22 gennaio 2011
Affezionata piccola grande famiglia di Fatti Mail
W L’ITALIA …”l'Italia che è in mezzo al mare, l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare, l'Italia metà giardino e metà galera, viva l'Italia, l'Italia tutta intera” … canta Francesco De Gregori in una sua visionaria canzone …
W l’ITALIA … vorrebbe cantare Luigi - l’ultimo dei clochard, come lui stesso si definisce – se solo potesse contattare il Capo dello Stato e fargli pervenire almeno una sua lettera … una delle ultime in cui racconta: … provate a guardare come si presenta un cane randagio...Guardate i suoi occhi tristi, bagnati di lacrime, smarriti, sporco, magro perchè si nutre di quello che trova e quando lo trova...
E' come noi barboni... E' un essere vivente...Lasciato solo abbandonato, in balìa di se stesso a morire di fame, di stenti, di malattie, o finito sotto le ruote di qualche veicolo in corsa, il quale il più delle volte non si ferma e continua la sua corsa come se nulla fosse accaduto...
E' la stessa cosa come quando sentiamo dal TG. che è morto un "clochard" senza generalità... Finito triturato dal mezzo di raccolta dei rifiuti, dove si era andato a cercare un tetto per ripararsi dal freddo della notte... Ed io ci sono vicino se mi viene sequestrata anche l'autovettura...la mia casa!.. L'autovettura...
Questo,; dirò, e questo vorrò dire Al Capo dello Stato. Quindi, che nessun "essere vivente" può essere lasciato in balìa di se stesso a morire di fame, di stenti di malattie, e quant'altro...
Questo è quanto sosteneva Mons. Don Luigi Di Liegro fondatore della Caritas, in quella lettera esposta in caratteri cubitali nell'ostello di Via Marsala dove dice che queste a persone, non basta dargli da mangiare ed un letto per dormire per un certo periodo, bensì sostenerli a risolvere il problema della loro vita!..(Luigi Miggiani)
W l’ITALIA … potremmo cantare tutti … se riuscissimo a trovare la giusta distanza da ciò che ci circonda (e quindi ci riguarda!) … una distanza che il tempo ha dilatato troppo … fino al quotidiano patologico distacco con cui finiamo per osservarla … un distacco subdolamente nutrito da un’alterità colpevole … un’alterità in cui si confondono i valori con le scelte … nel generale dissolversi della responsabilità personale …
Ho ricevuto una mail (ancora grazie!) con una storia che forse è già nota a molti ma ricordarla non può che giovare al desiderio di ritrovare … giuste distanze:
“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano.
Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.
La temperatura sale.
Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda.
La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana tenta di fuggire, si appoggia al bordo della pentola ma questo è ancora più bollente, alla rana non resta altro che - semplicemente – morire bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta. Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci abituiamo.
Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone.
In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano
lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.
I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche.
Il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, a pensare con la loro testa.
Allora se non siete come la rana, già mezzo bolliti, date il colpo di zampa per saltare, prima che sia troppo tardi. (Noam Chomsky)
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