la rete di associazioni e attive nel Mezzogiorno promossa da Save the children eFondazione con il Sud. L'Italia, spiegano le associazioni, "non è un Paese adatto per bambini e adolescenti, sono stati dimenticati da tempo, non investe su di loro e sul loro futuro e non sono protetti come si dovrebbe; la deriva più grave riguarda quelli che vivono al Sud".

La situazione peggiora. Più della metà degli under 18 in povertà assoluta del paese sono nel Mezzogiorno: 417.000, quasi la metà del dato nazionale: 720.000. E la situazione peggiora di mese in mese: in un anno, tra 2010 e 2011, le famiglie con minori povere sono aumentate del 2%. E proprio qui la spesa sociale comunale che li dovrebbe sostenere è la più bassa d'Italia, 61 euro in media nelle  principali regioni meridionali che scendono a 25 in Calabria, rispetto ai 282 dell'Emilia-Romagna o ai 262 del Veneto. Povertà e disagio colpiscono in particolare chi è più vulnerabile, come le mamme con meno di 20 anni, le 'madri bambine', che sono soprattutto al sud (3,38% a Napoli rispetto allo 0,97% di  Milano), dove il matrimonio precoce può essere visto come l'unica possibilità di emancipazione dal proprio nucleo familiare d'origine. "I bambini e le bambine che nascono e crescono al Sud sono sempre più ai margini, quasi invisibili ed esposti da subito al disagio è indispensabile una inversione di rotta. Per questo abbiamo unito le nostre forze dando vita a Crescere al Sud, per ribaltare l'approccio in materia di Welfare," spiega Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia. "I servizi per l'infanzia e l'adolescenza sono uno strumento imprescindibile soprattutto in tempi di crisi. La spesa pubblica, soprattutto quella destinata ai minori, non è un costo ma piuttosto un investimento fondamentale che 'paga' sia in termini di tutela di diritti che in un'ottica di razionalizzazione e risparmio per il futuro". (V. Pini)

Bambine senza diritti sono le più discriminate
Amnesty International indice una maratona mondiale di firme online Write for rights. Sarà possibile firmare fino al 16 dicembre. Le disparità tra maschi e femmine persistono in molti Paesi: nei paesi arabi, le femmine sono il 60% del totale delle persone non scolarizzate, mentre nel Sud-est asiatico la percentuale sale fino al 66%. Situazione drammatica anche in Africa
Nel giorno del Nobel per la Pace all'Unione Europea si celebra anche la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Amnesty International, come ogni anno, indice una maratona mondiale di firme online Write for rights. Sarà possibile firmare fino al 16 dicembre. Secondo Amnesty, l'istituzione europea ha senza dubbio offerto un grande contributo alla pace negli ultimi 50 anni, ma i successi del passato sono sotto crescente minaccia. L'auspicio è che nel 2013 l'impegno per garantire dignità e giustizia alle categorie più deboli sia ancora maggiore che in passato. "L'Europa corre il rischio di dimenticare alcune lezioni apprese a duro prezzo dal suo passato, sull'importanza di non mettere da parte i diritti umani e il primato della legge, che proteggono le persone dalla persecuzione", dice Nicolas Beger, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee. E anche Tiziana Fattori, direttore nazionale di Plan Italia, punta il dito contro la disuguaglianza di genere che, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, colpisce le bambine e blocca il loro percorso di inserimento a pieno titolo nella società. Il fine è quello di ottenere uguali opportunità tra i sessi partendo dal diritto all'istruzione apertamente negato per una bambina su tre nel mondo. Plan ha lanciato la campagna Because I am a Girl che punta a garantire una istruzione di qualità per 4 milioni di ragazzine, proprio per ridefinire, strategicamente, il ruolo delle donne nella loro comunità. Il razzismo anti-Rom prima delle elezioni. Ma la discriminazione entra anche, e in maniera più subdola, nei comportamenti del nostro Paese. Secondo l'Associazione 21 luglio in prossimità del periodo elettorale in Italia si instaura un clima culturale e sociale di ostilità nei confronti di particolari categorie come i rom e i sinti. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio 21 luglio che ha monitorato centinaia di episodi di informazione scorretta e della diffusione di slogan a sfondo razzista e impregati di odio razziale proprio da parte di alcuni rappresentanti istituzionali e dirigenti di partiti politici. "Si assiste ad una puntuale amnesia istituzionale sui diritti che riguardano i rom e sinti, che ritorna in coincidenza con l'appuntamento elettorale", è il commento dell'Associazione 21 luglio. Nella Giornata Mondiale dei Diritti Umani sembra necessaria, anche nel nostro Paese, una riflessione sul potenziale delle parole nel promuovere un clima di odio e comportamenti potenzialmente pericolosi. (A. Vaneruso)

Istantanee da un inferno L'eterna  emergenza-carceri
A fotografare la vita in cella è l'associazione Antigone con il suo IX rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia. Due numeri per capire: su 46.795 posti disponibili, oggi sono a disposizione di 66.685 detenuti. In arrivo 400 sentenze della Corte europea contro il sovraffollamento. Scarse attività di recupero, carenza di personale
A Taranto 4 detenuti si affollano in 9 metri quadrati. A Latina si sta rinchiusi anche 20 ore al giorno. A Catania d'inverno i termosifoni restano spenti. A fotografare la vita dietro le sbarre è l'associazione Antigone col suo IX rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia. Due numeri per capire: su 46.795 posti disponibili, oggi in cella ci sono ben 66.685 detenuti. E scatta l'allarme: in arrivo 400 sentenze della Corte europea contro il sovraffollamento. I numeri del continuo allarme. Il rapporto di Antigone denuncia i mali, vecchi e nuovi, che affliggono il pianeta carcere: "La dichiarazione dello stato di emergenza per il sovraffollamento risale al 13 gennaio 2010 e il numero dei detenuti allora era di 64.791. Al 31ottobre scorso, la presenza è di 66.685 detenuti, 1.894 in più. Ma come - si chiede il rapporto - i detenuti non dovevano diminuire?" Così l'Italia resta il Paese con le carceri più sovraffollate nell'Unione Europea. Il nostro tasso di affollamento è oggi infatti del 142,5% (oltre 140 detenuti ogni 100 posti). La media europea è del 99,6%. I 66.685 detenuti nelle nostre carceri sono per lo più uomini. Le donne rappresentano solo il 4,2%. Gli stranieri (23.789) sono il 35,6%. Le nazionalità più rappresentate? Marocchina (19,4%), Romena (15,3%), Tunisina (12,7%), Albanese (11,9%) e Nigeriana (4,4%).
I reati più diffusi sono contro il patrimonio, seguiti dalle violazioni al Testo Unico sugli stupefacenti e da quelli contro la persona. Tra chi, al 30 giugno 2012, aveva una condanna definitiva, il 26,5% ha un residuo pena inferiore all'anno. Non solo. Il 40,1% non sconta una condanna definitiva, ma è in carcere in custodia cautelare.
 E ancora: all'inizio dell'anno i detenuti sottoposti al 41 bis erano 678. Tra questi 246 appartenevano alla Camorra, 206 a Cosa Nostra, 106 alla 'Ndrangheta, 31 ad altre Mafie, 19 alla Sacra Corona Unita, 6 alla Mafia "Stidda" e 2 alle Brigate Rosse. Poca scuola e scarso personale. Meno di un quarto dei detenuti presenti in carcere alla fine del 2010 era impegnato in attività scolastiche. Al 30 settembre 2012 la carenza degli educatori è del 27,2%, quella degli assistenti sociali addirittura del 35,1%, mentre la carenza del personale di polizia penitenziaria è "solo" dell'8,9%.


RETI AMICHE:
Segnalo a tutti gli amici di Fatti Mail le reti amiche con cui spesso condividiamo sfide solidali:
- la rete di Raffaele Magrone
- Scambiotutto di Saverio Ambrogetti


Lo spirito di gratuità che muove Fatti Mail implica che chiunque abbia ricevuto (o riceva) ospitalità circa un proprio comunicato lo faccia in spirito di condivisione dell'idealità solidale accettando di essere parte di uno spazio in cui la comunicazione sia tanto un dire quanto un ascoltare. La solidarietà ha infatti necessariamente due direzioni quella del chiedere e quella dell'offrire. Se non sono entrambe vissute ed accolte non potrà esserci spazio di solidarietà.

Nei fatti - E NELLE MAIL! - questo significa accettare:
- che il proprio indirizzo e-mail entri nella mailing list di Fatti Mail (che non ne farà uso alcuno al di fuori della spedizione on-line delle news letter 2/3 volte al mese)
- ed essere disponibili a leggere i bollettini che si riceveranno con la stessa solidarietà che si è sperato altri abbiano messo in gioco leggendo il proprio annuncio


BUONE FESTE

BUON 2013!

mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?

mi chiamo Futuro ... tu come ti chiami ?
Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride e dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino" (K. Gibran)

LENTE D'INGRANDIMENTO - CITTADINANZA ATTIVA

COALIZIONE PER I BENI COMUNI:

Un’ampia delegazione della Coalizione per i Beni Comuni, ha depositato, presso gli uffici competenti del Comune di Roma, la proposta di delibera popolare per l’approvazione del regolamento per la gestione condivisa beni comuni.

Una rete informale di cittadinanza attiva – composta da 104 realtà romane - nata con l’obiettivo di presentare al Comune di Roma una Delibera di Iniziativa Popolare per l’approvazione di un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani” finalizzato non solo a definire i rapporti tra le amministrazioni locali e quanti vogliono offrire il proprio contributo volontario per la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni urbani, ma anche ad attivare nuove forme di collaborazione tra le parti, basate sul principio di sussidiarietà orizzontale e non sulla totale delega di responsabilità ai cittadini.

Questo l’obiettivo scaturito dalle 104 realtà romane che, con la consegna della proposta di delibera popolare, danno il via ufficiale alla RACCOLTA DELLE 5.000 FIRME valide necessarie per essere discussa in Consiglio.

Una rete informale che continuerà a crescere e a coinvolgere gruppi organizzati e non, comitati, associazioni e cittadini fino al raggiungimento dell’obiettivo: l’approvazione del “Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni”, per il benessere collettivo e il miglior utilizzo anche dal punto di vista dei bambini.

Una raccolta firme che avrà non solo l’importante compito di dotare anche Roma di uno strumento che avvicina cittadini e istituzioni, ma anche quello di sensibilizzare e informare le persone sulla sua importanza strategica

FACEBOOK

https://www.facebook.com/coalizioneperibenicomuni/


coalizioneperibenicomuni@gmail.com

389 5826326 - 3386587734

FORSE NON TUTTI SANNO CHE:

1) Mangiare, Dormire, Lavarsi ... è x tutti
sul sito della Comunità di S. Egidio è possibile "sfogliare" guide solidali che informano sulle realtà CITTADINE disponibili a sostenere chi si trovi in difficoltà

http://www.santegidio.org/index.php?&pageID=228


SOLIDARIETA' E AMBIENTE

ACQUA, un popolo di spreconi

ACQUA, un popolo di spreconi

Un popolo di spreconi.

Ne consumiamo ogni giorno più di 250 litri a testa, più di ogni altra nazione europea.

Non siamo i più puliti, ma solo i più spreconi.



Ogni giorno utilizziamo centinaia di litri d’acqua senza prestare molta attenzione; in genere l’atteggiamento più diffuso è quello di pensare che «basta aprire un rubinetto e servirsene a piacere», in realtà le cose non stanno proprio così, è necessario fermarsi a riflettere un attimo per dare il giusto valore ad una risorsa che purtroppo non è infinita.

Senza acqua nessuna forma di vita è possibile, è un bene d’assoluta necessità che diventa sempre più scarso con il passare del tempo per motivi sia di ordine quantitativi (l’acqua oggi a disposizione è pari a circa un terzo di quella disponibile negli anni ‘50 e tra cinquanta anni sarà ulteriormente dimezzata), sia qualitativi (per ogni litro d’acqua potabile, almeno otto risultano contaminati dall’attività umana).

Gli effetti di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: casi crescenti di razionamento idrico; il consumo di acqua minerale o filtrata diventato quasi un obbligo; lievitazione del costo dell’acqua potabile ecc.

Se poi allarghiamo lo sguardo a livello mondiale, il panorama diventa ancora più preoccupante: circa un miliardo e mezzo di persone non dispongono di acqua potabile.

Di fronte ad un quadro tutt’altro che roseo, oltre ad avvicinarsi al rubinetto con maggiore rispetto, diventa importante porsi il problema di come contribuire in prima persona a migliorare la situazione.

D’altra parte, un uso più appropriato dell’acqua non fa bene solo all’ambiente, ma anche al portafogli e con molta probabilità anche alla pace tra i popoli, perché sono oramai numerosi gli analisti politici che individuano nella carenza d’acqua uno dei possibili motivi di conflitto armato tra i paesi.

Che fare?

Per eliminare gli sprechi idrici si può agire su tre fronti: -Ridurre i consumi d’acqua, in modo da erodere il meno possibile questa preziosa risorsa e contrarre l’impatto ambientale (produrre, trasportare e smaltire acqua potabile richiede energia e produce inquinamento). -Contrarre l’impiego di additivi per ridurre l’inquinamento dell’acqua, della natura e dell’ambiente domestico. -Diminuire il consumo energetico per scaldare e distribuire l’acqua al fine di ridurre l’inquinamento ambientale e il consumo di energia fossile. Per raggiungere questi obiettivi è necessario intervenire sia a livello degli stili di vita, modificando alcune abitudini radicate nel tempo, sia a livello di impiantistica, utilizzando apparecchiature progettate con particolare attenzione al risparmio idrico ed energetico per garantire un’efficacia uguale o superiore rispetto ai dispositivi convenzionali. Spesso si tratta di mettere mano al portafogli, ma il più delle volte il risparmio che deriva dall’uso di tali dispositivi ripaga in poco tempo la spesa affrontata per il loro acquisto. Il massimo dei risultati si ottiene quando entrambe queste strategie, cioè modifica delle abitudini e nuova impiantistica, sono adottate insieme. Vediamo ora in dettaglio le varie soluzion possibili.

Riduzione dei consumi

Iniziamo dalla tipologia di utilizzo che impatta maggiormente per poi passare alla seconda e così via prendendo come riferimento il diagram-ma a torta (vedi il grafico ripartizione dei consumi domestici), in altre parole guardiamolo con occhi famelici e gettiamoci a capofitto sulla fetta più grossa per poi passare a quella di dimensioni immediatamente inferiori e cosi via!

  • Docce e bagni.
  • La doccia presenta un minor consumo d’acqua, rispetto al bagno, soprattutto se si tiene l’acqua aperta solo quando serve.
    Inoltre è possibile adottare docce a risparmio energetico, in grado di ridurre i consumi oltre il 70%. In termini pratici, considerando una doc-cia al giorno si possono risparmiare in un anno oltre 50.000 litri d’acqua e diverse centinaia di euro.
    La cosa importante è di utilizzare docce che non si limitino a ridurre il consumo d’acqua (allora tanto vale non aprire totalmente il rubinetto, con il risultato che s’impiega più tempo a lavarsi e si consuma lo stesso quantitativo di acqua), ma sfruttino in maniera più intelligente l’acqua, garantendo un elevato potere lavante a fronte di minori consumi.
    Vi sono inoltre vantaggi secondari interessanti: nel caso di boiler elettrico, più persone riescono a fare la doccia consecutivamente e minori sono i cali di portata per gli altri utenti, l’unico rovescio della medaglia è che, passando meno acqua nei tubi, si deve attendere più tempo l’arrivo dell’acqua calda.

  • Lavaggio stoviglie e biancheria.
  • Nel caso in cui si utilizzino lavatrici o lavastoviglie è bene farle girare sempre a pieno carico; nel caso dei lavaggi a mano evitare l’uso d’acqua corrente e preferire l’acqua raccolta in un lavabo o in una bacinella.
    Sempre per ridurre gli sprechi, non lasciate diventare vecchio lo sporco dei piatti e le macchie ostiche dei tessuti perché richiedono un lavaggio più impegnativo sia da un punto di vista chimico (detersivi) sia energetico (tempi e temperature più elevate); lavare separatamente i pezzi a seconda del grado di sporco.
    Molti si chiederanno: si consuma più acqua, energia e detersivi lavando a mano o a macchina?
    Per rispondere in maniera corretta a questa domanda è necessario conoscere due fattori: grado di riempimento ed «economicità» della macchina da una parte e capacità di lavaggio manuale dall’altra.
    Comunque alcuni studi in materia hanno dimostrato che per lavare lo stesso quantitativo di stoviglie, pari ad un carico intero di una lavapiatti, mediamente si consumano 80 litri d’acqua se lavati a mano; 60 se lavati a macchina; 12 litri nel caso di apparecchi ad elevata efficienza, i quali oltre al risparmio d’acqua consentono una notevole contrazione dei consumi di detersivi ed energia.

  • Vaschette del WC.
  • Le vaschette tradizionali, in genere contengono circa 24 litri, un volume d’acqua tale da permettere una buona azione lavante nel caso di presenze solide…, ma eccessivamente elevata nel caso di rifiuti liquidi.
    Mediamente, con tali sciacquoni si ha un consumo giornaliero di circa 100 litri a persona, in gran parte sprecati.
    Più efficienti sono le vaschette a due mandate, una da 3 e l’altra da 6 litri, grazie alle quali il consumo giornaliero, a parità di funzione, scende a 15 litri d’acqua.
    Se utilizzate in maniera corretta, ossia schiacciando il tasto giusto al momento giusto, con le vaschette a doppia mandata si arriva a risparmiare circa 17.000 litri d’acqua l’anno a persona.
    Quando non si hanno a disposizione vaschette ad hoc, è possibile modificare i tradizionali cassonetti introducendo dei pesi che permettono di ottenere le stesse prestazioni.
    Un altro metodo è di inserire nella vaschetta un mattone o più semplicemente una bottiglia piena d’acqua.
    In quest’ultimo caso si risparmia molta acqua, ma si riduce anche la quantità disponibile per ogni scarico con l’inconveniente di ridurre l’azione lavante.

  • Rubinetti.
  • Vanno aperti solo quando serve e tenuti chiusi mentre ci si insapona o ci si lava i denti; analogamente per lavare la frutta e la verdura è sufficiente usare acqua raccolta in una bacinella e non quella corrente.
    Per dare un’idea concreta di quanto questi gesti quotidiani possano far variare notevolmente il livello dei consumi idrici, analizziamo in dettaglio cosa accade durante il lavaggio dei denti: tenendo aperto il rubinetto per tutto il periodo di pulizia, si arriva a consumare 10.000 litri l’anno a persona; quando il rubinetto viene aperto solo per il risciacquo il consumo d’acqua si riduce a 1600; se poi invece dell’acqua corrente si utilizza quella contenuta in un bicchiere, si arriva a non più di 200 litri d’acqua l’anno!
    Un bel risparmio, vero?
    Per quanto concerne interventi di tipo impiantistico, è possibile sostituire i normali filtrini dei rubinetti (quelli che ogni tanto dobbiamo pulire dal calcare e da altre sporcizie) con dei modelli risparmio energetico (aeratori).
    Come per le docce vale il discorso di acquistare dei modelli che non si limitino a ridurre la portata dell’acqua, ma che producano un getto di eguale capacità lavante con consumi inferiori.

  • Perdite dalle guarnizioni.
  • L’acqua, che a causa di perdite delle guarnizioni gocciola dai rubinetti o dallo sciacquone, sembra poca cosa, ma essendo continuativo, anche il semplice gocciolamento comporta uno spreco inutile di migliaia di litri d’acqua (e di euro).
    Nel caso in cui l’impianto è dotato di accumuli dell’acqua calda, come ad esempio i boiler elettrici, oltre al consumo d’acqua le perdite idriche si tramutano anche in uno spreco d’energia elettrica.
    È pertanto consigliabile di sostituire immediatamente le guarnizioni danneggiate.

  • Ridurre l’Impiego di Additivi
  • Tutti i detergenti, compresi quelli ecologici, comportano un impatto ambientale per la loro produzione, il trasporto e lo smaltimento.
    Inoltre, soprattutto nel caso di detergenti convenzionali, si ha una liberazione di residui tossici nell’ambiente che poi vengono assimilati attraverso la respirazione, la pelle e il consumo di alimenti.
    Ecco perché è bene ridurre al minimo l’impiego di detergenti e detersivi e in ogni caso preferire i prodotti ecologici.
    Ma cosa c’entrano i detersivi con l’acqua?
    È molto semplice: in tutti i processi di pulizia viene utilizzata l’acqua come diluente che, se usata in modo intelligente, riserva ottime sorprese!
    Per il lavaggio di stoviglie e del bucato è possibile trattare energicamente l’acqua con opportuni dispositivi da applicare direttamente alle condotte dell’acqua o direttamente nelle macchine da lavare o sotto forma di additivi, ottenendo circa un dimezzamento dei consumi dei detersivi.
    Per quanto concerne la pulizia delle superfici è consigliabile impiegare dei panni in microfibra dove l’azione chimica degli additivi è completamente sostituita dall’azione meccanica, ossia si pulisce e si sgrassa unicamente utilizzando l’acqua.
    Ma anche in questo caso, per non avere risultati deludenti, è necessario scegliere prodotti d’elevata qualità.

  • Combattere il Calcare
  • Il calcare è ben noto per la tendenza a creare incrostazioni, assai difficili da rimuovere da box doccia, lavelli e rubinetteria in generale; ma i maggiori inconvenienti, il calcare li crea all’interno dell’impianto idraulico, ossia nelle condutture e, soprattutto, nei generatori d’acqua calda (elettrici o a gas).
    Tali depositi creano due tipi di barriere: una termica e una fisica.
    La prima si traduce in un maggior consumo di energia per nulla trascurabile, infatti, per ogni millimetro di deposito di calcare nei tubi, si registra un aumento dei consumi elettrici di circa il 10% e siccome lo strato accumulato in un generatore d’acqua calda può diventare molto spesso, nel tempo, i consumi possono crescere vertiginosamente.
    Analogamente, lo strato di calcare crea anche una barriera fisica al passaggio dell’acqua che, nel caso d’impianto dotato di autoclave, fa anch’esso aumentare i consumi di elettricità.
    Infine va detto che il calcare sollecita maggiormente l’impianto idraulico riducendone la durata.
    Una verifica della presenza di calcare all’interno dei tubi può essere realizzata con una semplice prova.
    Aprite al massimo il rubinetto dell’acqua fredda e notate la portata; dopo qualche istante ripetete la stessa cosa con il rubinetto dell’acqua calda.
    La minore portata dell’acqua calda è essenzialmente dovuta alle incrostazioni di calcare presenti nel generatore di calore!
    Le soluzioni utili per vincere il calcare si dividono in due categorie: trattamenti in grado di inibire il potere di coesione del calcare che, pur continuando ad essere presente nell’acqua, non è più in grado di for-mare incrostazioni; trattamenti di rimozione del calcare dall’acqua.

Ecologia Domestica

Del primo gruppo fanno parte i trattamenti energetici dell’acqua, i catalizzatori ceramici e i campi magnetici.

I primi uniscono le proprietà anticalcare alla riduzione dei consumi di detersivi ed all’eliminazione del problema della formazione della ruggine (molti modelli possono essere installati senza ricorrere all’idraulico).

I catalizzatori ceramici sono estremamente efficaci, ma richiedono un intervento impiantistico così come i dispositivi basati sull’effetto dei campi magnetici.

Tra i dispositivi che operano la rimozione parziale del calcare dall’acqua vi sono gli addolcitori, il cui impiego richiede periodicamente l’aggiunta di sale e un’accurata manutenzione.
Inoltre, sia l’installazione che la manutenzione richiede l’intervento di tecnici specializzati.

SOLIDARIETA' E CONSUMI

L’economia solidale

è, prima di tutto, un atteggiamento da cui derivano dei comportamenti che determinano un particolare stile di vita. Non si tratta solo, infatti, di aderire alle formule del commercio equo solidale, ma anche, e soprattutto, di rivoluzionare le nostre abitudini quotidiane: l’economia solidale comprende anche il nostro modo di lavare e lavarsi, ossia la quantità e la qualità di acqua, sapone e detersivi che utilizziamo.

Partire, quindi, dalle piccole cose, dalle attività quotidiane che, alla fin fine, costituiscono, in termini di tempo d’esecuzione, una porzione molto ampia di ogni nostra giornata. Limitare i consumi, specie d’acqua, evitare gli sprechi, cooperare con gli altri, sostituire la moda dell’ “usa e getta” con quella del recupero, utilizzare prodotti ecocompatibili, utilizzare l’automobile solo in casi di estrema necessità, impegnarsi a non inquinare, scambiare (tipo libri, cd, attrezzi, ecc.) per evitare di acquistare, sono alcuni imperativi per uno stile di vita un po’ più sobrio.

Zucchero equo-solidale

La nostra società si basa su un flusso continuo di merci e prodotti, e per questo viene definita consumistica. E, certamente, per cambiare le cose occorre intervenire (interferire) su questi automatismi.

Potremmo abbozzare una sorta di decalogo: compra leggero (ovvero prodotti con uno “zaino ecologico” non troppo pesante); compra durevole; compra semplice (in genere, gli oggetti più sofisticati sono meno durevoli, più delicati); compra vicino (per ridurre i danni ambientali che ogni trasporto comporta); compra sano; compra più giusto (e qui ci avviciniamo al discorso del commercio equo); compra prudente (a dispetto di normative e regolamentazioni, non è detto che il materiale acquistato non sia nocivo); compra sincero (evitare cioè i prodotti troppo pubblicizzati, dato che la pubblicità ce la paghiamo noi ed è spesso lontana dalla verità); compra mano d’opera (un metodo per aumentare l’occupazione); investi in futuro

INDIRIZZI UTILI

http://www.retelilliput.org/

http://www.utopie.it/http://www.retecosol.org/

http://www.networketico.it/

http://www.volint.it/http://www.zoes.it/

http://www.vita.it/

http://www.nuovomunicipio.org/

http://www.decrescita.it/

http://www.equonomia.it/

http://www.altreconomia.it/

http://www.altroconsumo.it/

http://www.valori.it/



COMMERCIO EQUO SOLIDALE

http://www.assobdm.it/

http://www.altromercato.it/

http://www.equoland.it/

http://www.transfair.it/

http://www.agices.org/

http://www.commercioetico.it/

http://www.equo.it/

http://www.mondosolidale.it/

http://www.cooperativaisola.org/

http://www.equociqua.it/

GAS

http://www.economia-solidale.org/

http://www.retegas.org/



FINANZA ETICA

http://www.bancaetica.com/

http://www.finanza-etica.itt/



TURISMO RESPONSABILE

http://www.aitr.org/

http://www.tures.it/

http://www.viaggiemiraggi.org/

http://www.viaggisolidali.it/

http://www.humanaitalia.org/



BARATTO

http://www.eticambio.it/

http://www.zerorelativo.it/

http://www.barattopoli.com/

http://www.tuttobaratto.it/

http://www.suesu.it/

da Fatti Mail a ... Song-Taaba ONLUS - Africa e Solidarietà

da Fatti Mail, da una mail spedita per chiedere una mano per il Burkina Faso, l'incontro con Padre Jean Ilboudo e la nascita, nel 2008, di Song-Taaba ONLUS.... Song-Taaba incontra Chiara Castellani, il suo Congo ed inizia un'esperienza umana di amicizia e solidarietà ... di conoscenza e consapevolezza ... che fa compiere ogni giorno nuovi passi ... guardando avanti ...

"A salvare veramente l’Africa non saranno i fondi e gli aiuti. Salveranno vite umane, permettendo loro di sopravvivere, ma non salveranno la vita dell’Africa. Cio’ che importa non sono i mezzi, ma le condizioni. Bisogna permettere all’Africa di ricostruirsi. Bisogna aiutarla a ricostruirsi. L’Africa deve essere prima che avere". (Joseph Ki-Zerbo)

L'Africa deve essere prima che avere ...

e come l'Africa, ognuno di noi

La strada dell'essere è quella i cui passi sono domande e la meta non è un dove ma un chi ...

Una strada che lo sguardo lungo e visionario di Padre Jean Ilboudo ha fatto intravedere a tutti noi

Song-Taaba è e vuole essere questo: la possibilità di percorrere questa strada

http://song-taabaonlus.ning.com/

Be Ye Ka Ye?: cosa c'è lì che non c'è qui?

Nulla o forse tutto: la voglia di muoversi, di interrogarsi,
di cercare il valore della vita ...

http://www.youtube.com/watch?v=WQGF1fqEruQ

la vita di Chiara Castellani

http://www.youtube.com/watch?v=HON6FoFUPnI

e di chiunque abbia voglia di vivere la solidarietà ...
se sei fra questi ... contatta:
segreteria@song-taabaonlus.org,


.... x iniziare a guardare l'Africa dal ... lato giusto:
Nel suo docu-film, Silvestro Montanaro, svela un'Africa
consapevole, dignitosa, aperta al futuro, segnata da ferite interne ed esterne,
creativa, saggia. Un' Africa da ascoltare, da capire, da scoprire e da cui
imparare:
http://www.ceraunavolta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-5a587b72-ded6-4320-942f-572599d3406c.html,